08 febbraio 2009

L'uscita dalla crisi
Scrivendo una relazione sul prossimo anno business-economico è inevitabile iniziare il piagnisteo sulla crisi, la poverezza, è già tanto che abbiamo i bit per scrivere, ecc. ecc. Tuttavia, sempre alla ricerca del bello nel mondo bubbo, vedo finalmente un solido segnale di ripresa che quasiquasi dovei informare tutta la massa di stagisti economici internazionali.

Mi ero appuntato che il tale comune aveva avviato il pacchetto di cibo per il povero ma grasso. Con 6 euri si aveva cibo, solo negli ultimi 10 giorni del mese, da ingrassare. Molti cercavano questo pacchetto e si mangiavano il prosciuttino e la pasta, poveri ma felici, come si usa tra i poveri e tra i felici.

Poi a dicembre non c'era, vabbé le feste, anche ai poveri pensa Bubbo Natale e il comune non avrà voluto spostarsi su un piano di mercato e concorrenza selvaggia proprio mentre si tratta di essere più buoni.

Poi, finalmente, il pacchetto è finito. A gennaio niente a febbraio già si dimentica! Nonostante il passato successo adesso già non c'è più perché ovviamente non serve più. Ma chi lo vuole il prosciuttino? Chi la pasta? Sono già tutti ricchi e vogliono cibi da ricchi!

Ahimé è la ripresa. Se anche la statistica dei prezzi è stata recentemente manipolata mettendo prodotti maturi e con prezzi calanti (ma quanto è grande la chiavetta USB considerata? O si mediano tutte dall'8MB al 32 GB? e perché non c'è modo di saperlo?) è perché i nuovi ricchi ex-poveri mo' vanno subito a spendere e spandere pompando l'inflazione come se fosse un ballone.

Mah, io nella relazione dico come i bubbi grossi dell'ignoranza economica mondiale che sono tutti poveri, novelli disoccupati, stabilmente cassintegrati. Ma, in realtà, giàssò che sotto i baffi sono tutti ricchi.

Troppo bubbo!