31 gennaio 2007

Tecnologie misteriose
Ogni tanto mi chiedo se non lavorando sempre in aziende grosse mi perdo qualche info importante.

Non ho mai avuto quest'impressione però ved agitazione per delle tecnologie che mi sembrano di una bubbità disarmante, al punto che mi chiedo se non le ho capite bene.

Es. il Web 2.0. Ma sarebbe che si mette pubblicità dapertutto e si aspetta di fare i soldi con quattro contenuti malscritti? O che si monetizza dalla relazioni ""umane"", cioè dagli indirizzi mail di semisconosciuti? O che si girano i filmini bubbi con il cellulare e poi si piazzano su un sito in attesa di problemi legali? O che il sito si basa su Ajax o Ruby on Rails? Mah? E' che non mi sembrano grosse innovazioni ma solo "usi" di tecnologie "normali".

Altro esempio il Web Semantico. Le basi sembrano ridicole: "siccome le macchine non capiscono e le ricerche danno risultati scarsi aggiungiamo qualche tag". Bah. Un po' scarsini come obiettivi, no? Una volta si pensava all'intelligenza artificiale e ora speriamo nel bubbo che mette i tag. Forse gli stagisti dei centri di ricerca sono meno bubbi che nel passato. O non ho capito nulla dell'argomento? Boh?

Esempio bubbo. I certificati digitali. Praticamente due password ben pensate offrirebbero più sicurezza... La tecnologia raw è matematicamente divertente ma, guardando le cose end-to-end saltano fuori dei disastri incredibili. Senza considerare che per l'uso bubbo sarebbe necessaria una piena comprensione della tecnologia da parte di tutti gli attori coinvolti. Solo che quando il bubbo vede un ""help"" relativo ai certificati digitali si ribella e morde praticamente subito. L'unico uso sensato è quello che ne fanno i dialers che approfittano di queste menate per far apparire una schermata bubbissima, ma per l'uso "buono" ci vorrebbe tutt'altro.

Dal magico mondo dei certificati però pesco una bella frase. "Considera sempre attendibile il contenuto firmato da Bubbo Bubboni". Ahahah, ma chi si fiderebbe di un bubbo?

Troppo bubbo!

30 gennaio 2007

Nodi da sciogliere
Come si usa, ad inizio legislatura sono mazzate per i bubbini. Un po' per volta gli articoli della finanziaria sono capiti nella loro bubbità, l'enorme crescita della spesa bellica diviene manifesta, rogne e magagne zampillano da ogni ministero.

Tutto normale, fino a un po' prima delle elezioni è democraticamente così.

Tra i vari bubbini che si lamentano mi ha colpito una mail che gira rivolta al mortadella e contro la cessione di territorio ai 'mericani per metterci armi più o meno nucleari, prigionieri e bubberie.

Il bubbino sostanzialmente dice: "già ci credevamo poco, se continuate così non siamo proprio contenti e magari non vi votiamo più, gnè, gnè, gnè.".

Che bubberia! Nell'anno precedente alle elezioni il principale quotidiano pro-mortadella ha avuto sempre gli articoli politici con il medesimo messaggio: "Faranno schifo, sono riciclati e bubbi, però se non li votate vincono gli altri che sono peggio. Nessuno vi chiede di dire se vi piacciono o meno, e anche se lo dite a nessuno importa, è solo che se non votate questi altrimenti vincono gli altri che sono più bubbi.".

Questo nodo il bubbino non lo scioglie e sbaglia. In questa fase i bubbini dovrebbero avere un solo messaggio. "Se non cambiate facce lasceremo che vincano gli altri, e a cul* tutto il resto!". Invece i bubbini si perdono nel cercare di salvare almeno un pezzetto dal disastro e in questo meno-peggio si garantiscono che il disastro segua fino al cambio di governo. Senza considerare che il cambio di governo, in una democratura moderna, è quasi irrilevante. Quello che conta è cambiare facce e politica. Inoltre meno votanti sono come meno clienti in un ristorante; ritoccando i prezzi si ha il vantaggio di lavare meno piatti a parità di ricavi.

Ma forse è meglio sperare che l'OCSE cambi i suoi stagisti in economia piuttosto che sperare che il governo sia meno bubbo. E' l'OCSE se spiega come e cosa tagliare, come evitare le lamentele del popolaccio, come passare soldi agli amici con il favore dell'euroburosauro, ecc. ecc.

Anche per questo il governo costa caro ma vale poco. La politica è standardizzata a livello europeo, nei vari paesi le leggi sono assolutamente identiche ma scaglionate nel tempo, le lamentele sono sempre le stesse e sortiscono le medesime botte o le medesime modifiche già programmate. A forza di ripetere bubbamente di stare uniti... loro si sono uniti contro i bubbini.

Troppo bubbi!

29 gennaio 2007

Buoni standards
Quest'anno voglio assolutamente dedicarmi anche al pensiero bubbo semplice, cioè quello positivo.
Basta lamentele sulle bubberie del mondo infame, ogni tanto mi appunto delle belle proposte che saranno, al solito, trascurate. Esattamente come i buoni propositi.

Cose da standardizzare
- Un logo che indichi che un cibo è per animali o, meglio, che non è per umani (comunque li si definisca gli animali e gli umani).
- La presenza del fischietto e della lucina nei giubbotti salvagente degli aerei.
- I numeri premium
- I numeri aggratis
- I numeri così così

Sui giubotti salvagente mi chiedo proprio perché non si sia mai provveduto. Tra milioni di procedure errate e messaggi sbagliati perché non tutte le compagnie hanno il giubbotto con il fischietto e la lucina? E i tubicini per il gonfiaggio? Perché qualcuno non li ha e altri ne hanno addirittura due?

Saranno considerati elementi differenzianti? Qualcuno ha mai scelto una compagnia in base al tipo di giubbotti? Ma poi servirà la lucina o no? Boh, comunque il fischietto mi pare una buona idea, almeno qualcosa da fare in attesa dei soccorsi.

In realtà la questione è più bubbica di quello che sembra. L'umanità intera sembra non aver ancora trovato il modo ottimale di fare le cose, forse ostacolata dal marketing o dalla bubbità dei progettisti di cose o, peggio, dai brevetti. Così molte cose che si dovrebbero fare nel solo modo corretto sono abbandonate ai bubbi, con le ovvie conseguenze.

Certo molto dipende dal tradizionalismo. Ad esempio il messaggio aereo "oggetti nelle cappelliere, come allacciare la cintura, ecc. ecc." è totalmente sbagliato, dannoso e bubbico ma il tradizionalismo e gli enti preposti non permetteranno mai di modificarlo con intelligenza.

Del resto da un'umanità che deve ancora risolvere il problema delle uova e del cestino non ci si può aspettare molto. Forse cibandosi di cibo per animali...

Troppo bubbo!

27 gennaio 2007

Senza necessità
Ho letto che tra le pizze si parla ancora dei funerali cattolici negati al Sig. P. W.
All'epoca dei fatti ero tra le pizze ma senza flat e quindi non avevo scritto qui i miei augusti appunti. Mo' rimedio.

Nonostante la chiesa cattolica in tempi recenti si sia impegnata ad organizzare megaraduni pomposi e sponsorizzati, molti avranno notato come i funeriali dei papie sono sempre particolarmente umili e modesti. Niente show di potenti e di sedicenti reys, niente faraoniche adunanze, niente parate di militari in divisa e spadino arrosti-pollo.
Solo un grande striscione rosso e bianco appeso sulla facciata della chiesa centrale che dice "Morto un papie se ne fa un altro", a mo' di incoraggiamento per i pochi che assistono.

Analogamente taluni sono stupiti che il natale (festa della nascita) sia praticamente trascurato mentre è esaltata oltremodo la pasqua (festa della risurrezione, dopo la morte).

Eppure è la dottrina dei papie. Così è logico che, cosiderato che il Sig. P. W. era già tra le nuvolette con le alucce che gli competono, la potenza del papie si impegnasse a sconsigliare un inutile funerale religioso. Il funerale è per quelli che "speriamo che se la cavino" e per la consolazione del parentame. Solo che in un caso divenuto "pubblico" un funerale religioso sarebbe stato come non credere nella salvezza di chi ha capito la vita e la morte. Impensabile!

Del resto, sempre secondo la dottrina dei papie, un giorno il Sig. P. W. giudicherà nani, ballerine, ministri e pennivendoli che avevano barattato leggi d'umana misericordia con voti e gradimento di una potenza straniera.

"Meglio tenerselo buono" deve aver pensato il papie e quindi niente funerale. Che poi a piangere son solo le suore. Quelli che credono nella vita dopo la morte non gli importa un peperone, gli altri hanno visto una capacità di pietà e buon senso dei bubbini che consola.

25 gennaio 2007

Varie
Mi appunto un po' di concetti vari, senza aver tempo di farci dei ragionamenti bubbi.

La sicurezza del WiMax

Avevo già visto la stessa scena con il WiFi.

Appena esce (=viene importata) una tecnologia la prima critica è "la sicurezza".
La nuova tecnologia non è sicura! Clamorose falle di sicurezza! E via bubbeggiando.
Viceversa l'UMTS (grazie agli inserzionisti che nutrono i pennivendoli) è dichiarato sicuro.

In un recente film c'è una battuta bubba sui cani che vengono fatti camminare a due zampe per spettacolo. "Ci provano sempre ma non ci riescono mai" dice il bubbo protagonista, liquidando la cosa seccamente. Così sono i pennivendoli, sembra sempre che siano li li per capire... e poi da una frase capisci che non hanno capito nulla.

Così sulla sicurezza non c'è niente da fare, è qualcosa di semplicissimo ma che sembra andare oltre alle capacità mentali del pennivendolo medio (e anche di qualche bubbino).

Il cippino integrato

I brevettatori dell'UMTS e i compratori di licenze si sono sbattuti moltissimo affinché su qualche portatile ci sia un opzione (in realtà introvabile e che nessuno consciamente si sognerebbe di vendere e/o acquistare) che darebbe l'UMTS incorporato. Questo è uno dei segnali che più facilmente consentono di decodificare le reali intenzioni del mercato.

Quando si deve facilitare l'adozione di una tecnologia "artificialmente" può darsi che ci sia qualcosa che non quadra. Es. il GPS non è stato sostenuto da nessun governo europeo (anzi stanno buttando soldi per Galileo) eppure è diffusissimo e apprezzatissimo.

Mail dai compratori di licenze

"Content can't cope without coverage" dice una mail del giro operatori. Ahaha! Che bubberia!
Non hanno ancora imparato che il contenuto si rifrigge su 1000 canali, mentre la loro rete è inmarkettabile senza contenuti (per la voce e gli SMS non servono contenuti, solo i piani tariffari).

Un po' come l'idea bubba dei contenuti differenzianti. Così differenzianti che due gestori delle pizze offrono la stessa spazzatura TV-derivata contemporaneamente.

E' sempre interessante vedere come chi non capisce la value chain fa subito bubberie. Chi non capisce il mercato può posizionarsi male e magari vivacchiare, ma gli errori di value chain non sono perdonati. I biz-books 'mericani non lo dicono, forse da loro non capita? Boh? Io vedo un sacco di grosse aziende che non capiscono le dinamiche delle aree in cui vorrebbero entrare e sono presto prese per il naso da chi maneggia il tal mercato.

Credo che la relazione content/rete sia così esplicatoria delle varie truffe possibili ai danni di un povero operatore ignorante che dovrebbero farci dei corsi di laurea, ovviamente all'Università del Crimine.

Troppo bubbo!

24 gennaio 2007

Un po' di liberismo!
Le soluzioni win-win sono sempre ambite. Qui tra le tapas è stata trovata una soluzione win-win-win!

Il buon regolatore è intervenuto a favore del bubbino consumatore con un provvedimento esemplare! Basta con l'iniquo arricchimento! Basta con l'arrotondamento assassino!

Ora le telefonate, i parcheggi e gli altri noleggi a tempo devono essere tariffati al secondo o al minuto! Basta con il pagare per servizi che non si usufruiscono!

Così hanno vinto:
1) Il regolatore che è benignamente intervenuto e ha manifestato i suoi bubbi poteri in modo esemplare;
2) Il consumatore che è tutelato, protetto e arricchito dalla massa di millesimi di euro che prima gli venivano sottratti con l'astuzia;
3) Il buon gestore telefonico che prontamente abolisce i piani a scatti e passa ai piani a secondi.

Ovviamente: "Los operadores de móviles suben sus tarifas para cumplir la Ley de Protección de Consumidores"

Troppo bubbo!
Indicatori di bubbità tipografica
Tra i vari indicatori di bubbità tipografica e di incompetenza informatica spiccano:
1) [SPAZIO],[SPAZIO]
2) I maiuscola seminata a metà della frase (derivante dalla correzione automatica di noti programmi di office automation quando sono usati con dizionario inglese ed elevata ignoranza informatica e stilistica dell'utente).
3) [SPAZIO]! oppure [SPAZIO]?

Per un appassionato cultore di TeX i casi 1 e 3 provocano sempre dolori di stomaco, però il caso 2 mi è sempre stato molto utile per riconoscere il bubbico presentatore di tecnologie che non conosce.

Un tragico esempio dell'ultima combinazione, più alcuni errori bubbi in questa frase di un noto sito di blog: "Oggi è stata posta un agrande pietra migliare per la versione di [nome sito] - finalmente le sue funzioni sono complete ! "

Mah, è proprio vero che quando si pensa di aver fatto un buon lavoro... è ora di debuggarlo!

23 gennaio 2007

Preoccupazioni SW
Taluni bubbini del SW libero talora sperano che il nuovo sistema operativo a pagamento si venda poco e che milioni di bubbini si liberino e passino a soluzioni informatiche più astute.

La presentazione da parte del grosso produttore di SW a pagamento mi ha fatto pensare ad un problema diverso.

La più parte dei sistemi operativi non sono acquistati in scatola colorata. Questo tipo di acquisti riguarda solo un pugnazzo di appassionati. Gli altri si limitano a comprare un nuovo PC che ha già un sistema operativo a pagamento (occulto) installato.

Così il grosso produttore non mi è sembrato spaventato per le prospettive di vendita del suo sistema operativo. E' tutto sommato un problema di gestione del canale e non di vera e propria conquista del mercato o di fedeltà del consumatore.

Viceversa il povero mi è parso spaventatissimo per le vendite della sua soluzione di office automation (come si diceva nell'antichità). Panico puro per le vendite di un prodotto che ha l'aria di essere l'incubo del bubbino/a d'ufficio.

Al solito la genesi del declino è facilmente identificabile: il focus group. I soliti bubbini hanno ragliato che i comandi più bubbi erano difficili da trovare, che le funzioni più astruse erano nascoste, ecc. Così la soluzione è stata nei menù automodificanti, nelle barre di comandi piroettanti e in altre menate bubbissime.

Errore!

Il bubbino può capire il problema ma, da solo, non è capace di identificare le soluzioni!

Il bubbino/a d'ufficio ha bisogno che le cose siano sempre nello stesso posto dato che la mente bubba non può gestire facilmente statemt condizionali complessi. Memorizzare un comando del tipo: "se seleziono una tabella (e solo quella, non anche un carattere invisibile dopo) mi appare un pulsante per definire lo stile tabella" non è facile per chi ancora non sa che diavolo è uno stile, un fine paragrafo o un font! Il bubbo pensa cose del tipo: "per far apparire il titolo nero premo titolo e poi nero bubbo. Quanto sono bubbo!".

Così per dar retta ai timori di vendita hanno incasinato le cose fino alla confusione del bubbo che dovrebbe imparare comandi diversi, mutanti, incostanti e non raccontabili via telefono o descrivibili su un foglietto di carta appiccicosa.

Ma non sanno che il bubbo non va mai sollecitato con eccessive pretese? Altrimenti si ribella, morde e passa alle soluzioni libere. E, speriamo per sempre, fisse.
La potenza bruta
Da qualche tempo avevo l'impressione che le caratteristiche HW di un normale PC fossero ampliamente sufficienti per l'uso del generico bubbino. Forse tolta la fascia più bassa dei processori, tutto il resto andava bene sia con i sistemi operativi a pagamento che con quelli liberi.

Poi ho visto la presentazione dell'ultimo prodotto a pagamento e ho capito! I bubbini già gridavano alle enormi risorse elaborative che una next-release impone, al solito dicendo bubberie. Non era la potenza di CPU che bisognava considerare per capire il prossimo livello di arretratezza e di sviluppo del consumismo informatico!

Oggi si vendono un sacco di notebook che hanno anche la caratteristica di funzionare a batteria. Gli effetti grafici più osceni potranno anche funzionare, la CPU è bastante, ma la batteria permetterà a malapena un effetto UPS.

La tecnologia arretrata è quella delle batterie, non quella delle CPU o delle RAM! Sfortunatamente il desktop libero non è esente dal problema, anche se il bubbo può scegliere il livello di efficienza desiderato in modo molto più semplice.

Troppo bubbo!
Ecc.
La prima volta che ho letto su un manuale che il prodotto supportava "[carrettata di standards], ecc." ho capito che per il bubbo consumatore era finita.

Fino a quel momento pensavo che per fare una buona scelta fosse necessario leggere il manuale del prodotto reperibile sul sito e che chi non leggeva il manuale si esponeva a tutta una serie di malescelte. Dopo le recensioni dei pennivendoli, i forum e i depliant solo il manuale poteva far chiarezza sulle caratteristiche e le carenze più bubbe e recondite. Nel manuale si vedeva la lista di incompatibilità, la necessità di accessori che non sono mai stati prodotti o importati per realizzare la funzione che mi avrebbe fatto scegliere quel prodotto, l'assenza di funzionalità talmente logiche che solo un bubbo le avrebbe tolte, ecc.

Sintesi dell'irrazionalità delle grosse aziende il manuale palesava la bubbità del fornitore fino alla scelta positiva o negativa.

Ora non è più così. Il manuale, grazie ai soliti bubbi dei focus group, è stato semplificato fino ad essere completamente inutile. Non rivela le caratteristiche del prodotto, che possono essere scoperte solo dopo una settimana d'uso e maledizioni, non chiarisce che tutto quello che ti serve non si può fare con quel modello, ma dice solo clicca qui-clicca li come si addice al bubbo che tanto non capisce di cosa si parla.

Così l'apoteosi del malato mondo del consumo non è la paralisi della scelta per via delle troppe opzioni (ma quando mai!) ma la considerazione che se lo costruisco io almeno so quali limiti ha.

Sono sempre più soddisfatto degli oggetti HW o SW che produco e sempre meno di quelli che compro. Se lo faccio io non solo so che funzioni ha ma so anche quali funzioni ho scelto di non implementare e perché.

Queste scelte sono, per i prodotti delle grosse aziende, completamente irrazionali e non predicibili. Non è una questione di costi (cioè di razionalità economica) ma di bubbità del marketing. Quindi è frequente che un prodotto scarso si basi su componenti costosi usati male
e non su un razionale e chiaro posizionamento verso l'utenza più bubba e di minori pretese.

Ancora una volta il mondo dei bubbi consumatori è punito a vantaggio del mondo dei bubbini costruttori.
Troppo bubbo!

21 gennaio 2007

Parole agli schiavi
Anche tra le tapas il mio conto SIM è stato venduto ad un altro operatore. Tradizionale cambio di colore, questa volta dal verde all'arancione, nuova scritta sul terminale quando non occultata dal logo, rename di tutte le tariffe e lavorio di DNS.

Pensavo che il nuovo fosse un operatore abbastanza bubbo invece, ancora una volta, sto verificando come i grossi abbiano una comunicazione gravemente malata e antiquatissima.

Ogni settimana arrivano due buste (ho due SIM) identiche, di carta bianca anti-riciclo, con immagini in quadricromia, 10 pagine di carta da 95 g/mmq per meno parole di quelle che ci sono in questo post e poi due righe in corpo Enron-4pt che annunciano una tariffa oscenamente costosa o vincoli contrattuali degni dei costruttori delle piramidi.

Eppoi ci si chiede perché i giovani operatori virtuali che porpongono 12 eurocents/min verso tutti e tutto ramazzano buoni numeri.

Non sono ancora certo se sono io completamente fuori targhet, e quindi il messaggio è giusto ma non è per me, oppure se loro sono rmasti fermi all'alba della telefonia cellulare quando un operatore delle pizze appellava tutti "dottò" in lettere cartacee che sarebbero ritenute troppo bubbe e costose.

Bubbamente propendo per la seconda.
Architetto da cinema
18 (dicesi diciotto) orinatoi, affincati su una lunga parete
3 cessi con porta
1 distributore di sapone liquido
2 lavandini
1 (dicesi uno) ascigamani elettrico

Ma come ragiona un architetto progettista di cessi da cinema?

O forse ha ragione? In ogni caso non toccherò ferro di maniglia...

Troppo bubbo!
La fine della pittura
E' molto tempo che ragiono sulla fine della pittura, cercando faticosamente di capire come all'inizio del '900 gli artisti si siano ficcati in un vicolo cieco che in meno di un secolo a portato alla fine di una forma di espressione che sembrava aver percorso tutta la storia dell'umanità.

Il ragionamento è complesso, forse dovrei scrivere un famoso libro di arte per esplicare bene i concetti che qui mi appunto solo nelle loro basi essenziali. Comunque questi passaggi mi hanno permesso di vedere con una chiarezza abbacinante perché ho avuto l'ingrato privilegio di assistere alla fine della pittura, ma anche di intravvedere uno spiraglio per riprendere una magnifica corsa.

Basi:
- l'invenzione della fotografia sconvolse i pittori, la fine dell'arte figurativa fu traumatica.
- l'attenzione si spostò molto sulle tecniche. Sono disgustato dal vedere come i pittori sono incapaci di essere maestri delle tecniche e non schiavi delle stesse. Prima di dipingere dovrebbero vedere un concerto di Rostropovich per cogliere la supremazia dell'Uomo sulla tecnica.
- oggi i pittori ""moderni"" vagano tra le tecniche e quindi ne selezionano una ancora libera che riproducono maniacalmente e bubbamente.
- uno dei primi Mirò è identico ad uno degli ultimi Mirò. Per questo si dice che un quadro è di Mirò.
- l'arte orientale è tuttora viva. Il SIMBOLO archetipo trascende l'uomo. Il SIMBOLO è la proiezione dell'uomo in altre dimensioni, in vie che non sono accessibili per altra via.
- Bodoni è stato uno dei più grandi artisti occidentali di tutti i tempi. Solo ora ne capisco appieno la grandezza dato che l'occidente è completamente avvolto dall'idea che le parole o le frasi portano i significati più profondi.
- Capisco appieno perché un ideogramma possa essere realizzato in plastica dorata ed essere una gran figata.
- La fine della pittura non viene superata dalla scomparsa della firma dell'artista. Non è un problema di Wu-Ming o di Creative Commons ma di assenza di un metalinguaggio fatto di simboli in occidente.
- Il significato degli ideogrammi ad uso artistico è secondario. Chiedere "cosa significa" è esattamente come chidere "cos'è lo Zen". E' una domanda sempre sbagliata perché il significato è dentro di te e non fuori da te.

Un po' come dire bubbico o bubbo. Il significato non è nella parola ma nella testa di chi ascolta.

Boh, non avevo ancora sentito un ragionamento simile. Farò qualche ricerca e se davvero non è stato ancora sviluppato mi appunterò altre cose in modo più esteso.

Troppo bubbo!

18 gennaio 2007

Se 30 mesi vi sembran pochi
Dopo trenta mesi di lavoro i parlamentari delle pizze hanno la pensione, dice un noto blog indignandosi e raccogliendo i commenti livorosi ed invidiosi di una marea di bubbini.

E' giusto! I monarchici si sono fatti una legge equa e benefica!
Trenta mesi e poi a casa! Basta! Finito!

I problemi sono solo due:

1) i bubbini si ostinano a lavorare per periodi sempre più lunghi (avidi come sono) ed è male. Con l'età anche il flirtare con le colleghe o i colleghi è fatto male, figuriamoci il lavoro in ambienti sempre più stressanti, competitivi e bubbici. Prendano esempio e favoriscano l'occupazione giovanile e il ricambio generazionale. Basta stare incollati alla sedia, allo stipendio mensile e ai tre pasti al giorno per tutta una vita! Via! Aria, flessibilità e dieta.

2) trenta mesi sono troppi da un lato e pochi dall'altro. In questo tempo si fanno due finanziarie, una al massacro da inizio legislatura per ramazzare i soldi da passare gli amici e una elettorale per avere il voto degli amici. Può il paese delle pizze sopportare due finanziarie ogni trenta mesi? Può sopportare l'attuale monarchia fino a fine 2008? Si possono lasciare 400 parlamentari al primo mandato con l'angoscia quotidiana di non sapere se arriveranno alla pensione statale?

I bubbini sono, come già visto, crudeli. Dategli 'sti quattro soldi subito. "La pensione scatta ad inizio mandato" dovrebbe dire la legge. Così poi ognuno può chiudere la legislatura o lasciare che la legislatura si chiuda senza patire angosce e incubi per 30 mesi filati. Pensate solo all'incazzatur* se una menata qualsiasi, una guerra, una strage, uno scandalo sulla stampa estera non censurato, una quisquilia qualunque obbligasse i 400 a mancare il sogno di una vita: la pensione dopo 30 mesi di onesto lavoro.

Solo una condizione andrebbe posta. 30 mesi e poi basta. A casa, per sempre. Anche i bubbini avidi lavorano solo 35-40 anni ma poi non ritornano in fabbrica o in ufficio tutti i momenti. Così dovrebbero fare anche i regnanti. Chi non pagherebbe 400 pensioni d'oro per non vedere più taluni bubbi?

E chi non si esarcerberebb* se, pur pagando, non riuscisse a liberarsene?
Indignazione
Come anti-militarista sono indignato dalla richiesta di referendum contro il progetto di un deposito di armi nucleari obsolete tra le pizze.

A ragione il mortadella! Che referendum e referendum! Zitti e a lavorare, altrimenti sono botte.
A inizio legislatura si fanno tutte queste ed altre porcate. Fa anche bene a sfottere il precedente governo che non aveva potuto regalare un altro pezzo di territorio solo a causa dell'approssimarsi delle elezioni. Governabilità e continuità. Non c'è bisogno del pelato o del riconteggio perché tanto la politica di guerra non è cambiata.

Se non fossimo in democratura a nessun politico verrebbe mai in mente il succitato ampliamento. Dopo Calipari, Abu Omar, Ustica, il Cermis, Gladio, ecc. i loro missili, in democrazia, li metterebbero su altrove e non tra le pizze.

Per questo il referendum è indegno. Non va fatto un referendum, va solo bloccata la guerra.
Euskadi Terrorismo & Ammazzamenti
Lettera aperta alle Teste di Cazz* dell'ETA

Egregie Teste di Cazz*,

ho aspettato a scrivervi dopo l'assassinio di 2 persone recentemente compiuto un po' perché le notizie estere che arrivano tra le pizze sono rivolte sempre e solo all'italiaco ombelico, un po' perché volevo vedere di persona che fine aveva fatto l'aereoporto.

La mia vecchia teoria bubba ha ritrovato una conferma.
L'ammazzamento basco non può avere termine perché non ha uno scopo.


Se è vero che all'epoca del fascismo spagnolo le autonomie locali erano oppresse, oggi sono talmente esaltate che non c'è più nulla da chiedere o da ottenere. Oggi nella vicina catalogna le lezioni scolastiche dalle elementari all'università sono in catalano (una specie di dialetto ideato da un piemontese che andava in vacanza in liguria e che poi si è trasferito tra le tapas), oggi ci si può rivolgere all'amm.ne pubblica in ""lingua"" locale e si ha diritto ad avere una risposta senza ritardo, oggi una pasticceria di barcellona è stata multata di 600 euri perché aveva le etichette all'interno del negozio in spagnolo (quelle con la scritta "torrone" e "frutta secca", non quelle scritte in piccolo con ingredienti che tanto non esistono). Analoghe o più ampie facoltà sono riconosciute a tutte le autonomie locali dai recenti statuti, compreso quello basco.

Però è meglio vivere di estorsioni, furti e rapine (toh, tra le pizze queste notizie non arrivano) che guadagnarsi il pane friggendo patatine al dog-food. E' meglio ritenersi fighi tra gli amichetti che fare il milleurista che vive in un alloggio condiviso. Vi piace uccidere ogni tanto anziché lavorare tutti i giorni perché queste euroburocrature possano estinguersi.

Riassumendo:
- volete il diritto di picchiare ed uccidere qualche straniero o locale ogni tanto senza essere punibili, o magari anche avere qualcuno che picchi mentre pranzate tra amichetti [p.za Alimonda, TAV, CPT];
- volete vivere senza lavorare, puppando soldi ovunque c'è ne siano anche se così la gallina dalle uova d'oro è sempre più magra [finanziaria, carriera vitalizia parlamentare];
- volete parlare una lingua che è capita solo dai vostri amichetti e da un esercito di pennivendoli [politichese governativo];
- volete un esercito forte che non chiede scusa quando uccide civili [missioni all'estero, finanziamento crescente della spesa bellica];
- volete commettere questi e altri crimini senza essere punibili e anzi sfottendo le vittime a reti unificate [impunità, comma alla finanziaria, legge elettorale senza preferenze].

Ma perché non fate i politicanti in Italia anziché i terroristi in Spagna?

Bubbamente,
Bubbo Bubboni.

P.S.: Anch'io sogno presto un paese basco libero. Da voi.
P.P.S.: Sogno anche un'Italia libera. Da loro.
P.P.P.S.: Mo' vado a dormire un po'.

14 gennaio 2007

Woi al MAX, noi al min
Mi pare utile sostenere l'iniziativa contro l'asta per licenze Wi-MAX attraverso un googleboombing.
Ho anche letto un interessante e ben scritto articolo su un blog che sostiene esattamente il contrario, cioè che le licenze vanno vendute all'asta e a caro prezzo.
Mi appunto qui gli errori che fanno ambo i commentatori, presentato la bubba verità delle cose.

0) Molte delle attuali teorie economiche sono state messe a punto all'epoca del carbone e della macchina a vapore. Alcune cose vanno ancora bene, ma ogni bubbo commentatore dovrebbe chiedersi *prima* di ventilare le gengive, se ciò che dice ha senso *oggi*. Si parla di Wi-MAX tra le pizze. Non si parla del futuro della pupinizzazione, del teletrasporto o di re giorgio. Solo le leggi del bubbo sono immutabili. Se nel ragionamento salta fuori che il bubbo dovrebbe essere altruista o lungimirante si capisce subito che c'è un grave errore logico.

1) Il governo (questo, un'altro, il prossimo, quello di prima) lavora spesso in modalità "search & destroy". Cerca qualsiasi settore che possa presentare una benché minima prospettiva di sviluppo e lo saccagna duramente. Lo scopo di un governo europeo del resto è bloccare l'inflazione e nutrire gli amici, quindi poco importa quale sia lo specifico ambito considerato. Se il governo crede di poter saccheggiare non ce n'è per nessuno.

2) Le aste, oltre a riempire le tasche, possono favorire gli amici. Qualsiasi azienda non vuole concorrenza, anche se non si può dire. Se i soliti noti avranno le licenze possono gestirsi molto meglio il traffico, senza interferenze. Non si può fare di questo una colpa, chiunque lavora e ragiona così.

3) Non è vero che l'UMTS è ottimo per il traffico dati o equivalente al Wi-MAX ma gli operatori lo offrono solo a caro prezzo. Su questo ambo le parti sopra citate dicono un sacco di bubberie. L'UMTS è totalmente inadatto al traffico IP, non scala e ha dei *COSTI* elevati. Con l'UMTS non può assolutamente esistere una flat dati perché il costo non si annulla al crescere del traffico e dell'utenza. Anzi, la saturazione di risorse che possono essere usate con margini più elevati (per il servizio voce) causa la necessità di *NON* esagerare con le offerte dati. Bubbo Bubboni non ha certo bisogno di documentare quello che scrive, ma basta leggere i listini (comprese le scritte piccole) per trovare la più ampia conferma dell'impossibilità di usare l'UMTS in modo massivo per i dati.

4) I dati wireless flat sarebbero una importante opportunità strategica per il paese delle pizze. Come già si diceva ai tempi di Internet, ieri servivano le ferrovie e oggi le reti per svilupparsi. Lo stato deve SPENDERE per permettere la crescita di tutti i settori produttivi e culturali nel modo migliore al fine di migliorare la qualità della vita (oltre a riempire le tasche degli amici). Per questo è bubba l'idea che i soldi delle aste servano direttamente per i cittadini. I cittadini necessitano direttamente di wireless e lo stato dovrebbe agevolare inanzitutto l'esistenza della rete. Si consideri come il governo aveva speso 45 milioni di euro per un portale bubbissimo (senza che gli amici destinatari dei soldi si degnassero di finire il lavoro...) e come l'attuale governo voglia completare l'opera bubba e inutile. Ai bubbini della pizza serve il portale, il motore di ricerca europeato, altre bubbate varie che periodicamente arrivano o una rete wireless Wi-MAX? Il prezzo della seconda è anche inferiore, ma i soldi potrebbero non andare tutti agli amici. Beh, non è poi difficile giocare al governo e scegliere bene, no?

5) Le aste UMTS in Italia si erano chiuse con prezzi bassissimi. Nessuno all'epoca avrebbe scomesso che tra le pizze non si sarebbero superate le folli cifre del paese della birra. Come ho già esplicato i dati UMTS non esistono per un problema di prodotto e non per un problema di licenza.

6) Ogni tanto il prodotto conta. Non è vero che con il marketing si può fare tutto. Un noto motore di ricerca o un noto mp3 player ne sono la prova. Ci sono dei limiti oltre i quali un prodotto pessimo non vince la competizione con un prodotto eccellente. Per questo il Wi-MAX è un pericolo enorme per l'UMTS e gli operatori attuali potrebbero anche cambiare cavallo e salutare gli attuali lobbysti dell'UMTS.

7) I 'mericani non possono avere tecnologie che richiedono il modello della ex-telco monopolista nazionale. Per questo l'ISDN o il suo derivato GSM non hanno vita facile tra i cowboys. Viceversa cose come "la rete di reti" vanno bene laggiù e maluccio qui. Il Wi-MAX è un prodotto di filosofia 'mericana, molto inadatto alla concezione "dalle alpi alle piramidi" dei poco ex monopolisti della pizza.

8) I brevetti. Il sostegno di questo o di quel costruttore o il tentativo di demolire la tale o la tal altra tecnologia dipendono esclusivamente dal portafoglio di brevetti che il bubbo ha in mano. Non ci sono operatori filantropi o che operano nell'interesse del mercato o del bubbino. "Standard" non vuol dire che non ci sono brevetti in gioco.

9) Il Wi-MAX, in un ipotetico paese libero, cambierebbe molto lo stile di vita, permettendo di avere una "torta economica" più grande. Solo che ogni attore bubbo in gioco preferisce una fetta grossa di una torta piccola anziché rischiare che poi arriva un bubbo enorme e feroce e si mangia tutto. E' la normale logica di tutela del bubbo che picchia i bubbini ma teme i bubboni. Chiunque è bubbo, bubbino e bubbone al medesimo tempo rispetto a qualche altro bubbo. Quindi la paura verso l'innovazione prevale.

10) Gli operatori attuali non hanno recuperato i soldi spesi per l'UMTS e non saranno sazi fino a quando non avranno spremuto dal mercato o dal governo fino all'ultima lira. Il Wi-MAX è un giochino per i tecnici, ma qui contano i bubbi grossi che hanno l'UMTS pagato dall'azienda e che, bubbamente, non lo usano perché usare il pc fa pirla tra i bubboni.

11) Chi non ci piace come il governo gestisce il saccheggio e la demolizione tecnologica può anche emigrare. Ci sono posti dove con il Wi-Fi fanno già belle cose e dove con il Wi-MAX faranno scintille. Gli operatori sono contenti del roaming e il governo di avere un bubbo rompipall* in meno. Tanto gli altri sono peggio e i voti dei rompipall* non si sposteranno.

Troppo bubbo!

11 gennaio 2007

Capire un cazzo - Il Palladium, TCPA, TCG 1.2
Scenario: stessa megaconferenza del post precedente.

Domanda, come prima impropria e mal formulata, del bubbino: "Avevo sentito di un progetto di HARVARD sulla sicurezza, poi forse si è fermato qualche mese fa, ma è supportato da ?"

Risponde il midimega bubbo: "Ora no, ma se è un progetto HARDWARE quando uscirà sarà supportato dal prossimo aggiornamento."
Capire un cazzo - I protocolli di comunicazione
Ieri: megapresentazione dei "nuovi" prodotti di una grossa azienda software.

Speaker: 4 bubbini "tecnici" bravi, preparati, chiari. Esperienza di supporto clienti e di istruttori + 1 midimega bubbo commercialone nazionale.

Scenario: demo di sistema di instant messagging con funzionalità collaborative, ecc. ecc. La demo, viene spiegato da uno dei bubbini tecnici, si svolge con due portatili affiancati sul tavolo collegati tra loro da un cavetto (logicamente un CAT-5e dritto, tanto poi ci pensano le NIC).

Guardano un file, lo modificano, ecc. ecc. Blabla fino allo spazio di domande del pubblico.

Un bubbino, impropriamente, chiede: "Ma l'IM collaborativo è sicuro? Non è che poi qualcuno modifica i file senza essere autorizzato?"

Ironia della sorte l'IM in questione ha delle features di protezione di dati in transito e il sistema potrebbe anche autenticare i peer con certificati e bubberie. Certo, la sicurezza NON è la proprietà di un prodotto, ma nel caso specifico sarebbe facile rispondere facendo bella figura. Anche se la domanda del bubbino è perlomeno impropria.

Risponde il midimega bubbo: "Ahh, è sicuro. I dati non transitano neppure sulla rete anziendale. Transitano sul cavetto."

10 gennaio 2007

Guarda qui!
Prima che la finanziaria fosse legge ho notato che molti leggevano le notizie con uno spirito alla "io speriamo che me la cavo". La domanda non era "come sostengono lo sviluppo?" oppure "chi aiutano quest'anno?" ma più del tipo "chi ammazzano?" oppure "il mio lavoro è già tra i necrologi?".

Analogamente quando sento che il ministro (dal latino servo, ahahaha) vuole intervenire su una struttura tariffaria non posso che essere bubbamente preoccupato. Non per un eccesso di liberismo ma perché, visti i passati interventi pro-pirati SIAE e contro lo sviluppo Internet... se c'è di mezzo un elettrone l'intervento ministeriale può essere bubbissimo (l'eventuale scambio di governo su questi temi è totalmente irrilevante).

C'è una stupida tassa che era era messo da un grosso bubbone ancora in armi che si chiama "tassa governativa". Credevo che potesse attirare l'attenzione del governo... ma il labelling non è servito.

Forse è meglio che le imprese cambino i nomi delle proprie offerte. Anziché "costi di ricarica" si dovrebbero chiamare "bubbo chi lo sopprime", anziché "spese di gestione" si potrebbe usare "viva il ministro" ecc. Troppo bubbo!

08 gennaio 2007

La bubba verità
Un concetto ben noto ma che stide con i limiti della concezione aut-aut occidentale è quello che la verità è bella ma, qualche volta, è falsa.

Le povere filosofie occidentali non concepiscono bene che una cosa possa essere vera e falsa, bella e brutta, giusta e sbagliata allo stesso tempo e questo causa enormi sofferenze e bubberie.
Però tutti sappiamo che le cose non sempre si escludono. Il bambino che dice sempre la verità è subito insultante e ridicolo, anche se la verità è bene. Tutti possiamo vedere che le palline colorate subatomiche quantiche di cui è fatto il mondo bubbo possono trovarsi in due punti dello spazio contemporaneamente, però per il bubbino sembra difficile da credere nonostante si vede anche sul grande schermo.

Il bubbo, ignaro della complessità filosofica delle cose, ognitanto dice il vero mentendo senza porsi il problema.

Situazione: non si riescono a mandare SMS.
1) Provo un invio e il terminale risponde con una bubberia insensata tipo "controllare con il fornitore di servizi".
2) Controllo il numero del centro servizi, ok.
3) Controllo i parametri SMS, ok.
4) Verifico il credito via *xxx# ok, 11 euri e rotti.
5) Verifico il credito via voce e vinco! Credito disponibile ma non utilizzabile.
Vero (e indicato via display) ma contemporaneamente falso (detto via vocina, solo dopo gli altri dati). Troppo bubbo.

03 gennaio 2007

Per molti ma non per tutti
Lo slogan di un beveraggio alcolico è anche il motto di una importantissima svolta ecclesiologica.

Il papie ha deciso che Cristo non è morto per tutti ma solo per molti e quindi, nel giro di un paio d'anni, aggiusterà le parole della messa cattolica adeguatamente.

Ci mancava anche il papie minimalista greco-ignorante.

Menomale che dà spesso prova di ateismo bubbo e quindi è immune dalla vergogna per aver inventato un simile raccorciamento della salvezza che, tra l'altro, se fosse mai vero rischierebbe di lasciare proprio lui nel numero di quei (tutti meno molti) che finiscono nel calderone. Troppo bubbo!
Tecnologie per il nuovo anno
I termini "nuovo" o "finale" applicati ad un file o ad un progetto sono sempre sbagliati. Le tecnologie digitali sono sempre pronte ad una versione successiva che, auspicabilmente, rimedia alle bubberie della versione precedente.
Tuttavia anche questi termini sono utili. Quando vedo un nome file tipo ProgettoBubbo_finale.doc so prima di aprirlo che il grado di bubberia dell'autore è discreto. Se poi vedo un _finale2.doc non c'è il minimo dubbio: si tratta di un autore bubbo e di un .doc pericoloso.

Così parlare di "nuovo anno" è garanzia di qualcosa che non finisce mai, sempre in attesa di una "nuova", successiva versione.

Comunque visto che è ancora tutto nuovo (ahahah :) mi appunto qualche speranza tecnologica.

1. Diffusione anche tra le pizze di una tecnologia di trasmissione dati wireless "degna". Boh, forse con il WiMax rel. 2 (quello nomadico) ci dovremmo essere. Però gli stessi bubbi che hanno stroncato in WiFi nel medesimo scenario sono sempre in agguato. Per prevedere bene il futuro sarebbe utile sapere che regalini di natale hanno ricevuto i bubbi regolatori e chi è stato con loro benigno. Non credo che "il mercato" o "la massa dei bubbini" abbiano inviato un pensierino e, al solito, hanno sbagliato.

2. PDA con wireless xG e tripla SIM, GPS, MP3, MP4, con tastiera, WiFi, WPA2, Bluetooth, SD senza limiti, upgradabile, funzionante con tutti i S.O., con un bel display, batteria che duri almeno 3 gg (un weekend), ecc. ecc. Al momento i PDA sono la rappresentazione in silicio del principio della coperta troppo corta. Manca sempre qualcosa, non si può essere soddisfatti dell'acquisto nè spendendo poco nè spendendo molto eppure è sentita l'esigenza di non portarsi a spasso almeno 3 apparecchi...

3. Serie di componenti PC ad alta affidabilità. Il RAID parte dall'idea, corretta, che gli HD fanno schifo. La qualità ISO-statistica parte dall'idea che i prodotti sono spazzatura inscatolata, ed è vero. Anziché spendere il miliardone per una scheda video adatta solo al giocone, non sarebbe male avere ANCHE dei prodotti di qualità elevata. Poi uno sceglie che fare. Es. per i cacciaviti è già così. In base alla frequenza d'uso scelgo la qualità che voglio, per i pc è tutta spazzatura senza possibilità di scegliere.

4. Usabilità guardabile. Al momento se una cosa è definita come "usabile" è una schifezza. Non è vero che deve essere per forza così. Es. se un ingresso ha lo scivolo nessuno è penalizzato, anche con il web dovrebbe essere così. Usabilità dovrebbe voler dire "buono per tutti" non "adatto a qualcuno che non può accedere alla versione decente".

5. Codec video sensati. Nell'ultima mail che ho ricevuto da un noto fornitore di software a pagamento non c'erano link a (in ordine di improbabilità di apertura) .doc, .pdf, .ppt ma solo a dei video dove un bubbo spiegava in 5 minuti e 10 MB ciò che per scritto avrebbe occupato due linee e 100 B. Ok, è la moda ma mancano ancora degli strumenti adeguati per gestire la produzione video. Continua ad essere più facile scrivere due righe che preparare un video decente o metterlo in streaming da qualche parte.

6. Per l'elettronica non ho grosse speranze. Mi pare che tutto si sta muovendo come deve. Rimane una pesante ed inutile presenza delle esigenze belliche per cui molti validi progettisti si occupano solo di sbudellare o di mutilare chicchessia. Spero più in una ribellione dei componenti malusati che in un incremento dell'intelligenza dei progettisti.

Ok, per oggi non chiedo altro.