Ogni tanto mi chiedo se non lavorando sempre in aziende grosse mi perdo qualche info importante.
Non ho mai avuto quest'impressione però ved agitazione per delle tecnologie che mi sembrano di una bubbità disarmante, al punto che mi chiedo se non le ho capite bene.
Es. il Web 2.0. Ma sarebbe che si mette pubblicità dapertutto e si aspetta di fare i soldi con quattro contenuti malscritti? O che si monetizza dalla relazioni ""umane"", cioè dagli indirizzi mail di semisconosciuti? O che si girano i filmini bubbi con il cellulare e poi si piazzano su un sito in attesa di problemi legali? O che il sito si basa su Ajax o Ruby on Rails? Mah? E' che non mi sembrano grosse innovazioni ma solo "usi" di tecnologie "normali".
Altro esempio il Web Semantico. Le basi sembrano ridicole: "siccome le macchine non capiscono e le ricerche danno risultati scarsi aggiungiamo qualche tag". Bah. Un po' scarsini come obiettivi, no? Una volta si pensava all'intelligenza artificiale e ora speriamo nel bubbo che mette i tag. Forse gli stagisti dei centri di ricerca sono meno bubbi che nel passato. O non ho capito nulla dell'argomento? Boh?
Esempio bubbo. I certificati digitali. Praticamente due password ben pensate offrirebbero più sicurezza... La tecnologia raw è matematicamente divertente ma, guardando le cose end-to-end saltano fuori dei disastri incredibili. Senza considerare che per l'uso bubbo sarebbe necessaria una piena comprensione della tecnologia da parte di tutti gli attori coinvolti. Solo che quando il bubbo vede un ""help"" relativo ai certificati digitali si ribella e morde praticamente subito. L'unico uso sensato è quello che ne fanno i dialers che approfittano di queste menate per far apparire una schermata bubbissima, ma per l'uso "buono" ci vorrebbe tutt'altro.
Dal magico mondo dei certificati però pesco una bella frase. "Considera sempre attendibile il contenuto firmato da Bubbo Bubboni". Ahahah, ma chi si fiderebbe di un bubbo?
Troppo bubbo!
Non ho mai avuto quest'impressione però ved agitazione per delle tecnologie che mi sembrano di una bubbità disarmante, al punto che mi chiedo se non le ho capite bene.
Es. il Web 2.0. Ma sarebbe che si mette pubblicità dapertutto e si aspetta di fare i soldi con quattro contenuti malscritti? O che si monetizza dalla relazioni ""umane"", cioè dagli indirizzi mail di semisconosciuti? O che si girano i filmini bubbi con il cellulare e poi si piazzano su un sito in attesa di problemi legali? O che il sito si basa su Ajax o Ruby on Rails? Mah? E' che non mi sembrano grosse innovazioni ma solo "usi" di tecnologie "normali".
Altro esempio il Web Semantico. Le basi sembrano ridicole: "siccome le macchine non capiscono e le ricerche danno risultati scarsi aggiungiamo qualche tag". Bah. Un po' scarsini come obiettivi, no? Una volta si pensava all'intelligenza artificiale e ora speriamo nel bubbo che mette i tag. Forse gli stagisti dei centri di ricerca sono meno bubbi che nel passato. O non ho capito nulla dell'argomento? Boh?
Esempio bubbo. I certificati digitali. Praticamente due password ben pensate offrirebbero più sicurezza... La tecnologia raw è matematicamente divertente ma, guardando le cose end-to-end saltano fuori dei disastri incredibili. Senza considerare che per l'uso bubbo sarebbe necessaria una piena comprensione della tecnologia da parte di tutti gli attori coinvolti. Solo che quando il bubbo vede un ""help"" relativo ai certificati digitali si ribella e morde praticamente subito. L'unico uso sensato è quello che ne fanno i dialers che approfittano di queste menate per far apparire una schermata bubbissima, ma per l'uso "buono" ci vorrebbe tutt'altro.
Dal magico mondo dei certificati però pesco una bella frase. "Considera sempre attendibile il contenuto firmato da Bubbo Bubboni". Ahahah, ma chi si fiderebbe di un bubbo?
Troppo bubbo!
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