23 settembre 2014

Ma dopo
Alle volte mi  do conto di vedere le cose ma che una volta, per i passati, erano dei futuri. Sembra bubbo, anche seppoi la lieta allegria animale che è propria del bubbo dura poco.
Vedendo il contorno di queste cose che, se uno le vedesse dassole sarebbero buone ma il loro contorno le rende molto meno trulle di quello che magari si pensavano i passati.

E' un po' come se uno vedesse solo la torta, e quindi ne è trullo mappoi, non essendo un passato o un futuro, il contorno di fatica e di risorse non è sfocato e vago ma è allo stesso piano della torta e ne riduce la trullità stessa.

Così miravo che ho comprato, ma per poco, dei condensatori da 100F e sono oggetti incredibili, con cui fare cose che una volta non si potevano, ma richiedono i materiali e il lavoro.
O anche che qui hanno messo i libri ma aggratis ed è bello ma il contesto è quello del liberismo selvaggio a cui si oppongono (e bene) e allora non è bello uguale.

Così, ancora una volta, i passati con i loro cellulari di pietra, le ditina grosse, i cibi biologici e tutto sela ridevano di immaginare che i futuri avevano le cose ed erano trulli. E ora, tutti contemporanei giganti del pensamento sulle traballanti spalle dei nani passati, sì che si vede meglio e, quindi, peggio.

Troppo bubbo!