06 novembre 2008

Poverezza che sì fugge tuttavia
Alla tivù che informa & diverte c'è da tempo un programma dove i periodisti vanno a chiedere al popolaccio cose tipo "è da tanto che ti droghi?", "quanto prendi?", "cosa ti sei messo dentro oggi?", ecc.

E' utile perché se uno prova da solo a chiedere ai drogati e le prostitute lo picchiano, invece al bubbo della tivù non si vede che lo picchiano. Inoltre parla il popolaccio con i suoi accenti, anche se alle volte non capiscono nulla neanche gli indigeni e mettono i sottotitoli.

Prima delle elezioni facevano anche i servizi su temi coquetti come "i negozi per i superricchi" o "i locali per i superricchi".

Ora fanno i servizi tipo "come uscire dai debiti senza uscire (a forza) di casa" o "chi paga i costi della crisi del mattone" e si vedono i poveri.

Alcuni sono poveri professionali, come uno se li aspetta. Ad esempio, prima che gli esperti economici li punissero per bene, buttavano 37 euro al mese di lotterie, 60 per il ristorante, 150 per sigarette e avevano nel frigorifico una bibita gassata al caramello (e non volevano rinuciarci)! Il tutto con mille euro al mese di differenza tra spese ed entrate e non a favore delle entrate.

Altri però sono nuovi poveri e fanno più impressione perché hanno i libri in casa, si capisce che fanno i ragionamenti, ma sono poveri. Tra tutti mi ha colpito una bubba di questa casta che, giustamente, diceva che i poveri devono mangiare bene perchè non possono permettersi di ammalarsi.
Poi il periodista la accompagnava a comprare prima dicendo che come è povera può comprare solo nei posti economici, tipo i surgelati, e facendo attenzione a cosa compra e bla e bla.

E dove va la bubba povera? Non inquadravano l'insegna ma si capiva che è la stessa catena di surgelati dove vado io! E faccio attenzione a cosa compro perché hanno anche dei prodotti per scapoli della serie "¿che cazz* komo hoy?" che sono cari (c'è davvero la 'k' nel nome, farà jovine).

Adesso sta a vedere che:

1) andare a correre per scaldarsi senza costi elettrico-energetici;
2) leggere le riviste dal giornalaio;
3) andare ai convegni per mangiare al buffé (e non andare ai convegni a pagamento e/o senza buffé);
4) leggere i libri in libreria per metà (che, giustamente, gli inglesi chiamano library) e per metà al supermercato, altrimenti ti cacciano prima di aver finito;
5) andare al ristorante solo quando c'è il tagliando del 2x1 e prendere il dolce (che non è scontato) sempre in 1x2;

viene considerato che lo fanno i poveri e lo mettono alla tivù!

Troppo bubbo!