28 giugno 2011

Fides bubbini
Ieri mentre uscivo tutto bubbo per andare di corsa alla palestrina vedo davanti una bambina che teneva per mano la mamma. Erano girate e io ero già lanciato nel passo bubbo ma era chiaro che la bambina era minusvalida. Semaforo, mi volto verso di loro che stavano iniziando ad attraversare.

E' un attimo, una piega del labbro, un angolo della mano, la posizione della testa, forse meno, ma la fiducia della bambina nella mamma era totale e mi raggiunge e mi meraviglia.

Non credo di aver mai visto qualcuno che si fida così, senza limiti. Le situazioni possono poi portare a pensare che era così, chessò che i mafiosi possono fidarsi che i politicanti li aiutano, ma non è qualcosa che vedi e non è una fiducia incondizionata ma frutto di tantissimo lavoro criminale.

Ma quella era la fiducia di essere come parte di una comune umanità, di aver bisogno ma anche di poter dare la mano, qualcosa di raro.

Così mentre un partito della democrazia chiede di militarizzare una zona per impedire che i cittadini possano anche solo parlare (e uno xenofobo nega l'uso dell'esercito che questo partito aveva chiesto a tutela degli interessi più luridi e delle mafie più profonde), mentre lo stesso braccio armato e violento cerca che la giustizia cieca si abbatta su chi ha osato, mentre ci si rallegra che la polizia di una nazione democratica abbia sparato i lacrimogeni prima di iniziare a picchiare riducendo così il numero di feriti risultanti, mentre la grancassa della propaganda inneggia alla pace e alla concordia, mentre non va mai più dimenticato chi fa cosa anche se non si può neppure appuntarsi un [NOME] perché la democrazia e la giustizia non lo tollerano, una mano.

Così non solo è un viaggio nel tempo, più che nello spazio, ma ci sono anche dei crepacci in cui la retorica neppure la si sente. E lì, almeno per un attimo, voglio restare anche io.

Poi scatta il verde e mi porta via.

Troppo bubbo!

26 giugno 2011

Simbolicus limitatio
Vabbé lossò che quello degli stracci colorati è sempre uno dei temi che melo appunto. Però mentre i più importanti movimenti historici del tempo non hanno straccio di aggregazione ma esperienza (cfr. indignados, ovviamente) è bubbo vedere sottocasa che passano gli asini con gli stracci colorati (letterali, stamattina passavano gli asini sottocasa, sempre un bello spettacolo che mi chiedo comè che li hanno tolti che fanno spettacolo militare ma bello praticamente dassoli e tutti si sentono piccoli e umili).

Comunque questo video è bello simbolico. Tutto si capisce senza parole e senza aver visto l'annuncio originale.

Ah simbolicus potentia colores alternatio! Insectorum mentis in colores attractionis.

Troppo bubbo!

24 giugno 2011

In mobilus bubbitatis
Non credo ci sia una cosa più bubba che leggere le rivistine di auto usate.
Eppure, proprio quando credevo che la noia e la bubbità degli annunci ma facessero venire mal di testa mi sono dato conto che anche in mezzo a tante bubberie c'è il senso bubbo delle cose.

Mi intristivano le lamiere con scritte incomprensibili tipo "IVA esposta" o "Motore bubbazzu 1.2-0.2=0.878+0.1" o simili. Mi stufava la retorica dei "Pochi kilometri" (non so te ma 20.000 km a piedi non sono affatto pochi), "Unico proprietario" (vabbè ma se era bubbo era meglio che se avesse avuti due) o "Lievemente incidentata" (se i pompieri non ne avessero tagliato dei bei pezzi di motore con la fiamma ossidrica forse era una scritta corretta).

Poi mi sono appunto dato conto che anche qui cè il lato bubbo. Un ottimismo e un allegria senza limiti e che va imparata e usata a bano di bubbo.

Catorcio vetusto? Solo 190.000 km, praticamente nuova!
Carrozzeria coi buchi? Carrozzeria in serie limitata!
Beve come una spugna benzina non verde? Da amatore!
Modello che il modo più economico e rapido di avere i pezzi di ricambio è comprarsi un tornio a controllo numerico, qualche tonnellata di acciaio inox e diventare il miglior aggiustatore del mondo? Solo per autentico appassionato!
Euro 0, vietata la circolazione in citta? Ideale per le scampagnate estive!
Microutilitaria con 300.000 km che qualche azienda ha venduto perché stagisti e precari avevano troppa paura a guidare un veicolo con le gomme lisce, senza ammortizzatori e che uscivano le fiamme dal motore e si stavano iniziando a ribellare? Prestigiosa vettura direzionale!

Cosi anche questo appunto, che sembra bubbo, se visto con lo spirito delle rivistine delle auto usate è subito

Nuovo! Pochissime parole! Redazione accuratissima! Titolo in latino pregiato! Troppo bubbo!

20 giugno 2011

In defectio normalitates
E' un po' che non mi lagno di come sarebbe bello trovarsi ancora tra le tapas è rimedio anche per memorare una normalità dei tempi che tra le pizze non trovo. Già il concetto era chiaro, le pizze non sono tanto un crepaccio nello spazio quanto nel tempo, posizionandosi ma come se fosse qualche tempo indietro.

No, indietro non espressa il concetto. Certo gli antichi con i loro enormi telefonini e le loro dita grossissime sembrano arretrati visti dai futuri. Però gli antichi erano aggiornati su tanti temi. In Afghanistan negli anni '60 avevano le minigonne, tra le pizze la laicità dello stato era un concetto comprenisbile e condiviso (come definizione, poi magari uno era contro ma lo capiva), e mille e mille esempi.

Più che le pizze essere nel passato sembrano su un binario morto della historia, inviluppato in una retorica che altrove non è più attuale e non risponde più alle esigenze. Come se fossero stati selettivamente persi dei pezzi del mondo contemporaneo per cui ci sono i telefonini nuovi per concetti stantii e per una retorica che sale da una gerontocrazia diffusa.

Allora due cose mi appunto che lo esemplificano. Quello degli indignados non lascia dubbi. E' bello confrontare la produzione degli indignados, puntuale contro la criminale politica economica della comunità europe*, con l'intervento contro le multe per le quote latte che faceva il tale xenofobo ieri.

Ma anche cose più semplici ma più profonde come che ha vinto un concurso della televisione pubblica il video che hanno messo qui. Nel video, che poi magari lo tolgono, cè una pareja di due ma sono uomini entrambi. E discutono di un problema di codici segreti, ma come normali.

Così tanto è contemporaneo ciò che è normale e tanto è arretrato quello che è strano, come lo è pensare, come i passati ma di almeno due secoli, che i sentimenti strani esistano e che non siano normali.

In defectio normalitatis tempus antiquo et pizzaiolum, in normalitatis tempus correntis et cum tapas.

Troppo bubbo!

16 giugno 2011

Postum factis
Non ho visto un granché di commentari ed è ora di abbandonare la contemplazione dei periodici pizzaoli per evitare il rimbambimento che provocano. Però qualche punto vale la pena che melo appunti lostesso.

1) Uno dei periodici meno da referendus, ma comunque un po' sì che lo avevano fiutato, il giorno dopo riportava che le pizze producono già il doppio dell'energia che ci serve. A parte che i dati sono ben mescolati e nascosti nella loro inutile abbondanza, anche perché è un dato tutt'altro che banale ma prospettico e di capacità produttiva innanzitutto, ma è bello che non lo abbiano pubblicato prima.

2) Nel 2007, dice wikileaks ma non nessun documento parlamentario e democratico, un tale prese accordi per il nucleare pizzaiolo. Fino a quando anche Bubboni lo aveva notato un tale partito era ben favorevole a quello dell'acqua e uno dei suoi più famigerati esponenti ha pure oggi pubblicizzato di volere la privatizzazione più selvaggia perché è l'unica che migliora il prezzo incassato dai comuni che cercano disperatamente di cavarsela con quello dei derivati. E' anche uscito quello delle minaccie, scritte ed ufficiali, a chi non privatizzava e tutte le bubberie. Questo, come già mi ero appuntato, è l'aspetto più incredibile del referendus: un tale partito è stato costretto dalla massa dei bubbi a cambiare posizione. Anche se ora rientrano nel carro dei perditori il fatto potrebbe pure condizionarli su altri aspetti.

3) I provvedimenti per cercare di non far arrivare al quorus sono stati molti, dalla TV ai dati e tutto, ma non sono bastati. Anche questa è una lezione per il futuro in questo epocale conflitto tutto democratico tra principi e popolaccio. Non mi pare sia una vittoria per il popolaccio quanto un occasionale evento di segno diverso dall'abituale ma è un dato da memorare. In ogni caso è come per la TAV: se non vuoi sapere che il popolaccio si oppone alle bubberie più esagerate non devi neppure chiederlo.

4) Per questo che sai cose senza chiederle la rete è stata essenziale. Opino che se era per i periodici e la TV, come al tempo dei preistorici, non sarebbe stato uguale non solo il risultato ma neppure le tecniche per cercare di evitarlo. L'effetto della rete non si vede solo che ci sono i video divertenti o i banner sui blog (che ora tolgo da qui) ma che cè una repressione specializzata anche se ancora un po' bubba.

Troppo bubbo!

12 giugno 2011

Bubbitatis selectioni

Quello di cercare un auto credo che sia una delle cose più penose che capita e menomale che la rete aiuta con le sue interfacce e la sua bubbità!

Cerco un auto bubba ma qualche punto fermo l'ho messo anche io:
- Prezzo: meno di 1.005.000 euro. Ah, non voglio transigere sul prezzo! Se non bastano per un'auto usata fatti loro, cambio sitio!

- Anno: dopo il 1347. Non è che voglio l'ultimo grido, ma... è che quello della peste nera... sìsì lossò che il governo ha rassicurato che non cè più pericolo ma preferisco qualcosa di più nuovo.

- km meno di 186.500. Sembra strano ma vendono (o almeno ci provano) anche auto con più km ma in genere meno della distanza terra-luna. Ummm, mi sa che ritoccano i contachilometri! In quasi 700 anni di strada ne fai, possibile che siano solo le auto delle vecchiette che le usavano per andare a sentire l'antipapa Clemente VII la domenica?

Troppo bubbo!

11 giugno 2011

Piratando Bubboni
I contenuti di questo blog sono in licenza CC con il solo obbligo di attribuzione e sono rigorosamente solo bubberie. Eppure cè, e sono tanti, chi si ostina a piratarli!


Alle volte vorrei sapere poi che diavolo piratano...

Troppo bubbo!
The Shock Doctrine
E' interessante il video che hanno messo qui. Mi pare un modo per recuperare quello di un senso politico delle cose, ma cè che bisogna pensarci ancora.

Questo filone dei video, ma come se fossero dei film, che spiegano le cause politiche è da seguire. Fin dai tempi antichi i film sono usati per fini politici, spesso poco buoni, ma di nascosto. Non vedo ancora i complottisti all'opera ma cè proprio da riflessionarci, anche vedendo l'impatto nel movimento degli indignados di pellicole come Inside Job.

Prima o poi dovrò prevedere l'adattamento a pellicola di grandi best seller come "Io bubbo", appena lo scrivo ci penserò.

Troppo bubbo!
Col quorus anche se non serve
Mi ero un po' insospettito perchè prima i periodici pizzaioli e i post dicevano che da 10 anni non cera il quorus mappoi erano passati a 16 anni.
Ora qualche finista che era un tipo diverso potrebbe anche cercare disperatamente di sostenere che è incomparabile (anche perché non importa quanti vanno a votare), ma il referendus cossuttazionale del 2006 ha avuto il quorus (che però non importa).

Quindi oggi siamo nel 2011 e del 2006 e allora sono 5 anni che c'è il quorus e non 10 o 16 che non cè, che poi serva o no per me non conta. Basta che cè quando serve.

Troppo bubbo!

09 giugno 2011

Status dei referendus
Miravo a post dei referendus, ad esempio questo o questo (che già dice un commentario a quello della rete) mavolevo lostesso appuntarmi delle cose ma anche che non riguradano i post (cheppoi magari tutti opinano che mi lagno in specifico e non della bubbità generale).

1) Tra le pizze ci sono dei processi politici e una historia della retorica che non cè da altre parti. Oramai, dopo quasi due anni di ossservazioni che prima comunque non cero, melo sono concluso. I pizzaioli opinano proprio come se fosse normale una relazione tra TV e stampa o tra TV e Internet che non è sana o "normale" nel senso di "diffusa". Comunque tutti i media, rete compresa, tendono ad essere un commentarius televisionis e non ad esercitare la sovranità ed indipendenza che gli corrisponde.
Da più di 20 anni non ho la TV eppure quando un amico mi dice "Hai visto il Bubbus Show tale?" e io dico "No, non ho la TV" e lui dice "Ah, non hai la TV? Ieri Bubbazzi diceva..." ma sempre senza introdurre Bubbazzi o il Bubbus Show perché è comunque dato per scontato. Si vede bene se si parla di un libro che non ho letto e allora chimene parla prima ne fa un riassuntino e poi continua il discorso.
Questo della TV limita tanto il pensamento. Sto provando delle cose quando ascolto la radio delle pizze:
a) se ho uno specchio a fare le facce mentre i bubbi parlano (concordi o opposte a quello che dicono), ma duro poco, è troppo che fa ridere e poi non sento più cosa dicono;
b) a contare le stupidaggini (errori, dati falsi, ipotesi non verificabili, mancanza di laicità e/o di rispetto dei valori della Costituzione, apologia di reato, sessismo, mancanza di contrasto con opinioni diverse, mancanza di domande per chiarire le bubberie dette da un intervistato, estrapolazione dal contesto, mancanza di confronto con dati di archivio e storici, ecc.) ma è un po' noioso. Comunque i numeri sono subito notevoli;
c) Anziché contare provare a rindere subito perché la tale affermazione è una stupidaggine. Trovo che sia faticoso ma utile per mantenere la sanità mentale mentre si sentono bubberie a raffica.
Comunque viene sempre fuori che non si può reggere a lungo una simile quantità di retorica: o muori dal ridere, o non capisci più i numeri che sono troppo grossi, o ti stanchi a contrastare tutte le bubberie. Quindi l'unica è staccarsi dalla retorica e opinare in proprio pena il rimbambimento assicurato.

2) Non riesco mai a definire benebene il "senso politico", salvo a capire subito quando non cè. Forse è un po' capire le ragioni degli altri (indipentemente da quello che uno opina ma capisce che possono anche esistere), ma anche avere una certa pratica delle cose. Io sono contro il nucleare ma capisco perfettamente perché ci sia chi è a favore e perché è a favore. Ho già visto diverse campagne nucleariste, conosco almeno alcuni trucchi della comunicazione, ecc. Quindi penso che sia la scarsità di senso politico se taluni commentatori cercano le ragioni più marginali e le ipotesi più fantasiose e remote per sostenere delle posizioni, oltre a delle dinamiche che dopo mele spiego.
Allo stesso modo l'ambito delle leggi è diverso da quello delle opinioni. Ad esempio io non rubo o non aborto o non mi ubriaco, ma non per questo penso che non debbano esistere delle leggi in merito anche se non mi riguardano direttamente. Questo è uno degli aspetti del senso politico meno diffusi. Forse è che il senso politico si contrappone all'individualismo estremizzato contemporaneo ma devo ancora capirlo.
Una distorsione del senso politico potrebbe essere il complottismo ma anche questo è da capire bene.

3) In un mondo comunque ultra individualista la rete tende anche a sottolineare o a concentrare l'IOME nelle sue varie forme e sfumature. Da un lato questo porta a questionare alcune cose (tipo come dicevo sopra ma la retorica impide di questionarne tantissime), dall'altro a cercare motivazioni che sembrino razionali o dotate di fonti. Però l'eccesso di IOME porta a delle distorsioni.
a) qualche tempo fa mi ero fatto impigliare in una inutile discussione sull'"incidente" di Fukushima nei commentari di un blog. La discussione si era chiusa (o almeno avevo capito che proprio era tempo perso) con un nuclearista che aveva pubblicato un comunicato ufficiale che diceva che andava tutto bene. Oggi il comunicato ufficiale della stessa fonte dice che tra nuclei sono fusi (= che non sanno, loro o chiunque altro tutto scientifico, cosa fare). Non solo. L'ospite citava le sue fonti tutte ufficiali, come garanzia di essere tutto scientifico e imparziale. Poco tempo tempo tutte quelle fonti si è capito che davano dati falsi per via che cerano le elezioni dopo poco e altre fonti ufficiali lo hanno detto.
Allora prima delle fonti viene l'archivio, wikileakes e soprattutto l'esperienza e il buon senso (anche le capire la comunicazione, la retorica e gli interessi in gioco).
b) Cè tanto l'idea che se ci sono i soldi è il massimo di razionalità e che decidere sulla base di valori diversi dai soldi (motivazioni filosofiche, morali, estetiche, religiose, politiche, ecc.) sia una cretinata. Ma non va bene quello che voti SI all'acqua perché temi l'aumento dei prezzi perche è che ti interessano i soldi, ma neanche che voti SI al nucleare perché hai paura di morire e di veder morire come quelli delle foto di Chernobyl. In definitiva quello di questionare che non si basa su valori espressi (anche a se stessi) porta a situarsi in un qualsiasi estremo ("sporchi soldi" o "estetica della filosofia morale") ma a caso.
c) la rete ha delle fasi e dei luoghi. La rete delle pizze è comunque riflesso della TV delle pizze (e lo vedo io che non ho la TV, chissà come più ne vede la contiguità chi celha la TV!). Ma è una fase e mi pare corretto che questi referendus passano più dalla rete perché la TV non li strombazza. Io un po' ci credo perché mi arrivano dei messaggini di "notizie" tipo "Lo zio di [COGNOME] dice di non sapere.". Questa è la notizia? Ma che livello di rincoglioniment* della propaganda ci vuole anche solo per opinare che questa "notizia" possa essere comprensibile ai lettori? E' chiaro che quando strombazzano è tantissimo, quindi se solo ne dicono è come se non ne avessero parlato.

In definitiva è vero che il referendus sono come i sondaggi, che in due o tre crocette possibili non puoi esprimere quello che vorresti e tutto, ma quello è. Quindi voto e voto SI anche se tanto ci sarebbe da dire ma di meglio e non più verso il peggio e il bubbo.

La mia previsione è che ci sia il quorus ma comunque vada il risultato sarà bubbo, anzi

Troppo bubbo!

05 giugno 2011

Quello del comico e del sindaco e del commentatore
Oramai spesso sento che si parla di quello del comico che ha "espresso riserve" sul sindaco e anche citando il noto commentatore che diceva che il comico aveva torto.

Così è bene che mi appunti tutta la riflessione bubba sulla cosa.

MALUS
1) Il post del noto comico è breve e non tratta un aspetto che però nella politica è rilevante e che sarebbe l'epoca. Non è uguale se una cosa succede dopo o prima di altre nel valutare se è bene o male, utile o inutile, innovativa o vecchia. Oggi il significato del sindaco non è quello che sarebbe in un altro momento e questo va considerato e esplicato.

2) Mille di persone hanno ragionamenti diversi sulle cose. Vanno almeno identificati i gruppi che radunano le linee principali. Ci saranno i trulli ma anche quelli che si preparano alla rinnovata pappatoria e andrebbero riconosciuti e distinti e la loro forza e peso valutata. Tanto ci sono sempre sia gli uni che gli altri ma non è detto che siano rilevanti entrambi.

BONUS
1) Se uno è tutto buono ma è in un partito malus o è un trullo irrilevante, un grande distratto, uno che va allo scontro con il marciume oppure non era tanto buono o una combinazione di queste. Se è uno che va allo scontro con il marciume va sostenuto maèvvero che non ha senso considerare la persona come se si scegliesse un diavoletto di cartesio dal catalogo, impippandosene del contesto in cui il diavoletto si immerge.

2) Cadauno spesso parla in base all'ossessione che lo fa muovere, anche quando non si applica. Il comico è sempre contro quel principio, simboleggiato da un quotidiano, che dice ad ogni articolo che "non importa se il cadidato è un ladrone di merd* perchè se non lo voti vince il berlusca". Mi pare che il comico sempre parta da criticare questo anche quando non si applica benebene.

BUBBUS
1) Il partito, comè democratico che sia, candida persone presentabili quando tanto pensa di perdere e farabutti legati all'apparato quando è certo di vincere. Ma se il presentabile vince allora il partito ha perso. Questa credo che sarebbe dovuta essere la riflessione del comico più astuta. Nel tale comune il partito ha inequivocabilmente perso e da questo bisogna partire.
Comunque mi aspetto che il partito non si faccia più fregare, dopotutto minacciando i candidati buoni alle primarie di dove avrebbero vinto hanno avuto ragione e agitando il solito ritornello "... seno vince il berlusca" possono continuare con i farabutti fedeli.
Significative in tal senso le liste, cheppoi uno va a vedere e trova un sacco di "giovani" fedeli, ancorati al cadreghino (che è sempre meglio che lavorare), e fieri sostenitori dei valori dell'amicizia, soprattutto se ci sono di mezzo inceneritori, tav, appalti & grandi opere.

2) Il comune tale non è indifferente. Ci sono in ballo un sacco di soldi e gli amici sono tanto desiderosi di contribuire allo sviluppo della (propria) società. Il partito ha perso ma non starà a piangere che magari un farabutto passava anche perché era questa l'epoca. Quindi il partito ora si mette al lavoro, sarò il caso di badarci e il comico e i suoi magari lo fanno ma non è facile e bisogna capire le cose e leggere i dati e è difficile.

3) Il meccanismo di selezione delle persone nelle liste del comico è pessimo. Un meccanismo pessimo può portare anche cheppoi va bene ma non si può sapere. Mi aspetto che per sei mesi siano dei "faso tuto mì" che non capiscono nulla di quello che succede ma continuano a ripetere slogan nazional-mondali dalla tobintax alle piante, poi magari trovano qualche riferimento sensato, capiscono amici e nemici e non si fanno tanto fregare ma non è detto. Il rischio di irrilevanza è forte ma cè anche la possibilità di riuscire. Però questi rischi dovrebbero portare ad un minimo di umiltà e di costruire reti trasversali e non solo a dire che tutti sono un pappone indistinto di criminali ladri.
E' quello del saluto che fa arrabbiare tutti e che è essenziale per spaccare gli avversari ("Ciao a tutti, tranne che a uno!". E' bubbo come tutti si arrabbino mentre "Ciao a tutti" cade sempre nell'indifferenza più totale).

Intanto sarebbe meglio capire di chi ci si può fidare e aiutarsi che tanto da spalare cenè per tutti.

Troppo bubbo!

04 giugno 2011

Repetitus giovant
Ach, la massa di bubberie incombe e non riesco a sortirla! Comunque almeno qualche appunto veloce melo voglio fare prima di perdermi le bubberie principali.

C'è da dire che molte bubberie recenti sono ripetizioni di quelle del passato:
- altri politicanti a mangiare i cibi minimizzati (e va bene che sono pepinos che vengono anche bene in questa stagione), le solite mosse di minimizzazione, le solite regole per difendersi dal contagio mentre non si sa cosa lo causi (vabbè logica e pseudoscienza non vanno sempre daccordo);
- solite lagnanze contro i referendus. Bello quello che siccome basta il voto del 50% degli aventi diritto, cioè circa 25 milioni di persone, allora sarebbe meno democratico che il voto del parlamento che è eletto da tutti. Vabbè non riuscire a fare i conti su quanti hanno espresso un voto a favore dei partiti di maggioranza (all'epoca del voto, poi sono pure cambiati) usando solo le ditina  ma quello della democrazia è sempre più bubbo.
- gira nelle mail degli indignados quello del paese del surmatur (oggi sono pigro e tanto per non cercarlo basta sapere che sono frattaglie di balena conservate latte acido) che era nascosto. Manonè che era nascosto solo che non era strombazzato e così pochi sene davano conto. Comunque è bello perché ogni volta che una nazione decide di non attuare le ricette del neoliberismo poi si salva e questa è una conclusione che deve assolutamente essere nascosta e che non deve essere mai tirata in pubblico.
- bello anche quello che nel paese del vegemit* (marchio registrato, ma che a me tutto sommato non dispiace) quelli della morte per fumo di tabacco hanno speso tipo 150 milioni di dollares per dire che i paccheti anonimi non sono affatto utili contro il fumo. Ma a me il sospetto è venuto che sarebbe esattamente quello da fare e gratis.


Troppo bubbo!

02 giugno 2011

Fukushima mutationis
Nella zona affettata per le radiazioni è nato un coniglio senza orecchie e si chiedono tutti scientifici se per via delle radiazioni.

Manderò le mie prove scientifiche che il nucleare fa nascere politicanti senza orecchie, forse gli tornano comode per indigare.

Troppo bubbo!