Alle volte può succedere di trascurare il ruolo del bubbo nel moderno advertising. E' ovviamente un errore, soprattutto in considerazione del fatto che il target dei servizi di massa è costituito in misura rilevante da bubbi.
Riporto (se è reato tolgo la figura, basta chiedere) un esempio dalla campagna per il car-sharing in corso presso la città gianduiotta.
Giustamente per raffigurare il generico utente che sceglie il car-sharing sulla base di motivazioni egoistico-economiche è stato usato un attore truccato da bubbo.
Ottima scelta! Si potrebbe anche trasformare l'attore in star, giusto per favorire l'identificazione dei bubbini con un role-model positivo. Troppo bubbo!
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