Non capisco l'esultanza dei bubbi per l'abbandono del DVB-H da parte di una TiVu delle pizze (che in realtà non aveva nessun servizio DVB-H...) e il passaggio al DMB come soluzione per tutti i mali.
1) Il supporto al DRM in sè dice poco. Sono un sostenitore dei contenuti *liberi* (oppure) e non posso non vedere la bubbità dei biz-model che lucchettano tutto quello che sembra digitale, senza riguardo per l'arte, la cultura, la salute e lo sviluppo del mondo bubbo. Credo che si possa, ad esempio, trasmettere un qualunque tipo di pornazz* prodotto con adulti consenzienti senza problemi ma solo a condizione che chi non è esplicitamente interessato non acceda al contenuto. Per i fini di bidirezionalità e di diffusione dei contenuti a chi li vuole (e non a raffica) la crittazione può anche avere un senso. Seppoi serve solo a vietare, bloccare, limitare, penalizzare, condannare, punire, criminalizzare il problema è ancora una volta il bubbo e non la pura tecnologia.
2) Ai pennivendoli dovrebbe essere vietato riportare una sigla tecnologica senza farla seguire dall'elenco delle prime dieci multinazionali che pupperanno soldi attraverso i brevetti su quella siglietta. Questa è la principale differenza bubba tra DVB-H e DMB.
3) Un autorevole sito riporta le parole di un bubbo TiVu che dice più o meno il DVB-H ci costava "300 milioni di euro, buona parte dei quali per l'acquisizione di frequenze" con il DMB la spesa si riduce "fino ad 8 milioni di euro".
Va chiarito che:
a) le frequenze sono proprietà non vendibile (ma affittabile) dello stato delle pizze, cioè appartengono ai medesimi pizzaioli. Se questa TiVu offre un servizio che i pizzaioli pagano perché lo ritengono bello le frequenze dovrebbero essere date via aggratis, senza tante europeat*, perché i pizzaioli stanno perseguendo il proprio interesse di sviluppo culturale.
b) se, viceversa, codesta TiVu punta a fare soldi con il proprio segnale (eppoi questi soldi e/o potere vanno ai membri della monarchia e loro amici) allora i pizzaioli dovrebbero lamentarsi del fatto che con un uso improprio di frequenze che erano state graziosamente date per farci altro ora si eluda il pagamento di 300-8=292 milioni di euro.
4) Siccome il DVB-T/DVB-H erano bene o male sostenuti dai fasci (che puppavano soldi) non vorrei che ora il DMB sia considerata una tecnologia gradita al "partito unico" di prossima apparizione. Altrimenti il pendolo della democratura potrebbe causare un pericoloso invecchiamento di tecnologie solo perché gradite ai nemici. Il solito principio bubbo per cui "gli amici dei miei nemici sono miei nemici" applicato ai chips.
Troppo bubbo!
1) Il supporto al DRM in sè dice poco. Sono un sostenitore dei contenuti *liberi* (oppure) e non posso non vedere la bubbità dei biz-model che lucchettano tutto quello che sembra digitale, senza riguardo per l'arte, la cultura, la salute e lo sviluppo del mondo bubbo. Credo che si possa, ad esempio, trasmettere un qualunque tipo di pornazz* prodotto con adulti consenzienti senza problemi ma solo a condizione che chi non è esplicitamente interessato non acceda al contenuto. Per i fini di bidirezionalità e di diffusione dei contenuti a chi li vuole (e non a raffica) la crittazione può anche avere un senso. Seppoi serve solo a vietare, bloccare, limitare, penalizzare, condannare, punire, criminalizzare il problema è ancora una volta il bubbo e non la pura tecnologia.
2) Ai pennivendoli dovrebbe essere vietato riportare una sigla tecnologica senza farla seguire dall'elenco delle prime dieci multinazionali che pupperanno soldi attraverso i brevetti su quella siglietta. Questa è la principale differenza bubba tra DVB-H e DMB.
3) Un autorevole sito riporta le parole di un bubbo TiVu che dice più o meno il DVB-H ci costava "300 milioni di euro, buona parte dei quali per l'acquisizione di frequenze" con il DMB la spesa si riduce "fino ad 8 milioni di euro".
Va chiarito che:
a) le frequenze sono proprietà non vendibile (ma affittabile) dello stato delle pizze, cioè appartengono ai medesimi pizzaioli. Se questa TiVu offre un servizio che i pizzaioli pagano perché lo ritengono bello le frequenze dovrebbero essere date via aggratis, senza tante europeat*, perché i pizzaioli stanno perseguendo il proprio interesse di sviluppo culturale.
b) se, viceversa, codesta TiVu punta a fare soldi con il proprio segnale (eppoi questi soldi e/o potere vanno ai membri della monarchia e loro amici) allora i pizzaioli dovrebbero lamentarsi del fatto che con un uso improprio di frequenze che erano state graziosamente date per farci altro ora si eluda il pagamento di 300-8=292 milioni di euro.
4) Siccome il DVB-T/DVB-H erano bene o male sostenuti dai fasci (che puppavano soldi) non vorrei che ora il DMB sia considerata una tecnologia gradita al "partito unico" di prossima apparizione. Altrimenti il pendolo della democratura potrebbe causare un pericoloso invecchiamento di tecnologie solo perché gradite ai nemici. Il solito principio bubbo per cui "gli amici dei miei nemici sono miei nemici" applicato ai chips.
Troppo bubbo!
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