Ogni tanto alabo una mitica società civile che si contrappone alle caste più alte, qualche volta bene, qualche volta malamente.
Uno di questi ultimi casi, malamente, è quello che ci sono i tagli.
Non passa giorno che non cè la manifestazione o la petizione che tagliano questo e quello. Dove questo e quello sono enti, lavoratori, cooperative, iniziative, periodici, festival, musei, fondazioni, ecc. ecc.
Qualcuno protesta bene, altri male, qualche petizione è ben scritta, altre sono stiracchiate ma non è questo che le accomuna.
Praticamente tutti corrono dassoli. La loro [quello che è] va salvato dalla furia neoliberista e punto. Il resto? Il fatto che non sono i soli ad essere tagliati (questo si mette spesso nella premessa "tra tanti tagli proprio [quello che è]" ma poi si perde)? Il fatto che non si può giocare un gioco bubbo eppoi lagnarsi che è bubbo? Il fatto che si stanno mangiando un sistema e rubando anche il futuro e non solo alterando il quieto vivere di [quello che è]? Nulla. Non interessa.
Un po' è normale, una società di precari individualisti non può avere masse di [quello che è] che siano visionari collettivisti. L'individualismo è un frattale che pervade tutto e che disgrega ogni elemento senza però che il tessuto sembri corrotto, come un mobile mangiato dai tarli.
Inoltre cè anche quello che gli enti tradizionali della protesta della società civile, [quelli che sono], sono semplicemente parti dell'individualismo e della tutela dei diritti delle caste alte. Mascherati con gli antichi costumi non fanno nemmeno lo sforzo di sembrare che unificano le istanze, contenti della loro percentuale e della loro stabilità nel mondo precario.
Ma un po' comunque non è scusabile. Capisco all'inizio, mappoi il fatto che la piazza o la petizione è la millesima proprio non fa venire in mente che forse non celanno con [quello che è] ma che è un sistema ampio di distruzione dell'antica società civile?
Però poi si mi dò conto che il pensiero del bubbo solitario è sempre "quanto sono bubbo", e allora il fatto che in mondo che viene ucciso per intero il pensare alla propria petizione per salvare [quello che è] è bubbo, anzi
Troppo bubbo!
Ho saputo di uno che ha delle disabilità e presto non avrà casa. 200 euri al mese di pensione e basta. E' inteligente, potrebbe lavorare in cose adatte. Nessuno sa neppure dove potrebbe forse chiedere. Come se uno ha fame e si lagna e nessuno prendesse in considerazione la possibilità di mangiare. E qui si capisce che non è una competizione tra tante belle iniziative e tanti bei [quello che è] macché le cose essenziali, scontate, come prendersi cura in modo organizzato e statale dei disabili non è neppure realizzato. Non si deve cadere nel trucco del girotondo che è sempre qualcosaltro quello importante ed è sempre altrove ma non si può neppure non chiedere che i motivi per cui esiste una società contemporanea non siano almeno un po' realizzati, prima e non in barba a [quello che è].