18 giugno 2019

Due belle notizie e un mistero
Miravo che la prenza delle pizze riporta con grande risalto due belle notizie.
Un partito che tutti direbbero composto da una certa percentuale (diversa da 100 ma particolarmente elevata) da criminali è poi venuto fuori che aveva davvero fiducia nella giustizia. Infatti piazza[va] i amici selecti dove serviva, aiutato anche dall'innominabile amico di tutti, affinché la giustizia funzionasse al meglio. Inatteso!

L'altra è che uno che dipersè la sua chiesa quelli come lui li tira all'inferno, si assicura che i diavoletti di competenza non siano quelli pigri e butta la chiave, invece no, proprio la sua chiesa lo onora e ne parlano ma da morto bene. Certo ne parlano omettendo dei bei pezzi della sua vita e delle sue azioni pubbliche ma comunque alabandolo senza il tradizionale sdegno e le maledizioni di rito, anzi! Boh, credo che invocheranno i diavoletti in altre, più umili, occasioni ma intanto è raro sentire che non maledicono come sono usi a fare.

Ma resta il mistero. Prima delle lezioni tutti i amici mi scrivevano ribadendo l'importanza del voto e tanto più di questo che altrimenti vincevano i populisti e tutti morivano o peggio. Vabbé, ovviamente non replico, ma ho lasciato che tutti ventilassero i polpastrelli colpendo tasti e schermi con civico e democratic* impegno civico e partitico.
Poi però risulta che tre eletti, con oltre 2 milioni di voti complessivi, gli vietano illegalmente di fare i parlamentari. Anche più di 70 eletti e ex-eletti sene sono accorti e hanno scritto ma, per ora, senza effetto e senza che la legalità sia ristabilità d'urgenza.
La prensa pizzaiola non risalta la notizia (sempre che ci sia, nonnè che regga più della home), forse per non inquitare i democrati fiduciosi.
Ora, commè noto, opino che la democrazi* sia una forma di governo senza definizione ma ho capito che una sua caratteristica certa è che ogni tanto si vota.
Però poi il fatto che il voto non abbia effetto non gniene frega niente a nessuno, che i eletti sia impedito di prendere la carica e lavorare (e quella è gente che lavora sodo), neppure ai amici che scrivevano e forwardavano a raffica quello di votare.
Boh mistero bubbo, anzi

Troppo bubbo!
- Leggere bubbo rende bubbo, anzi troppo bubbo -