20 febbraio 2011

Per quattro disperati in più
Alle volte pare non ci siano abbastanza disperati tra le pizze che subito il bubbo politicante studia un modo per aggiungerne.

Ieri, ad esempio, sono andato a quello che si lamentavano del test di lingua pizzaiola per chi richiede il papier. Se uno guarda le cose come se avesse la testa di un pennivendolo non riuscirebbe a capire bene il problema.
Se uno vuole stare tra le pizze allora deve parlare il pizzaiolo, che problema cè? Sembra logico.

Poi uno capisce, si informa, vede dove vanno i soldi e per cosa e si dà conto che l'idea era solo a fine elettorale, sfruttando i costi (anche umani) che crea.

A me la cosa importa non solo perché, come già mi ero appuntato, non posso che essere straniero in una nazione come questa ma anche perché come bubbo credo che se la parola è tipica solo del bubbo lo è per parlarsi, sempre senza capire e capirsi, ma non per essere usata come ulteriore muro di retorica e odio.

Così forse hanno ragione le bestie che non sanno parlare, se chi sa parlare lo fa per poi avere 4 (su appena 28) disperati che dopo aver preparato un sacco di documenti, pagato un sacco di soldi allo stato, rei solo per aver voluto stare la pizze oggi sono disperati.

Ma non è che le bestie sapevano cheppoi la lingua serve a dividere e a odiare? Non è che gli esaminatori a questi test non sono affatto insegnanti, dato che insegnare vuol esplicare per ragionare con la propria testa e non partecipare senza testa a una schifosa propaganda razzistica?

Comunque è un passaggio storico importante non tanto perché raro dal punto di vista dei razzistici politicanti ma perché i pizzaioli ribelli sul tema ispecifico sono pochissimi. Ennesimo segno che ci vanno anni e anni per avere quelle situazioni cheppoi il bubbo ritiene siano inevitabili ma basta iniziare e persistere per arrivarci.

Troppo bubbo!