Il bubbo commentatore Atlantropa mi ha mandato due bubbi commentari mappoi, se capisco (che essendo bubbo non è scontato) propone di non metterli al pubblico. Però un passaggio mi attira troppo e, tagliuzzato, lo metto, semprechepoi non mi dica di mettere tutto. Manccadirlo il pezzo lo ritaglio e lo situo fuori contesto, perché è spunto di riflessione come sempre è un commentario bubbo.
Dice:
"[CUTCUT] s'ero io-bubbo mismo a trovarmi nel tale luogo al tale tempo siamo sicuri sicurissimi che poi [CUTCUT]"
La cosa sempre è bubba e merita riflessione. I antichi capivano le cose del loro tempo come noi le capiamo benebene o erano troppo bubbi per farlo? Già mi ero appuntato che ho poco rispetto per gli antichi perché vivevano in un mondo bellissimo che è tutto perso. Viaggiare pochi chilometri e sentire cose che non avevi mai sentito, mangiare le mele con la buccia senza che il polimetrobubbutico ti s'infiltri nella celluloide dello stomaco, e la marmellata che serve per conservare i frutti buoni e non per conservare i conservanti, e la paglia e fare il bagno nel fiume e tutte le fontanelle con l'acqua potabile, e i lavori con le mani e tutte le cose antiche. E le stelle. Credo che nel 2009 non sono riuscito a vedere la Via Lacteas, e loro tutte le sere che non cera la luna la vedevano ed è uno spettacolo gratuito e meraviglioso che altro che vedere il programma sul telefonino che ti dice i nomi di stelle che, anche grazie al telefonino, non puoi vedere davvero. Non si può avere pietatis degli antichi perché era un mondo bello per un bubbo.
E alle volte il dio che ha competenza sui luoghi meli fa vedere nella versione antica. E ho l'immagine del bubbo che ritorna a casa con una incisione di Rembrandt comprata al mercato per due soldi, che la distende sul tavolo, accende la luce e lo stereo (gli antichi non avevano l'mp3!) e manda un messaggino ai figli (che poi erano nell'altra stanza perché gli antichi avevano le case piccole) e tutti la guardano e ne sono contenti perché ne capiscono il valore artistico ma non perché hanno studiato la chimica dell'inchiostro e la meccanica dell'incisione, ma perché il bubbo ha una capacità animale di gustare l'arte. Ah, gli antichi!
Ma il punto era se gli antichi capivano le cose. Si rendevano conto degli schiavi? E della universalitatis humani dirictus anche prima che qualcuno si desse pena di scrivere l'apposita carta? E capivano che la democratura era la migliore forma di governo perché chi la critica è terrorista ma che non era adatta ai loro tempi perché erano ancora antichi e dovevano evoluzionare? Sapevano o no cheppoi, e solo poi, saremmo arrivati noi tutti progresso e pseudo-scienza che loro erano solo i nani che ci dovevano preparare le cose perché l'aria senza smog ci avrebbe ucciso oppure erano tutti orgogliosi e tronfi?
Credo che certe cose le capivano e fin troppo bene. Poi le dibattevano, ma un po' come noi. Ieri sera rientravo dalla cena elettorale e, senza accorgermene e con la luna nascosta dalle nuvole, era fine mese. Così "Via delle Puttane Bianche" (sarebbe un corso, ma per uno di quegli scherzi della toponomasticazione si chiama via) era piena. E metti uno del futuro si potrebbe chiedere: "ma sapevano che erano schiave? che la dichiarazione dei diritti non lo permette? e come potevano, tutti passati, parlare di diritto e democratura?". Così non è che non sapevano gli antichi onesti, ma è che erano antichi e avevano aspirazioni che oggi si possono studiare e ricercare ma non capire e giustificare.
Leggevo qui , al fondo (perché lo citava un altro giornale). E' complesso e specifico, eh. Ma è così. Tanto si dibatte coltamente di tutto (nell'articolo ce un esempio ma mille e mille cose sono trattate allo stesso modo) ma non per chiarire e progressare ma per offuscare e difendere l'indifendibile.
Mi colpiva, venendo al merito, come cera stata discussione che la sentenza contro dei terroristi assassini (quelli dell'11M) non doveva contenere una "giustificazione". La barbarie assassina non è "causata da" o "giustificata da" ma è tale e tale va lasciata. Gli ebrei al tempo dei nazi non erano affatto tutti ricchi, come non lo sono ora e come non lo erano prima (nonostante quello che insegna un ingnorante medio). Ma anche se lo fossero stati non ci sono giustificazioni e cause per la shoa, ma solo l'esigenza bestiale (di tanti, non solo dell'imbianchino) di portarsi a casa qualche sciocchezza che poi, per quanto piccola sia, non entra nella tua pur grande tomba.
Ah, quanti pensieri! E anche qui va memorata la gioconda allegria del bubbo antico che la sera di sabato ballava contento intorno al fuoco cantando il caraoche e non aveva la leggere le mail e il blog e tutto.
Troppo bubbo!
Dice:
"[CUTCUT] s'ero io-bubbo mismo a trovarmi nel tale luogo al tale tempo siamo sicuri sicurissimi che poi [CUTCUT]"
La cosa sempre è bubba e merita riflessione. I antichi capivano le cose del loro tempo come noi le capiamo benebene o erano troppo bubbi per farlo? Già mi ero appuntato che ho poco rispetto per gli antichi perché vivevano in un mondo bellissimo che è tutto perso. Viaggiare pochi chilometri e sentire cose che non avevi mai sentito, mangiare le mele con la buccia senza che il polimetrobubbutico ti s'infiltri nella celluloide dello stomaco, e la marmellata che serve per conservare i frutti buoni e non per conservare i conservanti, e la paglia e fare il bagno nel fiume e tutte le fontanelle con l'acqua potabile, e i lavori con le mani e tutte le cose antiche. E le stelle. Credo che nel 2009 non sono riuscito a vedere la Via Lacteas, e loro tutte le sere che non cera la luna la vedevano ed è uno spettacolo gratuito e meraviglioso che altro che vedere il programma sul telefonino che ti dice i nomi di stelle che, anche grazie al telefonino, non puoi vedere davvero. Non si può avere pietatis degli antichi perché era un mondo bello per un bubbo.
E alle volte il dio che ha competenza sui luoghi meli fa vedere nella versione antica. E ho l'immagine del bubbo che ritorna a casa con una incisione di Rembrandt comprata al mercato per due soldi, che la distende sul tavolo, accende la luce e lo stereo (gli antichi non avevano l'mp3!) e manda un messaggino ai figli (che poi erano nell'altra stanza perché gli antichi avevano le case piccole) e tutti la guardano e ne sono contenti perché ne capiscono il valore artistico ma non perché hanno studiato la chimica dell'inchiostro e la meccanica dell'incisione, ma perché il bubbo ha una capacità animale di gustare l'arte. Ah, gli antichi!
Ma il punto era se gli antichi capivano le cose. Si rendevano conto degli schiavi? E della universalitatis humani dirictus anche prima che qualcuno si desse pena di scrivere l'apposita carta? E capivano che la democratura era la migliore forma di governo perché chi la critica è terrorista ma che non era adatta ai loro tempi perché erano ancora antichi e dovevano evoluzionare? Sapevano o no cheppoi, e solo poi, saremmo arrivati noi tutti progresso e pseudo-scienza che loro erano solo i nani che ci dovevano preparare le cose perché l'aria senza smog ci avrebbe ucciso oppure erano tutti orgogliosi e tronfi?
Credo che certe cose le capivano e fin troppo bene. Poi le dibattevano, ma un po' come noi. Ieri sera rientravo dalla cena elettorale e, senza accorgermene e con la luna nascosta dalle nuvole, era fine mese. Così "Via delle Puttane Bianche" (sarebbe un corso, ma per uno di quegli scherzi della toponomasticazione si chiama via) era piena. E metti uno del futuro si potrebbe chiedere: "ma sapevano che erano schiave? che la dichiarazione dei diritti non lo permette? e come potevano, tutti passati, parlare di diritto e democratura?". Così non è che non sapevano gli antichi onesti, ma è che erano antichi e avevano aspirazioni che oggi si possono studiare e ricercare ma non capire e giustificare.
Leggevo qui , al fondo (perché lo citava un altro giornale). E' complesso e specifico, eh. Ma è così. Tanto si dibatte coltamente di tutto (nell'articolo ce un esempio ma mille e mille cose sono trattate allo stesso modo) ma non per chiarire e progressare ma per offuscare e difendere l'indifendibile.
Mi colpiva, venendo al merito, come cera stata discussione che la sentenza contro dei terroristi assassini (quelli dell'11M) non doveva contenere una "giustificazione". La barbarie assassina non è "causata da" o "giustificata da" ma è tale e tale va lasciata. Gli ebrei al tempo dei nazi non erano affatto tutti ricchi, come non lo sono ora e come non lo erano prima (nonostante quello che insegna un ingnorante medio). Ma anche se lo fossero stati non ci sono giustificazioni e cause per la shoa, ma solo l'esigenza bestiale (di tanti, non solo dell'imbianchino) di portarsi a casa qualche sciocchezza che poi, per quanto piccola sia, non entra nella tua pur grande tomba.
Ah, quanti pensieri! E anche qui va memorata la gioconda allegria del bubbo antico che la sera di sabato ballava contento intorno al fuoco cantando il caraoche e non aveva la leggere le mail e il blog e tutto.
Troppo bubbo!
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