31 marzo 2013

Pazzo relativo
Avevo i pacchetti pesanti così ho preso l'autobus per andare in centro, anziché andare a piedi come uso da qualche tempo per i biglietti e perché è benefico.

Cera un posto libero comodo per i pacchetti e mi siedo e subito sento un bubbo che dice "devo andare a [PAESINO A SUD DELLA CITTA']". Allora mi viene da dirgli tutto razionale "prendi l'autobus nella direzione opposta, questo va in centro, verso nord".

Poi subito il bubbo continua, come una litania, "portami a [PAESINO A SUD], presto devo andare a [SEMPRE LO STESSO PAESINO, SEMPRE IN DIREZIONE OPPOSTA A QUELLA DELLA CORSA DELL'AUTOBUS]", e poi di nuovo e nuovo.

Un altro bubbo, forse che non aveva ancora capito, glielo dice quello di scendere e prendere la stessa linea ma in direzione opposta. E il bubbo risponde con la stessa litania che si ripete cento volte in poche centinaia di metri.

Poi all'incrocio, non essendo ancora abituato, giro la testa verso ovest e  vedo l'orrendo grattacelo in costruzione.

Perenne (no! perenne no!) simbolo della stupidità subumana architetturale e del livello di ladrocinio del noto sindaco ladrone & farabutto di cui, senza timore, dico che si chiama [NOME E COGNOME].

E allora mi do' conto. Se fossi intelligentissimo potrei con pochi grammi di bubbato di bubbglucogeno messo nel posto giusto darti una capacità di capire ma come una bussola.
Ma anche così l'autobus sarà presto al capolinea, farà il giro e viaggerà in direzione di [PAESINO A SUD DELLA CITTA'] e avrai ragione a continuare la corsa e la tua litania. Non sarà il percorso efficiente, ma è quello efficacie e dire che è pazzo non è sempre saggio.

Ma la follia di quell'edificio idiota ed energivoro e la malattia mentale (patologicum ossessioni orum et potentatis) di chi l'ha voluto in odium urbi bubbinis, dimmi tu che vedi quello che io non vedo e capisci quello che io non capisco, dimmi! Come si cura?

Troppo bubbo!

24 marzo 2013

Intellettuo musicalis
Ascoltavo la radio ma a casaccio, pensando a quanto sono bubbo.
Poi mettono una cosa che mi piace ma continuo a pensare a quanto sono bubbo (che è un bel pensiero se uno è bubbo!).

Poi non mi ricordo ma vedo che sto pensando alla musica criticandola. Tipo "qui gli archi riprendono il tema del primo movimento, ora entrano bubbamente i legni allo scopo di ...".

Io ho il mito di fare le cose bubbamente, senza pensarci, allora mene lagno e mi propongo di ascoltare la musica ma come quel piccolo animale preistorico che per primo ascoltò il suono della pioggia che cadeva sull'acqua e che capì che gli piacque.

Poi non mi ricordo ma vedo che sto pensando "gli acuti sono carenti di chiarezza mentre i medi sono un po' sovrabbondanti ma limipidi. Devo assolutamente equalizzare i bassi tenendo conto della maggiore resa sul sx..."

Allora mi arrendo e mi dico quanto sono bubbo, anzi

Troppo bubbo!
Comprensio tempora
Oggi cera una bubba che era nata ma nel 1997.
Non riesco a capire fino a che punto può non capire il mondo che però ci vive (non è che abbia detto nulla che melo faccia pensare, ma melo domando igualmente).

Io mi dò conto di come, ma più qualche anno fa, le cose del mondo erano ancora influenzate da concetti e valori del secolo prima di cui restavano le tracce ma senza il contesto che le avrebbe fatte agevolmente capire.
Come una traccia di vernice su un muro che tu sai che era una certa scritta ma che ora non si vede più e che, anche se si vedesse, un bubbo che passa non saprebbe a cosa si riferiva perché non cera quando venne scritta.

Però quello che adesso è diffuso ha le basi in un epoca che io cero e melo ricordo e lo capisco.

Ma se non ceri fino a che punto devi rintracciare le tracce di tutto per sapere comè che è così?

Non riesco a darmene conto ma è sicuramente bubbo, anzi

Troppo bubbo!
Fedele clientela
Dopo anni e anni siamo andati alla birreria che andavamo da bubbini.

Nel menù hanno messo una pagina intera per le tisane.

Troppo bubbo!
Quello del bancomat
Poi i bancomat erano aperti e coi soldi.
Però quello della propaganda va capita. Non è che la propaganda fa sempre sparire le cose. Alcune sì non ci sono proprio per nulla e mai ma il grosso è minimizzato o aggettivizzato a dovere o martellato.

Un po' come il partito che, dopo le elezioni, presenta proposte di legge su *tutto*, ma che poi non approverà mai perché l'unica utilità era quella di dire, se richiesto, che cera la proposta di legge e che era stata presentata all'inzio.

L'esempio è sempre quello delle auto e delle sigarette.
Una volta per propagandare che la bici non era un'alternativa all'auto ogni singola volta che un incidente riguardava una bici dicevano che il bubbo si spostava per divertimento. Sembra un dettaglio ma, nel tempo, resta l'idea che la bici non serve per andare a lavorare, a scuola o alla spesa ma solo per divertimento. Poi sentivi i bubbi con questa idea e non sanno neanche da dove glielanno imparata.
Lo stesso per le sigarette, sempre sul piano non banale della propaganda. Mi chiedevo come fanno con le sigarette in quelle nazioni dove nelle pellicole compare la scritta, quando un attore fuma o beve thé che sembra alcoolici, che fumare è dannoso e che anche all'inizio della pellicola ci sono le immagini dell'effetto che fa, ma davvero. Poi ho visto che usano lo stesso sistema che tanto piace anche nelle altre nazioni e che i pennivendoli sempre lo usano. Dopo lo scritte obbligatorie altre per dire che troppo succo di pomodoro fa male, che mille e mille muoiono cadendo dalle scale, ecc. Cioè quella tecnica di dire "il fumo fa male ma tanto tutto fa male" e quindi compra le sigarette.

Così la cosa dell'isoletta era talmente idiota che poi hanno provato a rifarla (sempre senza farla bene, parliamo dell'europ* dopotutto), la propaganda ha minimizzato ma forse cadendo su un terreno pizzaiolo già talmente povero e talmente impaurito da non causare effetto visibile a me.

Comunque due cose mi fanno pena per gli addetti alla propaganda.
Uno è quello dei sospetti assassini che vanno e vengono verso la nazione dei naan. Caratteristica della propaganda è quello, come dice anche il libro, di cambiare posizione anche nel corso di una sola frase senza fare una benché minima piega. Però immagno che un po' di lavoro lo causi ed essendo un lavoro penoso mi provoca pena.
L'altro è quello dei no TAV. Non è ancora certo che rifacciano il governo identico a quello che cera, sempre tra le pizze, ma che in campagna elettorale risultava che non cera mai stato. Così oggi all'aradio i manifestanti erano "alcune migliaia" (beh, un numero "vero" non si può pretendere), i parlamentari hanno fatto "un ispezione" (che il giorno prima era assolutamente "una visita") e le frasette che facevano comparire degli intervistati erano chiare e secche. Domani ripartono con gli interessati e tutto, ma il cambio di trattamento quando cè si nota. Vero è che la propaganda è ancora ben lontana dal trattare i eletti che non piacciono al partito così come tratta e ha trattato i farabutti condannati o stupidi e dannosi, però sono costretti dagli eventi a non potersi muovere come vorrebbero e da questa costrizione mene viene pena.

Così, ancora una volta, i impercettibili movimenti della propaganda sono fonte di divertimento, di pena e di bubbità. Come se fosse tutto bubbo, anzi

Troppo bubbo!

16 marzo 2013

Metodo rapido per leggere i periodici pizzaioli
 In un'isoletta l'europ* ha messo quello del corralito.

Lunedì voglio vedere se ci sono i bancomat aperti. Se ci sono la propaganda pizzaiola ha fatto sparire la notizia.

Troppo bubbo!

14 marzo 2013

Quid cogitus renovatio et consumus lucrandi?
Chi pensa che i soldi si fanno con i ricambi e i consumabili e non coi prodotti, sopratutto nelle nazioni impoverite, non ha considerato il bubbo caso dei sacchetti del coso della polvere.

- I sacchetti compatibili non vano bene perché sono di qualche millesimo di miliardesimo di micron più stretti e la polvere non si sogna assolutamente di entrarci.

- Nessun supermercato ha mai venduto un sacchetto originale.

- I sacchetti che mi servono sono usati da 11 modelli diversi di cosi della polvere identificati ciascuno con 1 lettera e 4 cifre.

- I sacchetti sono identificati con 3 codici diversi (sempre lo stesso sacchetto, eh) ciascuno con 8 cifre.

- Poi si devono essere accorti che non avrebbero prodotto neppure loro 100 milioni di tipi di sacchetti diversi, almeno non prima della fine dell'universo, e sono passati ad un codice con una lettera sempre uguale e poi 2 cifre.

- Poi si vede che almeno 2400 tipi di sacchetti diversi sembravano poco, così alcuni modelli di sacchetto hanno una lettera sempre uguale, due cifre e un'altra lettera. Così il modello [lettera 1][cifre][lettera 2]  NON è assolutamente compatibile con il modello [lettera 1][stesse cifre di prima].

 Tutto ciò premesso questi sacchetti sono praticamente introvabili.

Troppo bubbo!

P.S.: e resta anche dimostrato che i numeri sono pochi e finiscono prima della fine dell'universo.

13 marzo 2013

Matematicus presentatio
Due cose sono certe di ogni presentazione tecnica che vado ché poi si mangia:
- la massima attenzione della platea cè all'inzio (e cera anche il caffé iniziale coi biscotti comprati ma buoni);
- all'inzio il capo dei commerciali presenta 4 o 5 slide sui dati di business della casa madre (ovviamente le presentazioni tecniche le fanno società non pizzaiole).

Infatti, mimando almeno una parte di quel vertice di stupidità che possono raggiungere solo le informazioni di sicurezza dei aerei, è certo che quello che interessa meno una platea tecnica è parlare concettualmente del business della casa madre e quindi da quello si parte quando l'attenzione è massima.

Cheppoi ci sono i contesti dove l'unica cosa che interessa e che può essere capita sono milioni di dollari, la ripartizione geografica e l'età media del personale ma in quei casi il capo dei commerciali non saprà rispondere a nessuna delle domande che l'udiorio farà (Quando si chiude l'anno fiscale? I dati nella terza slide sono in milioni di € o di $? In quali nazioni sono i centri di ricerca? Nei dati del business dei prodotti business-critical avete incluso altre cose oltre ai diavoletti di cartesio? Il dato nella casella ZZyAB 43245 è ante-imposte? e simili).

Ma anche coi tecnici è certo che il capone dei commerciali dirà qualche bubberia e io mele segno. Quelle di questa volta che mi sono piaciute sono

- "tra i primi 10 siamo nella top 4" (ochhei è un modo bubbo di dire che siamo 4...)
- mostrando un grafico a torta con tre aree diseguali: "se facciamo la media siamo al 33% per area, quindi i dati sono bilanciati"

Troppo bubbo!

11 marzo 2013

In nomine solutionis
E' interessante mirare alle "discussioni" sulla questione politica delle pizze.
In realtà cè pochissima discussione, grassomodo gli uni ripropongono slogan assolutamente indiscutibili tipo "finiamo come i mangiatori di olive", "populismo", "non si può uscire dall'europ*" o "i parlamentari del comico sono tutti bubbi".
Gli altri provano a dire qualcosa ma senza nessun esito o senza suscitare un qualsiasi tentantivo di discutere come bubbi liberi, senza slogan.

Inoltre cè una violenza fortissima ed insolita contro i parlamentari. E' una forte variazione della propaganda che finora chiamava "onorevole" il condannato con sentenza definitiva per cose tipo "gestione dei collegamenti con la mafia" o il tradizionale corruzione.

Ma ha ragione il partito o no? Questo stile di propaganda può servire per far accettare il farabutto che vorrebbe come president* o il saccheggio liberista e contemporaneamente guadagnare alle prossime lezioni?

Per il momento direi di no. Mi pare che il partito si muova con più violenza ma non con più impegno. Dopotutto se erano così capaci di convincere potevano anche vincere senza tante storie e invece sono andati decisamente male.

Tuttavia un punto saldo hanno e mi diverte vederlo sempre al suo posto. Il partito è di sinistra. Ok, non hanno la tuta come dice il libro, ma pensare che siano, che siano stati o che vorrebbero essere di sinistra è davvero raro.

Le definizioni sono complesse e historiche ma grossomodo si può ritenere che la sinistra non possa essere anche liberista (soprattutto nella teoria del mandarinato tecnocratico tanto caro al noto idiota e ai suoi amici), razzista (perché è sempre internazionalista) e tutta intenta a favorire la concentrazione di ricchezza (comunque si definiscano le classi povere la sinistra tenderebbe alla distribuzione della richezza).

Poi uno mira ai campi di concentramento, alle botte ai noTAV, ai soldi alle banche scrupolosamente votati perché non cè alternativa, alle condanne, alle omissioni, al rispetto delle amicizie e dei valori della famiglia e dovrebbe constatare se la cosa è occasionale o sistemica e trarre le conclusioni.

E invece no. Nomine domina substantias!

Troppo bubbo!

06 marzo 2013

In tristis facti
Quello dei ragazzi che preparavano un campo per coltivare patate e sono stati mutilati da una vecchia scatola di guerra piena d'odio mi ha rattristato.

Sono passati un 27 secoli da quando il profeta scrisse che un giorno i pampini avrebbero potuto giocare con gli ordigni bellici senza farsi male e ancora quel giorno non è arrivato.

La maggioranza dei intelligentissimi scienziati continua a progettare armi, una buona quantità di medici si occupa di ipotetiche cure dimagranti, il capo del terrorismo internazionale usa gli occhi dei droni per mirare a chi uccidere in altri continenti.

E mi chiedo se la propaganda ha fatto sparire che i ragazzi erano di famiglie che vivono onestamente nel territorio e che sono no TAV. No, anzi. Non melo chiedo. Non voglio guardare quanto è dettagliata la propaganda del partito. Aspetto il giorno che ha detto il profeta, poi magari lo miro ma per finalmente riderci su e capire, che ora non riesco, perché era tutto

Troppo bubbo!
Cum somma lamentazio
"attendo una riscontro  con insofferenza."

Eppure ricordo che una volta lo spam delle "donne nubili" era più gentile.
Adesso per sollecitare una risposta alle mail preferiscono un cazziatone.

Mah, sarà una fase inevitabile dell'economia dell'attenzione. Però mi pare

Troppo bubbo!