11 aprile 2022

Mano allo scolapasta!

Ci sono state polemiche perché questo blog non ha prontamente issato la bandiera, ripudiato i nemici del momento (chennonè cheppoi fossero amici in precedenza) e sostenuto la quivi presente eroica guerra di pace.

Ma adesso che più della metà inizia ad essere seriamente annoiato dei massacri periodici e dei video, nonostante la noia non sia arrivata ancora a produrre dei bei meme anche per via delle sanzioni per i debosciati anti-interventisti cheli proibiscono, è inevitabile un acuto commentario del Bubboni.

1) Le emergenze per cause artificiali non esistono. La qui presente guerra improvvisa ha richiesto anni di paziente preparazione. Quindi chi dice "ma cosa si può fare ora?", sottointendendo che bisogna mandare armi, o ha trascorso gli ultimi decenni in un armadio al riparo dalla geopolitica oppure non ha capito quanto impegno e sforzo è stato necessario per arrivare ad avere una guerra improvvisa.

2) chi vende guerre vende guerre lampo. chi compra guerre compra USA-Vietnam (20 anni), USA-Afganistán (20 anni anch'essa), e simili.

3) chi avvia una guerra, quasi sempre, usa le strategie della guerra prima. Questa è basata sulla Cecenia, quando non cera zoom. Temo che le prossime saranno tutte caratterizzate da un [aggettivo] che chiede uno sconto sulle armi via zoom e uno che mette i meme e le pernacchie per prenderlo in giro e non far arrivare ulteriori armi ma a lui.

4) i civili, cioè soggetti estranei alla guerra su un dato territorio, non esistono. Le persone sono uno strumento bellico che ha lo scopo di certificare la proprietà di una zona, esattamente come i carroarmatini nei giochi da tavolo. Se in una zona non ci sono civili grossomodo vivi, quella zona è considerata "da assegnare" e non conterà nelle trattative che, secondo il regolamento, chiudono il simpatico gioco.

5) siccome lo strumento bellico chiamato "civili" è utile per chi vuole un territorio, questi non devono essere messi in salvo all'inizio della guerra ma devono (a mano armata o bloccando i trasporti o cercando di cavarsela con la propaganda) restare dove il loro proprietario ne ha bisogno, in vista della fine del gioco.

6) la guerra nonnè come il giudizio finale di taluni dei, che avviene secondo giustizia. Non muoino i cattivi furbetti della mascherina falso-invalidi e si salvano i pensionati poveri ma dignitosi. E' il trionfo del militarismo, cioè della corruzione, del caos, della stupidità, della disumanità e della violenza. Ed è, ovviamente, quello che fa felice qualsiasi governante democratic* perché è un magna-magna colossale e automaticamente segreto e non punibile. Tuttosommato, per i governi, è pure meglio della gestione del covid.

7) una caratteristica schifosa di questa ispecifica guerra è che serve come mito fondante dell'esercito europe*. In una zona devastata dal neoliberismo, dalla gestione del covid, con il crollo della sanità accessibile, con una massa di long-covid che fa impressione e che non sarà nemanco diagnosticata, trasformare la spesa bellica in una buocrazia senza testa è semplicemente terribile. E questo mostro di guerra nasce da una guerra, così come tipicamente i mostri nascono dalle fogne.

8) da notare che l'accoglienza agli eroici disertori di ambo i bandi non è stato messa in nessuna legge delle nazioni democratich*. L'invio di armi è diventato una pratica di pace e giustizia (invio ai nuovi amici, a quelli che ora sono nemici era già stato fatto in abbondanza quando erano amici).

 9) molto dello sforzo propagandistico e repressivo già fatto per gestire il covid nel modo più stragista possibile viene ora riciclato per un secondo obiettivo. E' un grandissimo risparmio e una prova che la democrazi* può essere utile per reprimere cose diverse sempre con la stessa efficacia politica e culturale.

Così è sempre bubbo mirare come dal male (un po' di mafia, un voto ogni tanto, una spesa bellica sempre crescente) può nascere il bene (grossa mafia, niente voti inutili, spesa bellica lietamente esplosa ma senza schegge disperse, nessun intellettuale pensante non allineato, chiarezza della comunicazione allo scopo di igienizzare il dibattito da eventuali debosciati residui che non sono più democraticament* tollerabili).

Quindi tutti: scolapasta, bandierina, cantare forte e chiaro e leggere bene i messaggi per sapere chi è il nemico del momento.

Troppo bubbo!
- Leggere bubbo rende bubbo, anzi troppo bubbo -