30 dicembre 2015

La scelta del dato
Volevo riflessionare su quello del governo delle pizze mappoi risulta che nonne so nulla.
Ho chiesto e ho letto anche i dati però noncè verso di capire se qualcuno selo crede. Quelli del partito, anche non per questioni di soldi, espressano la loro fedeltà sostanzialmente in due modi già ben noti e studiati che sarebbero la pagliuzza doro e la redutio ab rationalitatis.

Il primo (che ho appena detto che sono ben noti e quindi poi non sarebbe dadire) è che si prende una pagliuzza e su quello si basa vuoi la prezzamento vuoi la critica feroce agli avversari. Come se la pagliuzza non avesse un dato dimensionale, generalmente nullo, e non fosse inserita in un contesto di azioni e di persone, generalmente censurabili.

Il secondo è quello di aggiustare anche inconsciamente dati, date, fatti o quello che serve in modo che la zione dell'amico diventi non solo buona ma anche razionale ed accettabile. Questa è una tecnica essenziale quando si deve passare da una realtà di business, comè realmente il partito, ad una di pura accademia finalizzata al piacere della discussione sul nulla, come il razionalizzatore vorrebbe che fosse il partito.

Quelli che commentano per soldi uniscono anche la tecnica dello sberleffo, per cui quella che sembra una critica in realtà è un nulla, e quelle di attacco ai versari, ma che al momento non mi pare registrino novità di interesse o di qualche efficacia.

Però uno che aderisce e crede non l'ho trovato. O non sono abbastanza cauto eppoi uno dice quello che pensa io vorrei sentire, ma anche quando ascolto in giro capita, o non è possibile credere.

Il punto è che la calcistizzazione della politica fa sì che credere non serva neppure. Il partito non deve piacere, basta considerare che l'alternativa sono gli altri e la relativa barbarie che gli è associata perché il fedele resti fedele.

E bubbo che come ora non ci sono ideologie (a parte di denaro e il liberismo) e ci sono tutti i dati allora l'adesione deve essere talmente irrazionale che se è lesionistica meglio perché in esso espressa interesse per la collettività e aborrimento per l'individualismo.

Comunque una guida resta sicura, anche se nonnmi permette di trovare neppure uno che selo crede. Se servono dati falsi per sostenere il partito allora è il partito che è [AGGETTIVO]. Anche nella  redutio ab rationalitatis il dato almeno "arrotondato" salta sempre fuori e si vede facilmente che la veloce analisis metodis non è mai contraddetta da una lunga analisis verbum.

Ma resta il problema inziale: cè qualcuno che selo crede? O ci può essere senza che sia qualcuno che contemporaneamente magna e quello inrealità è ciò che crede? Ho capito che non serve credere, ma almeno uno vorrei vederlo per vedere se è bubbo o se è

Troppo bubbo!

22 dicembre 2015

Sed les
Hanno messo un codice di errore per dire che una pagina web non è disponibile per questioni legali.

E' quello che si chiama "Errore giudiziario".

Troppo bubbo!
Limites matematicus
Il fatto che il bubbo medio sappia contare solo fino a venti potrebbe sembrare una limitazione.
Ma questo è un mondo bubbo eccosì non mi ha stupito più di tanto vedere, ma su un sitio, un grafico fatto giustamente così



Però un po' si vede che ci sono dei limiti perché più di venti non può essere ma dovrebbero mettere anche numeri più grossi, a costo di scrivere quelli di prima in maiuscolo.

Troppo bubbo!

20 dicembre 2015

In contra della coerenza
Uno dei sacri principi della democratura è che gli amici dei miei nemici sono miei nemici e i nemici dei miei nemici sono miei amici.

Sacro principio delle organizzazioni è che chi non ha un ruolo naturale o selo sta conquistando ha come nemico principale chiunque occupi il medesimo spazio per antichità o per natura.

Dai sacri principi consegue a macchinetta che ISI ha come nemico l'organizzazione di cattivi precedente.

Ma ne deriva anche che i cattivi di prima ora sono nemici del nemico e quindi sono isso fatto amici delle nazioni che vivono sotto il tallone della democratura.

In virtu della mancanza di obbligo di coerenza della propaganda ora si tratta di dire che i nemici di prima ora sono diventati amici.Non è difficile ma è divertente ed è bubbo mirare che, piano piano, sta iniziando la giravolta.

L'unica preoccupazione è che la coerenza caratterizza solo i commercianti di armi e il loro famigerato capo mondiale. Per questi criminali non ci sono amici o nemici ma solo graditi paganti compratori o criminali squattrinati.

Troppo bubbo!

18 dicembre 2015

L'incompletezza dell'essere
"A PC is not complete with a keyboard and mouse. That’s why the All-in-One PCs have both items included in the box at no extra costs."

Bella roba! Così è incompleto!
Non potreste privarmene per avere l'All-in-One PC completo?

Sembra un ragionamento bubbo, poi uno legge la versione attuale della discussione sulla priorità del traffico di rete e allora tutto diventa logico. O bubbo, anzi

Troppo bubbo!

17 dicembre 2015

Senza
Ah, con tutta la bubberia del mondo, ora che l'uso di parole stramplatate che solo la stupidità artificiale può propalare è la norma dei manuali e siti, ora che il latinus bubbonianus è lex et dirittus, proprio ora non ho tempo di annotarmi tutte le bubberie e di riflessionarne la loro origine.

Ah, mancherà ai futuri una descritio mundi che ninguno potrà poi ricostruire perché la falsità della rappresentazione ufficiale e della propaganda ne nasconderà i tratti più bubbi e, quindi, più essenziali.

Vabbé.

Miravo una pellicola che giocano a scacchi (sarebbe quel gioco che si mangiano delle figurine, non solo i dischetti, anche se le regole sono poi praticamente le stesse tolto che le figurine non si mettono mai una sopra l'altra perché non ci stanno).
E che siccome volevano far credere che uno era molto bravo allora non era li con le figurine ma diceva all'altro le posizioni e allora l'altro (che comunque doveva sembrare anche lui bravino anche se non era il protagonista e, fosse un'altra pellicola, moriva verso la fine) le capiva e rispondeva.

Cioè per dire che uno, anzi due, erano bravi giocavano alle figurine ma senza, solo a mente. Inoltre non erano bubbi altrimenti la polemica sulla posizione delle figurine avrebbe occupato metà della pellicola.

Già mi ero appuntanto, e mi piacerebbe, che se uno legge i segnetti allora non ha bisogno che gli suonino la musica perché dai segnetti passa al suono ma nella mente.

Forse anche se uno è bubbissimo può divertirsi bubbamente con i diavoletti di Cartesio ma senza mirarli nel loro magico et infinito andirivieni, ma solo a mente.

E anche se uno è matematico, ma bravissimo, allora può fare i conti a mente, senza le ditine (mah, non è che sia così convinto cheppoi siano giusti, comunque forse sì).

Ecco allora anche se uno è un blogger ma bravissimo allora anche senza che scrive poi rimane traccia delle bubberie ma a mente. Però un po' poi mi dimentico della bubberia del mondo, anche sene rimane traccia.

Troppo bubbo!

05 dicembre 2015

Esageratamente grosso
"Sconto del 20% - Occasioni dell’Immacolata"

E' bubbo vedere come il metodo di scrivere delle cose che hanno un significato o un tono diverso o opposto se una delle parole è sostituita con un sinonimo, che ogni tanto usa Bubboni, poi lo usano anche altri.

Troppo bubbo!

01 dicembre 2015

L'importanza del cecio medio
Comè universalmente noto il Bubboni è uno dei più grossi sociologi non professionali viventi e beventi a causa delle sue acute analisi su uno dei pochi fenomeni che possono esistere una volta sola per cada società comè la deindustrializzazione.

Ma il paradosso di ieri è bubbissimo.

Il Bubboni si faceva riscaldare dei ceci in scatola ma che erano avanzati dalla preparazione del suo famoso pane ai ceci e due pepi.

Così per sapere se i ceci erano abbastanza caldi prese un cecio ma medio, cioè non al centro della padella, che magari era più caldo, per stimare se tutti i ceci erano già pronti.

Così è bubbo che un sociologo, sia pure non professionale, si pappi proprio il cecio medio, anzi è

Troppo bubbo!