29 ottobre 2006

Quando manca il cippino
Fermo al semaforo nella città gianduiotta.
Tra cellulari, PDA, e orologio da polso ho in tasca 4 orologi, più quello del cruscotto. Fuori vedo 5 orologi: 1 alla fermata dell'autobus, 3 orologi incorportati nell'insegna dei negozi, 1 mega orologio insegna di banca.
Su 9 orologi digitali complessivi 1 è corretto più o meno 1 secondo, 7 sono a più o meno 10 minuti, 1 è quasi sull'ora di Tokyo.

Due i motivi di questa confusione:
- non ci sono cippini orologio radiosincronizzati DCF77 o simili pronti all'uso per tirarli in tutti gli ameniccoli in cui è previsto un orologio;
- il servizio di sincronizzazione del GSM non è implementato nel paese della pizza.

Per un epoca dove il tempo è la cosa di maggior valore non c'è male! Mondo bubbo!

28 ottobre 2006

L'acqua in salita
Nel marketing, come in politica, nella tecnologia e nell'idraulica è possibile far muovere l'acqua in direzione contraria a quella voluta dalla gratuita forza di gravità. Solo che l'operazione richiede una pianificazione, dei macchinari e dell'energia.
Cioè non è impossibile che il mondo sia meno bubbo, ma bisogna lavorarci. Siccome l'assenza di lavoro è più facile da ottenere che la produzione di lavoro... le leggi di Murphy sono sempre probabilisticamente vere.

Tutte queste metafore per appuntarmi una riflessione sul perché qualcuno sta pensando di evidenziare sulle cartine geografiche del paese dei wurstel le zone dove "neri", turchi, meridionali e stranieri in genere non sono graditi o, meglio, sono a rischio botte.

Il cattolicesimo si adatta senza sforzo ad una società contadina, basta pensare alla magia della nascita dei frutti in un mondo pre-scentifico (per il bubbo, peraltro, è ancora così) o ai timori che una grandinata inopportuna ti lasciasse nella fame (e non per modo di dire...).

Il comunismo si adatta bene alla società industriale. Il concetto di capitalista lo si capisce in un baleno se fai un faticoso lavoro manuale e vedi passare il grasso padrone con il vestito da sera. Inoltre la concentrazione di popolo che creava la fabbrica era incredibile. Ricordo bene l'ultima volta che vidi il parcheggio di Mirafiori prima dello sciopero dei 35 giorni, quella massa non esisterà mai più in occidente ma era chiaro che veicolava il concetto di classe senza fatica.

Ciò che si adatta in modo "naturale" ad un epoca di precarietà, paura per il futuro, disoccupazione, ignoranza e immigrazione è sicuramente il nazismo. Non solo perché storicamente è già stato così o perché è un ideologia facile da markettare ma proprio perché chi dovrebbe opporsi al nazismo è in prima fila nella creazione delle cause che lo determinano.

Non è che non ci siano altre possibilità, è solo che non ci si arriva per gravità.

27 ottobre 2006

Intreccio TV e telefono
Sembra che Marconi, inventata la radio, abbia lavorato per cercare di rendere le comunicazioni unicast (in realtà non so perché ma posso inventarlo facilmente).

Sembra che Meucci, inventato il telefono, abbia lavorato per cercare di rendere le trasmissioni broadcast (pensava alla trasmissione di concerti come applicazione principale della sua invenzione).

Questa maledizione di avere una bella tecnologia e volere a tutti costi delle applicazioni adatte ad altre tecnologie è una costante che dai primordi giunge fino ai bubbi TLC odierni.

Non capisco appieno se questa posizione deriva dall'ignoranza sulle potenzialità del mezzo che si ha (uno dei tratti distintivi del capone) oppure dalla incapacità totale di capire una value chain o un modello di business (uno dei tratti distintivi del bubbo tecnologo).

L'effetto è devastante. Menate come il primo VoD, il V.23 e altre che non posso citare in pubblico derivano anche da questo genere di visione. Analogamente Internet, la più importante evoluzione delle TLC dopo la loro stessa nascita, NON è stata pensata dai grandi operatori TLC nazionali (che allora esistevano) ma CONTRO il loro modello di business dell'epoca!

Per questo quando sento i bubbi che ragliano sulla IPTV mi sbellico. Quanto bisognerebbe capire di media, TV, mercato pubblicitario, politica, mafia, modelli della domanda, modo d'uso, layer e tecnosigle prima di parlare e pianificare! Invece si fa un comunicato stampa, si tirano online due baracche, si mettono in linea i soliti pornazzi e documentari, e poi, dopo qualche mese, si nasconde l'insuccesso.

Non perché l'IPTV sia necessariamente perdente, ma perché come ha dimostrato l'alba della mobile TV italiota, troppi errori in poco tempo non permettono di raggiungere il risultato.

Così gli uni hanno l'unicast e vogliono scimiottare il broadcast; mentre quelli del broadcast aggiungono un canale di rifrittura della spazzatura che hanno già in casa. Quelli telco buttano soldi in biz cases che prevedono l'invasione dei marziani come ipotesi realistica per incrementare il numero degli abbonati paganti.

Nel dibattito non entrano mai (causa eccessiva ignoranza dei caponi) due elementi essenziali:
1) l'anti-DRM (per avere interoperabilità, facilità d'uso, comprensibilità dell'offerta, prezzo-servizio elevato, ecc. che con il DRM sono soppressi)
2) qualità delle interfacce umane (sostituita dagli infausti focus group e da quattro menu incomprensibili senza aver letto gli """standards""" tirati addosso agli utenti).

Ma per andare davvero avanti dovremmo pensare ad autoproduzione, a microeventi da diffondere c/o nicchie e a tanta tantissima interoperabilità cross-media, cross-device, cross-operatore, cross-costruttore, cross-standards.

Diceva qualcuno che la cosa più fantascientifica di una nota serie TV di fantascienza era che i marziani e i bubbi potevano stabilire sempre una comunicazione A/V senza problemi, mentre qui [esempi di mancata interoperabilità].

E il bubbone capone? Come tutti i bubbi non capisce, si ribella, morde e regala soldi al vecchio broadcaster DRMafioso e tetteculista. Troppo bubbo!

23 ottobre 2006

Capire un cazz*- La propagazione elettromagnetica
"Quattro operatori britannici di telefonia hanno annunciato che lavoreranno insieme per testare la tv mobile sulle frequenze radio che hanno acquistato sei anni fa, ma che finora sono rimaste inattive."

E vabbé, fin qui. Certo basterebbe mettere quattro pornazzi e far girare un po' di telefonini, cmq lasciamo che sperimentino.

"Nel test, diverse centinaia di utenti saranno in grado di ricevere una serie di canali, trasmessi ad una velocità di oltre 200 km orari."

Se continua così la serie "Capire un cazz*" diventerà un blog a se stante intitolato "Lezioni (bubbiche) di campi elettromagnetici per pennivendoli"

22 ottobre 2006

Ancora una volta...
Per capire la ns. epoca è sicuramente meglio leggere "1984" anziché un quotidiano.

Quando ho iniziato a segnarmi le cose sul blog credevo, ingenuamente, che non si potessero modificare i vecchi post. Dopotutto blog nasce da log, cioè da tavoletta di legno su cui riportare semplici annotazioni (tipo tacche per ogni testa, ecc.).
Modificare il log fisico è poco agevole e altrattanto pensavo che fosse per il blog web.

Poi ho visto che si può riscrivere il passato senza problemi, tuttavia un conto sono le mie memorie bubbe, un conto è un discorso del papie...

Il famoso discorso è uscito sul sito ufficiale nella versione definitiva, con le note. La famosa frase c'è ma è preceduta da un appunto critico, è stata rivista la datazione di un'altra frase citata e sono state aggiunte le attese note.

Insomma si è riscritta una fonte, facendo sparire il discorso originale.

C'è discussione sull'autorevolezza del web, dopotutto molti sono i bubbi che scrivono bubberie oltre ai pennivendoli che non si pongono neppure il problema dell'autorevolezza. Tuttavia se le "fonti" autentiche possono essere modificate... ma non è come in "1984"?

Solo che non siamo i lettori del libro ma i bubbi "di cui si parla"!

20 ottobre 2006

Ascoltare gli utenti
La nuova versione di un famoso programma per Internet è orrenda!

Mi pare utile segnarmi due aspetti interessanti:
- il programma, per essere "semplice", non è personalizzabile in nessun modo (almeno, io non l'ho trovato). Così bisogna tenersi i bottoni dove sono, solo potendone aggiungere qualcuno. Perché? Siccome il programma è stato fatto sulla base delle indicazioni degli utenti (secondo il messaggio di marketing, ovviamente) l'interfaccia è perfetta così!
- l'installazione sarà obbligatoria (la fine della libertà di espressione non mi permette di scrivere come, altrimenti si capirebbe di che programma parlo).

All'alba di tutte le tecnologie prevale l'idea che l'utente le usi come vuole (radio=radioamatori, web=editing html, registratore a nastro=proprie incisioni, PC=programmazione, ecc.). Poi il mercato si allarga e raccatta quelli meno interessati alla tecnologia e più alle funzionalità (radio=ascolto, web=navigazione, registratore a nastro=nastri registrati, PC=uso programmi, ecc.).

I micidiali focus group massacrano la seppur minima programmabilità alla ricerca della forma ottimale delle cose e di una ipotetica semplicità. Eppure oltre un certo livello la complessità va gestita e non nascosta. Inoltre occorre fare le cose in modo che il bubbo possa utilizzarle come crede o come può in base alla sua, ridotta, capacità mentale.

Così il programma in questione pone all'utente vero moltissimi problemi (es. il fatto che sarà installato "da solo" confonderà moltissimi bubbini) e danneggia l'utente più avanzato (non tollerato dalla logica del focus group).

Rimane valido il solito principio: meglio chiedere come fare un programma a uno furbo piuttosto che a dieci tonti. Se uno è furbo prende già in considerazione i problemi dei dieci tonti, solo che, a differenza dei tonti, è in grado di risolverli...

19 ottobre 2006

Ecco perché!
Il recente avvio della ristrutturazione di un primario operatore TLC del paese della pizza è sembrato incomprensibile.
Perché vendere i telefonini? Perché adesso? Perché dar via la rete in modo così becero?
Ma soprattutto il gioco del telavevodetto, nononmeloavevidetto tra capone e mortadella è stato davvero strano.
Francamente neppure Bubbo Bubboni aveva abbastanza info per capire cosa succedeva, e le notizie sul nuovo patto azionario non aiutano a capirci qualcosa.

Poi, finalmente, leggendo un articolo sul rifiuto di un paese lontano di pagare compensazioni perché ha abbandonato una partita di cricket... ho capito tutto.

Hanno ragione entrabi i grossi bubbi, solo non si sono capiti per un problema di linguaggio tecno-markettaro!

La conversazione sarà stata del tipo:
[...]
"sai alice tim tribù?"
"mbeh?" (mentendo)
"alice esce dalla tribù..."
"ahh!" (sempre senza capire nulla)
"e i livelli osi 1 e 2 li passiamo ad una BU autonoma"
"eh beh!" (trattenendo uno sbadiglio)
"almeno lo sai..."
"bravi, bravi. Sempre con le orecchie tese, eh!" (strizzando l'occhio)
[...]
Che nessuno si muova!
Nel popolo dei bevitori di birra calda si agita il sospetto di una ennesima europeat*. Una bozza di direttiva EU estenderebbe a tutti i siti con immagini in movimento il concetto di televisione, con le conseguenti licenze, normative e costi. Ovviamente la direttiva si chiamerebbe "Televisione senza frontiere" :-)

Ne rido. Bubbo Bubboni, da sempre buon conoscitore dell'eurostupidità, non ha mai usato immagini in movimento. Qui non c'è un pixel che si muova o che lampeggi o che tremoli leggermente e non ci sarà mai!

Forse i bevitori di birra calda riusciranno, temporaneamente, a rallentare questa bozza di legge, ma che i bit in libero movimento non piacciono agli euroburosauri è fin troppo chiaro. Anche questa volta hanno usato il principio di estendere all'universo il proprio ambito di intervento in modo da impedire che esista vita umana fuori dal controllo EU e dagli amici lobbisti (oltre che meritarsi un ufficio più grande, più soldi, più schiavi, più pennivendoli, ecc.).

Ma il vero problema è un altro. I lobbisti non perdono mai. Come ci insegna la rimonta del nucleare o del fumo, i lobbisti possono anche ibernarsi ma non si ritirano mai. Questa europeata, come i brevetti software o la TAV, possono restare per anni ai margini dell'agenda politica ma non possono morire, almeno fino a quando non hanno succhiato tutto il sangue del settore industriale o culturale di competenza.

18 ottobre 2006

Burocrazia industriale
La contabilità industriale di una azienda grande si basa normalmente su dati falsi che i bubbini scrupolosamente inseriscono in moduli di varia tecnologia (personalmente ho iniziato con la carta, ma quelli prima potrebbero anche aver usato le perline colorate o le tavolette d'argilla).

Questi dati falsi sono poi aggregati, manipolati, plottati, letti e commentati dai bubbi grossi fino allo sfinimento.

L'esercizio nasconde la vera attività di management sostituendola con una scrupolosa analisi di dati finti, in modo da dare la giusta dose di scientificità a ciò che si farebbe bene d'istinto.

Ovviamente ora che lavoro in proprio non ho riprodotto questa burocrazia per me inutile e dannosa.

Analogamente per i rimborsi spese. Pinzare le ricevute su fogli di carta, fare i totali, ecc. ecc. Per il bubbino è uno strazio ma, sorpresa, anche adesso mi ritrovo a fare lo stesso per ragioni contabili e fiscali!

Insomma non c'è salvezza da un po' di burocrazia industriale, solo che i bubbi grossi possono far fare il lavoro ad altri e poi lamentarsi per i risultati. Troppo bubbo!

17 ottobre 2006

Funzionalità distinte
In un filmetto un bubbo accusava una bubba di confondere il lavoro con lo sforzo.
Un po' come confendere l'impegno con il risultato.

Spesso la società dice di apprezzare l'impegno, indipendentemente dal risultato, ma altrettanto spesso solo il risultato è considerato degno di attenzione.

Mi pare corretto, almeno in ambito biz, dato che spesso ho visto come lo sforzo sincero degli incapaci non ha l'effetto di rallentare il lavoro ma impedisce del tutto il raggiungimento del risultato.

Troppo bubbo? E chi andrebbe a farsi curare da un dentista che non riesce a completare il lavoro ma che si impegna tanto? E un taxxista che gira a vuoto senza trovare la destinazione, ma che ci prova con impegno, è apprezzato?

Meglio per il bubbo dormire pigramente, senza sforzarsi e senza raggiunge il risultato, dato che rimane sempre l'idea che si impegnasse potrebbe farcela. Se si sforzasse toglierebbe il dubbio e apparirrebbe bubbo!
Poveri operatori mobili!
Il numero di costruttori di cellulari si riduce in continuazione, attraverso uscite di scena e/o alleanze e/o outsourcing del design o della produzione.
Nel mondo (cioè non necessariamente nel paese della pizza) i costruttori di cellulari hanno solo due clienti grossi: 1) gli operatori mobili 2) i bubbini.
Sembrerebbe facile fare dei terminali validi, che consentano l'accesso ai servizi e alle telefonate senza tante bubberie.

Eppure un povero operatore è stato costretto a farsi fare un terminale su proprio disegno solo per avere a bordo il SW che davvero voleva! Il povero operatore ha rilevato che solo il 10% di quanti hanno un terminale 3G lo usano per servizi avanzati (beh, avanzati in magazzino direi...). Il povero operatore ritiene che un SW decente e prezzi bassi alzeranno questa cifra di utenti avanzati (beh, avanzati nella pazienza verso il terminale direi...).

Il commento bubbico? Ovviamente è tutto sbagliato. Il problemi sono due: 1) gli esperti di usabilità 2) il marketing degli operatori.

1) Il mio vecchio terminale aveva un solo tasto funzione (+ due di scorrimento + uno di delete) per fare tutto. Il bubbo progettista aveva scelto la funzione dinamicamente abbinata al tasto in modo intelligente. Ad esempio durante una chiamata voce il tasto di default valeva per "fine" e con le due frecce assumeva altre funzioni meno frequenti. Arriva l'esperto di usabilità e dice "ogni tasto deve avere una sola funzione, altrimenti il bubbo si confonde). Chiaro che avendo centinaia di funzioni poi non può essere così... per cui il nuovo terminale ha due tasti che cambiano funzione, due per chiamare e chiudere le telefonate, quattro frecce e un tasto centrale, due tasti volume, due tasti per l'inutile push-to-talk. Risultato=chiudere una telefonata ad occhi chiusi è impossibile, cancellare un sms richiede due tasti, ecc. ecc.
Può un operatore aggiungere intelligenza bubba senza ricorrere agli "esperti"? Quasi certamente no, quindi il SW nuovo difficilmente sarà facile, inquanto è difficile trovare un progettista intelligente ma è facilissimo trovare "esperti" privi di intelligenza.

2) I servizi offerti sono normalmente ignobili. Il punto è che decine di bubbi del marketing devono giustificare la propria esistenza aggiungendo e non ottimizzando. Però l'operatore è ricco, non deve tagliare le teste che coincidono con manifestazioni di potere bubbo dei vertici. La conseguenza che pochi servizi furbi si perdono in una marea di sciocchezze. Inoltre il biz dei contenuti, dei servizi, delle informazioni utili è fortemente ostile verso la creazione di cose sensate e facili da usare: la biz chain è lunga e tutti hanno un % da puppare e qualche bubberia da tirare fuori o qualche tecnologia inutile su cui hanno un margine.

Risultato: dal 10% di utenti si passa al 10,5% e tutti sono contenti!

16 ottobre 2006

Obiettivi solidi
Ahh, si doveva votare chi tiene calde le sedie di un organismo internazionale per la tutela della guerra e la creazione delle ingiustizie!
Ecco ciò che guidava la politica estera negli ultimi mesi!
Almeno questi bubbi credono nei buoni sentimenti dell'amicizia e della riconoscenza, non come i bubbini che non si danno pena di costruire alleanze neppure in vista dell'assemblea condominiale. Troppo bubbo!

10 ottobre 2006

Ciò che dovrebbe fare l'Europa
Apprendo dalle news che esiste anche un "commissario europeo responsabile per la società dell'informazione e i media" che ha incontrato alcuni parlamentari per "citare alcune delle sfide più cruciali per [NOME PAESE]".

Non basta Bubbo Bubboni a sparare cazzat* sull'ICT del paese della pizza e delle tapas! Mo' ci si mette pure un bubbo commissario europeo. E poi solo per dire che il roaming è caro.

Ma non sarebbe meglio chiedere a qualcuno furbo qualli sono le sfide cruciali per paesi che di disgrazie TLC ne hanno già avute abbastanza?

Bah, comuque questo è un post propositivo che elenca le cose che andrebbero standardizzate ma che, per i soliti meccanismi, non si possono standardizzare.
- colore dei cassonetti per la raccolta riciclata. Tipo: giallo=carta, blu=vetro e lattine; ecc.
- forma, posizione e colore del pulsante di apertura delle cinture di sicurezza;
- forma e posizione della maniglia di apertura portiere auto;
- forma, posizione e colore del pulsantino sulla porta di uscita di un condominio;
- logo "questo cibo non è per bubbi ma per animali";
- logo "questo numero telefonico si chiama senza pagare";
- logo "questo numero telefonico costa una schioppettata".

Da non standardizzare la forma delle spine elettriche! Dato che non si deve favorire nessun paese (anziché favorirli tutti, solita europeat*) le nuove spine dovrebbero essere diverse da tutte quelle attuali e non necessariamente progettate con maggiore intelligenza (vedi famoso architetto). Così tutto il casino ricadrebbe sui consumatori, stile euro. Belle bubberie!

09 ottobre 2006

Nuovi ""standards"
L'annuncio che un costruttore di cell sta per diffondere un nuovo ""standard" per la connessione wireless di auricolari è stata, come al solito, non commentata dai pennivendoli ricopiatori di comunicati stampa.

Tre i punti bubbi:
1) il costruttore si è stufato di pagare royalties ai detentori della tecnologia che verrà rimpiazzata dal nuovo ""standard". Ecco una driving force da non trascurare per capire il mercato wireless: i brevetti. Il fatto che uno standard sia gestito da un comitato non significa che non si paghino royalties. Quando non si può o non si vuole pagare bisogna tirar fuori il proprio ""standard"", sperando di non pestare i calli agli altri detentori di licenze in aree forzatamente affini.

2) lo standard precedente è troppo incasinato e nasce da un punto di vista bacato. L'idea degli allegri standardizzatori era quella di assorbire qualsiasi standard precedente, compresi i segnali di fumo, il codice morse e il telex. L'impossibilità di implementare tutti questi piccoli stack ha portato a un bel casino di compatibilità e interoperabilità tra i prodotti. E' proprio mancato un orientamento markettaro forte, così semplicità d'uso e sicurezza sono totalmente inesistenti. Facile per questo nuovo ""standard"" rimediare.

3) io il wireless short range non lo farei così comunque. A) le freq sono inutilmente elevate. Il portauricolare ce lo mette il bubbo utente ma non mi pare il caso di stuzzicare le cellule inutilmente. B) servono altre specs. Es. possibilità di connettere dispositivi diversi in contemporanea, trasporto dati per bei display, sicurezza (il pin ora è 0000 oppure 1234), niente stupidi accoppiamenti solo selezione-pin-fine. C) serve interoperabilità e caratteristiche chiare. Il marchio non serve a nulla se non è la sintesi di un set omogeneo di caratteristiche e se non tutela l'interoperabilità, come ha insegnato il WiFi.

Bah, speriamo bene. In ogni caso il nuovo ""standard"" parte da "numero terminali = 0", forse il famoso costruttore doveva svegliarsi prima.

07 ottobre 2006

Bisogni di Stato
Chissà perché una nazione di quasi 10 Mbubbi aveva così bisogno di una bambina di 10 anni da non poter tollerare che emigrasse tra le pizze.

Misteri della diplomazia. Ma bubbamente voglio appuntarmi due fatti interessati.

1. C'è stata una manifestazione delle altre famiglie che ricevevano bambini contro la famiglia ribelle dato che, guastando i rapporti con l'altra nazione, non avrebbero più potuto aiutare i "loro" bambini.
Una tipica situazione bubba, in cui sembra che tutti abbiano torto. Meglio salvarne una o mille? Sono egoisti gli uni o gli altri? La soluzione sarebbe un min esteri integro, che tira fuori i valori della Cossuttazione quando servono davvero e non solo per avere l'appoggio vaticano. Ma, direi ovviamente, non è stato così.

2. La nonna rapitrice, lettrice di gialli, ha buttato il cellulare e la sim prima di scomparire con la piccola. Comportamento intelligente e corretto, ma da sanzionare! Oggi un bubbo assassino normale, che legge poco o nulla, non spegne neppure il cellulare. Se si diffonde l'idea di non usare il cell prima di un crimine ci sarebbe un grosso danno per il mercato italico della telefonia!

Fortunatamente la distruzione di beni è sempre benefica in una soc basata sul consumo. La nonna avrà già acquistato un nuovo cellulare e relativa sim e ha anche una storia da raccontare, ma il mercato ha corso un intollerabile rischio.

Ora che l'ira del paese della pizza si abbatte sulla famiglia benevola non resta che sperare in un piccolo supplemento di pena per "distruzione illecita di strumento utile alla richezza nazionale". Almeno ci sarebbe un po' di razionalità nella relazione tra potenti Stati e piccoli bubbini.

04 ottobre 2006

La misericordia dei politicanti
Mi chiedo se i politicanti siano o no migliori del popolaccio gestito.
I commenti alla finanziaria da parte dei poveri bubbi miracolati sono del tipo "uh, mo' gli fanno pagare le tasse a quelli col macchinone", "uh, con 70.000 euri l'anno so' ricchi e mo' la pagano".
Cioè non si commenta, come sarebbe auspicabile, "i SUV sono più inquinanti e quindi il governo, non potendo vietarli in onore al WTO e all'Europa, li scoraggia con una tassazione adeguata" oppure "la redistribuzione del reddito in modo forzoso consente uno sviluppo armonico di tutto il Paese".

Vergogna al popolaccio bubbo!

Viceversa, anche in questi tempi avversi in cui molti economisti forti piangono, il buon politicante ha il senso di responsabilità di beneficiare gli amici in modo abbondante e discreto. Due righine a prova di emendamento e via: ecco la bontà manifesta. Almeno i soldi dello Stato sono usati per rinsaldare antichi legami di amicizia e non per manifestare loschi sentimenti ostili verso i bubbi ricchi!

02 ottobre 2006

In Giapponi - Scritto sulla pietra
Uso spesso l'espressione "scritto sulla pietra" approfittando del contrasto per il fatto che molto del mio lavoro è scritto su supporto magnetico.
Oggi che la qualità dei supporti di memorizzazione è bassa e la loro importanza e capacità sono imponenti si può ridere di pochi ideogrammi scolpiti sulla pietra.
Però la durata del granito rispetto ai floppy da 8"? (non è un errore, quando ho iniziato a scrivere le prime bubberie i floppy da 8" erano quelli piccoli...)

Ovvietà condibili con i soliti paradossi della biblioteca che ha digitalizzato e perso ciò che sulla carta durava secoli.

Però mi ha stupito vedere che in Giapponi alcuni grandi pilastri di pietra sono scolpiti per la profondità di un pugno. Quanto ci metterà l'erosione a livellare la pietra e a far scomparire i caratteri? Un milione di anni o più?

Ok, se i lavori di restauro sono in attesa della finanziaria non si salverà molto... però i bubbi dovrebbero radere al suolo il mondo mooolto prima! Insomma c'è modo e modo anche di scrivere sulla pietra.

01 ottobre 2006

L'equità
Qualche tempo fa ho visto fermi ad un semaforo due furgoncini. Su uno la scritta "Bubbetti Verniciatura" e via con la descrizione dell'attività + recapiti.
Sull'altro "Bubbolini Sverniciatura".
Dico con il casino ecologico che viviamo non sarebbe auspicabile un accordo tra i Sig. Bubbetti e Bubbolini volto a non fare nulla? Lasciamo le cose (verniciate o no) come stanno e avremo un bel risparmio di chimica e di lavoro!

Analogamente il mortadella vuole, oltre garantirsi i regalini di natale dali amici della casta nobile, arricchire i poveri.
Poi quando i poveri grazie al fisco (!) saranno diventati ricchi e i ricchi, sempre grazie al fisco, saranno poveri bisognerà ricominciare tutto da capo!

Non ho letto le 220 pagine di bozza di finanziaria e mi chiedo se il testo vero c'è o *tutti* i pennivendoli emettono aria solo tramite una paginetta di sintesi precotta uso-stampa.

Tuttavia ha senso redistribuire la ricchezza in questo modo, oltre a gonfiarsi le tasche nel frattempo che gli uni arricchiscono e gli altri impoveriscono?

Forse hanno ragione i liberisti, meglio lasciare che le cose seguano il loro pigro corso.