02 maggio 2015

Le causeffetto
Ohh, era tempo che nonnavevo tempo per appuntarmi delle tante bubberie istoriche che incalzano come i sassi uno che cade nell'abisso contemporaneo!

Qualche settimana fa volevo appuntarmi, io acclamato acuto cantore della  deindustrializzazione, che il governo di una tale nazione aveva per la prima volta (chemmi risulti), usato in un comunicato alla prensa ma da ricopiare la parola 'deindustrializzazione'. E lo aveva fatto in senso proprio, infatti la frase dice proprio quello di 'processi di deindustrializzazione' e tutto.

Può sembrare strano che dopo anni di crisi pressoché finite e di piani concreti, investimenti per il rilancio, grosse opere mafiose e tutto poi il mismo governo usi la parola tombale di 'deindustrializzazione' ma tanntè, tanto la propaganda non sottostà agli obblighi di chiarezza di pensamento e di logicità almeno formale che sono dovuti per gli altri.

Però all'allegria mi do' conto che segue una preoccupazione che sarebbe quello che mi annoia la propaganda o il fatto che i bubbini sela credano? Ad esempio, dopo i primi 10 che mi divertono, poi sentire quelli che si aspettano la fine della crisis financiera mi annoiano. Ma perché ripetono la propaganda (che è la causa della noia) o perché ne sono imbebuti (che sarebbe l'effetto di una propaganda tutto sommato buona)?

La propaganda del partito funziona, ad esempio l'opposizione che si oppone sempre e non propone nulla di concreto è diventato praticamente una certezza da ripetere senza cervello ed è sempre approvata. Ma è la propaganda che è insopportabile e di cui ogni fuga è una boccata d'ossigeno che acclara le idee o è che i bubbini ne sono stonati altoparlantini portatili che sono il vertice della molestitudine?

Vabbé, intanto gongolo che la deindustrializzazione entra per la porta grande, poi ci penso alle cose.

Troppo bubbo!