22 aprile 2018

Geteilte Zeit
Oggi ho attraversato il parchetto sottocasa per lungo, come al solito nei giorni di sole. Ci sono un po' nell'ordine
- i [PAMPINI CON I FAZZOLETTI COLORATI E LE MEDAGLIETTE] che giocano
-  le bubbe che prendono il sole sdraiate sul pratino
- i bubbi con la bici sulla panchina
- i vecchi con i scacchi
- i pampini nel recintino
- le bubbe nascoste che prendono il sole sdraiate sul pratino ma vicino alla fontana
e mille e mille che vanno e vengono, si siedono e ripartono, leggono o escucian la musica o che si preparano a mangiare i panini
- i fiori che olono e quelli che inviano radiazioni colorate, i paperi e i piccioni
e tutti sembrano felici e contenti del loro tempo e stato.

Poi traversato tutto il parchetto sono arrivato a destinazione, il supermercatino. E' un po' ma come se fosse un late-opening, ci si compra il pane, i panini ma comprati, quello che si mangia o beve ma subito o che si lava. Nonnè che uno vada con la lista o il carrello (non credo che abbiano i carrelli, solo i cestini), prende quello che chi sembra buono e lo paga possibilmente prima di mangiarselo.

Cera la coda ma tipo di 5 minuti, con tre casse aperte e le carte che passavano a tutta velocità.

Ora miravo, e questo sarebbe il punto, che cè la campagna che i posti come il supermercatino devono essere serrati ma alla domenica.

La catena ma del supermercatino ha appena avviato quello di licenziare tipo 1233 persone (se erano una in più avrei avuto dubbi su come avevano determinato la cifra, invece direi che così è pura scienza e non QWERTY) nei spazi grandi che uno ci deve andare ma planeandolo e con la macchina e non chetti compri il paninetto per ritornare al parchetto.

E allora credo che si miri come il tempo diviso lun-ven/sab-dom sta cadendo in mille pezzetti. Questo è il momento dove il tempo cambia di forma e valore, e un ponte il giovedì vale più e muove più che un antico ritorno al paese per le ferie. Ed è bubbo vedere come esigenze ed esperienze contraddicono gli antichi riti ma senza che nessuno possa analizzare la situazione e riflessionarci, un po' perché comprare è sacro dovere del cittadino democratico e un po' perché la divisione del tempo era antiqua e nota.

Bubbo, anzi

Troppo bubbo!
- Leggere bubbo rende bubbo, anzi troppo bubbo -

14 aprile 2018

Un appunto
Solo oggi ho letto che una per me particolarmente disprezzabile e pericolosa è intervenuta sulla questione guerra/governo. Se una così interviene non è per ventilare le gengive e infatti ha detto, ma in modo opportuno, qualcosa da notare.

I pizzaioli sono troppo poveri per contribuire allo sforzo bellico contro il nemico ritrovato (effettivamente la sequenza dovrebbe essere nemico-amico-nemico, ma non escluderei ulteriori giri) ma comunque servono per la partenza dei aerei che riforniscono gli assassini. Quindi, sia pure nel loro piccolo di straccioni, anche loro servono e devono essere fedeli.

Quindi il governo plutoniano deve:
- spremere il limone, evitare che il saccheggio sia sguaiato e gestire il fallimento, senza che nulla sembri quello che è;
- assicurare che lo sforzo bellico non sia ostacolato. Può finire in qualsiasi momento ma gli amici hanno già altre preoccupazioni e non devono essere infastiditi;
- non implicare i partiti in queste noiose faccende in modo che siano limpi per le prossime lezioni.

Così è vero che la guerra non gliene importa, tanto magari poi il nemico di oggi ritorna amico domani, ma il dovere di non fastidiare ha il suo peso nella grave scelta di un [AGGETTIVO] fatto e finito che piaccia a tutti, pizzaioli e non.

Troppo bubbo!
- Leggere bubbo rende bubbo, anzi troppo bubbo -

13 aprile 2018

Due punti inaspettati per un finale abituale
Mi pare che tutto vada secondo le mie previsioni:
- non si riesce a fare un governo perché quel poco di popolaccio che ha votato si è pure confuso e non ha scelto un solo partito unico e non populista;
- nessun partito vuole firmare un governo massacratorio (aumento dell'imposta sulle manifestazioni improvvise di ricchezza (es. acquisto diavoletti di cartesio e altri prodotti di prima necessità), rimborso "creativo" dei prestiti allo stato dai privati (dei loro soldi), ulteriori olocausti al dio della fede neoliberista, ecc.)
- serve un governo ma di grandi esperti venuti da plutoni e di sicura fede e faccia anche la legge lettorale per nuove lezioni dove però i partiti saranno tutti puliti e potranno fare ma i discorsi equi e coi poveri perché loro non erano venuti di plutoni.

Solo due cose sono impreviste:
- qualcuno vedendo una sedia libera e sapendo che un ministro in famiglia mette a posto tutta la dinastia potrebbe non preoccuparsi dei destini futuri del partito (che comunque i pizzaioli non hanno futuro, figuriamoci il partito) e impegnarsi al piano massacratorio con nome e cognome ma purché sia il suo. Cioè è vero che il partito non vuole firmare il massacro economico e sociale ma per via della teoria che le istituzioni vogliono conservarsi. Però i singoli, in una situazione disperata, non compartono la misma preoccupazione e possono tranquillamente ubbedire al piano e quindi sparire felici e contenti.
- mai avrei immaginato che la propaganda avrebbe usato una guerra decennale che nessun governativo gliene mai fregato nulla di nulla ma di nulla come escusatio per il governo plutoniano o di emergenza sociale e responsabilità umanitaria verso i ministri plutoniani poveri! (tanto più i populisti che dei altri popoli non gliene importa nulla per obbligo ideologico)

Così ancora una volta dal male (i morti, i profughi e tutto) nasce il bene (il governo massacratorio e/o sistematorio delle famiglie dei ministri bisognosi e mai più candidati).

Troppo bubbo!
- Leggere bubbo rende bubbo, anzi troppo bubbo -
L'altra versione
Finora avevo sempre trovato molto astute le scritte tipo "se leggi questa scritta la porta non è chiusa" o "se leggi questa scritta scappa prima che i bubbi ti trovino" o simili.

Quindi mi chiedevo qualera la versione bubba e credo che

"Clausole generali.
Il presente contratto e tutte le relative comunicazioni sono redatti in lingua italiana."

rientri nella categoria.

Troppo bubbo!
- Leggere bubbo rende bubbo, anzi troppo bubbo -