29 gennaio 2010

Confusionis utilitates molesti
Anche io ho avuto un paio di copie della mail che dice che gli inglesi e la shoa e tutto, come spiega benebene qui.

Due i punti bubbi:

1) la cultura pseudo-scientifica moderna ha tanto questo problema delle fonti soprattutto grazie all'instancabile sforzo dei nazifascisti. E' bubbo che proprio loro si proclamino sempre interessati alla storia quando il punto è di tenere il collo torto ma senza vedere e senza capire quello che fu. Guardare fissamente e non vedere. La rete, come documenta spesso il sito di sopra, non fa che accentuare la cosa con frequenti riferimenti circolari, anche aiutata dai soli distratti e da quelli che non capiranno mai la differenza tra un serio lavoro historico e una ricerca su un motore omonimo.

2) Così come la ""notizia"" sulla ""vita"" del pallonaro di turno nasconde chi ha bombardato il tuo governo oggi, ogni imprecisione e falsità serve a creare pazientemente il pappone relativista in tutto è successo e nulla è vero. La pseudo-scienza non ha rispetto per la tradizione orale che non sa gestire e non sa leggere i testi antichi perché l'io-io-me-me è necessariamente al presente. Però quando si riporta una notizia d'effetto ma falsa si fa un lavoro utile perché domani una verità sia creduta anch'essa falsa, o incerta, o oggetto del "secondo me".

Veritatis splendorum tempus offuscati, bubbus mentis confusionis fascii triunfus possibilitatis.

Troppo bubbo!

1 Comments:

Blogger atlantropa said...

Carissimo Bubboni,
senz'altro veridicissimo tutto quello che osservi. E tuttavia nel modo in cui sono rendicontate certe vicende humane c'è davvero un chè di problematico; e non è un piccolo chè.

Non è tanto roba di bubbe cifre, benchè la historia sia fatta anche di quelle; pere sempio se io avevo pianificato di uccidere tutti i cuochi del mondo e invece ne uccido solo metà per demerito delle mie tecniche uccidentali, poi nonè che mene posso vantare. En passant, questa disqualifica vale anche per quanto dice il bubbo dal cognome bubbissimo che linchi nella sua attualmente ultima addenda.

C'è pere sempio che il [tale ordinale] regno, o - per evitare equivoci di frettolose apologetiche - le brigate [talmente colorate] sono depicti come captivi, pazzi e dishumani; libri teoreticamente serii ed educazionali parlano di tali cose proprio come in tali film si parla di alieni con bava acida, o orchi al servizio dell'occhio del male; ma fin quando i tali libri coincideranno col copione dun film sceriffo o dragonesco - fin quando si scaricheranno le responsabilità di fatti humani e bubbi su metafisici impazzimenti di massa (come avveniva nel tale evo con le allucinazioni collettive; solo che d'iquelle ora sisà che nel pane ci finiva la segale cornuta) - non si farà un solo passo avanti comprehensivo de la historia e del bubbo.

Capita saepe che d'una guerra non si vada avvedere se magari era inscripta nella pacie precedente; o se taluni morti erano un tributo da pagare al moloch econo-sociale del benessere di talaltri vivi; o magari si vede bene bene quello che han fatto gli uni ma si sottacie quam facto dagli alteri; avvolte capita che manco si verifica che una "causa" anteceda pure crono e/o logicamente un "effetto"... Ciò potrebbe avere accheffare con la notoriamente incurabile sindrome che colpisce il - termine semanticamente questionabile - vincitore nell'atto di iscripzionare.

Ettutta via anche il più bubbo dei bubbi ha anchora modo di reflecsionare in modo buono justoque: basta e occorre che si dimandi: s'ero io-bubbo mismo a trovarmi nel tale luogo al tale tempo siamo sicuri sicurissimi che poi non'ero un captivo?

30/1/10 20:15  

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