31 ottobre 2009

Costruire muri, abbattere persone
La retorica sui muri è bubbissma. La retorica vuole che i muri crollano e tutti sono contenti e i muri non ci sono più perché nella capitale dei wuster non c'è più.

Poi uno guarda e vede che un governo ha pagato 150 milioni di euro per un muro militar-elettronico in mezzo al deserto. Uuuu, solo 150 milioni? No, gli altri 150 li mette una nota congrega di stati che non è mai abbastanza accusata di essere una fortezza.

Così i muri non solo ci sono, ma si buttano 300 milioni di euro che potrebbero facilmente essere usati per sistemare quelli che fuggendo dalla morte saranno ammazzati su quel muro. Senza considerare che fuggono dalla morte causata dai rapinatori che il muro lo costruiscono.

Murus salvationes ladronis mortem pauperis. Pizzaiolim europe*que erigerit defensa armatis. Nil salvationes, retoricas alimentatio sicuratio.

Ma la retorica non è nota per avere la vista acuta ma solo la lingua sciolta, non vede il muro ma lo costruisce.

Troppo bubbo!

29 ottobre 2009

Il pendolo della retorica
Ora il punto non è che la crisi c'è o non c'è, c'era o non c'era, anche sul medesimo periodico dove nessuno si dà pena di riscontrare la contraddizione.

Il punto è che la crisi è passata (quindi c'era! o no? non interessa a nessuno).

Solo che sarà la decima volta che è passata! Insomma la crisi passa, ma passa così tante volte che tra un po' non c'è più niente!

Troppo bubbo!
La nota rara
Chi non sente altro, pover@, non ti sente mai
Eppure neppure io riesco a sentirti

Un amplificatore tutto MOS e bubberie non riesce. Tutto fa ma giammai riesce.
Senza energia o con 1000 W non può crearti per difetto di tecnica e scienza.

Nel monte remoto, sippure lontano dall'autostrada, non ceri.
Il vento ti ha portato via in un soffio.

Nell'abisso profondo quasi ceri, ma la vita non si ferma neppure sottoterra e un battito di cuore ti ha portato 1000 metri più in giù, dove solo vive il batterio post-mafia-nucleare.
Se c'è vita non ti trovo, ma non sei nella morte che sempre assorda.

Solo nella mente ti trovo, o ti cerco, nel crepaccio tra due note.
Perchè il crepaccio esiste solo nel ghiacciaio,
ma non c'è giacciaio senza crepaccio
e non c'è musica senza silenzio.


Tutto poeta e musico, cercando il brano più lungo che mi piacesse e stesse in 0.99 € ho provato a cercare per un compositore che usa un piano accordato su scala armonica (qualsiasi cosa significhi) che mi piaceva.
Non cera però, finalmente, ho visto che sul sito della pia società che lo edita vendevano gli mp3.

Finalmente! Da anni volevo ascoltarmi questo CD ma il traffico della spedizione mi scoraggiava. Un download evvia. Mapprima ho ascoltato i 30 secondi per controllare che fosse proprio quello che cercavo.

Eqqui casca il bubbo! 30 secondi per della musica classica contemporanea (a Bubboni)??? Ma all'inizio ci sono appena un paio di note e il resto silenzio, va selezionato benebene il pezzetto per trovarne uno pienopieno!

Troppo bubbo!

27 ottobre 2009

Pater rostrum o misererum?
Alle volte i markettari si adattano al mondo bubbo, ma altre volte fanno di tutto per fastidiare il bubbo che, comunque è il principale acquirente di qualsiasi bubberia si metta in vendita.

Questa volta mi hanno dato un codicillo per scaricare un brano mp3 da un sito che, senza codicillo, li vende un tanto al pezzo.

Sembrava facile e invece è un incubo bubbo.

I brani sono milioni, vabbé pensavo bastasse andare un po' per genere e con il preascolto di 30 secondini il giuoco è fatto.

Macché. I brani hanno prezzi diversi a seconda della durata (principalmente) e, con un po' di click, si arriva a vedere quali sono i più lunghi e cari.

Quindi, vuole il ragionamento bubbo, per usare bene il buono è meglio prendere un brano lungo e caro. Maqqui iniziano le grane. Siamo sicuri che oltre il 13:05 non ci sia nulla? Non è che si può rallentare un po' il tempo, stiracchiare la battuta e arrivamo anche oltre i 2.49€?

Un Pater rostrum gregoriano deve perforza essere meglio (bubbamente ed economicamente) di un misererum corale? Senza contare che non tutte le registrazioni sono buone e, un po', lacustica va anche nel conto.

Dura selectionis homus aeconomicus, Bubbonis sententia.

Troppo bubbo!

26 ottobre 2009

La cura digitale
Non è tanto in riferimento all'ennesima storia di infedeltà al Valore Supremo del politicante (che è la fedeltà a chi lo aiuta a godersi il potere), ma è che si vede tra i cul* e i video col telefonino la solita storia di incapacità di gestire i medi digitali.

E' il solito conflitto tra politicanti e tecnologie che una volta si chiamavano nuove e oggi tutti maneggiano tranne chi passa il tempo a regolarl1e nell'interesse esclusivo di qualche amico.

Tuttavia mi sono accorto che, mutatis mutandem (ma a video spento), il pericolo della rappresentazione digitale distorsionata come una foto a bassa risoluzione è sempre in agguato, anche per il bubbo buono.

Metto un esempio così mi ricordo a perenne memoria. Dopo aver acquistato una bella cuffietta che isola dalle grida dei bubbi circostanti e fa un bel suono ho scritto al costruttore. E mi ha risposto dicendo che interpellavano il marketing per vedere cosa fare.

Mi lamentavo che allegata alla cuffia c'è un coso avvolgicavo cioè un pezzo di plastica tutto sagomato ed asolato ma nessuno capisce come va usato bene.

La mia lagnanza è lecita, tanto che la ditta mi ha risposto a mano, ma cosa sarebbe se, dopomorto, dell'augusto pensiero bubbo rimanesse solo questa carta? Non i libri, che non ho ancora scritto, non le recensioni ai libri che li elogiano, non i premi letterali che ne certificano la bontà, non le mail e le chat che disegnano i complessi contatti con altri bubbi opinatori. Nulla di nulla, solo una lagnanza per una questione che, in un mondo che muore, sembra limitata.

Quanti morti per guerra e fame il giorno della lettera dell'avvolgicavo? Quanti soldi alla mafia delle grosse opere mentre il cavo non stava al suo posto? Quanto inchiostro dei pennivendoli a favore delle centrali costruite dalla camorra mentre la ricerca delle istruzioni non portava a nessun risultato?

Mah, faccio un backup. Non sia mai che di tanta bubbità da morto ne resti poca e sembri, falsamente, poco bubbo.

Troppo, ma troppo bubbo!

25 ottobre 2009

Ancora un'ora
Tutti accusavano il tale partito di dormire.
Da dentro dicevano che una volta nominato il capo si sarebbero svegliati.
Quando scelgono il capo?
Il giorno che si dorme un'ora in più!

Troppo bubbo!

24 ottobre 2009

Lo stile bubbo
Vedo sulle riviste di articoli finti gli articoli dove si esplica lo stile di bubbi famosi e lo stile delle cose (che sarebbe che le compri) e mi pare un aspetto bubbo della bubbità del consumo.

Due stili mi pare bene che mi appunti.

Lo stile di guida del bubbo. Molti sono gli stili bubbi, ma quello che trovo più bubbo è lo stile "folle" che uso spesso. Lo uso perché fin da piccolo guidavo auto che non avevano tuttetutte le marce e lo stile folle era il più adatto sul piano inclinato e meccanicistico. Due sono le modalità della guida folle: - quella a spinta, quando il bolide non parte o non riparte - quella inerziale, quando parti e metti in folle fino a quando proprioproprio non va più avanti. Guidando quasi solo di notte, quando i semafori lampeggiano, lo stile folle inerziale è il più elegante e bubbo. Ha le sue difficoltà, richiede una buona conoscenza del terreno e della psicologia degli altri veicoli, ma ha anche grandi vantaggi energetici. L'unica difficoltà è quella di dondolare sul sedile per cercare di sfruttare al massimo il bolide e l'abitudine a tenere la testa bassa per cercare di fare ancora un altro metro anche se la velocità è oramai 3 all'ora.
Quello a spinta è lo stile del bubbo che non vuole chiedere mai, anche se sono io stesso stupito di quante volte dei bubbi volenterosi mi hanno aiutato gentilmente in alcuni passaggi difficili come le salite o i tentativi di ripartenza.

Lo stile informatico è l'altro stile e mi pare bubbo vedere come si dilaga. Oltre a parlare scambiando e mescolando in continuazione indicativo presente e futuro, certezza e possibilità ipoteticamente remota, lo stile informatico è caratterizzato dall'incapacità totale di capire e di spiegare le cose. Sono contento che un mondo che non aveva questo stile, quello dell'utente TV (abituato a attaccare antenna e rete, accendere e fine) è ora rivoluzionato dal digitale. Milioni di apparecchi ora funzionano su canali che non sono '1', '2', o '3' ma che richiedono una matematica molto più sofisticata per arrivare a '00', 'AV1' o 'Line3'. E operazioni tipo 'premo 1 e vedo l'uno' ora fanno ridere per la carica di superstizione che contengono. Ora milioni accendono due apparecchi, uno lo mettono su AV1, l'altro su '58' e vedono l'uno fino alla prossima riassegnazione dei mux con conseguente riscansione e FORSE funziona. Per me che non ho la TV è bello vedere questa confusione, questa rassegnazione a non registrare, i manuali scarni e sempre inutili con i loro avvisi importanti senza importanza, il senso di sconforto che dilaga perché l'apparecchio è tuo ma la rete no. Chissà che non ne venga fuori qualcosa di bubbo.

Intanto ne è venuto fuori che uno ha capito che è una grande criticità non avere il vettore giusto al momento buono. La ricetta che ha fatto fuori il tuo nemico l'impari fin troppo bene. E se codesto pelato si convince che il prossimo vettore è l'IP c'è già da spaventarsi adesso.

Troppo bubbo!

23 ottobre 2009

La mentalità del costruttore
Come manca al bubbo consumatore moderno la mentalità del costruttore!
Mi segno un punto soprattutto che distingue i due tipi di bubbo: quello di usare quello che si ha o quello di volere quello che non si ha.

Leggevo l'editoriale di un bubbo elettronico che vede, come il Bubboni, il futuro lungo nel led e non nella lampadina a basso consumo che però continua ad usare lampade a filamento.
Ma il bubbo non è antiecologista, è che la forza misteriosa del sole lo fornisce di tutta l'energia che butta in un oggetto che trasforma in luce il 6% della corrente che ciuccia!
Se produci la scelta buona può essere quella di non sostituire cose che hai con quelle che, sporcando e rubando materie prime, si vendono.

Ma si tratta di produzione distribuita come il consumo, insomma non c'è ciccia per le organizzazioni criminali che amano i grandi impianti centralizzati e militarizzati, fatti tutti con la rapina di materiali che non sono locali.

Troppo bubbo!

22 ottobre 2009

Luoghi comuni e frasi fatte
Alla manifestazione cera un gruppo con un nome bello ma che ha il suo aspetto bubbo: "Luoghi comuni". E lungo il percorso, ma non è la prima volta, cerano delle etichette che pubblicizzavano un corso di dizione.

Tutto biziness mi pare che ci sarebbe un mercato. Corsi di dizione per gli spiker delle manifestazioni (anche se gli accenti regionali degli indigeni sono bubbissimi) e un servizio di redazione volantini.

Vabbè quello dei volantini non si ricava sul piano biziness ma dal fatto che mi piacerebbe un sacco scrivere i testi coi "luoghi comuni" e anche con un po' di frasi fatte.

Ah, come vorrei cavalcare la tigre di carta dei luoghi comuni e, con la forza della penna, essere una spada a doppio taglio che afferma alti ideali scuotendo le coscienze dalle fondamente e bubbe bubbità volando alto e guardando al domani con fiducia bubba e costante impegno!

E come sarebbe bubbo selezionare un autore di luoghi comuni e frasi fatte, esaminando i CV con attenzione e comprovando le referenze!

Troppo bubbo!

21 ottobre 2009

Navi nella notte
Come già mi appuntavo sono andato ad una manifestazione dove si ricordavano fatti come dice qui e qui e un'altra dove si ricordava qui nel '43.

Alla prima manifestazione il bubbo con gli altoparlanti faceva un buon discorso, ricordando le leggi razziali note come [COGNOME1]-[COGNOME2] (considerati di centrosinistra) o come [COGNOME3]-[COGNOME4] (considerati di destra xenofoba). Coerentemente il bubbo diceva di non fidarsi di chi dice sx! sx! eppoi quando può mette i campi di concentramento. La cosa non è piaciuta ai partiti che non sono neppure stati inviati e che, come partiti grossi, non cerano anche seppoi cercano sempre di dire che lo faranno o farebbero ma senza poter mai dire di aver fatto.

Alla seconda cerano pochi, ma era una bella fiaccolata sui luoghi tragici e importante ora che i testimoni diretti ancora vivi sono pochissimi. Anche qui i discorsi erano belli e esplicavano perché non dimenticare a chi già non vuole dimenticare.

L'impatto mediatico credo sia nullo in ambo i casi, ma mi rendo conto ora che non conta più.

Ma mi rendo conto che quello che conta non è il fatto mediatico ma l'esperienza che fai dal vivo. Quello che conta delle manifestazioni è il tempo speso per fare il percorso, l'odore della cera delle fiaccole, l'effetto che ti fa vedere le foto sorridenti dei bubbi ammazzati e non il fatto che la TV dica qualcosa. E' un po' come il teatro o il DVD, il museo o il libro con le foto, la vita o un racconto, il bosco o una fiaba, un concerto o l'MP3.

Così come milioni di esseri umani non esistono per i partiti, migliaia di manifestanti non esistono per la TV, neppure la TV e i politicanti non esistono per chi ci ragiona sulle cose.

Navi nella notte
una non arriverà
una continua un viaggio eterno
Tutteddue i passeggeri sorridono.

Troppo bubbo!

20 ottobre 2009

Alla fonte
Così si è capito che il tale ente non usava dati """veri""" per dire che la crisi cè, noncè, un pocè, un ponò.

Siccome le aziende non stavano lì a rispondere ai questionari, e non venivano sanzionate, i dati erano ipotizzati con la moderna pseudoscienza. Del resto se i rapporti non uscivano tutti a criticare l'ente e non le aziende che non rispondevano.

Da un lato questo dice che i dati erano sottostimati, dato che le aziende avevano di meglio da fare che rispondere ai questionari, segno inequivoco di pigrizia o di abbondanza di lavoro.

Dall'altro è bello che milioni di analisti bubbi facessero tutti i commentari e citassero le fonti e leggessero le tabelle e facessero i grafici e le presentazioni con la bruta forza della matematica ma usando dati che forse sì e forse no.

E' possibile fare tutto con dati chissà se buoni che pare proprio inutile andare a mettere i dati """veri""". Comè noto infatti non è possibile avere il valore vero di una misura fisica eppure il mondo va avanti contento e bubbo, anzi

Troppo bubbo!

19 ottobre 2009

Tecnovecchiume
Ho letto che c'è una tecnologia per contare esattamente il numero di manifestanti ad una manifestazione.
Ad esempio è venuto fuori che i 2 milioni di partecipanti ad una manifestazione a favore dell'aborto clandestino e all'estero (per i ricchi) erano in realtà fotografica 56 mila.

Ecco un esempio di tecnologia completamente superata dal media management democraturatico!

Sono andato ad una manifestazione sgraditissima ai partiti di una tale nazione e erano almeno 200 mila, a occhio di bubbo, ma i media non specifici non ne hanno parlato. Percarità, è normale, ma a cosa serve sapere il numero "vero" seppoi è già strattamente autocensurata la notizia stessa della manifestazione?

Troppo bubbo!

14 ottobre 2009

Mutatis climatis
Oggi [per chi legge, n.d.r] 15 ottobre è il Blog Action Day come tutto spiega benebene qui. Tutti i blogger famosi come me scrivono i post sul cambio climatico che è il tema di quest'anno, e anch'io lo scrivo.

C'è da dire che anche quest'anno sono perplesso sul tema. Appena l'ho sentito mi è parso bubbo. C'è poco daffare, anni e anni di libri business che il cambiamento è buono, che bisogna abituarsi a cambiare, che chi non cambia poi è come i dinosauri che tutti pigiati fanno il [SOSTANZA DA NON ASSOCIARE MAI AI DISCORSI SUL CAMBIO CLIMATICO] che ora mi pare bubbo dire che voglio che qualcosa non cambi.

Opporsi al cambiamento? Mah. E' che ci sono tante cose da cambiare approposito del clima che non è che mi opponga tanto, bello business.

1) cambiare il blabla psudoscientifico con una chiarezza profonda sulle basi e un'idea generale ed ampia su tutto il resto. Il bubbo oggi sa dirti tutto sul particolare ma non ha una visione solida sui principi fondamentali, tipo che basta poco perché le condizioni necessarie per vivere spariscano.

2) cambiare gli scienziati, eterni chiedisoldi al soldo di gentaglia che fa i soldi. Il grosso poi lavora senza testa, senza una formazione umana e filosofica che permette di evoluzionare e non di occuparsi solo di dettagli graditi a chi mette e prende i soldi.

3) cambiare il modello di business delle società [SETTORE CHE NON DEVE MAI ESSERE ASSOCIATO AI DISCORSI SUL CAMBIO CLIMATICO]. Così la smetterebbero con tutto il blabla che il cambio climatico non c'è, che se c'è fa bene, che se non fa bene il male lo fa da qualche altra parte, che gli scienziati hanno una soluzione pronta a tutti i problemi (e alle scorie nucleari) ma la diranno solo quando serve, che se c'è non è colpa del bubbo, che non tutti gli scienziati sono concordi, che dipende dalle lampadine che vanno cambiate da cada bubbo ma non dal [SOSTANZA DA NON ASSOCIARE MAI AI DISCORSI SUL CAMBIO CLIMATICO], ecc. ecc.

4) cambiare le leggi della fisica o la testa del bubbo. Perchè se tutti i bubbi commozionati per questo post smettessero subito di fare le bubberie il clima continuerebbe a pasticciarsi come prima, perchè è inerte. E allora tra una settimana i bubbi direbbero "ma magari Bubboni ha sbagliato perché è bubbo" e invece è la fisica che non cambia le cose quando lo vuole il bubbo ma anni e anni dopo e solo se il bubbo non cambia nel frattempo.

5) cambiare i politicanti. Così anche altri problemi si soluzionerebbero.

6) cambiare le lampadine.

7) cambiare i telefonini e tutte le cose elettroniche con dei modelli che non vanno cambiati dopo poco perché non sono più da fighetti.

8) cambiare che compri tanta spazzatura e poco prodotto e magari non è neanche buono.

9) cambiare che dicidici eppoi non cambi.

E io dovrei oppormi al cambio bubbo? Per me è meglio cambiare, e bubbamente!

Troppo bubbo!
Se il bubbo ci mette la firma
Volevo mettere un commentario a questo post qui mappoi mi sembrava troppo bubbo.
Il post messo sopra dice che pare che la firma digitale (che si appone non sul documento ma sulla sia "sintesi" in pochi caratteri) magari non è buonabuona.

Due cose mi sembrano bubbe su questa complessa questione.

1) Mi diverte l'idea che cambiando l'hash si "ricavano" tutti i libri presenti e futuri (ok, lo so che è al contrario cioè l'hash rappresenta in pochi caratteri tutti i libri presenti e futuri e NON è reversibile). Però magari 0610 è, chessò "Io Bubbo", mentre 1060 è il "De bubbinis eloquentia". Alcuni libri raccolti nell'hash differiscono solo di una virgola da quelli già letti, ma altri sono nuovi e bellissimi ma non si possono leggere. Però chissà forse un bubbo intelligentissimo, che è già raro, legge 1234 e ride o 4321 e si emoziona perché capisce di cosa è l'hash.

2) La versione digitale delle cose dovrebbe almeno avere le stesse funzioni della versione vecchia. Ad esempio il DRM è stupido perché non ha senso che non possa prestare un libro ad un amico (e riaverlo indietro) o leggerlo dove e come mi fa comodo mentre con la versione vecchia posso anche incartare il pesce e fare esercizio ai muscoli nel trasloco! Ohh, quindi se la firma cartacea si altera, si falsifica, si cambia il documento dopo averlo firmato, si cancella, ecc. ecc. perchèmmai con quella digitale non si può? Sarebbe avere qualcosa di meno e non qualcosa dippiù.
Senzapoi considerare le conseguenze. La storia è fatta di documenti falsi e falsificati, di firme copiate, di bubberie documentali di tutti i tipi e generi ed ha progressato fino alla bubbità del mondo attuale. Siamo sicuri che togliendo queste funzioni il mondo migliori e progressi?

Troppo bubbo!

13 ottobre 2009

Il [NOME]
Non capisco perché ci sia chi pensa che si possa ancora criticare facendo il [NOME]. E' chiaro che non si può e comunque si può chiamarla democrazia a piacimento perché ognitanto si tengono delle votazioni.

Ma è poi così necessario dire chi si critica? Come se il significato del pensiero fosse nell'oggetto e non nella critica che si esprime!

Forse bisogna abituarsi, come si abitua alle abbreviazioni chi scrive a mano.

A questo punto della storia il [NOME] non lo si può fare, ma ci si può ancora pensare su. E pare poco? A me pare bubbo, anzi

Troppo bubbo!
Il paranoico e il manuale
Finalmente ho comprato un distruggi documenti, tutto bubbo. Non è di quelli da paranoico totale che tagliano e poi bruciano i frammenti o che generano cancropolvere minutissima, ma già produce coriandoli che fanno allegria solo a vederli (per un paranoico, ovvio).

Ero curioso di vedere comè un moderno tritacarta visto che l'ultimo che ho usato era già vecchio.

Interruttore sul retro, lame profonde, sicura per l'avvio automatico, sensore per attivarsi solo se la testata tagliante è posta sopra il suo proprio cestino. Warning vari sul manuale, sacchetto di plastica con i buchi e le scritte contro il pampino sofocato, ecc. ecc.

Mille avvisi importanti, tranne uno! Parafrasando il noto motto "se hai da provare un distruggi documenti nuovo qualsiasi pezzo di carta ti sembra contenere i codici di lancio". Quindi mi sarei aspettato che il foglietto pubblicitario allegato al manuale fosse stampato su una lamina di acciao al tungobubboldeno. Invece no, era carta!

Troppo bubbo!
Le stagioni del bubbo
Bubbamente non ho mai capito benebene delle stagioni. Perchè non è che la tale stagione faccia il tale tempo e ci siano i tali cibi (che tanto non so quali sono), ma che forse c'è il tale tempo, forse i tali cibi hanno un prezzo sensato e ci sono al negozio che vai.

Credo che quello delle stagioni sia un concetto più antico, di quando la natura animale del bubbo lo faceva stare più in contatto con la terra e il sole e meno con la luce finta del centro commerciale in cui nulla cresce e tutto genera spazzatura.

Così mi ha divertito vedere un cartello stradale di pericolo generico con specificato "Caduta castagne nel periodo autunnale". Che bubbo! Come sono ancora animali siapure in relazione all'auto!

Vabbè, ho trovato un buco nell'angolo sbircio tra un chiosco e un lavoro stradale e mi ci sono messo ad aspettare, tutto bubbo.

PUMK, PUMK!

Due cose ho capito e mele appunto:
- ora sarebbe il "periodo autunnale";
- i lavori stradali, peraltro in ritardo di mesi, erano per rilluminare un rifugio antiaereo. E' difficile dire se in relazione ai rapporti con il premio della pace o con gli altri nemici così necessari per il buon funzionamento delle istituzioni di pace ma non escludo che sia per difendersi dalle castagne selvaggie.

Troppo bubbo!

12 ottobre 2009

Poca pace
Non avevo considerato che il denaro del premio per la pace poi è comune darlo in beneficenza. Quasi mi fa preferire vincere il premio per l'economia, cheppoi i soldi tutti si aspettano che li spendi bene e diventi ricco o quello per la letteratura cheppoi mi compro una casa dove metto solo la biblioteca o un camion-biblioteca così ho risolto anche il problema dei traslochi bubbi.

Ohh, a chi può il tale regalare il premio, chiedeva un giornale?

Mah, un po' tutto sembra andare bene, poveri, ignoranti, malati, buoni in genere, ecc. Insomma tutto il catalogo della sfiga umanitaria va bene, tranne la guerra.

Il premio è poco per la guerra. Ad esempio un tale staterello butta per una sola delle guerre di pace un 3 milioni di euro al giorno (in un paese dove si soffre la fame, oltre alla morte per armi democratiche). Quindi con il premio si arriva sìenò all'ora di pranzo, supponendo di mangiare pizza.

Troppo bubbo!

09 ottobre 2009

Latinorum legis augustati logicum
Ayer sono andato a sentire la conferenza del noto giurista. Mi aspettavo, ed è il motivo per cui mi ero iscritto, che si parlasse della teoria del diritto bubbo e anche della teoria della democrazia, che sempre mi sembrano temi bubbi.

Invece, ma è stato interessante lostesso, il relatore ha parlato molto della faccenda che il lodo non era da lodare mica tanto. Del resto sembrava che il pubblico volesse proprio questo, che dimostra quanto poco sono connettato con il popolino e quello che si aspetta.

Però proprio all'inizio ha detto che poi esce il suo libro, che ha come titolo un gioco di parole sul significato latino.
1) Il libro non è ancora uscito e se ne parla (mah, l'avrà poi scritto?)
2) Latinorum verbum felicitatis bubbus giocondi!
Insomma ho subito capito cheppoi i grandi del diritto sono più bubbi di quello che sembra e mi sono subito rassicurato sul fatto che avrei capito tutto.

Non relato tutto che tanto non interessa, ma tre punti mi sono sembrati molto bubbi.

a) Diceva che alla TV se uno dice una cosa e un altro il contario NON interviene subito un periodista con i dati corretti. Si lascia così, come se tutto fosse vero, magari come se tutto fosse questione di punti di vista. Non so se è vero ma mi pare bubbo che sia così, e forse un po' esplica e giustifica un pezzo del relativismo che tanto influie sul pensamento moderno.

b) Deceva che taluni pensano che il tale sia molto buono e talaltri che sia molto male. Come soluzione proponeva un governo tecnico per decantare il conflitto istituzionale e soluzionare tutti i mali. Mah, opino ben altro ma mi pare interessanse appuntarmi che questo potrebbe essere il pensiero dei conservatori onesti.

c) Uno che tutti i bubbi urlano che è nientepopò dimeno che comunista è, di nascosto dai sempre attenti media, un grande esperto del diritto... medioevale e fu presidente di un trasgressivo tribunale... ecclesiastico ed è forse dimentico degli "istinti beduini" della gioventù avendo già oltre 3 venticinquine di anni.

Mi pare curioso però che i tempi della giustizia siano così lunghi che servono ancora esperti di diritto mediovale per discutere alcune cause che, chiaramente, non sono ancora terminate dopo qualche centinio di anni di carte bollate. Forse sperare nella prescrizione non è una buona soluzione.

Troppo bubbo!

08 ottobre 2009

Il buono e il rischio
E' buono che le parlamentarie di una comunità autonomica possano votare via rete se devono stare a casa per maternità.

Opinavo, che sarebbe forse meglio se votare a distanza fosse ammesso anche per altri motivi ospedalizi e forse anche non solo le donne, ma non ho letto il testo della legge e non se è già così o no.

Però vedo un rischio se la cosa è fatta via onde radiomagnetiche.

Non vorrei che, ad esempio, una gerontocrazia si potesse estendere legittimamente fino all'oltretomba, potendosi ricevere legalmente il voto tramite le classiche tecnologie dei fantasmi e dei pendolini spiritici. Tecnologie che, come sappiamo, funzionano anche meglio di tante bubberie wireless e spesso costano meno di 1 kB GPRS.

Troppo bubbo!
Riciclo
- Pare che hanno scoperto un nuovo anello gigante attorno a Saturno.

- L'anello gigante è fatto di polvere.

- Io ho spolverato i vecchi mobili e ho buttato la polvere raccolta nella spazzatura indifferenziata.

Inizio ad avere qualche sospetto bubbo, ma

troppo bubbo!

07 ottobre 2009

Lux cordum bubbitatis illuminatio
Questa volta nel negozio fighetto di lampadari non sono neppure entrato. Il mio "problema" consumistico è quello di sostituire il filo con la lampadina che pende e nel negozio fighetto avevano in vetrina una corda con la lampadina che pende.

Corda nel senso di grossa corda, tipo quella che ci si appendono i pirati nei film di pirati. Un designer bubbo ci aveva fatto passare dentro il filo della luce (mah, sarà antifiamma?) eppoi appeso al fondo una rude lampadina (che per i futuri che hanno solo la luce led sarebbe sempre un bicchiere con la luce dentro che scalda e ognitanto si rompe).

Non voglio sapere quanto mi costerebbe sostituire il filo con una corda, fermorestando cheppoi non so se la soluzione è fighetta oppure se bubba era e bubba resta. In ogni caso ho stabilito che l'attuale filo con lampadina appesa si chiama "lampadario stile lux cordum" e già mi pare che sia un po' più bubbo. Anzi

Troppo bubbo!
Esercizi muscolari
Ogni tanto si leggono le frasette belle che dicono che per sorridere ci vanno tot muscoli e per fare la faccia brutta molti di più e quindi è meglio sorridere o qualcosa del genere.

In realtà credo che un buon esercizio per i muscoli della faccia sia la faccia da poker, tenere cioè il volto impassibile quando ti vengono comunicate delle cose che grideresti subito "alla faccia del bubbo d'oro, stracazz*, ma scherziamo, eccche" ecc. ecc. il tutto agitandosi di conseguenza.

Ho recentemente scoperto che un modo per esercitarsi nella faccia da poker è chiedere il prezzo dei lampadari nei negozi fighetti e mi spaventa. Infatti una delle cose che bisogna passare per non essere dichiarati pazzi di intendere e volere è proprio capire il valore delle cose. Ad esempio se dici che il giornale costa, chessò, 3 euro (con il supplemento di carta da riciclare) o che i cioccolatini vanno sui 120 milalire al chilo già sei quasi pazzo. Ma se dici che un lampadario che sarebbe una specie di piatto di vetro con delle schegge che stanno per cadere sui bubbi sottostanti (ma che sono incollate) costa 2600 euri sicuro che ti dichiarano pazzo aggravato.

Ed è questo che un po' mi fa pensare che hanno ragione. Il lampadario era bello ma se il bubbo avesse detto 200 euri o 400 euri o 60 euri sarebbe comunque stato "possibile" caro o "possibile" economico (non possibile comprarlo, possibile come "prezzo relazionato al valore/costo del prodotto"). Ma 2600 è un prezzo da "visto che non è vero che c'è la crisi economica!".

Mah, intanto uso il prezzo per fare esercizio di faccia da poker e mi tengo la lampadina "natural", poi vediamo se con la crisi lo scontano del 99%.

Troppo bubbo!

06 ottobre 2009

L'egualianza del rovescio
Mi fido del parere di bubbi che ci azzeccano sempre oppure che non ci azzeccano mai, dato che basta sapere di che tipo di bubbo si tratta per avere esattamente la stessa informazione.

Così vedevo che le migliori mail truffaldine usano tutti i trucchi per apparire come autentiche, ravanando con efficacia nelle pieghe degli ""standard"" e nella bubbità dei programmi di posta.

Questa volta ho ricevuto una rarissima mail autentica dal gestore delle carte di credito che mi dice che ho chiesto di non ricevere più comunicazioni cartacee rilevanti ma che mi stampino solo le bubberie, la pubblicità delle iniziative per l'ambiente e simili.

La mail contiene una serie di colossali errori di formato per cui appare come spam anche ad occhio nudo.

Ma se le mail truffaldine sembrano autentiche e quelle autentiche sembrano truffaldine... ancora una volta la bubbità dell'informatico ha risolto il problema! E ci deve essere di mezzo anche un esperto di sicurezza perché le cose non appaiono per quello che sono.

Troppo bubbo!

05 ottobre 2009

Sput, sput
Tante cose prgressano inarrestabilmente di questi tempi. Oltre all'illuminazione LED, che sarà poi bello ricordare di quando non cera e si cambiavano le lampadine che sarebbero delle specie di bicchierini che si avvitano e fanno luce ma consumando un sacco di energia (dico per chi vedesse queste parole nel futuro e non le capisce), progressano anche le riviste online.

Ne ricevo un sacco, come si usa nel settore, e una volta bisognava usare il loro programma bubbo per vederle online o offile. Io le ristampavo in .pdf con l'apposito programmino, per sfuggire alla bubbità della loro applicazione, ma una volta quando cerano tante pagine il programmino bubbo non riusciva e la rivista era scomoda da leggere.

Ora hanno progressato e anche dal loro programmino c'è che si può salvare il .pdf, scaricare la rivista e lasciarla da leggere per dopo, così la coscienza è salva, gli inserzionisti sono contenti e la rivista finisce nel dimenticatoio a 100 kbps.

Anche il loro programmino che obbligava a leggerla online è progressato. Ora sfoglia le pagine bene, come se uno avesse il ditino davvero sulla pagina e la guardasse comodamente da 1 metro di distanza (vabbé, lo schermo e la risoluzione non hanno progressato).

Così voglio proporre una funzione. Che il ditino molla la pagina appena la gira, ma se uno sputa sullo schermo e centra il ditino per umettarlo, allora il ditino è più sticky e non molla la pagina subito.

Ah, le avanzatissime interfaccie sput! E poi tutti a ricordare quando non cerano e come si faceva.

Troppo bubbo!

04 ottobre 2009

Far da se
Ho letto che c'è stata una manifestazione di giornalisti a cui hanno partecipato i giornalisti (e altri interessati al tema e alle forme della manifestazione).

Credo che oggi ne parleranno i giornali, dato che c'erano i giornalisti alla manifestazione.

Mi pare che finalmente la stampa tradizionale, quella che ANCHE succhia da ciò che critica, che ANCHE ruba l'autoproduzione eppoi mette il copyright, che ANCHE si autocensura appena pensa che gli convenga, che ANCHE fa sparire notizie ed apparire donnine, stia un po' imparando comè il 2.0.

E' un po' che primaaaaa dici che lo fai, poiiiii lo fai e dici che lo stai facendo, e alla fineeeee dici che l'hai fatto, e intanto fai contents e contents.

Eppoi dicono che il contents è il re dei re. A me pare che rischi di essere il bubbo negli abiti d'oro dell'imperatore.

Troppo bubbo!

02 ottobre 2009

Sicuro!
Ah, nella nuova versione del sitio di internet banking non hanno scherato sulla sicurezza!

Ahh, no. Ci vuole il codice utente, il pin, la data di nascita, compare la frase di controllo (che sarebbe che nei siti finti non la sanno e così si capisce che il sitio è finto se uno capisce cosè la frase di controllo e si ricorda di vedere se cè), due caratteri della password (che deve essere di 8 caratteri, con numeri e tutto e che scade ogni 90 giorni e va scritta con la tastiera sgangherata che compare a video contro i keylogger), e tutto.

Ma, è qui c'è la novità. Anche i .pdf prelevati dal sitio possono essere generati con la password di protezione. Così, se uno ravanando sul tuo disco trova il pdf non lo legge ed è tutto sicuro. Del resto l'estratto conto che c'è nel .pdf ha il numero della carta di credito scritto con gli ***, a maggior tutela casomai uno trovasse la password del file scaricato da cotanto sitio.

Però il nome del file con l'estratto conto della carta di credito inizia con il numero completo e in chiaro della carta di credito...

Troppo bubbo!

(e magari avranno anche provato a mettere gli *** nel nome...)
Mercati
E' tempo che sto cercando un'edizione di un noto commentario all'apocalisse. Meglio, ERA noto, visto che nei tempi antichi cera meno il copyright e per circa 500 anni questo commentario veniva agevolmente scopiazzato in quella che poi divenne l'europ* con tutte le conseguenze sulla diffusione del materiale culturale.

Vabbè, lo copiavano a manina, aggiungendoci cadauno dei disegni rifatti a sua maniera (come passa quando si prende il materiale di un'altro e, belli creativi, lo si copia) però il testo cera.

Tuttavia sono proprio i disegni (che ho visto in tutte le varie edizioni rimaste) ad essere la disgrazia di questo testo per l'acuto lettore. Infatti mille bubbi si affannano a fare copie grafiche, mantenendo tutta la meraviglia dei disegni, ma trascurando completamente il contenuto.

Re dei re è ovviamente il tale stato, dove ci sono due edizioni (diverse per il tipo di rilegatura, credo) fatte da un ente semi-pubblico con il testo originale (e i disegni? boh? il tale ente non è che sia così avvezzo alle tecniche da mettere una foto in rete).

Andrebbe bene, ma il testo originale è in latino, probabilmente abbastanza tapaiolo, ma è troppo avventuroso rischiare un 60 euri per vedere se si legge bene o no (fermorestando che tanto non si capisce nulla). E pare che a questa edizione SENZA il testo in lingue """moderne""" abbia contributo pure un secondo ente tutto culturale macché non ci ha pensato a tradurre. Del resto sono enti simili che NON hanno mai fatto un dizionare libero della tale lingua, che sono contenti quando in rete c'è il riferimento bibliografico e non il testo del libro, e via progressando.

Ero lì che meditavo su in quale nazione trovare questo testo (anche senza le belle figure) quando sono andato ad una bella conferenza di lettura bibblica ma in ambiente laico. Il pubblico è molto vario, come forse ho già detto, e del resto cero anc'io. E un bubbo del pubblico ha chiesto (ma serio, eh, non per ridere) se cerano testi di esegesi biblica ma recenti, non risalenti a san Bubbo, in particolare del vangelo di Giovanni.

Mah. Forse forse, nella confusione generale dell'individualismo, del relativismo, del nichilismo, del tale libro di finta storia religiosa, della deriva sexxuofoba e pedofila della tale religione, del """new"""-age, dell'orosocopo, del mondo pre-scientifico, dei numeri in ritardo della lotteria e della bubbità diffusa... magari dovrei scrivermelo io il commentario bubbico all'apocalisse e venderlo come best-seller!

Potrei anche scriverlo in latino bubboniano tanto, e almeno questo l'ho capito dal commentario dell'VIII secolo, si vende tanto se ci sono delle belle figure.

Troppo bubbo!