09 ottobre 2007

Il valore delle cose - 1
Solito articolo "ecologico" sulla solita rivista. Inizio a chiedermi perché leggo la pagina "ecologica" se ci sono solo bubberie.

Questa volta il bubbo spiega che i giornali gratuiti, siccome sono gratis non valgono nulla.

Occhei, non tutti possono sapere che esiste l'open source e capirlo, però basta il buon senso comune per rendersi conto che prezzo e valore sono due concetti ben distinti. Inoltre vale la pena di considerare come i giornali pizzaioli siano ridotti ad essere un commento delle tv + un mix di notiziole di agenzia telecomandate + traduzioni mal fatte di siti 'mericani non solo perché esistono i giornali gratuiti.

Vabbé, un primo esempio del concetto prezzo/valore ad uso del bubbo è il "giorno del materasso".

Non so se si celebra in tutto il paese delle tapas ma qui al centro c'è. Una volta cada mese, in un giorno diverso per ogni quartiere, si possono mettere in strada i rifiuti ingombranti e, nottetempo, un gruppo di bubbini operosi li porta nel bosco (boh? non so chi li porta via esattamente e dove li porta, ma credo che i bubbini operosi siano l'ipotesi più probabile).

Però prima che arrivino i bubbini è comunissimo vedere un sacco di gente che preleva il buttato e se lo porta a casa. Il tipico sono i ""giovani"" che traportano materassi, altri con tavolini e armadietti, gruppi familiari con sedie, alcuni con lampade e paralumi, 486 e memorie DRAM, ecc. ecc. in una sorta di [nome di sito di aste online] gratuito ed immediato.

Inoltre in questo paese felice ci sono sempre in strada dei vasconi per i detriti delle ristrutturazioni in cui si trova tutto per il bricoleaur. Es. assicelle di legno, mattoni, mattonelle, chiodi, sabbia, ecc. ecc.

Morale 1: il valore delle cose dipende da chi le usa, non è un assoluto al di fuori dello spazio-tempo bubbo.
Morale 2: il riuso è sempre la forma più ecologica di trattamento dei rifiuti. Anziché sparare bubberie su temi economici che, bubbamente, non capiscono e non conoscono gli esperti di ambiente dovrebbero concentrarsi sulle forme per rendere il riuso diffuso.

Troppo bubbo!