29 novembre 2010

Bubbitatis svelationis
Resto impressionato dai commentari sulla cosa dei documenti persi che vedo su siti che grossomodo seguo, e un po' mi esplico perché tra le pizze c'è un certo tipo di rassegnazione e di perdita di valori (quale che arrivi prima) che non è poi così comune globalmente ma è proprio pizzaiola.

1) Ok, nessuno potrà mai leggersi dassolo tutti i documenti persi e soprattutto nessuno potrà farlo prima che vengano resi disponibili. Ci sono le sintesi e gli speciali dei giornali grossi (nessuno pizzaiolo, ovviamente), qualche documento e una marea di commentari e traduzioni grossolane di quello che dicono i giornali grossi.

Ma prima di dire quello che tanto uno direbbe sempre e comunque varrebbe la pena, almeno, di sincronizzarsi un minimo con i fatti. Però se uno è bubbo no. Il bubbo non dipende dal mondo esterno perché è bubbo e, anzi, considera rapportarsi a quello che succede un modo di essere una banderuola senza principi.

2) Il commento ufficiale, timbrato e sottoscritto da una banda di terroristi assassini (cfr. patrocinio colpi di stato vari, assassini con armi telecomandate in nazioni con cui non sono in guerra, appoggio a regimi corrotti ma fedeli, spionaggio contro varie istituzioni internazionali, ecc. ecc.) è che i documenti persi potrebbero che poi magari i cattivi ammazzano qualcuno.

Per me la tutela della vita è prioritaria e non subordinata a luridi interessi economici e di potere ma prima di proccuparmi del commento ufficiale di un assassino mi preoccupo del fatto che ci siano degli innocenti in pericolo a causa dell'impunità in cui è lasciato l'assassino.

3) I giornali grossi hanno scelto di non diffondere alcune informazioni (che poi saranno nei documenti liberi che uno sele guarda sele trova). Però diversi hanno precisato che il loro dovere non è difendere i governi (e, aggiungerei, meno che meno i governi basati sulla guerra e sul sostegno all'odio su scala globale).

Eppure vedo che tra le pizze tutto è cheppoi non sia tutta una manovra contro il governo assassino e tutto.

Vale la cosa detta prima che il bubbo ha una cosa in testa e quella dice qualsiasi cosa passi, ma non sarebbe il caso di considerare che le cose che non erano fatte per essere perse le ha dette qualcuno e non tutti gli altri che ora le vedono?

4) Molti che fino a poco diffondevano la retorica ufficiale delle guerre di pace, della democratura internazionale e tutto ora diffondono che tanto tutti lo sapevano, che non cè nulla di nuovo e tutto (oltre alla versione ufficiale degli assassini).

Giàgià tutti lo sapevano ma allora perché diffondere quella retorica di prima? Per condivisione con queste bubberie criminali opperché la retorica veniva dal padrone? E perchè ora non iniziare con un pensamento libero e proprio?

Forse perché ora è ancora pià chiaro cosa passa a chi pensa liberamente? O perché uno è bubbo, anzi

Troppo bubbo!
Rotture
"Terrorismo, [TALE ORGANIZZAZIONE] sventa un attacco sotto l'albero di Natale"

Fermo restando che anche solo rischiare di fare del male a qualcuno non è ammissibile, questo più che un feroce attentato sembra una solenne rottura di palline.

Troppo bubbo!

28 novembre 2010

A prima vista
Una delle caratteristiche della bubbità neoliberista europe* contemporanea è quello della tutela esagerata del lavoratore.

Infatti uno bubbo, sapendo delle lobby e che quello che gli interessa è fare soldi, potrebbe pensare che sono tutti li che lavorano e tanto. Uno si crederebbe che chi gli riesce ad entrare nella fortezza europe* poi lavori tanto e con il suo lavoro riesca a mangiare e mandi i soldi a casa come vuole fare. Oppure uno si crede che tutti nei paesi che c'è la crisi lavorano di più per pagare armi e mafie secondo le priorità di spesa dei loro re e che più sono in crisi e più lavorano.

E invece no. Più una nazione è dominata dalla teoria neoliberista e più i lavoratori sono così tutelati da non poter assolutamente lavorare. Addirittura nei campi di concentramento per stranieri è assolutamente impedito qualsiasi lavoro o di uscire e guadagnasi il pane per se e per i suoi lontani.

Così la scelta è tra il liberismo antico, quello che sfruttavano tanto i lavoratori, e quello moderno, che non sfrutta assolutamente i lavoratori.

Un po' sono squilibrati, un po' sono bubbi, anzi
Troppo bubbi!
Perdenti
E' bubbo quello del sito che mettono i file che si sono persi. Io un po' lo guardo per vedere se ci sono file che ho perso io ma vedo sempre quelli bubbi che si sono persi quelli della più feroce democrazia.

Ma la bubbità è tutta nella reazione dei periodici. E' un po' come quello della democrazia con la TV eppoi con Internet. Sarebbe stato necessario mettersi lì e ripensare meccanismi elaborati quando la maggioranza del popolaccio usava dei telefonini enormi e di legno e invece non avendolo fatto ora sono riti incomprensibili che neppure la retorica del regime riesce a esplicare senza contaddirsi ad ogni 3 per 2.

In similiatis modus i periodici si vede che arrancano quando sono accessibili direttamente le fonti. Loro che erano nati per nasconderle (cfr. tutte le leggi di protezione delle fonti in diverse nazioni) e ora uno si legge tutto che quello che dovrebbe spiegarle non le capisce neanche.
Da diffusori della retorica ufficiale si trovano a cercare disperatamente un po' di famigliari tette e culi in mezzo a una valanga di materiale. Un po' mi fanno pena, un po' è solo che sono bubbi.
Si preoccupavano che la rete li minacciava perché non gli avrebbero più dato i soldi e non capivano che link e materiali avrebbero fatto secchi i più bubbi tra loro. Poi certo è vero che uno non paga per quello che trova dappertutto ma è da bubbi continuare penosamente a cercare di vendere i commentari alla TV e i trafiletti di agenzia come se fossero grande periodismo tutto bubbo.

Ma anche una cosa tengono nascosta che vedo che non ci si riflessiona abbastanza. Il sitio dei file persi è soprattutto un modo perché qualcuno, ma sarebbero tanti non uno tutto bubbo, riescano a leggere migliaia di testi in tempi brevi e capire cosa importa. Questo è quello che mai era stato soluzionato e mai era importato, che anzi se cera roba oscura era poi una manna per i ricercatori più o meno dotati di idee nuove e cultura ampia.

Ora tutto cambia in questo aspetto ma è bello vedere che il bubbo resiste anche a una trasformazione e una perdita di senso che altrimenti lo travolgerebbe. Così l'altra volta che cerano i documenti persi, meno di 12 ore dopo l'accesso a migliaia di pagine, già i migliori pennivendoli ragliavano che non cera nulla di davvero originale. E un po' è vero. Per il tubo della retorica non cè e non ci sarà mai nulla di davvero originale e non cè e non ci sarà mai bisogno di leggerselo.

Troppo bubbo!

24 novembre 2010

Bubbus_finale-nuovo_ULTIMO
Sempre noto come quelli che chiamano le cose del computer _finale, _ultimo o, bubbità delle bubbità, _nuovo sono particolarmente bubbi e vanno trattati con le dovute cautele.

A questo si aggiunge che le comunicazioni che le grosse aziende tirano sugli utenti, incolpevoli finanziatori della bubbità, sono spesso completamente inutili.

Così il mix è ben espressato dal megacomputer che ho appena aperto. Ogni pacchetto o scatolina ha un foglietto che dice che nel disco accluso o nel link scritto sul foglietto c'è la nuova versione di qualcosa o che la nuova versione è già installata.

Poi ogni pacchetto o scatolina ha un foglietto che dice che non è vero che quella è la versione nuova ma che cenè una più nuova ad un certo link e che l'etichetta del disco che dice che è nuovo non è corretta.

Poi andando sul tale link e guardando un po' sopra si capisce che la nuova versione non è quella indicata sul primo o sul secondo foglietto ma una terza che non era indicata.

Ora io non sono un fanatico delle nuove versioni: posso aspettare anche 6 ore prima di installare una nightly.
Però non sarebbe ora considerare che se è una versione è nuova non può essere linkata su carta stampata?

Troppo bubbo!

22 novembre 2010

Bubbitatis electionis
Quello di scegliere è una delle cose più bubbe del contemporaneo e che lo distingue dalle società degli antichi. Infatti oggi si dice che si può scegliere tra tanto e che scegliere cosa comprare è l'ultimo simulacro della democrazia tuttora vivente.

Poi uno guarda meglio e vede che un negozio di vestiti sono tutti o neri o grigi e si dà conto che si può scegliere ma quello che sceglie è un altro.

Anche i pampini rompipall* sono da subito socializzati a quello di scegliere. Così i loro allevatori, sempre sovrastati dal senso di colpa per il fatto di non vivere solo e sempre con il pampino, gli fanno scegliere al ristorante caro. E il pampino, non avendo i parametri che permettono di scegliere davvero, ordina qualsiasi menata meglio se costosa ma a casaccio. Poi non lo mangia e tutti sono contenti: il pampino non ha mangiato quello che è appropriato, l'allevatore crede che gli ha imparato a scegliere, il ristorante ha venduto un piatto caro cheppoi si mangia chi ha poca scelta o la spazzatura selezionata.

Il punto bubbo è che scegliere non vuol dire prendere una cosa ma lasciare tutte le altre, per questo, per cercare di attenuare questo dolore di lasciare le altre, che le società degli antichi non lasciavano tanta scelta ai giovani (ai pampini neppure si sarebbero sognati di porsi il problema perché non avevano il senso di colpa moderno da saziare).

E uno dei casi dove scegliere in realtà significa lasciare è quello delle bubbe e dei bubbi. Non cè evidenza che scelto di vivere con un bubbo/a quello/a sia la scelta migliore possibile perché di bubbi/e cenè tanti e di vita poco/a. (quello della /a /o mi sta facendo girare i tastini. Metto solo /a ma è per tutti che ognuno sceglie cosa gli pare).

Così mi ha colpito sentire che cè un canale alla radio delle tapas che una bubba telefona e dice che ha visto il bubbo, che ci piace, che vorrebbe combinare e poi bubbeggiare tutti nudi e tutto. E il bubbo praticamente sempre dice che non ha novia, che non sa ma magari possono stare un po' tutti nudi occasionalmente, senza impegno e tutto.

Ma davvero non è che la bubba cè. E' una della radio (anche brava, che fa pure gli accenti finti delle varie zone) che la novia del bubbo gli ha detto di telefonare e sta ascoltando per vedere se il bubbo era fedele.

Poi la bubba della radio dice che cè anche una sua amica, che magari si vedono tutti insieme ma nudi, e poi invece parla la novia che inzia ad insultare il bubbo che aveva detto che non aveva novia, che alla prima che chiama combina che si vedono e tutto. Poi grida oppure cade la linea e la cosa della bubba della radio finisce.

Solo uno che ho sentito aveva detto della novia e non voleva combinare con quella della radio, ma quando poi è arrivata la novia tutti piangevano e non sembrava affatto una bella cosa che avesse detto a quella della radio di chiamare il bubbo per vedere cosa faceva.

Così risulta che, comunque sia, il risultato se chiama quella della radio la cosa del bubbo e della bubba finisce male e tutti gridano e piangono e le loro scelte e vite sono tutte mal messe.

Ed è questo il senso delle scelte bubbe, comunque sia finisce bubbamente, perché la naturalezza del bubbo è bubba, anzi

Troppo bubba!

19 novembre 2010

Che importa
Che importa a questo bosco essere di tutti i colori del fuoco
se devo guardare a terra di non pestare qualcosa?

Che importa a questo mare essere di tutti i blu fino al nero
se non vedo un gelataio in tutta la spiaggia?

Che importa a questo thè scintillare di verde smeraldo
se mentre lo bevo guardo lo schermo?

Che importa a questo tramonto riempire di rosa mezzo cielo
se non vedo l'ora di chiudere occhio?

Forse è ora che guardi alle importazioni!

Troppo bubbo!

17 novembre 2010

Profunditatis crisi
Mi devo segnare un segno di acutezza della crisi perché, tra mille che ci sono è davvero bubbo.

Comè noto, se uno guarda, alla globalizzazione è corrisposto il sorgere di una extrema dextra internazionale che gestisce le cose globali. Almeno tre colpi di stato già gestiti con una coordinazione di mezzi globali, diverse cose economiche e tutto. Fin qui è una novità per lo scenario geopolitico, per i tempi e per i mezzi tecnici ma nulla più. A questo corrisponde il blabla distratto della sinixtra internazionale comè logico e ideologico che sia.

Ma quello che è segno della crisi inspettato è che una delle attività della dextra internazionale è il riciclaggio. Non il solito di denaro, ma quello di software, materiali grafici e tutto.

Già mi ero notato quello del manifesto, ora vedo anche che i giochi flash che c'è da uccidere gli immigranti li fanno in diverse nazioni, riprendendo elementi grafici e, ipotizzo, anche codice.

Chiaro che il movente è ridurre i costi di propaganda con una strategia di globalizzazione, a causa della crisi e della minore resa delle tradizionali fonti di finanziamento.

Troppo bubbo!
Tapas lengua bubbus insegnanza
Grosso aereoporto pizzaiolo. Un apposito addetto, fior fiore dell'accoglienza turistica di una nazione xenofoba che potrebbe vivere del solo turismo che respinge, sta arringando una piccola folla di turisti delle tapas: "... potete tomare il autobuss qui e scender dove volet in centro ..."

Alle volte mi chiedo se dovrei rivedere il progetto editoriale dei corsi di lingue bubboniani. Forse il mercato non li necessita perché è già abbastanza bubbo, anzi

Troppo bubbo!
Situationi sensum
Ah, devo appuntarmi bubbamente due cose che sono sempre le stesse, che poi è anche un aspetto importante della bubbità quello di avere poche idee e ricicciarle sempre quelle.

Già mi ero appuntato quello che una frase innocente e saggia come "La madre degli imbecilli è sempre incinta" acquista un senso tutto bubbo se è messa come insegna di un ospedale che fanno i pampini.

Analogamente spesso mi appunto di quello che il web semantico, che sarebbero le etiquestas ai post, non ha senso perché il senso e la relativa bubbità è tutta nella testa di chi legge e non nel cervello elettronico che è solo un'altro lettore. Tantevvero che un altro cervello elettronico capirebbe dei sensi diversi.

Così si vede perchè una frase come
"La carta è valida fino all'ultimo giorno del mese di scadenza indicato sulla parte anteriore; dal giorno successivo la carta verrà bloccata automaticamente e non sarà più utilizzabile, ma con adeguato anticipo Le invieremo una nuova carta in sostituzione."
non è in quanto tale indice di solenne bubbità. E' scritta male, con una forma degna di un laureato pizzaiolo, ma non è estrematamente bubba.

Però se questa frase è sulla mismissima lettera a cui c'è appiccicata la nuova carta di credito allora sì che è bubba, anzi

Troppo bubba!

15 novembre 2010

La tutela del bubbo
"Ricorda! Con [NOME COMPAGNIA AEREA] tutte le tariffe sono flessibili.
Anche se acquisti la tariffa più scontata puoi modificare il biglietto."

1) Solito ricorda per una cosa mai detta prima, vabbé, in questo caso potrebbe servire ricordarsene dopo.

2) Che figo! Finalmente tutte le cose dell'europ*, dei consumati e tutto hanno finito con lo strapotere delle compagnie aeree che hanno piegato la testa al servizio del supremo interesse del bubbo euro-pagante!

Ma non sarebbe bubbo se:
- viaggio A/R, tariffa max comprese tutte le bubberie e i costi e tutto: 129,96 €
- penale per la modifica del biglietto A/R: 300,00 € + bubberie.

Alle volte è vero che è meglio rifarlo che ripararlo.
Troppo bubbo!

14 novembre 2010

Fides bubbitatis
Stavo leggendo
- un'informazione non confermata
- nel forum non ufficiale
- per le versioni nightly
- delle release candidate
- di una versione firmware modificata

Mondo precario alla quinta. Quant'è
Troppo bubbo!
Responsabilitatis nanis
Anche se siamo dei giganti del pensamento sulle traballanti spalle dei nani del passato antico non credo che bisognerebbe rinunciare ad acclarare tutte le responsabilità e colpe, sopratutto quando i fatti affettano lo stesso Bubboni direttamente.

Ciho messo un po' a capire bene la cosa ma direi che quello della palestra che è crollata fino alle fondamenta mi affetta.

1) Inannzitutto che ci potevano essere dei bubbi nella palestra, che poi sarebbe come la palestra dei fighetti ma brutta, e gli tiravano le piete e si facevano male di sicuro.

2) Che non lavevo vista. Un conto è se stracrolla polverizzata la macchina da scrivere che sarebbe bellissimo, premesso sempre che nessuno si faccia male, e che gli dei dell'arte e del buon gusto sorgerebbero per festeggiare e sarebbe uno spettacolo bubbissimo.

3) Che adesso basta. Spero bene che trovino il colpevole e non come sempre cheppoi non sisa mai come va a finire. Che non vale che non avevano gli istrumenti, che erano bubbi, che le scuole erano tutte bubbe e le solite lamentele. Chi cazz* ha progettato quella palestra? Perché se una roba non dura neppure 2200 anni allora si capisce che cè qualche trucco, qualche tangente truffaldina, qualche danno allo stato tutto da indagare. Basta che siccome erano antichi dobbiamo sopportare la loro incuria ed ignoranza solenne. Già non sono riusciti a finire una sola delle costruzioni che avevano inziato, che hanno riempito le città darte di ruderi e sassi, e ancora che cascano pure a pezzi e rischiano seriamente di fare male a qualcuno dei moderni contemporanei!

Abbiamo sopportato anche troppo il nanismo intellettuale degli antichi. Ora è tempo di progressare con decisione e far vedere agli dei senza tempo quanto siamo evoluzionati e bubbi, anzi

Troppo bubbi!

13 novembre 2010

Confusio mail
"Letta: le prospettive del governo si restringono."

Mah?

1) Non ho mai scritto una mail con il subject "le prospettive del governo si restringono."

2) Non metto mai la ricevuta di lettura nelle mail che considero bubba e scortese. Poi fino a quando il fatto che una mail sia stata aperta non significherà che è stata capita, quando neppure io che le scrivo le capisco, il flag di mail letta non servirà.

Troppo bubbo!

11 novembre 2010

Saziare le nicchie
Impressionante il programma della sagra del porro (di cui sono ghiotto come uno della terra dei mangiatori di porro)

http://www.comune.cervere.cn.it/portals/47/SiscomArchivio/5/PROGRAMMA%20FIERA%202010.htm

compreso il palaporro e il porro d'oro. E per i pranzi i posti sono già esauriti!

C'è il video streaming e il bubbo direbbe che manca solo la politica di creazione della community dei mangiatori e produttori e tutte le bubberie sociali fino poi al porrocybersex e tutto il 2.0 e le relative bubberie.

Maamè pare che manchi più il teleporrotrasporto.

Troppo bubbo!

10 novembre 2010

Ah, il prodotto
Sentivo ad una bella conferenza che spiegavano delle cose che fanno ed è una roba tutta nuova e bubba anche se sul vecchio web. Allora un bubbo ha detto che lavorava da anni nelle cose delle strategie e una cosa mi ha chiamato l'attenzione perché è bubba.

Il bubbo, in definitiva, esplicava che il prodotto deve essere buono, ma a prescindere, che tanto con il marketing poi lo si pone e tutti lo vogliono. Ad esempio diceva quello di una cantante che è almeno intonata mappoi il resto lo fa il marketing e allora domina e tutti comprano i dischi o quello che vende.

La cosa era troppo bubba per passare incommentata così ho poi detto a quello che esplicava la cosa nuova che erano tutte bubberie e ci sono tanti esempi e quello mi ha detto che anche lui lo pensava. Del resto si capiva che quello che esplicava era astuto un po' come Bubboni.

Ma quello del prodotto cheppoi lo pone il marketing è un segno sicuro di bubberia ma non è semplice capire perché e qui melo appunto.

1) Intanto cè da dire quello del tempo. Se oggi un bubbo vendesse un nuovo modello di diavoletto di Cartesio non servirebbe avere una execution perfetta perché il mercato sarebbe talmente colto di sorpresa che tutti lo vorrebbero anche se non fosse perfettamente funzionante ed affidabile, come si pretende giustamente da un diavoletto tradizionale.

Quindi dire che il prodotto a prescindere è una bubberia, tutto dipende dallo specifico mercato (es. una nuova valvola cardiaca dovrebbe funzionare almeno meglio di quella vecchia non come il diavoletto dell'esempio) e dalla fase in cui si trova (es. come il diavoletto che l'ho
appena detto).

2) Casi come il noto motore di ricerca o il noto telefonino dovrebbero tappare la boccuccia ai bubbi che dicono sempre quello che il marketing basta se uno è bravo. No. Ci sono mercati che sembravano bell'è finiti, poi arriva un prodotto fatto bene e i vecchi lider suonano come dischi rotti.

3) E' vero che un buon prodotto ma che nessuno lo sa non si diffonde molto, ma pensare che oggi si possa limitarsi a dirlo e poi tutti lo comprano sarebbe come non capire che le comunicazioni viaggiano tanto e poi si dovrebbe essere di quelli che comunicano bene e non può essere perché cisi contraddice.

4) Non è neppure scontato che tutti sappiano che il prodotto deve essere fatto bene. Sui siti degli operatori mobili spesso la ricarica non funziona, molta spazzatura elettronica è fatta malissimo al punto che non contiene neppure i costi come se fosse fatta bene, le cravatte economiche hanno spesso disegni orribili ma materiali simili alle cravatte mediocare, ecc. ecc.

Allora perché il bubbo strategico dice che ha prescindere? In realtà un modo dei consulenti per dire "del prodotto non ci capisco nulla di nulla di nulla. Assumo che sia buono anche perché il cliente pagante è meglio che non faccia critiche al prodotto che tanto magari poi qualcuno si arrabbia e fa capire al capone che non ci capisco nulla. Quindi dico solo che il prodotto deve essere buono e poi basta che non è il mio settore. Inoltre seppoi il prodotto è una bubberia è pronta la scusa se neppure con il marketing che vendo io si riesce a venderlo a qualcuno."

Così ancora una volta si vede che chi pensa che ci siano regole fisse indipendenti dal mercato e dalla fase in cui si trova non può che sbagliare ed essere bubbo nella maggioranza dei casi, anzi forse è

Troppo bubbo!

08 novembre 2010

Tutte le responsabilità
"Se avessi responsabilita' [...] mi dimetterei" pare che dica il bubbo.

Ma se per i periodici diventa "Se sono responsabile mi dimetto" è ovvio pensare che se non si dimette è irresponsabile.

Alle volte forse è vero che i periodici manipolano le cose.

Troppo bubbo!

04 novembre 2010

Mail al vento
Credevo di conoscere tutti i trucchi delle mail contemporanee ma mi pare che siamo arrivati a delle nuove frontiere di comunicazione bubba, al punto che la mail è esattamente il canale di comunicazione che meglio la rappresenta la teoria bubba per cui uno parla, usando parole che non capisce, e un altro lo ascolta dando un significato tutto suo alle parole.

Ad esempio ho scritto: quando viene Bubbazzi dagli il cazzabubolo che poi mi serve giusto il giorno dopo e non c'è tempo per il corriere.

Risposta: ho spedito il cazzabubolo con il corriere.

Ok, è colpa mia che ho finito la mail, sbagliando, con la parola 'corriere' però è segno di un livello nuovo di individualismo e bubbità.

Fino al punto che per convocare le riunioni ho visto che l'unico modo è quello di mandare l'allegato che lo clikki e va nell'agenda da solo. Poi tutti fanno quello che c'è scritto in agenda, senza leggere la mail che ha originato l'appuntamento.

Del resto la più parte delle mail che ricevo sono automatiche, non è strano se anche i bubbi iniziano a mandare mail fatte per essere lette dal cervello elettronico e non da quello che non può più prestargli la minima attenzione.

Tutto sommato è pratico, basta saperlo e anche la mail ha la sua utilità, però mi piacerebbe sentire i bubbi che dicono quello dei mezzi neutri o della comunicazione che con un linguaggio comune ci si capisce. Ma non per mail.

Troppo bubbo!
Discarica mundi
Il pallido sole non fa brillare il plastico cappello d'argento.

Scarto di festa, spazzatura sottratta al bidone e ora cappello per un vecchio povero infreddolito.

Qualcuno ha tolto alla terra il petrolio
Qualcuno ha tolto al cino operaio sicurezza e salario
Qualcuno ha tolto al venditore di strada diritti e lavoro
Qualcuno ha tolto al vecchio la dignità dell'aspetto e un buon cappello caldo

Ma qualcuno avrà preso tutto quello che ha tolto?
C'è nel mondo un ricco tutto fiero, tutelato dalla legge e dalla democrazia, sporco di petrolio e con un buon cappello in testa?

Tanto manca ma forse poco si è aggiunto ad un conto già pieno.

Troppo bubbo!

03 novembre 2010

Pacchettus peregrinationis
Pare che i tradizionali pacchetti bomba siano stati inviati per corriere. Una volta usavano il servizio postale nazionale.

Ma non sarà che i feroci insurrezionalisti siano diventati un po' a favore delle privatizzazioni selvagge?

Troppo bubbo!

P.S.: Dato che la stupidità delle procedure di sicurezza ha raggiunto un nuovo vertice limitando il trasporto di cartucce per stampanti nel bagaglio a mano vorrei rinnovare l'appello ai feroci attentatori postali.

La prossima volta che inviate queste bombe:
1) fatele finte! Che nessun lavoratore si faccia male che tanto le tenere manine dei principi non saranno mai ferite dai Vs. pacchetti!
2) mettete la finta bombona dentro ai giocattoli per pampini rompipall*, culle per pampini molesti e simili che almeno il confort del trasporto aereo migliora.

02 novembre 2010

Confusio mentis bubbitatis periculorum
E' sembre bubbo sentire dei nuovi discovrimenti sulla mente del bubbo. Ad esempio, come già mi ero appuntato, quello che risulta che non sembra vero che il bubbo non usa appieno tutto il suo cervellino.

Le recenti analisi con la bubbo-TAC funzionale indicano che non ci sono zone inattive, ma vedendo comè ridotto il mondo è sempre bello credere che il grosso sia inutilizzato, come pure se uno vende gli appositi corsi di insegnanza della mente.

Ma quello che più mi ha colpito sentire dalla bubba della radio delle tapas è che non è vero che fare esercizi per la memoria è sempre beneficioso. Ci sono casi dove l'extra sollecitazione della mente del bubbo può causare confusione ed essere dannosa.

Ora questo lo sapevo, sempre si considera che il bubbo non va sollecitato, se non capisce è meglio lasciare le cose così, senza sforzarlo che tanto non riesce, si ribella e può anche mordere. Ma anchio credevo quello che la mente va esercitata e tutto. E invece no, per taluni è meglio non sforzarsi e, come sempre, non cè modo di sapere se uno è taluno. Ma, insegna la pseudoscienza moderna, in questi casi è meglio non correre rischi inutili, anzi incomprensibili.

Mentis scientia bubbitatis menti indagatio.
Mentis scientia laborum sine terminus.
Mentis scientia execessum laboris confusio mentis causatio.
Mentis scientia bubbus est.

Troppo bubbo!

01 novembre 2010

Intensitati insensitatis
E' abbastanza chiaro, anche se si vede solo di persona, che un po' tutti i poteri sono agitati che non ci siano lamentele. Ma proprio nessuna lamentela.

Un po' è per la naturale aspirazione alla letizia che sempre ispira i potentati ma un po' credo che sia per il timore che tante lagnanze tanto nascoste dalla retorica ufficiale possano poi causare un moto del popolino bubbo e cattivo. Anzi, a tratti, si vede il sommo stupore dei potenti per il fatto che ogni genere di peggioramento e ogni tipo di retorica sempre più improbabile è accettata senza tanti blabla.

Per buona misura, e per mantenere la letizia di tutti, si vede che la repressione è volta all'agnentamento totale del popolino occasionalmente ribelle e riottoso. Non è tollerato nulla ma non tanto per il dovere di affermare la giocondità sopra il cupo brontolio, quanto per il timore che la minima lagnanza non gestita a suon di botte potrebbe far cadere la prima tesserina di un domino che poi cadono tutte e addio principati e allegria.

Tuttavia pare che non funziona benebene. Ad esempio mi ha impressionato quello del concorso per mettere le firme sulle carte bollate. Pochi posti, un figlio di ministro e uno di pennivendolo, il concurso clamorosamente truccato e la rivolta che nasce sul web e che riesce ad arrivare che ora devono rifare il concurso. Ok, è stato poi tutto un po' nascosto, senza esplicare i fatti, senza neppure parlarne tanto, mami pare un fatto molto esplicatorio di un clima e della impossibilità di gestirlo solo con le botte.

Non è difficile soluzionare la cosa, ci mancherebbe che il concurso andava truccato meglio, ma comparare la giocondità dei principi e dei loro figli tutti lieti e democratici e la rabbia del popolino imbottito di meritocrazia e libri tutto ribelle e picchiato nell'interesse della collettività è bubbo. Anzi

Troppo bubbo!
Festinam mortis causa
Per il contratto delle assicurazioni (art. 15) il giorno di tutti i morti è semifestivo.

Troppo bubbo!