Prima della cosa bubba che volevo appuntarmi c'è quello di questo cartello. Credevo che volesse dire "Divieto di andare al cesso" e che quello in alto fosse lo sciaquone, anche perché i bubbini sono quelli del cesso, almeno quello di sinistra è lui, ma invece no, ha un altro significato più bubbo.
Così è dimostrato che anche per i disegni valga la regola della comunicazione bubba per cui non è che i significati li domina chi parla, che tanto non ha capito, e che anche quello che ascolta (nel senso che ascolta i suoi mp3 mentre l'altro parla) ha diritto di capire quello che gli pare che tanto è bubbo e capisce poco.
Intanto mi trovo, per via dell'espulsione delle tapas nelle pizze. E poco rileva che voglia scappare, e tanto più che sono tra i gianduiotti. Ora non parrà vero ma la città è piena di bubbi che hanno litigato con un pollo. Ma, del resto, tra le pizze non è che poi uno si stupisce e solo che poi i futuri non si rendono conto di come ci siamo arrivati alla loro sorte di miseri futuri.
E comunque è vero che scrivono viva i [MONTINI], benvenuti e tutto. Ma io non è che lo voglio commentare, anche perchè magari portano più che poi sono antimilitaristi che una delle guerre di pace.
Però due cose bubbe mele appunto che poi le dmentico se non mele appunto.
1) Ci sono, come se fosse una grande città darte delle pizze, ma poi credo che li tolgano, i cessi chimici. Quelli con un buco con l'acido di bubbcorrodio di spisciazzo e tutto. Ma rossi.
Quali evoluzioni delle cose! Quali progressi della pseudoscienza moderna e contemporanea! Quali leggi dell'europ* fortezza e dei parlamenti e forse degli dei semprebenigni! Chi? Chi? Chimmai?
Quale fonte del diritto divenne specchio delle astute geometrie divine e immagine dell'ordine che risplende dell'universo mondo? Erano sempre blu e adesso li fanno rossi. Boh? Che sia che gli psicopazzi hanno stabilito che è meglio? Che gli architetti hanno fatto gli studi? Che gli statistici abbiano valutato mille pisciatori? Comunque, per la prima volta, anziché blu sono rossi. E tanto basta.
2) Ho visto su un muro, fatta col gesso, tutta in maiuscolo, ma male e storta la scritta "[MONTINI] MERDE".
Io non è che condivida, ben più sofisticata è la mia lagnanza, ma la scritta mi ha rincuorato. In mezzo a cartelli stampati, milioni di euri buttati in architetture effimere, una testa di legno con il simbolo del pollo messa su un palo enorme che tutto è alta 4 metri almeno (non scherzo, io) e tutto ecco che il bubbo arriva e, bubbamente, mette un po' di gesso nell'ingranaggio ben lappato.
Ma male, da bubbo, espressando bubbamente un concetto bubbamente concepito.
Ma vivo. Almeno un bubbo vivo tra tanto pensato per uccidere è bello da vedere, comè bello vedere che l'unico vivo è bubbo.
Canto il bubbo,
che scrive male e storto,
che scrive col gesso che poi lo cancellano.
Canto il bubbo,
che non scriverà eterne pagine di retorica,
che non scriverà col sangue altrui la sua storia.
Canto il bubbo,
che si nasconde mentre passano gli armati,
che non si fa vedere mentre le gru mettono le scritte di ferro.
Perché è bubbo,
solo perché è bubbo,
e bubba è la storia e bubba è la vita.
E il bubbo non resterà, e il bubbo sarà sopraffatto disfatto.
E il bubbo disarmato sarà riarmato.
E il bubbo senza retorica sarà fatto sparire come le parole vuote.
Ma io canto il bubbo e solo il bubbo,
perchè sarà per sempre bubbo
anzi troppo bubbo!