31 marzo 2006

La prossima politica fiscale
A me non pare che stiano dicendo che alzeranno le tasse.
Stanno dicendo che non capiscono assolutamente nulla di politica fiscale, europea o italica che sia.
Forse questo comporterà un aumento delle tasse, forse sarà solo una garanzia per i soliti "poteri forti".
Mi piacerebbe sapere se la mafia risente della crisi economica oppure se la pressione mafiosa è cresciuta in % proprio a causa della crisi economica. Boh?
Ma a qualcosa le tasse devono pur servire. Tra TAV, ponti, tangenti preventive anti-attentati e fondi libera-sequestrati, nucleare e rimborso spese agli amici forse non rimane poi neache tanto per le cose buone.
Ma quel poco, foss'anche 1 euro!, i buoni lo gestiranno buonamente. Altrimenti non cambierebbe nulla!

30 marzo 2006

Il nemico numero 1 del bubbo lavoratore telco
Ach! Era un po' di giorni che volevo appuntarmi qualcosa su questo argomento quando i fatti mi hanno preceduto! Non intendo però commentare tanto l'attuale fatto quanto un modo di fare assolutamente generale, un problema che è insito nella mentalità telco e quindi ritornerà altre volte.

Un grosso operatore ha iniziato a punire gli utenti per l'uso che hanno fatto delle proprie offerte commerciali. Oggettivamente gli è scappata la mano... i servizi di TLC non sono solo un gioco e quindi l'operatore in oggetto patirà un costo supplementare per il modo con cui ha condotto l'operazione.

Tre le considerazioni bubbiche:
1) Mai offrire quello che non si può offrire. Se si offrono messaggi illimitati in cambio di un canone fisso non si può contemporaneamente ritenere che "illimitati" vuol dire max tot al mese. L'utente è più fantasioso del gestore per una serie di cause strutturali. Il markettaro del gestore lavora, per forza di cose, in una grossa azienda, quindi la sua (magari innata) fantasia è fortemente disincentivata. Viceversa il cliente è libero e selvaggio e può creare dei modi d'uso che il gestore non capisce neppure quando li vede.

2) "La situazione era così complicata che qualcuno finì per metterselo nel suo stesso cul*".
Il marketing dei gestori ama le tariffe complicate e numerose per cultura ma soprattutto per giustificare la propria esistenza in vita, comprese le tariffe definite "semplici" che a) sono più costose, b) si aggiungono alle altre, c) sono più complesse.
Solo che gestire la complessità è difficile. Nelle aziende grosse si viene educati ad identificare e a sopprimere la complessità, non a gestirla. Figuriamoci poi in un epoca dove il mondo "fuori" dalla fabbrica è di cultura fascista e quindi invita sempre a semplificare!
Non mi stupisce che il marketing si sia incasinato (ancora una volta) fino ad avere due formule tariffarie contrarie per i propri interessi che i clienti hanno ricombinato in modo davvero vantaggioso.

3) Odiare i clienti. I gestori sono centrati sulla vendita e concepiscono la vendita come... una truffa. Qui ci vuole il bel libro "CustomerCentric Selling" per capire bene cosa sto dicendo. Comunque ci si può limitare a considerare che chiunque associa a "venditore" l'idea di "convincere", "forzare", "obbligare", ecc.
In questi tempi di stagisti catatonici nei negozi non è più così, ma ricordo ancora quando i venditori di scarpe ti volevano sempre convincere a prendere un numero più piccolo, "che tanto poi si allargano (a costo di lasciarci le TUE dita, ehehe :)". ¿Ma avranno avuto più margine sui numeri piccoli? Boh, forse era solo un modo per valorizzare la propria professionalità di sadici e seduttivi venditori di scarpe.
Per i tecnici il markettaro è sempre uno che inganna i clienti o che li porta ad acquistare quello che non vogliono.
In USA si penserebbe al venditore di auto usate, ma non so se nel paese della pizza e dei mandolini si ha questa concezione del venditore suddetto.
Nel mondo telco il cliente è sempre un truffatore (se usa quello che compra) o un ignorante (se non lo usa).

Il gestore di cui si parla ha solo "rappresentato" questi tre punti ancora una volta. Pagherà qualcosa, perderà dei clienti che comunque considera rompipall* e via fino alla prossima. Non credo che qualche bubbo verrà punito personalmente: le cause penali non arriveranno alla condanna, inoltre l'azienda, nella sua cultura malata, ritiene che questo casino l'abbia tutelata quindi che i bubbi responsabili hanno fatto i suoi interessi.

Sul management voglio appuntarmi delle cose in un altro post, però aggiungo qui che le aziende tendono sempre ai biz models del crimine. Il biz model della droga è essenziale per tutti i servizi esperienziali, matrattare i clienti o colpirne 900 mila per avvisarne qualche milione è una pratica "normale" e condivisa dal racket e dai venditori di servizi in abbonamento.

Però per farlo notare o per rifletterci su bisogna essere moolto bubbi. Meglio un corso sulla centralità del cliente e poi via a mettere clausole, condizioni e spese nascoste. Anche perché l'azienda avrà anche bisogno del cliente per vivere, ma i bubbi che ci lavorano sicuramente non hanno bisogno di nessuno! Troppo bubbo!

P.S.: Ho letto da qualche parte che le aziende che truffano i clienti poi truffano anche i dipendenti. Non sono sicuro di aver capito questa frase, ma credo che voglia dire che TUTTE le aziende truffano i clienti.

29 marzo 2006

Free for all
L'altro ieri mi sono accorto di aver lasciato i DVD del "Das Kabinett des Doktor Caligari" e di "Nosferatu, eine Symphonie des Grauens" nella città dei gianduiotti! Un dramma!
Ho pensato di cercare in Internet per vedere se ne trovavo almeno un pezzetto e... sorpresa! Ci sono entrambi, completi, su www.archive.org
Che bello! Ho sempre pensato che l'espressionismo sia un ramo interrotto della storia del cinema, un punto di partenza che non dovrebbe finire con Metropolis ma che, di fatto, non ha avuto una continuazione dopo la fine dell'inflazione tedesca.
Chissà! Forse adesso che questi materiali sono stati liberati e ora che i mezzi di produzione video sono accessibili a tutti la storia forse potrà continuare.
So che è banale commentare come i prodotti liberi sono liberanti, ma voglio ricordarmi che
[PESSIMISTA]c'è stata / [OTTIMISTA] che è iniziata
questa libertà, almeno per poki privilegiati finanziariamente ed intellettualmente.

27 marzo 2006

Gli assi dell'innovazione
Bisogna essere molto bubbici per non convenire con l'autorevole .mau. quando si parla di un algoritmo. (E bisogna anche lavorare un po' con il kernel per avere tempo durante il make per aggiungere ancora un post).
Tuttavia io, che ho bisogno di raddoppiare la mia potenza di calcolo togliendomi i calzini prima di affrontare anche solo l'integrale indefinito di sin(x) dx... trovo eleganti gli algoritmi che si posso implementare bene. Ad esempio, ma qui molto dipende dal lavoro con i uP, quando un problema si risolve con potenze di 2 (cioè con degli shift di bits), sono felice e contento anche se ho un uP che fa le moltiplicazioni senza troppa fatica.

All'epoca l'UMTS avrebbe dovuto:
1) ridurre il numero di antenne necessarie per fare la rete
2) trasportare magnificamente l'IP
3) facilitare lo sviluppo di terminali

Invece
1) i bubbi costruttori (che quanto a matematica economica sono un disastro) pensavano bubbamente che con più antenne avrebbero fatto più soldi
2) l'IP non era (e non è) praticamente noto a chi sviluppava (e sviluppa) UMTS
3) lo sviluppo dei terminali è stato un incubo, con la solita soluzione di massacrare le features perché non funziona un cazz* e la scadenza è già scaduta

Cioè (con il mio solito esempio) è come se il nuovo microprocessore non fosse più performante o meno consumante ma meno pesante (fisicamente)! L'UMTS è innovativo ma sugli assi sbagliati.
Poi è chiaro che quando la batteria del mio 3330 avrà tirato le cuoia anche io comprerò un UMTS ma solo perchè una incredibile dissipazione di risorse lo avrà reso accessibile.
Il tutto con minacce (e realtà) che vanno dal WiMax fino al DVB-H. Ma se fosse stata innovazione sana queste altre soluzioni non avrebbero soluto i problemi lasciati insoluti!

P.S.: Niente google. Integrale sin(x) dx = -cos(x)+c. Ora mi rimetto i calzini e riprendo a lavorare con il mio kernel :-)
Il solito voto elettronico
Già vista la storia del voto elettronico? In sintesi tot milioni di euro affidati senza gara (forse solo per iniziare, non si capisce se si tratta della cifra completa), solite aziende grosse amiche coinvolte, una procedura (ancora non ben descritta, il sito ufficiale mi sembra sia ancora disconnesso) che già sembra di una stupidità senza pari (cioè pari a mille altre situazioni con le stesse premesse).
Ok, solita storia tecnologica quando arrivano i bubbi grossi.
Due però i punti bubbici:
1. forse è questo il metodo che piace al pezzo ICT dell'associazione di categoria citata in un altro post: trattativa privata, soldi agli amici, "prodotto" confuso, tema buono per la TV (se nessuno rompe le uova nel paniere, comunque i soldi non ritornano nelle casse dello stato e gli "amici" sono accontentati)
2. confusione tecnologica totale. Ok, uno scenario confuso serve estattamente per quello a cui deve servire, ma si vede la mano dei bubbi grossi.
L'unica cosa positiva è che la mente del bubbo non si rende conto di quello che combina. Si tratta di bubbi che sono li perché papà è la e gli amici sono qua.
Meno male, un bubbo astuto potrebbe soffrire, un bubbo grosso se la ride.
It's easy being wise after the fact
Nonostante il titolo non mi è mai capitato di vedere che fosse apprezzato ragionare sugli errori fatti... e questa mia passione non mi ha mai reso molto popolare...
Es. il solito UMTS. La videochiamata ha un suo spazio, ma solo e sempre in una ridotta % delle chiamate voce.
Perché? Boh? Forse i bubbi sono troppo brutti per propagare la propria immagine? No, non può essere. I bubbi non si rendono conto del proprio aspetto, anzi basta vedere i calendari fatti con le foto bubbiche per capire che la scarsità dell'immagine non è un problema sentito...
Forse le capacità di astrazione della mente bubbica sono, per quanto limitate, suff. a cavarsela con una comunicazione solo vocale. Del resto a voce è facile andare e tornare da Plutone, mentre andarci in video richiede un certo impegno.
Eppure, nonostante la videochiamata sia solo una %, anche nel VoIP ci si sbatte. Vicerversa l'interoperabilità con i telefoni analogici o la configurazione (che riguardano praticamente tutte le installazioni) languono.
Boh? Sarà che c'è sempre bisogno della next release per keep the ball rolling.
Ma le ball di quale bubbo?

26 marzo 2006

Il principio dell'orticello
Uno dei motivi per cui il nuovo governo comunque non cambierà molte cose che il popolino si aspetta che siano cambiate è il principio dell'orticello.
In un partito, in modo più o meno casuale, ogni bubbo ha una sua "area di competenza". Es. da bambino prendevi i voti dalla polisportiva dove giocavi a pallone? Area sport. Tuo papà ha una fabbrica di vernici? Area chimica e imprenditoria. Alla tua amante piacciono le orchidee? Area argricoltura e foreste (tropicali).
Ricevuta l'area di competenza i lobbisti sanno con chi parlare, semplificando molto il processo di creazione delle leggi bubbiche e riducendo i costi delle stesse.
Pensiamo al complesso di leggi contro la pirateria musicale e video. Ok "spiegare" tutta la materia ad un "esperto" per partito, ma andare a pioggia sarebbe perlomeno scomodo. Qualche "esperto" può anche contrastare i lobbisti, in genere per alzare il prezzo al prossimo giro, ma qualche raro caso "onesto" ci può anche essere.
Perché il principio dell'orticello funzioni è essenziale che gli altri "esperti" non ficcanasino fuori dalla propria area.
Ciò premesso, una delle aree dove quelli di prima e di dopo hanno fatto peggio è sicuramente la riforma della scuola. Il motivo per cui è stata fatta è, come già detto, lo stesso in tutta europa: così vogliono i bubbi grossi dell'OCSE, ecc. ma poi in pratica l'ha fatta uno "competente". Poi quelli del governo dopo hanno continuato, sostanzialmente sulle stesse linee (del canovaccio OCSE). E ora che ritorna quello di prima... non cambierà nulla. Gli altri non possono e non vogliono ficcanasare nell'orticello perché questo li esporrebbe ad analoghe rotture di scatole nelle proprie aree, oltre che a bollarli per sempre come "inaffidabili".
Il principio dell'orticello è quindi uno dei principali fattori di conservazione di quanto il primo ha fatto, ed è il più importante fattore di isolamento del governo da quanto il popolino chiede. Infatti se quanto emesso non piace... tanti saluti, nessuno può intervenire e l'"esperto" che ha tirato fuori la pensata (sempre su canovaccio di qualcun altro) difficilmente è poi così intellegente da cambiare.
Guardando la Giralda di Sevilla riflettevo bubbamente su questo. Nel passato cambiare idea o posizione era considerato male. Es. essere una banderuola, oppure il famoso detto per cui i Savoia finivano una gurra con gli stessi alleati con cui l'avevano iniziata solo se avevano cambiato di campo un numero pari di volte.
Oggi invece è ben vista la flessibilità, seguire il vento, anzi decodificare i segnali deboli e cambiare prima ancora che il vento cambi. Per questo il buon politico che non molla una vecchia posizione fino a quando non gli viene ordinato di farlo sempre sembre un po' stupido.
In ogni caso è... un cambiamento.

24 marzo 2006

Vittime, in teoria
L'euro non funziona, la situazione nei vari paesi non è quella pubblicizzata quando il progetto è stato lanciato.
Questa settimana i bubbi si riuniscono per cercare di rimediare. Secondo gli analisti la cura è
"The economic theory of optimal currency areas gives some indication of what needs to be done: Increase the mobility of labor and the flexibility of labor markets and wages, liberalize goods and service markets and dampen overheating economies via fiscal austerity while stimulating struggling economies with tax breaks. These measures would mitigate differences in wage and price growth, thereby improving the functioning of monetary policy."
Ci risiamo! E' una teoria, non ha mai migliorato la vita di nessuno! Perché sostenere in questo modo le attività oscure dei bubbi? E il Polivo è pronto a parire...

23 marzo 2006

Contraddizioni
Un pezzo di una nota organizzazione imprenditoriale ha presentato il suo rapporto sull'ICT in Italia. E' un buon lavoro, come sempre, accessibile gratuitamente con grande beneficio per i bubbi piccoli che diversamente non potrebbero disporre di un sacco di dati di mercato.
Lo stato dell'ICT 2005 nel paese delle pizze e dei mandolini è pessimo. Comunque si leggano i dati la situazione è critica anche in relazione ai ben diversi dati degli altri paesi europei.
Gli imprenditori associati criticano, tra l'altro, il fatto che la pubblica amministrazione ha ridotto molto la sua spesa IT e che molti progetti sono "sottratti" al mercato e "fatti in casa" con i pochi fondi rimasti. I poverini vorrebbero che, a fronte della crisi, lo stato comprasse IT sul mercato locale in modo da sostenere il settore.
E il liberismo? E la riduzione della spesa pubblica come modo di sostenere il mercato? Chi è che diceva che i tagli alla spesa (e alle tasse) avrebbero risolto tutti i problemi dell'industria italica?
Forse gli amici si stanno accorgendo che la politica economica OCSE-Polivo non è poi così bubbica come sembrava e vogliono assistenzialismo, commesse a prezzi fuori mercato, mega-progetti affidati agli amici della pizzeria (e non alla concorrenza cinese o europea).
Il successo dell'UMTS
Ci sono pochi dubbi sul fatto che il numero di terminali UMTS cresca progessivamente e inevitabilmente, tuttavia i bubbi che parlano di insuccesso per questa tecnologia non sbagliano (= Bubbo Bubboni parla apertamente di insuccesso). Ad esempio si può considerare come l'HSDPA sia praticamente indispensabile per velocità dignitose (e comunque solo per un numero di utenti limitatissimo), come il DVB-H sia l'unico modo di veicolare delle trasmissioni broadcast (non male per una tech che doveva basarsi sul video) oppure vedere l'insuccesso nell'impossibilità di mettere insieme una buona offerta dati a causa di costi infrastrutturali esagerati (nonostante la crisi delle TLC abbia spinto i prezzi dei sistemi mooolto in giù).
Come si è arrivati all'attuale casino?
Fatto il GSM era indispensabile una nuova versione, per aggiungere la trasmissione dati e il video. Allora pochi avevano capito l'IP che comunque era considerato troppo americano per dei comitati europei. Inoltre qualche bubbo grosso aveva bisogno di piazzare un po' di brevetti nello standard, in modo da garantirsi revenue in modo ben lontano dai principi del mercato e dalla concorrenza.
Così un comitato ha visto un algoritmo abbastanza complicato da sembrare innovativo, abbastanza difficile da implementare da giustificare un po' di lavoro... e il disastro è puntualmente arrivato!
Come si sarebbe potuto fare? Beh, il WiMax ha poi spiegato come si sarebbe dovuto fare. Prima bisognava definire delle prestazioni e poi cercare come implementarle...

22 marzo 2006

Qualcosa di buono
Una delle cose più importanti scritte da Richard Stallman fino a questo momento è la licenza GPL. Se però era incredibilmente innnovativa sul fronte del diritto nell'ultima versione lo è anche rispetto al processo di elaborazione delle norme.
La nuova versione della GPL è discussa in ambito mondiale con una procedura semplice e trasparente che porterà non solo ad un testo migliore ma anche ad un riferimento disponibile da subito su scala mondiale.
Inevitabile il confronto con l'ultimo (in ordine di tempo) assalto degli eurolobbisti per la brevettabilità del SW in Europa. La procedura per i commenti è volutamente una porcheria, il meccanismo delle lobby è lontanissimo dalla democrazia e la normativa, comunque esca, non avrà un assetto omogeneo nei vari paesi.
Tutto sommato si capiscono meglio le cose se i bubbi si mettono tutti da una parte...

21 marzo 2006

L'n-esima europeata
Sigh, la comunità europea finanzia il progetto OpenTC volto ad abilitare Linux su piattaforme TCPA.
Mi chiedo se non abbiamo ancora toccato il fondo o se hanno già iniziato a scavare...

16 marzo 2006

Bubbo Bubboni usa Post-pone!
Da tempo non uso fogliettini volanti per appuntarmi le cose, ho un quaderno (perché se lo appunto mi servirà a distanza di tempo), un file sul desktop e il PDA. E con questo ho, anzi avevo, chiuso le mie esigenze di appuntini volanti.
Poi ho scoperto Post-pone! Si tratta di fogliettini adesivi di carta patinata anti-ecologica. E' quasi impossibile scriverci sopra e comunque la carta non trattiene l'inchiostro che scompare dopo pochi giorni. Inoltre la colla è tossica ma volutamete poco adesiva, così il foglietto si stacca e si perde nel pavimento o dietro il monitor.
Sono ottimi per appuntarsi le cose che vanno post-poste all'infinito e quindi dimenticate.
Post-pone è quindi utile per affrontare le parti noiose dei progetti, che prima affrontavo subito, solo per togliermele di torno e che ora vengono rinviate fino a scomparire.
Ecco perché Bubbo Bubboni usa Post-pone.

P.S.: Ho letto che alcuni bubbi bloggers ricevono dei soldi parlando della propria (finta) esperienza con dei prodotti da reclamizzare. Un bell'esempio di marketing avanzato (o truffaldino? bah, per un bubbo è lo stesso)! Vediamo se funziona...
$$$-)
Il mercato VoIP
Un parere bubbico sul mercato VoIP in Italia. Come tutti i pareri il tutto dipende dal punto di vista... ad esempio il regolatore è felice e contento del VoIP perché ha da regolare, sembra moderno, si coordina a livello mondiale (=biz tour, shopping, happy nights) e scrive qualcosa di bello nel rapporto annuale.
Anche io sono contento del VoIP perché posso chiacchierare senza l'assillo dei picosecondi di comunicazione.
Il parere bubbico dal punto di vista della PMI italiana è meno roseo. Il motivo principale è che il mercato TLC è campo di gioco di grosse aziende, capaci di "consigliare" politicanti e regolatori sui più vari aspetti tecnologici. Inoltre politicanti e regolatori sono sempre alla ricerca di consigli, anche per garantire un futuro occupazionale poco flessibile a parenti e amici.
Il VoIP in Italia non è solo incasinato, è che più viene regolato e più si dissipa il potere della tecnologia per spremere gli utenti senza troppa concorrenza.
Il VoIP annulla i soli costi di trasporto delle comunicazioni voce inoltre, siccome il vettore è IP, abilita l'integrazione di applicazioni anch'esse IP. Tutto qui, non è miracoloso verso il mobile, ad esempio, perché il vettore aria non è nativamente IP, è una risorsa di cui è stata creata scarsità e il modello di biz e tecnologico dell'operatore mobile è stato pensato prima che IP fosse rilevante. Analogamente è irrilevante nelle chiamate urbane e negli scenari dove ciò che conta è l'ultimo miglio (ex-statale poi graziosamente regalato ad un solo operatore...).
I nuovi operatori VoIP creano il loro business su un prodotto opensource (Asterisk). Si tratta di un buon prodotto ma ancora in una fase di crescita (= configurarlo è un casino), spero che la crescita degli utilizzatori professionali accelleri lo sviluppo del prodotto, ma mi impressiona vedere che molte aziende concorrenti condividono la stessa tecnologia di base. Ok, non è strano in assoluto, però in passato le aziende TLC sorgevano su nuove idee tecno e non sull'utilizzo di un prodotto per quanto sofisticato. Si ha cioè una compressione della differenza tra la tecnologia del fornitore e quella del cliente, il concetto è troppo bubbico per svilupparlo qui (e da me ;-) ma in sostanza vuol dire che l'operatore non è una piccola telco ma al 99% un fornitore di servizi.
Ma c'è un servizio da fornire nel mondo VoIP?
Oggi sì, come dicevo la configurazione è complicata, servono i gateway, ecc. ma prevedo che se le telco razionalizzano... non rimane poi molto.
Comunque c'è una finestra temporale valida, in cui PMI dedicate possono fare evangelismo, configurare, studiare quel cazz* che scrive il regolatore, fare qualche soldo e risolvere qualche problema. Non è un business che dura cent'anni però, le forze in gioco sono potenti, prima o poi qualche produttore che ne capisce salta fuori e allora il bussiness può passare in un altra dimensione.
Non è un grosso problema però, le telco hanno dimostrato di capire così poco delle esigenze di connettività della propria clientela biz che uno spazio di servizio ci sarà molto a luuungo. Ovviamente a patto di essere veloci, snelli e molto bubbi.

15 marzo 2006

Vedo... prevedo...
Ho notato che da queste parti quando un politico accenna ad una previsione sul futuro i commentatori lo prendono in giro. Mi pare che questo modo di ridere delle previsioni sia parte di un modo di vita "alla giornata" che è molto più marcato rispetto al paese delle pizze e dei mandolini.
Bubbamente penso che si possano fare delle previsioni sul futuro, anzi ne faccio continuamente, ovviamente aiutandomi con le informazioni disponibili. Tra queste, per le previsioni tecnologiche, ci sono i vari rapportini delle famose società.
La tiritera è praticamente sempre la stessa: qualsiasi tecnologia esca non è matura e non va usata per applicazioni biz, se non quando gli operatori "grossi" la offrono. Il tutto è scritto in un modo particolare, in modo che qualsiasi cosa succeda nel futuro la previsione è corretta. Ad esempio non si dice che una tecnologia è un disastro perché è stata progettata male, ma che il mercato potrebbe non capirla, che tutto dipende dall'offerta (cioè dal prezzo), che l'offerta di prodotti è ancora limitata, ecc.
Bubberie da decodificare con cura...

14 marzo 2006

Internet 2, 4G e simili
Ci sono dei momenti nella storia in cui vengono fatti enormi progessi in un certo campo, poi prevalgono i bubbi e per un po' sembra non succedere nulla. Questo nulla diviene (almeno nel ns. tempo) una costante rifrittura di quello che era stato fatto nel periodo precedente.
Esempio. Nei primi anni del 1900 sembravano aver capito praticamente tutto, c'era stato un grandissimo fermento artistico che ha spinto la pittura ai suoi (attualmente invalicati) limiti.
Queste considerazioni bubbiche nascono da una mostra dove ho potuto vedere il famoso "Quadrato nero" di Malevic. E' quel quadro dove si vede un quadrato nero su sfondo bianco, spesso ripreso dalle barzellette sull'incomprensibilità dell'arte moderna. Mi ha colpito vedere che la parte bianca sta diventando giallina, dato che fu dipinto nel 1915 (o 1913? Non sono sicuro ma poco importa al bubbo).
1915! Oltre 90 anni! E questa sarebbe l'arte """moderna""" o """contemporanea"""???
Il fatto è che dopo c'è stato pochino di innovativo e la pittura è finita, almeno per ora.
Analogamente nelle TLC sono state pensate molte cose nuove durante l'Internet boom e ora... si rifrigge. Moltiplicare *10 o *100 un bps non è cosa da poco (soprattutto quando sei il poveretto che progetta l'FPGA relativo e non il bubbo che scrive il blog) ma non è come tirare fuori e-bay o amazon.
In questa epoca si mettono insieme i pezzettini, si integra, si perfeziona, si mette un codec VoIP, tanto per dire che si è fatto qualcosa di nuovo e non che si è rifritto il passato. Però sono innovazioni di seconda scelta, sono appunto dei perfezionamenti che nascono quando la creatività è in vacanza.
Peccato questa schiavitù dei rapporti trimestrali, forse le innovazioni vere seguono altri ritmi e invece si devono per forza annunciare sciocchezze quasi in ogni quarto per poi non capire le vere innovazioni. Vabbé, così vogliono i bubbi.

12 marzo 2006

Il miracolo dell'usabilità
Oltre al mix sballato di features per accontentare i bubbi semplici una delle aree dove le regole fisse fanno strage è quella dell'usabilità.
E' facilissimo trovare regole, dogmi, paradigmi, manuali sull'usabilità quando ciò che serve è buonsenso e flessibilità.
Sono stato costretto a vagare in uno dei siti dove i guru dell'usabilità hanno colpito. Il sito è semplicissimo, praticamente privo di informazioni (dato che le pagine sono tutte brevissime), difficilissimo da navigare (dato che i menù sono tutti a poche voci) ma rispetta tutte le regole dell'usabilità. Il search interno è del tipo pre-google (trova delle cose, ma non si capisce quale link scegliere nella pagina di risposta dato che non ci sono "abstract" della pagina) e la mappa del sito è copia fedele dell'inutile documentazione di progetto.
L'unico modo di sopravvivere è quello di usare google dall'esterno e sperare che, ben nascosto, sia sopravvissuto un pdf con dati utili scritto prima che gli esperti di usabilità inziassero il loro lavoro brainless.
Ciò premesso ecco il miracolo: nonostante i focus group (dove dei bubbi idioti dovrebbero arrivare dove un bubbo furbo non può spingersi), il taglio di features e i profeti dell'usabilità esistono gli SMS!

11 marzo 2006

Sempre gli stessi scontri
Vedendo le notizie degli scontri in Francia contro la precarizzazione del lavoro, vedendo la penosa situazione in cui è stata cacciata l'economia tedesca (e la conseguente crescita dell'estrema destra), vedendo che i tagli alle pensioni sono uguali in tutta europa... mi chiedo: ma prima di partire con la testa nel sacco ed applicare bovinamente in tutta europa la stessa ricetta economica... non era meglio chiedersi se la ricetta era corretta?
E poi perché avere tanti parlamenti nazionali, tanti piccoli prodi e berlusca, se poi la ricetta è stata scritta dai bubbi OCSE-IMF-WB ed è uguale per tutti?
A quanto pare non ci sono più dei politici in europa. Tutti i bubbi vogliono il potere... per poi non prendere nessuna decisione.
Forse il potere più grande di cui può disporre un bubbo è quello di non usare il potere che si ha.

10 marzo 2006

Ciclo di vita del prodotto e DVB-H
Dettagliado ancora il concetto di ciclo di vita del prodotto per il DVB-H, credo che sia corretto partire distribuendo la stessa brodaglia mediatica a tutti quelli che cercano un nuovo gadget e poi, quando l'oggetto è entrato nella pratica quotidiana, si può puntare a contenuti dedicati, advertising specifico, applicazioni e revenue dirette. Altrimenti o l'investimento in contenuti è bloccante oppure il bubbo si trova di fronte ad una barriera d'ingresso forte dopo aver già pagato per nuovo terminale.
Dopotutto quando un bubbo compra un televisore non si aspetta di doversi obbligatoriamente abbonare alla pay-TV per vedere se funziona. Se dopo aver upgradato il cellulare al DVB-H il bubbo DEVE abbonarsi a 5-10€ al mese il medesimo bubbo potrebbe ribellarsi e mordere. Anche perché upgradare il cellulare al DVB-H vuol dire buttare via il precedente, secondo la tradizionale upgrade policy telco style.
Certo che volendo far vedere qualcosa alle mostre e ai caponi servono sempre applicazioni sofisticate, anche se non sono adatte per partire, quando ci sono pochi utilizzatori. Il mondo broadcaster si basa sulla massa di bubbi, non su pochi pionieri disposti a strapagare per l'ultimo giocattolo tecnologico.
Ritenta, sarai più fortunato!
Tutti abbiamo imparato da bambini cosa significa la frase "Ritenta, sarai più fortunato!" e in quale contesto si usa.
Ho avuto occasione di imparare qual è l'equivalente cinese e, siccome è molto diverso, me lo appunto qui.
Allo scopo di vedere un po' come funziona il marketing del governo cinese ho partecipato ad un concorso della radio cinese internazionale con domande sulla posizione della Cina continentale verso Taiwan. Le domande e le informazioni necessarie per la risposta sono state molto interessanti, ma la lettera con cui mi hanno annunciato che NON ho vinto è davvero particolare. Comunqe mi hanno spedito anche un lavoro di carta tagliata e una cartolina del Sun Moon Lake, sfortunatamente danneggiate durante il viaggio.
Traduco malamente dalla spagnolo un pezzo della lettera: "Crediamo che la sua partecipazione ha reso dei buoni frutti. In promo luogo perché ha dato animazione al concorso e ha contribuito al suo successo. In secondo luogo perché imparare qualcosa di più sul nostro paese ha arricchito le sue conoscenze. E in terzo luogo perché avrà sempre il nostro apprezzamento e perché abbiamo rafforzato i nostri legami di amicizia."
Non so dire bene perché, ma non credo che un'azienda italiana o USA si sarebbe espressa così...

09 marzo 2006

Finalmente gli UPC!
Il bilanciamento tra features e semplicità d'uso è uno delle aree in cui tradizionalmente i bubbi si scatenano. Come in tanti altri campi della tecnologia ad un certo punto arriva un bubbo che stabilisce delle regole raccontate in un blog, un libro e una conferenza. A quel punto è la fine di ogni buon senso.
Ad esempio hanno rilevato che dei dispositivi elettronici sono troppo complessi perché li hanno dati in prova ad un gruppo di manager che in un weekend non sono riusciti a svolgere determinati task.
Io bubbamente ne concludo che è stato selezionato un gruppo di idioti e che degli idioti non dovrebbero influire sul progetto di oggetti di tecnologia. E invece no, il costruttore ha deciso di togliere features in modo che gli idioti possano usate appieno l'oggetto... rimanente.
Questo modo bubbico di ""ragionare"" ha impedito di avere prima oggetti come gli ultraportable PC. Non sono semplici, sono pieni di features.
Ora ai bubbi rimane una sola arma: imporre un prezzo talmente alto da bloccare le vendite e quindi ritornare alla solita ricetta miope che consiste nel togliere features senza mai fermarsi a scegliere un bilanciamento prezzo/prestazioni ottimale.

08 marzo 2006

Riforma costituzionale
1. L'Italia è una monarchia fondata sul lavoro degli altri
detto in altri termini
noti politicanti hanno la facoltà di piazzare in parlamento le loro mogli

06 marzo 2006

Sono arrivato uno!
Una delle cose che sento di non aver capito bene del mondo TLC è la questione dei tempi di lancio dei prodotti. Non conosco altre industry in cui è normale lanciare prodotti semi-completi, malfunzionanti e non supportati così come ordinariamente avviene nel mondo delle TLC.
Per ora ho individuato questi driver per un comportamente che è tanto bubbico quanto masochista. Me li appunto nell'attesa di capire meglio la questione.
1) Il Quarter. Ogni trimestre l'AD deve raccontare qualcosa di nuovo agli investitori. Se non c'è niente di meglio si anticipa il lancio di qualche prodotto semifinito. Es. un videotelefono, poi sostituito con la next-release su pressioni delle associazioni dei consumatori. Un disastro commerciale ma che ha consentito di raccontare qualcosa nel suo quarto e di (vedi punto 2)
2) Anticipare la concorrenza. Per un capone la concorrenza più micidiale è quella interna all'azienda, fatta da altri caponi. La concorrenza esterna interessa poco o nulla perché il suo presidio non è competenza di un singolo capone (insomma se va male in una anzienda grande non è colpa di nessuno, anziché essere colpa di tutti i caponi). Se il lancio consente di spiazzare la concorrenza interna (es. non c'è supporto apposta per mettere in difficoltà qualcuno, la cosa è stata fatta maluccio da una divisione che vuole estendersi maciullando le competenze di un'altra divisione, ecc.) non c'è salvezza per gli ignari clienti di un prodotto scarso.
3) La relazione annuale. Essere i primi ad aver lanciato una certa tecnologia su un certo mercato va dritto dritto nella relazione annuale. Anche se la quota di mercato è compromessa dalle scarse prestazioni.
Umm, questi punti li ho visti più volte ma credo che nella mente del bubbo che lancia conscio del disastro imminente si agitino altri pensieri.
Ok, occorre ricordare che nessun capone ha/può avere una percezione chiara di quanto un prodotto sia scarso perché:
1) comunque non capisce nulla delle tecnologie impiegate
2) i sottopanza riportano sempre e solo dati falsi e positivi
3) il capone è convinto che tutti i tecnici siano comunque incapaci
Mah, forse il bubbo lanciatore non si rende nemmeno conto del possibile disastro, dopotutto da un bubbo non si può pretendere più di tanto!

05 marzo 2006

In queste ore
Mentre milioni di numeri telefonici vengono registrati, miliardi di astrusi parametri di configurazione vengono inseriti in improbabili SW VoIP... i futuri parlamentari sono in agitazione.
Lunedì 6 marzo alle ore 20 scade il termine di presentazione delle liste elettorali. Siccome la scheda è prevotata chi è in coda o in un collegio sfigato è automaticamente spacciato. Oscure potenze, logge, mafie, cosche, associazioni malefiche e benefiche, amici e falsi amici stanno tramando per comporre e scrivere su pietra le liste ed esprimere un verdetto di condanna o di salvezza.
Ricordiamoci di queste ore quando saranno al potere e ce la faranno pagare con privatizzazioni, TAV, guerre, giochi olimpici, centrali nucleari e megaopere mafiose.
Anche loro, foss'anche per un ora, hanno sofferto.

04 marzo 2006

VoIP Trend
Mi appunto un trend fresco fresco, di quelli che arriveranno sulla stampa tra qualche tempo.
Così come nell'antichità quando sorsero gli ISP free tutti (i pochi disperati che si connettevano) si creavano quintali di caselle di posta (da aaaaa@...it a zzzzz@...it) oggi, all'alba del VoIP per le masse, gli stessi "power users" stanno registrando decine di numeri telefonici finto-POTS.
Se qualcuno che legge non ha già almeno tre numeri e altrettanti client SW diversi caricati... un giro su www.skypho.net oppure su www.messagenet.it chiarirà il concetto.
Collateral: nelle statistiche della rete fissa risulterà una inspiegabile crescita...
Altro collateral: per ancora un po' la massa dei bubbi penserà che un numero 06 sia a Roma, uno 02 a Milano, uno 011 a Torino... senza capire che il bubbo che risponde è semplicemente su Internet!
Finestrino o corridoio?
Letto il titolo alcuni eventuali lettori sanno già dove voglio andare a parare. Quando Internet in Italia si chiamava ancora Infobahn (ehh, un bel po' di tempo fa!) avevo sentito Elserino Piol esprimere sfiducia verso i sondaggi di opinione sulle nuove tecnologie con questa battuta. Cito a memoria la storiella. Se qualcuno avesse chiesto ad un uomo della Rivoluzione Francese (1789 D.C.) se preferiva viaggiare finestrino o corridoio... quello avrebbe risposto, senza sapere cosa fosse un aereo.
Io ne traggo bubbamente questa morale: ci sono alcune tecnologie che richiedono un'esperienza di prima mano per essere capite ed inserite nella propria giornata. Se non si è fatta questa esperienza il bubbo medio non può stimare il proprio interesse in modo attendibile.
Così è per la mobile TV, ad esempio. Se ci fosse per quanti minuti al gg. la guarderesti? La risposta corretta è: "Boh?". Finché non hai l'oggeto in mano, non sai se poi si vede davvero qualcosa, non sai se c'è copertura lungo la coda in tangenziale, se ti costa 10€ al mese solo accenderla, ecc. non puoi prevedere davvero se e quando la usi.
Quindi l'AD italiano che dice che "Solo 'una nicchia' del pubblico e' interessata a vedere la tv sul telefonino che, piu' che come strumento di intrattenimento, va considerato una sorta di 'assistente digitale' per accedere a servizi utili per il lavoro e la vita quotidiana." a parere di bubbo dice una grossa sciocchezza.
Punto 1 è stato fregato alla grande dalla necessità dei venditori di far vedere le applicazioni avanzate, sottointendendo la vera novità offerta da tecnologie che il venditore e l'AD non capiscono neanche di striscio.
Punto 2 l'accesso a servizi utili contrapposto allo svacco televisivo mobile richiede un'esperienza d'uso che l'AD o gli utenti oggi non hanno.
Allora l'AD che fa? Prova e vede se va bene? Io vedo due "guide" importanti per queste scelte e per prevedere il futuro. 1) relazione con il passato 2) corrispondenza con i "valori forti" del mondo d'oggi.
La TV ha una relazione con il passato e renderla mobile è un enanchment su basi solide. Inoltre i valori di mobilità, gratificazione istantanea, vita solitaria, ecc. sono sosddifatti. Quindi il bubbo arguto prevede un potenziale successo, sempre che altri AD non commettano una fantasmagorica serie di errori come queli che a suo tempo uccisero l'ISDN o il WAP.
C'è anche una guida da non usare, ed è la propria esperienza personale. L'esperienza di chi lavora nel mondo tecnologico (o di chi ci si riempe le tasche alla grande) non è rappresentativa del mercato bubbo che ha delle idee confuse sulla scienza e la tecnica in generale. Gli stessi che hanno un DSP in mano credono contemporaneamente negli oroscopi, nelle lotterie e nelle lezioni di matematica per il bubbino ignorante!
L'AD ostinato continua dicendo che "un anno fa si diceva che tutti avrebero fatto videotelefonate e invece oggi scopriamo che non interessa a nessuno o quasi". Non è che avete chiesto a qualche '000 di bubbi se avrebbero videotelefonato oppure no? E cosa credete che vi rispondano dei bubbi? :-)

03 marzo 2006

Il ciclo di vita del prodotto
Quello del "ciclo di vita del prodotto" è un concetto a cui sono affezionato, anche se la sua rappresentazione "accademica" non mi soddisfa completamente e non spiega bene quello che voglio appuntarmi in questo post.
Dunque tutti sappiamo che la diffusione di un certo prodotto non è istantanea ma richiede un certo tempo. Quanto tempo? Dipende dal tipo di prodotto ed in particolare da quanto il mercato lo "capisce", da quanto sforzo celebrale è necessario affinché il prodotto sia apprezzato da un numero significativo di persone e da altri fattori più o meno oscuri su cui ora non mi dilungo.
Es. il cellulare. All'inizio alcuni lo capiscono subito (venditori), altri lo capiscono come oggetto di status (wannabe) e altri non capiscono a cosa serve, come potrebbe entrare nella loro vita (massa). Poi la massa cambia, razionalizza che usare una prolunga luuunga luuunga non è un gran che e tutto cambia.
Il ciclo di vita è importante perché se vendi loghi e suonerie ai venditori dell'alba delle telefonia mobile fai un bel buco nell'acqua. Analogamente se compri diritti TV in esclusiva quando ci sono in giro pochi clienti potenziali.
Però... chi produce tecnologia deve parlare ai suoi clienti (soprattutto agli alti livelli) di applicazioni esagerate, senza poter puntare l'attenzione sul servizio che effettivamente è appropriato per la fase iniziale.
Es. la mobile TV. Per il mercato iniziale basta dire "il telefonino che ha anche la TV" (l'ordine delle parole non deve essere cambiato, è quello giusto per i bubbi semplici), senza impelagarsi in televoti, pubblicità interattiva e servizi al cittadino. Eppure se parli con i piani alti, a causa del meccanismo con cui si diventa un pezzo grosso, il bubbo tipico presenta delle applicazioni complicatissime e inappropriate per un mercato che spontaneamente direbbe "Minchi*! Questo cià 'a TV!".

02 marzo 2006

L'allegro seminatore di zizzania
Solo oggi, leggendo l'Internazionale di qualche settimana fa, ho "capito" la questione delle vignette.
Credevo che il tutto partisse da fatto che le oggi chiunque può in tempo reale dare un'occhiata ad un giornale dall'altra parte del mondo e quindi nel mondo connesso dei diritti che ieri era possibile affermare senza smentite, oggi era messi in discussione.
Tutto sbagliato.
Le famose vignette sono state pubblicate a fine settembre, 4 o 5 mesi prima delle manifestazioni c/o ambasciate! Perché ci fossero disordini è stato necessario che
1) alcuni bubbi oscuri aggiungessero altre vignette davvero insultanti alle 12 pubblicate sul giornale;
2) dei bubbi partissero a propagandare il nuovo set di vignette in modo da avviare i noti fatti.
Intanto qui partivano i commenti "automatici" cioè non basati su questi fatti ma su ciò che ogni parte deve comunque sostenere (uno per tipo: quello dei diritti, quello dello scontro di civiltà, quello che se non era per la guerra, quello del petrolio e del gas a sostengno della prossima centrale nucleare in Slovenia, quello che diffonde le vignette perché non siamo intimoriti, quello intimorito, ecc. ecc.).
La realtà è (o mi sembra) un'altra.
L'odio va seminato e coltivato con pazienza e attenzione. Per questo ci sono bubbi che:
1) inventano e diffondono vignette
2) altri che distribuiscono brodo di maiale
3) altri che scrivono i commenti con il pilota automatico.
La civiltà dell'odio è davvero multirazzista, è già presente in tutte le "culture" e unifica il mondo... dividendolo, grazie all'umile lavoro dell'allegro seminatore di zizzania. Molto bubbico.

01 marzo 2006

Il gioco dell'OPA
La teoria economica che si può studiare in un corso di base spiega come il monopolio sia un male perché il monopolista può stabilire un prezzo più alto di quello che si avrebbe in un mercato di competizione perfetta.
La parola importante nella frase precedente è "TEORIA". Questa teoria non dovrebbe giustificare le privatizzazioni selvagge (= fatte da selvaggi) che sono in corso in tutt'Europa!
Si tratta di teorie la cui applicazione dovrebbe essere preceduta da ragionamenti accurati, basati sull'analisi dello specifico settore di cui si parla (acqua, TLC o cartone?) anche per evitare che la pressione predatoria dei lobbisti di turno non consenta di avere prezzi più bassi di quelli stabiliti dal monopolista e peggiori solo il livello di vita reale nel paese.
Tuttavia l'europolicante non si agita quando l'abolizione di un monopolio avvantaggia solo i bubbi e non il mercato, ed interviene solo se l'ex-monopolio viene acquisito da uno straniero (gli altri comunitari improvvisamente si chiamano stranieri se si parla di OPA).
Per combattere lo straniero si bruciano B$ alle frontiere, si danneggia ciò che resta dell'impresa in oggetto e si accusano gli oppositori di non essere abbastanza patriottici.
Siccome questo filmino è sempre uguale in tutt'Europa... non è che i bubbi da favorire sono più comunitari del previsto?