I bubbini spesso chiedono cose contro qualche grosso bubbo per poi accorgersi che il bubbo grosso ha tratto vantaggio proprio dalla richiesta dei bubbini.
Ad esempio tutti a ragliare per la separazione della rete, come se 1) fosse questa la soluzione 2) la riduzione della quota di mercato di uno significasse *automagicamente* più progresso e sviluppo per i pizzaioli tutti.
Ora i più accorti si sono accorti che, in cambio della separazione della rete, gli autoritari farebbero cadere dei vincoli tariffari che già sono bubbi e poco utili ma che, una volta rimossi, consentirebbero al grosso bubbo di papparsi i bubbini a volontà.
Per gli autoritari è tutto guadagno, se cadono questi vincoli si sbaterebbero ancora di meno nel rilevare le bubberie e quindi è facile che acconsentano alle richieste del bubbo grosso.
Tre i principi in gioco:
1) Il principio detto ""sindacale"". Quando si cerca di ristabilire la giustizia ma si ha a che fare con un bubbo grosso si apre una trattativa in cui ci si sente di dover cedere su qualcosa, tratando a tutti i costi, cedendo pur di raggiungere l'accordo, rinviando ad un improbabile futuro dei punti importanti facendo finta che poi si tratterà a partire dall'oggi e non dal ieri. Il tutto senza ricordarsi che la trattativa era stata avviata per rimediare a delle bubberie cheppoi restano impunite. Però si chiude l'accordo e su quello si fa il comunicato stampa. Cioè il compito di chi tratta sembra essere "accordarsi" e non "ristabilire la giustizia" e quindi l'esito della trattativa è sempre inadeguato per vero obiettivo ma ottimo per il finto scopo di chiudere.
2) Il bubbo grosso ha sempre ragione, anche perché i piccoli si lamentano sempre e comunque e quindi per gli autoritari sono solo un problema. Il vero scopo della vita dell'autoritario è dormire e a questo tende qualsiasi cosa faccia.
3) Non è vero che il miglioramento delle condizioni su un *qualunque* mercato dipende solo ed esculsivamente dal *numero* di operatori. Lo so anch'io che c'è scritto a pagina 3 del libro di economia, ma è una sintesi bubba e semplificatrice. Poi nei mercati reali, nei paesi reali, nelle condizioni di investimento, di infrastruttura e di tecnologia reali bisogna andare oltre la pagina 3 e gestire una complessità molto maggiore di quella trattabile con un semplice grafico con assi non graduati. Per questo si dice che il liberismo è vicino al fascismo, perché richiede una estrema semplificazione di realtà complesse per sembrare presentabile.
Così ancora una volta, come già visto con altri famosi "vincoli" posti al grosso bubbo (servizio universale, cabine, ADSL nel paesello, ecc. ecc.) la frittata si rigira e i bubbini aiutano il bubbone a perseguire i suoi scopi loschi.
Troppo bubbo!
Ad esempio tutti a ragliare per la separazione della rete, come se 1) fosse questa la soluzione 2) la riduzione della quota di mercato di uno significasse *automagicamente* più progresso e sviluppo per i pizzaioli tutti.
Ora i più accorti si sono accorti che, in cambio della separazione della rete, gli autoritari farebbero cadere dei vincoli tariffari che già sono bubbi e poco utili ma che, una volta rimossi, consentirebbero al grosso bubbo di papparsi i bubbini a volontà.
Per gli autoritari è tutto guadagno, se cadono questi vincoli si sbaterebbero ancora di meno nel rilevare le bubberie e quindi è facile che acconsentano alle richieste del bubbo grosso.
Tre i principi in gioco:
1) Il principio detto ""sindacale"". Quando si cerca di ristabilire la giustizia ma si ha a che fare con un bubbo grosso si apre una trattativa in cui ci si sente di dover cedere su qualcosa, tratando a tutti i costi, cedendo pur di raggiungere l'accordo, rinviando ad un improbabile futuro dei punti importanti facendo finta che poi si tratterà a partire dall'oggi e non dal ieri. Il tutto senza ricordarsi che la trattativa era stata avviata per rimediare a delle bubberie cheppoi restano impunite. Però si chiude l'accordo e su quello si fa il comunicato stampa. Cioè il compito di chi tratta sembra essere "accordarsi" e non "ristabilire la giustizia" e quindi l'esito della trattativa è sempre inadeguato per vero obiettivo ma ottimo per il finto scopo di chiudere.
2) Il bubbo grosso ha sempre ragione, anche perché i piccoli si lamentano sempre e comunque e quindi per gli autoritari sono solo un problema. Il vero scopo della vita dell'autoritario è dormire e a questo tende qualsiasi cosa faccia.
3) Non è vero che il miglioramento delle condizioni su un *qualunque* mercato dipende solo ed esculsivamente dal *numero* di operatori. Lo so anch'io che c'è scritto a pagina 3 del libro di economia, ma è una sintesi bubba e semplificatrice. Poi nei mercati reali, nei paesi reali, nelle condizioni di investimento, di infrastruttura e di tecnologia reali bisogna andare oltre la pagina 3 e gestire una complessità molto maggiore di quella trattabile con un semplice grafico con assi non graduati. Per questo si dice che il liberismo è vicino al fascismo, perché richiede una estrema semplificazione di realtà complesse per sembrare presentabile.
Così ancora una volta, come già visto con altri famosi "vincoli" posti al grosso bubbo (servizio universale, cabine, ADSL nel paesello, ecc. ecc.) la frittata si rigira e i bubbini aiutano il bubbone a perseguire i suoi scopi loschi.
Troppo bubbo!
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