Ah l'infuriare del lavoro e dei dati che fluiscono senza posa nella società dell'informazione ignorante!
E' bene che mi appunti benebene qualè l'idea del servizio di successo e tutto business ma coi soldi "Bubbo chiedi al bubbo".
Il problema è il solito del precariato. Questa società precaria nella testa, fondata su un livello di uso delle risorse non sostenibile (e quindi precario) e dove il massimo del potere consiste nel cercare di sfuggire al precariato anche il mondo digitale è precario.
Tutti gli esperti più bubbi ed ascoltati ad alto livello sono concordi. Internet è destinato a finire, le notizie che si comprano non possono che trionfare (e mediante acquisto diretto coi soldi, finanziamenti pubblici o il valore dell'amicizia non contano), e i media che poi non ci si parla spariscono.
Ora non è tanto chiaro il dopo, ma non è strano. Inutile chiedersi se ci sarà un accaparramento della carta copiativa, carta velina, panchine per incontrarsi in assolate piazze dopo aver raccolto i pomodori mentre suonano i mandolini e profumano le pizze.
Il mondo precario non può assolutamente pensare al futuro neppure quando ipotizza il cambiamento, pena un dolore strano e fastidioso. Quindi finisce quello dei blog, i feed e tutto e poi si finisce in un 'dopo' che non si capisce e che è raggiunto non perché progettato ma perché logicamente inevitabile.
Allora mi sono spaventato perché poi io cero nel mondo prima e non era tanto bello. Colle fotocopie e i giri per portare le cose che facevi poco e ci mettevi tanto e i periodici esteri che erano carissimi e i dinosauri che minacciavano di risvegliarsi o quello che era.
Però il rischio è legato a quello dei soldi e allora ecco quello che con "Bubbo chiedi al bubbo" ci sono i soldi che pagano e il mondo digitale non fa la fine del bubbo, anzi del
Troppo bubbo!
E' bene che mi appunti benebene qualè l'idea del servizio di successo e tutto business ma coi soldi "Bubbo chiedi al bubbo".
Il problema è il solito del precariato. Questa società precaria nella testa, fondata su un livello di uso delle risorse non sostenibile (e quindi precario) e dove il massimo del potere consiste nel cercare di sfuggire al precariato anche il mondo digitale è precario.
Tutti gli esperti più bubbi ed ascoltati ad alto livello sono concordi. Internet è destinato a finire, le notizie che si comprano non possono che trionfare (e mediante acquisto diretto coi soldi, finanziamenti pubblici o il valore dell'amicizia non contano), e i media che poi non ci si parla spariscono.
Ora non è tanto chiaro il dopo, ma non è strano. Inutile chiedersi se ci sarà un accaparramento della carta copiativa, carta velina, panchine per incontrarsi in assolate piazze dopo aver raccolto i pomodori mentre suonano i mandolini e profumano le pizze.
Il mondo precario non può assolutamente pensare al futuro neppure quando ipotizza il cambiamento, pena un dolore strano e fastidioso. Quindi finisce quello dei blog, i feed e tutto e poi si finisce in un 'dopo' che non si capisce e che è raggiunto non perché progettato ma perché logicamente inevitabile.
Allora mi sono spaventato perché poi io cero nel mondo prima e non era tanto bello. Colle fotocopie e i giri per portare le cose che facevi poco e ci mettevi tanto e i periodici esteri che erano carissimi e i dinosauri che minacciavano di risvegliarsi o quello che era.
Però il rischio è legato a quello dei soldi e allora ecco quello che con "Bubbo chiedi al bubbo" ci sono i soldi che pagano e il mondo digitale non fa la fine del bubbo, anzi del
Troppo bubbo!
4 Comments:
hic et nunc altera moventi inspirationes bubbi magni
Tempus et esperientia bubbitatis mundi ispiratio notionis.
Hic et nunc espressio plena gratia in commentarius.
i commenti al post dopo non funzionano, è una cosa bubba?:)
Mah, dovrebbero essere possibili. Ho solo tolto i commentari per i post antiqui perché arrivava troppo spam. Ma antiqui tanto, non so quanti mesi che uno neanche si ricorda.
Comunque dillo qui, non ti proccupare che tanto si capisce uguale.
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