26 agosto 2012

"[VERBO] tutti!"
Spesso dicono i vecchi sull'autobus [VERBO] tutti!", come commentario e proposta di soluzione a largo spettro rispetto la situazione politico-economica pizzaiola che patiscono, nonostante la propaganda sempre più ossessiva ed integrale.

Per me, che sono antimilitarista, è solo un modo per sottolineare la distanza tra caste e per espressare quello stato di paura e miseria che solo un professore dell'idiozia poteva consolidare così in profondità.

Ma ora vedo che anche nei negozi, e non solo i vecchi, dicono lo stesso. La reazione degli astanti varia. Chi finge di non aver sentito, chi concorda davvero, chi concorda per dare ragione ai pazzi.

La mia è di stupore. Sul piano dei contenuti ovviamente dissento senza il minimo dubbio: è vero che [VERBO] tutti, o anche solo qualcuno, cambierebbe fortemente lo scenario, ricacciandone tanti nelle fogne, ma sono convinto che [VERBO] denota quell'inutile impazienza verso Colei che tutti pareggia e che gli dei del tempo punsicono col contrappassso di impedire la soluzione vera dei problemi attuali e assicurando la creazione di altri ben più gravi e duraturi. Inoltre mai il sangue versato attira i dei della giustizia, con quello che ne segue.

Ma sul piano della forma mi dò conto di quanto ragiono in rete. Io non mi sognerei mai di dire in pubblico come dicono i vecchi perché è eterno, searchable e immdiatamente punibile anche solo pensarlo.
Invece i vecchi, fino a quando non cè uno della polizia segreta fuori dalla porta che li porta in un comodo luogo di tortura, opinano di potersi espressare anche in modo apertamente contrastante con la propaganda democratica.

Tutto sommato menomale che loro non conoscono minimamente le tecnologie contemporanee, saranno solo parole dettate dalla paura mami spaventano facilmente.

Così ancora una volta risulta che l'ignoranza tecnologica è un bene, comè bubbo che sia, anzi

Troppo bubbo!

25 agosto 2012

La sintesi
Al bubbo contemporaneo piace la sintesi minimalista, forse perché dà l'idea di essere facilmente comprensibile, forse per la ricerca eterna di quella vitina o di quella procedura che, se girata o attuata, soluzionerebbe tutti i problemi.

Eppure negli scenari dove questo metodo di cercare la sintesi sarebbe buono spesso non si usa, bubbamente e quivi melo appunto.

Il metodo sarebbe quello di vedere i frutti per capire l'albero. Ad esempio anche io, che non sono agricolo, se vedo, chessò, dei tigli freschi che pendono da un albero capisco subito che quell'albero è un tiglio!

Il caso mi veniva perché leggevo un articolo di uno che criticava i prenditori pizzaioli che non è vero quello del costo del lavoro che è alto e che sono tutte scuse per non innovare e fare i prenditori moderni come gli esteri.

E' un articolo superficiale e non vale la pena di mirarlo ma non sarebbe meglio ragionare al contrario, mirando ai frutti? Tra le pizze è in corso la deindustrializzazione, oramai si vede anche se uno non è acutissimo o se vive in zone mai industrializzate. Gli investimenti esteri sono crollati e così tutti i parametri beneomale relazionati.

Ora, se uno proprio non è di quelli vecchi che mirano ai ristoranti sempre pieni (considerando la mensa di carità un ristorante), i frutti avranno una pianta che sono attaccati? E questa pianta è che sono tutti stupidi da dopo che erano tutti furbi?

Le cose grosse ci vuole il tempo e lo sforzo di tanti. Se uno mira al livello di innovazione dei passati pizzaioli e lo confronta con la deindustrializzazione si dà subito conto di quanto sforzo è stato fatto per arrivarci e non si può liquidare che sono i prenditori ottusi.

Dopotutto distruggere un tessuto produttivo e culturale ha richiesto lo stesso impegno necessario per crearlo, solo alla rovescia.

Troppo bubbo!

24 agosto 2012

Di quello recluso e libero
Effettivamente volevo dire di quello libero ma rinchiuso e che forse esce senza che lo uccidano i terroristi ma legalmente.

Due sono i punti bubbi:

- quello che si considera un periodista. A parte la prensa specializzata, che non è come la prensa che serve per i fini di mantenimento e gestione del potere contemporaneo, sono abituato a mettere i periodisti nella cassettina degli strumenti della propaganda. Poi magari uno sene distanzia e lo ammazzano anche, ma di primo pregiudizio quella è la collocazione difettosa. Così mi colpì quando uscì quello che si erano perse delle cose, perché non credevo che fossero cose periodistiche ma historiche. Quello che è uscito è materiale per i futuri, non per chi cerca i dispacci della propaganda quotidiana. Anche perché, per la propaganda, la risposta è stata ovvia: si sapeva già, non cè nulla di nuovo. In realtà non è che i terroristi lo stiano comprando per ucciderlo perché ai bubbi gli è esplosa la testa dalla noia derivante dalle notizie vecchie o da quelle irrilevanti, ma la propaganda fa quello che può non è che possa sempre soluzionare tutto, nonostante tutto.
Avrà ragione a dire che è il periodismo moderno questo? No, perché Bubboni opina che questo delle notizie perse sia materiale per i futuri se ci saranno. Se non ci saranno, i futuri, allora la portata di questo materiale sarà comunque quello degli specialisti (economici, di guerra, di pace, Bubboni, ecc.) e non del grasso pubblico e dei periodisti generici.

- la mobilitazione è stata bassa rispetto alla portata delle cose. Gli antichi ci credevano davvero a quello di istituzioni che oggi sappiamo essere corrotte e marce come l'[NOME DI ISTITUZIONE INTERNAZIONALE] e ci credevano anche quelli delle guerre di pace che sempre volevano che a farle fossero eserciti di assassini ma con in testa gli scolapasta e gli stracci colorati dell'[STESSA ISTITUZIONE DI PRIMA]. I dati persi hanno esplicato magnificamente come funziona tutta la baracca, come da persone immorali non possano nascere od operare istituzioni morali (cioè come le regole non possano mai prevalere sulla bubbità del bubbo e prevenirla, ma questo è un altro tema) e tutto. E l'impatto è stato relativamente basso rispetto al colpo chene ha ricevuto la propaganda.
Forse non cisi rende conto di quante migliaia di ore di discorsi, conferenze, libri ma anche di carta, sedute di istituzioni che costano milioni solo di rifrenschi, concursi per i giovani e tutto sono state azzerate dal fatto solido che i meccanismi sono altri, sono brutali e sono semplicissimi.

Forse è per questo che vogliono ammazzarlo. Per strombazzare, tutti in coro, che sono buoni. Come Caino che si lagnava perché dicevano che offriva le verdure e i frutti marci mentre, ora che siamo futuri e con le mutande, sappiamo che in realtà era buono e che i prodotti erano tutti bio.

Le ragioni dei terroristi non sono giustificabili ma vale davvero la pena di cercarle per capire, anche da bubbi, cosa è successo che subito neanche si era capito. E' questo è bubbo, anzi

Troppo bubbo!

23 agosto 2012

Officium feminam
Già mi ero appuntato che una delle attività di propaganda internazionale dei assassini dell'ETA consisteva che in cada paese di propaganda e per cada uditorio uno (volenteroso ed onesto ma non troppo informato) ritrovasse le sue keyword e i suoi pregiudizi. Quindi cera che erano di sinistra e antiliberisti o più a destra e conservatori a seconda del posto che cera la propaganda.

Fin qui intristisce ma era la loro strategia internazionale, ben finanziata e anche ben studiata. Infatti si poggia su due pilastri della comunicazione che sono la conferma dei pregiudizi e quello che (derivato dalla guerra fredda) che gli amici dei miei nemici sono miei nemici, che i nemici dei miei nemici sono miei amici e via combinando secondo le logiche senza testa e senza morale ma ben applicate.

Infatti la logica da usare in questi casi è sempre quella di rifiuto delle armi e basta. Uccidi? Fai attentati? Allora sei mio nemico, sia che tu sia uno nazione democratica (che è facile), sia una dittatura (che già trovarla è un lavoro) o un gruppo che sembrava tanto buono e bello. Perché nell'uso delle armi e dell'assassinio cè tutto quello di cui sono nemico, dalla disumanizzazione alla militarizzazione delle teste, dal periodico assassinio dei "traditori" per le scalate di potere interne all'uso dei soldi e dei finanziamenti a fine privatissimo e tutto.

Così mi ha dispiaciuto leggere un articolo che, nel dire sistematicamente ed accuratamente il contrario, a me fa capire che non bisogna necessariamente mangiare pintxos e kokotxa per usare certe strategie di soddisfacimento dei pregiudizi dell'uditorio mentre si propaganda un esercito.

Ma uno è il punto più acuto della propaganda, comune e condiviso con tante altre formazioni che usano la stessa logica di morte e di guerra perennizzata dall'interesse di varie generazioni di armati, ed è quello del ruolo della donna.

Quando la propaganda militare cita il ruolo della donna, che è sempre tanto bello e utile, allora è come se uno andasse in giro con la bandiera "sono bubbo!". E' bubbo, anzi

Troppo bubbo!

P.S.: Per taluni uditorii vanno meglio i pampini che la donna, ma sempre con gli stessi intenti. [LUNGO ELENCO DI CATEGORIE DI TIPICA MARGINAZIONE] non li ho visiti usati ma chissà, magari in futuro, anche loro potrebbero essere utili histrumenta laboris per le varie propagande di morte.

17 agosto 2012

In nomine movis
Discutevo con Bubbazzi che diceva che i nomi veri di tutte le pellicole hanno il punto, i trattini o sono corti ma non gli spazi.

Ovviamente per il gusto di non essere d'accordo con Bubbazzi ci dicevo che non è vero che anche hanno gli spazi. Ma in realtà non è che ne abbia mai visti con gli spazi.

Magari chiedo a un vecchio analfabeta digitale e a un nativo sene hanno mai visti, ma ho come li dea che talora capire le domande è ben più difficile che dare le risposte.

Troppo bubbo!

16 agosto 2012

Mutatis momentus
Avendo poco tempo per scrivere e più per meditare è inevitabile giungere a bubberie più grosse, ma anche a vedere il complesso e meno il dettaglio che presto si dimentica.

Così dei titoli bubbi della prensa pizzaiola, ritrasformati dalla memoria, poco resta sennon che a credere nel liberismo sono poi più quelli che lo criticano che i veri liberisti, intenti a comprare oro e a nascondere i soldi in valuta da qualche parte che poi arriva lo sviluppo e diventano tutti ricchi.

Mi ricordo che i pizzaioli celebravano un fascista innovatore (sembra impossibile che un fascista innovi, ma l'idea di uccidere i civili con i gas o le deportazioni e i massacri furono innovazioni grandissime nella pratica delle guerre, incluse le moderne guerre di pace, e furono passaggi essenziali per la historia della seconda guerra mondiale) con oltre 127 milaeuri di soldi delle tasse senza che nessun altro ente nutrito con le stesse risorse si permetta di verificare gli scontrini (pratica che, a quanto pare, riguarda solo chi paga e non chi butta). O anche che un nominato politico opina che non cè possibilità per le imprese che si trovano a competere con imprese soggette ad altra tassazione di sopravvivere, se non coi soldi dello stato (che per averli alza la tassazione, e che quindi non permette alle imprese che si trovano a competere [ad libidum]).

Ma gli dei hanno accecato gli iniqui. Così il memoriale del fascista non è che un costosissimo ed architettonico pisciatoio e la paura creata da uno degli economisti che in europ* si classifica tra i primi cinque e forse nel mondo tra i primi dieci inquanto ad idiozia (ma si può essere anche più ottimisti) non lascia spazio alle vecchie ricette.

Infatti lidea liberista che un po' tutti possono competere, chi nei pomodori e chi nei telefonini, è molto ottimista e benigna che non ci sia una classe puppante talmente ladra e fedele ai valori dell'amicizia e della famiglia che si ruba anche i fogli per vedere in cosa competere.

Sono quindi i non liberisti a credere nelle ricette che tagliando i malati, cercando i scontrini, dicendo che tutti i cittadini sono un po' ladri e come tali vanno trattati, poi si diventa tutti ricchi.

Invece è giusto mirare l'avvio della deindustrializzazione pizzaiola. Potrebbe essere cheppoi il livello dei servizi resti allineato a quello dell'industria residua, ma anche che possano rimanere solo i pochi settori che gli esteri non vengono e non gli interessa venire o che non possono scappare. Altrimenti il livello di tassazione non permette l'esistenza pizzaiola quando ci sia un estero che ci interessa quel mercato.

La cosa è già palese nei aerei, nei cosi elettronici, nei libri ma di carta e in altri meno evidenti ma che si vedono.

Così, ancora una volta, sarà la bubbità dei bubbi quella che muove la bubbità delle conomia e tutto.

Troppo bubbo!