29 novembre 2006

Clamore sulle schede bianche?
Odo del clamore sulle schede bianche alle ultime finte elezioni ma non ho tempo e voglia di sapere cosa scrivono i pennivendoli della pizza. Anche perché quando arrivano questi clamori è probabile che l'evento """vero""" sia catodico e il resto sia semplicemente un corollario.

Eppure l'autorevole Bubbo Bubboni aveva già il 18 aprile spiegato che i torni non contavano e i dati erano nascosti. Perché i bubbini si agitano ora? Boh?

E se il mortadella non fosse re? Scherzo, si è nella monarchia per diritto di sangue, non certo per quattro schedine che i bubbini farciscono con sottili fette di salame.
La scienza bubba
Oggi si è tenuto un omaggio ai professori e al personale universitario che fu fucilato, cacciato e costretto all'esilio durante il franchismo. Tra di essi c'erano persone di grande valore, un premio nobel (in esilio) e molti innovatori che avrebbero consentito uno sviluppo del paese che invece sprofondò nell'aretratezza tipica delle dittature fasciste.

Gli storici hanno ricostruito anche l'indegno spettacolo dei bubbi che denunciarono e sgomitarono per prendere il posto dei cacciati, spesso senza esserne minimamente degni.

Così l'università locale era arretrata quanto a contenuti ma molto avanzata quanto a forma. Un trionfo delle università bubbe che forse in altri paesi arrivò solo dopo e che oggi è talmente naturale da non essere neppure più paradigma di bubbità.

Quanto al comportamento di chi danneggia il mondo per un vantaggio personale chissà se all'epoca era percepito come naturale. Oggi è logico e razionale quanto un bubbo, al punto che un comportamento anche solo minimamente altruista è spesso incomprensibile e, giustamente, guardato con sospetto.
Tempi duri per gli illuministi
Prime pagine, petizioni su Internet, clamore nelle strade. Il paese delle tapas reclama a gran voce il calvo.
Il calvo sarebbe il testimonial della lotteria di natale che da 6 anni assicurava la vittoria agli uni e la gentile offerta del montepremi a tutti gli altri.
Ora, per cause sconosciute, la pubblicità della lotteria non ha più il calvo e così molti temono la malasorte.

Negli aerei non c'è la fila 13 e molte compagnie non hanno la 17. In ogni caso avere una carta d'imbarco con questi numeri è una fonte di sfiga perché non è detto che il posto ci sia realmente. Ovviamente, l'eventuale mancanza di sincronia tra sistema informatico e mondo reale è pagata direttamente dal passeggero.

Chiunque ha un problema con il pc, prima di capire di cosa si tratta... spegne e riaccende. E spesso, a fronte dalla complessità del sistema e della bubberia dello sviluppatore SW, funziona.

Questa credo che sia la vera immagine della scienza attuale: complessità e lotteria, scienza e superstizione sono intrecciate in un insieme che può solo essere definito bubbo. Lo specialista in un campo è superstizioso e ignorante in tutti gli altri, del resto il famoso metodo sperimentale è bubberia esso stesso. La terra per chi non vola, sembra piatta e immobile. Il sole e le stelle sembrano muoversi. I numeri "vicini" a quello estratto sembrano sfortunati (e la lotteria delle tapas li premia, anche se in misura minore). Capire perché il PC è bloccato richiede stumenti e competenze inimmaginabili.

L'osservazione dei fenomeni non serve ad un fico secco, non prova, non dimostra e non convince. Il bubbo prevale sulla scienza e la superstizione è una scienza da cui molti possono trarre profitto esattamente come dalla medicina o dalla fisica.

27 novembre 2006

Ancora dal tele coso
Il progetto di rete europea di satelliti è un'altra di quelle cose che è meglio toccarsi quando se ne parla.
Oltre alle solite caratteristiche delle europeate ha un competitor non da poco, cioè l'attuale sistema GPS. Il problema è che il GPS è vecchio, ma è gratuito e i ricevitori (oggi) costano pochissimo.

Così il bubbo trafficante d'armi che doveva vendere il *futuro* sistema europeo ha citato un brillante caso d'uso.

Il GPS è 'mericano e i 'mericani lo spengono tutto o in parte quando gli gira causando i presumibili danni agli autotrasportatori immigrati che girulano per lo stivale.

Ad esempio il bubbo diceva quando ci sono conferenze di Bubbi Grossi a Roma spengono il GPS per non agevolare i terroristi. Viceversa con Galileo il problema non si pone perché è/sarà gestito commercialmente dagli europei che, pagando, assicurano/assicureranno sempre il segnale.

Bell'esempio... e meno male che il bubbo conferenziere non si rendeva conto di quello che diceva... Troppo bubbo!
Il circolo
"Se odia parlare con una macchina prema 1"

Questo titolo mi ha ricordato la domanda di un sondaggio, ovviamente truffaldino, che ho letto di recente.

"Sei favorevole all'uso di OGM se servissero a risolvere il problema della fame nel mondo?"

Ovviamente tutti sono contrari alla fame, però se uno è contrario agli OGM e pensa che non ci sia nessuna relazione tra OGM e fame nel mondo non c'è una risposta adeguata a rapprentare il propro pensiero. La risposta sarà sempre immagine del pensiero altrui (che, guarda un po', è favorevole agli OGM).

Bubbo manipolare il risultato dei sondaggi attraverso le domande, in mondo che qualsiasi risposta sia quella voluta. Troppo bubbo!

26 novembre 2006

Appunti dal tele coso
Sono andato al tele coso per sentire le novità da una delle aree tecnologiche che più ridono in questo momento cioè quelle legate alla mobilità.

Babbo natale continua a portare navigatori satellitari, gli utenti sono contenti di nuove funzionalità di cui capiscono perfettamente l'utilità, il mercato gira alla grande, i nuovi prodotti sono sempre migliori e più economici, tutti sono felici. O meglio, *quasi* tutti.

Al tele coso è intervenuto un bubbo operatore (sponsor di livello superbubbs dell'evento). Nero, nerissimo di rabbia. Schiumava mentre accusava tutto e tutti:
- le PMI pensano solo a soluzioni verticali non interoperabili;
- i costruttori di apparati standalone non portano soldi all'operatore;
- gli utenti sono ignoranti e non comprano servizi ma solo cartine e apparecchi per sapere dove sono.

La soluzione?

- L'operatore ha integrato TUTTO nella sua rete (slide con, non scherzo, almeno 30 blocchi. Credo che oltre a me solo altri 3 in Europa saprebbero riconoscere TUTTI gli acronimi presenti sulla slide. Non so se negli USA e in Giapponi c'è qualcuno che potreva capire la slide perché in genere sono più forti su altri standard).
- L'operatore fornisce TUTTI i servizi possibili legati alla telemobilità.
- L'operatore è il cuore della telemobilità, ha lanciato TUTTI i satelliti attuali e futuri, ha inventato le coordinate, ha fatto il mondo rotondo in modo da poterci mettere i satelliti intorno. Prima dell'operatore la terra era piatta e il traffico dati wireless non era neppure in commercio.

Mai visto uno così incazzat* contro un mercato ricco e felice. Vero che questo mercato è ricco e felice perché l'operatore non è riuscito a bloccarlo, anche se con Galileo ci sta provando, però qualche briciola per i bubbini potrebbero anche lasciarla!

Una cosa però proprio non ho capito. Perché sponsorizzare l'evento se poi loro sono così incazzat*? Troppo bubbo!

24 novembre 2006

Capire un cazz* - L'elettronica
"I condensatori fatti di tantalio hanno una capacità senza pari di sopportare alti voltaggi ad altissime temperature"

Ma, dico, è un articolo sui telefoni cellulari. Come si fa a pensare che i cellulari richiedano componenti per alte tensioni e temperature?!?

Ma come diavolo usano il cellulare i pennivendoli? Tenendo la testa nel forno?
E come li alimentano? Con le pelli di gatto? Attaccandoli ad un elettrodotto russo? Boh?

Troppo bubbi!

22 novembre 2006

Tempi duri per 007
Ammazzato un bubbo politico nel paese dell'alberello due punti restano oscuri:

- nelle foto sui giornali si vede che i colpi hanno sbucazzato il finestrino lato guida (che non si è rotto, vetro robusto ma non basta mai). Possibile che un ministro guidasse da solo? Credo che tra le pizze sia impensabile. Hanno ucciso anche la guardia del corpo, forse le foto lato guida erano le uniche disponibili. Boh?

- Molti governi hanno accusato una nazione di aver organizzato l'assassinio. Eppure quella stessa nazione è stata tra le prime ad esprimere le proprie condoglianze. Possibile che non siano stati sinceri nel comunicare i propri sentimenti? O forse hanno anticipato troppo le condoglianze? Boh?

Del resto è un mondo duro e senza limiti. C'è stata una cenetta tra un paio di spie, una è stata avvelenata e l'altra si è salvata perché non ha mangiato. Pazzesco. Se le spie non possono mangiare bene al ristorante ma che mondo è? Restano solo le bionde, il famoso aperitivo con shekerato, le auto da corsa e poi le spie fanno un vita da travet, come tutti.

Di questo passo anziché desiderare di fare lo 007 i bubbini vorranno fare, chessò, il bubbo statale!

21 novembre 2006

Le scuse del famoso architetto
Contemplando le stragi al buon gusto e al buon senso compiute dal "famoso architetto" nella città gianduiotta non posso che ricordare con piacere una scena di un recente film. Un grande artista distugge a bastonate il modello di una costruzione fatta da un giovane architetto. La scena è selvaggia e si sarebbe quasi tentati di provare compassione per il giovane le cui aspirazioni sono brutalmente bastonate.

Poi basta un giro nella città gianduiotta, o un duemila passi cercando il gate in un moderno aeroporto, e si auspica che (i modellini di) tanti "famosi architetti" siano randellati di santa ragione da un manipolo bubbi inferociti.

Tuttavia una piccolissima scusante c'è. Ho notato come praticamente tutte le opere del "famoso architetto" sono fissate con dei bulloni. Un qualsiasi palazzo antico è di pietra/mattoni/cemento ma le disastrose opere moderne aggiungono sempre i bulloni.
Un po' come se il grande nome dicesse: "ok, vi ho fregati con una bubberia orrenda costata miliardoni. Però un giorno, casomai prevalesse il senso del bello e finisse Tangentopoli-II, potete sempre smontare tutto e vi riprendete lo spazio."

Così è come nel film: soddisfazione e un pelo di pietà. Il tutto schiantando l'immonda opera archittettonica con un randello bubbo.

18 novembre 2006

Il giornalone bubbone
Mi manca sempre una bella esperienza di marketing consumer, così mi appunto qualche nota su un caso interessante.
Nella città gianduiotta lanciano la nuova veste di un quotidiano impresso su alberi morti (o uccisi per l'occasione).

Uno degli slogan è
+pratica / +pagine / +colore
che, tradotto dal markettaro, significa
+piccola / +pubblicità / +scarsa qualità di stampa.

E' sicuramente un prodotto difficile da piazzare, ma lo slogan mi sembra corretto. Sarebbe sbagliato dire "autorevole" o "accurata" o "profonda", nessun giornale della pizza è così, vuoi perchè ci scrivono i pennivendoli, vuoi per una lunga tradizione storica che lega i giornali all'industria e ai relativi interessi.

Inoltre il bubbo medio acquista il giornale su alberi morti inquanto oggetto fisico e non perchè ha un contenuto capace di facilitare lo sviluppo neuronale.

Il bubbo, ad esempio, usa il giornale per pulirsi, lavare i vetri del biturbo, ammazzare le zanzare, avvolgere la verdura, sapere che giorno è, che tempo fa e quali programmi ci sono alla tv.

Oggi il giornale pizzaiolo è appunto una protesi della TV e non un accessorio della mente bubba.

L'articolo tipico inizia sempre con "ieri nella trasmissione di (NOME BUBBA TV) tizia ha detto che tromba così e cosà" oppure, se è un articolo sulle vite dei reali, "ieri nella trasmissione di (NOME BUBBO TV) il suddito ha magnificato la bella faccia del re" e poi via sparolando ad uso solo di chi ha visto la trasmissione.

Quindi quella del giornale in questione è una buona campagna, centrata sulla fisicità e non sui contenuti buoni e saggi.

Del resto per quelli c'è già questo blog.

17 novembre 2006

Lo stipendione del capone
Sono sempre stupito e rattristato dalla insensibilità dei bubbini che sembrano non prendere esempio dai buoni sentimenti quotidianamente esibiti dai nobili della attuale monarchia regnante.

Ad esempio molti ignoranti si lamentano degli enormi stipendi dei caponi di grosse aziende di nomina reale. Bubbis Planoni e Bubberi Ferricortis sono tra i tanti che insaccocciano milioni di euri senza fare poi molto, in apparenza.

I bubbini dovrebbero felicitarsi e non ricriminare: cosa potrebbero mai fare nella vita Bubbis e Bubberi se il re non avesse avuto pietà di loro? Come manager sono scarsi, in altri paesi sarebbero presi a calci nel sedere per la massa di cavolate già fatte, per i lavori di fatica non sono adatti, per quelli di concetto non hanno testa. Ma ecco che, dimostrando una grande benevolenza, il re ne ha pietà e il colloca nell'olimpo dorato dei caponi bubboni.

Ovvio che, ispirati dai reali sentimenti, i caponi si sentiranno in dovere di ricambiare la generosità del re. Ma, avendo un buon stipendio, è un problema ritornarne un po' a chi li ha benignamente posti tra gli agi? Ovviamente no, anche perché è sicuramente di aiuto alla salute del capone ricambiare l'affetto ricevuto.

E qui i bubbini dovrebbero ispirarsi, versare anche loro dei soldi dove e come il re indica come segno di gratitudine per la loro stessa vita.

Invece no, i bubbini se lo sapessero si lamenterebbero, direbbero che sono denari più o meno pubblici rubati, se non allo stato, sicuramente agli azionisti, e via bubbeggiando.

Ingrati! A voi non vi faranno mai caponi! Prima imparate a beneficiare chi vi beneficia e poi se parla! E meno male che, da bravi bubbini ingnoranti, non sapete quanto sono generosi i bubboni caponi con i soldoni degli stipendioni!

16 novembre 2006

Mai dire mai
Ogni tanto i bubbini ricordano quella storica frase di un capone che negli anni 50 prediceva che nel mondo non ci sarebbero stati più di 4 o 5 computer. I bubbini ridono, considerando che oggi ci sono milioni di pc sparpagliati ovunque.

Tuttavia prima di sbellicarsi è meglio essere sicuri che la storia sia finita, dato che le cose possono sempre cambiare. Inoltre una massa di bubbi che non ha ancora capito se è meglio o no mettere tutte le uova nello stesso paniere o che non ha la fila 13 sugli aerei dovrebbe essere mooolto ma mooolto umile.

Così guardando la città gianduiotta dall'aereo vedevo che qui il natale è già ufficialmente iniziato, con babbi natale e alberelli illuminati nel parcheggio dei supermercati.

Il cattolicesimo, appena ebbe la forza di farlo, "prese" le feste pagane usando le stesse date in modo da:
- fare festa
- sopprimere il culto pagano in modo semplice e rapido

Però la storia delle religioni non si era interrotta! Oggi i pagani si sono ripresi tutte le feste (da hallowen al natale).

14 novembre 2006

Il titolazzo
[NOME PAESE DOVE E' AVVENUTO UN FAMOSO DELITTO]: la [NOME SOSPETTATA, MADRE DEL BAMBINO UCCISO] se c’era, dormiva

Ogni tanto i pennivendoli fanno ridere sapendo di far ridere. Credo.

12 novembre 2006

Esprimere espressioni
Con dispiacere ho dovuto respingere un commento di Anonymous che indicava da quale testata on-line ho preso una delle frasi della serie "Capire un cazz*".

Un buon autore scrisse che dire che la legge è uguale per tutti equivale a dire che sia ai ricchi che ai poveri è proibito di dormire sotto i ponti o di chiedere l'elemosina.

Analogamente oggi non c'è una tutela che consente di esprimere delle bubberie senza timori, non esiste un ambito di persone libere che possono capire di sole cosa è bubbo e riderci sopra. Qualsiasi opinione, bubba o saggia, può essere considerata diffamazione, violazione di copyright, calunnia, lesione della privacy, causa di mancati guadagni, informazione finanziaria non autorizzata, violazione delle leggi stabilite dalla sacra lega dei pennivendoli, bubberia carcerabile, violazione di brevetto, apoteosi di reato, abigeato, concussione, minaccia, sollecitazione non autorizzata al pubblico risparmio, causa di allarme tra i bubbini, rivelazione di segreto di stato e industriale, induzione al suicidio, ecc.

Basta considerare la tipica frase che si trova su questo blog: "L'UMTS è una bubberia, fatta da bubbi, bubbamente, per altri ancora più bubbi". Oltre a tutti reati indicati sopra ci sta anche l'associazione a delinquere con gli utilizzatori di GSM.

E' vero che in una democrazia puoi dire quello che vuoi tanto nessuno ascolta, mentre in una dittatura non puoi dire nulla perché c'è sempre qualcuno che ascolta.
Però noi viviamo in una monarchia: alcuni bubbi grossi sono al di sopra della legge e possono dire quello che vogliono, altri sono sempre al di sotto e possono dire solo quello che ritengono non gli farà danno dopo averlo detto.

Pertanto qui non ci sono quasi mai nomi, riferimenti precisi a fatti, ecc. Qualche volta mi spiace perché magari il testo è poco comprensibile e, se lo rileggo dopo un po', non mi ricordo più di chi si parlava. Analogamente non metto praticamente mai link e immagini, non cito testi di canzoni, ecc.

Ora non ho tempo di sviluppare il ragionamento sulla legge, però credo che se scrivessi come se in questo mondo si potessero esprimere liberamente delle opinioni in poco tempo non avrei la possibilità di sviluppare altri ragionamenti bubbici.

11 novembre 2006

Quel bubbo del sindaco
In un comune hanno vietato la circolazione della auto Euro 0 in una certa fascia oraria e in certi giorni.

Mi chiedevo se le emissioni della differenza tra auto Euro 0 e Euro 1 erano superiori a quelle necessarie per produrre una nuova auto Euro 4... quando ho capito l'errore.

In [NOME NAZIONE] il sindaco ha una responsabilità diretta se le emissioni in media superano certi valori per certi periodi.

Viceversa il sindaco se ne strafotte se ci sono delle emissioni nelle nazioni dove si producono le auto.

Applicando la logica bubba si capisce che le emissioni sono, mondialmente, superiori ma ininfluenti per il sindaco bubbo.
Ricercare fondi
¿¿300 milioni di euro di tagli alla ricerca previsti dalla finanziaria??

Ma come cazz* è possibile che ci fossero ancora dei finanziamenti alla ricerca nel paese della pizza? Boh?

Comunque a ragione Bubbo Bubberi, autorevole Ministro della Ricerca Suprema e della Scienza Militare Pacificatrice: "tutti i laboratori inizino immediatamente delle ricerche segretissime sull'invisibilità per sostenere l'immane sforzo bellico in cui è impegnata la nazione a difesa dei propri interessi economico-mafiosi e delle seggiole che detiene negli organismi bellicosi mondiali".

Così il problema è risolto: appena non vedrà più l'ombra della ricerca sarà... un successo!

10 novembre 2006

Lamentele sul DVB-H
Ho visto un articolo sul DVB-H su un noto (e buon) sito di tecnologia. Non sono d'accordo. Il DVB-H in [NOME NAZIONE] non è mal messo perché in se non serve ma perché l'offerta è stata e sarà disastrosa. Il marketing degli operatori ha colpito duramente una tecnologia che doveva ancora partire, uccidendola prima che si formasse la massa critica. Così la partenza vera, se l'operatore la tollera, sarà molto più avanti. Tuttavia il rischio di finire come il push-to-talk è tutt'altro che scampato.

I risultati sono i soliti:
- numeri nascosti
- rapporti degli analisti falsi
- prezzi assurdi e quindi offerte a costo zero per tot mesi (poi la teorica mazzata, ma il cliente è già scappato)
- pochi (o uno) terminali
- niente di free, si paga con la legge dell'operatore: sempre-tanto-comunque-subito

La riprova che la TV mobile "serve" l'ho avuta qui al SIMO: player MP4, TV portatili DVB-T (davvero portatili, non trasportabili), lettori DVD portatili anche da auto, decoder DBV-T USB per notebook abbondano e sono accolti con interesse. Quando per pochi euri posso avere la TV sul portatile sarebbe il caso di parlare di trionfo della TV mobile, solo che l'analista non capisce il mercato e l'operatore non capisce il business.

Solo una minaccia non si è ancora abbattuta sul già morente DVB-H di [NOME PAESE]: le applicazioni fatte dall'operatore. Mah, forse un errore in meno rispetto al solito? E' presto per dirlo.

Leggendo l'articolo però mi sono ricordato di un'altra legge importantissima delle tlc mondiali. Gli operatori, ancora oggi, non hanno mai capito e voluto Internet. Sono sempre fermi al V.23 e ai walled-garden. Le tecnologie possono mutare, gli anni possono passare, gli armadi posso riempirsi di scheletri, ma l'operatore vuole sempre e comunque fornire sia il trasporto che i contenuti. E ha pure l'idea che se non lo fa lui non lo farà nessuno e il trasporto non sarà venduto. E così facendo fa e farà sempre la fine del bubbo. E non è una bella fine.

09 novembre 2006

L'attor giovane
Un noto principio tecnologico afferma che non si puo' fare per tutta la vita l'attor giovane. Cioe' se una tecnologia e' sempre lili per partire ma non parte mai c'e' qualcosa di importante che non funziona.

Un esempio sempre buono e' il riconoscimento del parlato.

Dall'idea di sostituire la segretaria (che nell'antichita' scriveva le lettere per conto del capone) a quella di sostituire l'addetto al call center, siamo sempre a baracche semifunzionanti che pretendono o un dizionario di cinque parole o che parli come un bubbo cretino che fa gli esercizi di dizione.

Ieri qui al SIMO (come lo SMAU ma spagnolo, solo che e' bello, vitale con gente felice e grandi aspettative tecnologiche) una nota societa' di software non-libero presentava ad almeno 300 bubbi sviluppatori la nuova piattaforma integrata di sviluppo ultrabubba versione 3.0. Con trumenti di sviluppo mostruosi che integrano l'integrabile, supportano il supportabile e abilitano a scrivere bubberie inimmaginabili (es. menu' con controlli ruotati o basati su skin, ecc.).

La demo si basava sulla realizzazione di un sistama di crm per un'azienda immaginaria. Tutto bene, compresi i video integrati con menu' a tendina e pulsanti obreggiati in giallo, poi arriva il micidiale riconoscimento vocale.

Due linee di codice, richimato il dizionario spagnolo e via.

La frase che il bubbo demo doveva pronuciare era "el ratón no funciona". Subito appare "el no funciona". Nuovi tentativi, iniziando via via a parlare come un cretino portano a "el funciona" come miglior risultato. Parlando forte e chiaro "hezbolla funciona" (tutti a ridere, la societa' in oggetto e' USA). Parlando a carateri staccati, lento, forte e chiaro "el no decepciona" (egli non tradisce, giu' altre sonore risate).

Ok l'effetto demo, ma fino a quando chi si occupa di riconoscimento della voce non conosce anche un po' di sviluppo HW DSP... meglio limitarsi a "B - U - B - B - O" e poco piu'.

07 novembre 2006

Contro la pena di morte
Il responsabile della morte di almeno 46.630 in Iraq (cfr. IraqBodyCount, della guerra in Afghanistan e delle relative vittime, della condanna a morte di oltre 150 persone quando era governatore, della soppressione delle libertà civili nel proprio e in altre nazioni nonché di innumerevoli altri crimini contro l'umanità, la fede, il progresso e la razionalità non va comunque punito con l'impiccagione.

Il mondo intero potrebbe facilmente disarmare il criminale ed impedirgli di uccidere ancora.

Forse il partito di George W. Bush perderà queste elezioni: è inutile impiccare il bubbo malvagio quando potrebbe essere curato e un giorno, forse, guarire.
Authority per l'energia europea
Non ci sono mai state tante Authority per la privacy... e non c'è più privacy neppure nel paese della birra calda, dove il termine e il concetto di "privacy" sono stati inventati. E' praticamente impossibile uscire di casa a piedi o in auto senza essere visti da una telecamera (di sicurezza, per carità!) o non ricevere spam e telefonate pubblicitarie o evitare di provare con il sangue (=biometrica) la propria identità (ma con l'europa non doveva essere inutile anche la carta d'identità? Boh?).

Non ci sono mai state tante Authority per le telecomunicazioni... e i reclami, le denunce, i problemi con le telco sono a dei livelli incredibili. Prima di cambiare gestore chiunque si chiede "Quanti problemi avrò?", "Riuscirò ad ascoltare l'opera omnia di Ludwig van Beethoven solo chiamando il call center?" e simili. Alcuni sono riusciti a farsi rimborsare il danno biologico patito per le vessazioni da call center di operatore telco!

Ora il mortadella vuole l'"Authority per l'energia europea".

Bubbamente ho una scorta di pile ricaricabili, mi manca solo un caricabatterie solare. Almeno fino a quando non ci sarà anche l'"Authority per le energie alternative" sono a posto...

06 novembre 2006

Niente liquidi
Ok, i pennivendoli si sono distinti nel propagandare la questione liquidi/voli. Del resto nasce da un comunicato europeo grafico, di due paginette illustrate. Non era difficile, tutto sommato, neppure per loro.

Il fronte frequent flyer invece è stato carente.

Sono frequent flyer di praticamente tutte le compagnie (per via delle allenze o direttamente) e ho ricevuto solo 1 mail con buon anticipo, ben fatta, che spiega la questione senza errori.

Il vincitore del concorso di marketig e comunicazione è una piccola compagnia aerea che vola solo alle isole Canarie...

Quello che mi ha colpito è che gli altri:
1) hanno inviato le solite mail di routine senza riportare la cosa, compresa una compagnia con la quale ho delle prenotazioni aperte;
2) non hanno colto l'occasione di una mail specifica, una volta tanto sensata, a cui aggiungere un messaggio pubblicitario;
3) non hanno cercato di ridurre i disagi a fronte delle solite europeate inutili, sbagliate e tradizionaliste.

Bubbi anche a 30000 piedi!

05 novembre 2006

Capire un cazz* - L'elettrotecnica
"Un calo della frequenza di energia proveniente dalla Germania e destinata al nostro Paese avrebbe provocato blackout parziali in diverse zone dell'Italia."

I pennivendoli non si limitano certo all'alta frequenza, già a 50 Hz dicono cretinate.

03 novembre 2006

Il valore del minuto
Occhei, in futuro le chiamate non si pagheranno a minuti. Tutto si gioca sul valore del servizio reso e non sul tempo di conversazione dato che non c'è più un impegno di risorse commutate, ecc. ecc.

Fin qui basta (e arriva) il normale analista.
Prosegue Bubbo Bubboni.

Nuovo servizio per chiamare i tassì con numero unico da qualunque città di [NOME NAZIONE] (bah, ma poi funziona nelle periferie/cinture? Chissà e chissenefrega).

Prezzo da rete fissa 62 cent al minuto. Vabbé. Sarebbero tra le 43 e le 73 VOLTE il prezzo della stessa chiamata usando il numero urbano (trascuro lo scatto alla risposta che è irrilevante in una chiamata "vera").

Prezzo da rete mobile 96 cent al minuto. Lo scatto alla risposta qui c'è ed è pari o superiore a quello dei profili tariffari che lo prevedono. Solo che la telefonata costa almeno 3 volte il prezzo che si ha con una sim bubba.

Criminali rapinatori? Mannò. Intanto danno una parte dei ricavi in beneficenza eppoi non vendono il traffico telefonico.

Vendono un servizio, un concetto, un modo di vivere la mobilità in un mondo di città sconosciute e numeri misteriosi. Sono un oasi nella giungla urbana non un servizio telefonico.

Anche questa volta gli analisti hanno avuto ragione!
Sbatti il mostro in prima pagina
Ci risiamo. Per tutte le """nuove""" tecnologie la stessa storia.

1) Prima gli articoli sono solo sui giornali extrabubbi e va tutto bene, si parla di feature, limiti, scenari d'uso improbabili, ecc. Il succo è che tutto dipende dai prodotti e comunque la prossima versione dello standard aggiungerà quello che ora, palesemente, manca ma che non c'è stato tempo/voglia di implementare.
2) Poi tocca ai giornali di massa e la tecnologia viene criticata, in genere perché è inutile, ha mille competitor o insicura. C'è anche la variante politico-localista per cui la tale tecnologia si usa solo tra le pizze, gli altri sono già più avanti.
3) Poi è il turno dei giornali tecno-divulgativi che pubblicizzano il prodotto che la implementa in finti articoli.
4) Da ultimo ritornano i giornali di massa per dire che la tale tecnologia è sì diffusa ma altre avanzano e i vip ne sono al corrente.

Ora è il turno dell'IPTV vs DTT vs. MobileTV vs. satellite vs. analogico vs. videoplayer portatili vs. PVR vs. DVD vs. VHS vs. filmini 8mm vs. diapositive vs. cinema muto.

Tutti a ventilare i polmoni con bubberie. Basterebbe che chi conosce la tecnologia si informi sul biz, chi conosce il biz provi a usare i prodotti (se e quando ci sono) e chi non capisce nulla si informi senza parlare.

Non è che l'IPTV è la versione evoluta del DTT o viceversa. Non esisterà sempre e comunque una competizione dato che, in genere, i player (oltre ad essere i padroni del giornale) sono anche detentori di una sola delle tecnologie/frequenze/reti.

L'affermarsi sul mercato dipende dalla forza dei player, dai prodotti, dai tempi, dalla comunicazione eppoi, forse, un po' ma poco dalla tecnologia.

Certo tranne i casi di tecnologie bubbissime, ma su questo gli esempi di digitale sono abbastanza allineati: lo zapping è un disastro, appena cala il segnale non si vede nulla (cioè non degradano dolcemente come l'analogico), il ricevitore ha un'interfaccia umana disumana progettata da un torturatore professionista. Insomma il solito mondo bubbo, non è lì che si fa o si perde il mercato.

Troppo bubbi!

02 novembre 2006

Difficile comunicazione
Si sottovaluta quanto sia difficile comunicare.

Ho letto che dopo anni di campagne che spiegavano che il fumo in gravidanza può determinare una crescita limitata del feto... in UK hanno capito che le minorenni incinte fumavano in modo da sentire meno dolore al momento del parto dato che il bubbino sarebbe nato più piccolo!

Alle volte il pensiero bubbo ha una sua razionalità, ma non è affatto semplice coglierla!
Problemi bubbi
Ogni tanto mi pesa essere un esperto. Trovo sempre un sacco di doc e e-book del tipo "la bubbo-tecnica per principianti" e mai un "la bubbo-tecnica per esperti tosti".

Possibile che per gli esperti la bubbo-tecnica vada studiata solo sulle specifiche? Non si potrebbe usare un documentino dettegliato ma con figure e schemini ogni tanto?

Eppoi non si potrebbe aspettare un po' a studiare le novità? L'esperto parte quando i prodotti non esistono, magari ha bisogno di quelle funzionalità ora (e non ci sono) eppoi quando esce il prodotto ne ha già le scatole piene e non lo vuole più vedere, mentre per il bubbino è una festa e tutta una evoluzione.
Inoltre il prodotto implementa sempre 1/4 delle features totali e non sempre il 1/4 più utile, ma per il bubbino il problema non si pone.

Ah, problemi bubbi!
La classifica del know-how
Ho riparato un vecchio (6 anni!) cell e ho avuto modo di riverificare la classifica del know-how.

Al primo posto c'è la meccanica: se non sei capace non puoi neppure iniziare, ti pescano subito.

Al secondo posto c'è l'hardware: se sei scarso puoi fare le cose maluccio, ma qualcosa funzionicchia, senza troppa affidabilità e spesso con costi più alti dell'ottimale.

Al terzo posto c'è indiscutibilmente il software: se sei privo di qualsiasi capacità di ragionamento astratto o di ragionamento tout cour puoi tranquillamente lavorare come programmatore bubbo. L'unico campo precluso è l'open source, ma per il resto non ci sono limitazioni per un bubbo incapace.

Il cell in questione ha un'ottima meccanica, ma il record della qualità meccanica sono sicuramente le navi. Quando in un banale autobus sento che tutto sbatacchia a casaccio mi rendo conto di quanto bisogna essere geniali affinché in una nave si senta appena appena il ronzio del motore.

L'hardware del cell è discreto ma le funzionalità sono state massacrate dal marketing. Il SW dopo quattro release ha qualche baco... c.v.d.

01 novembre 2006

Panamarketing
Così come le attività industriali ricercano in continuazione i biz-models delle attività criminali (creare assuefazione, agire di sorpresa, puntare sui giovani per colpire gli adulti, il DRM, la truffa, ecc.) il business politico-elettorale che taluni chiamano democrazia si ispira ai modelli industriali.

In occasione delle elezioni in una comunità autonoma del paese delle tapas una panetteria ha preparato dei dolci con il faccione dei vari candidati. Ogni giorno hanno pubblicato in vetrina la statistica dei faccioni più venduti e quindi un indice di popolarità dei candidati.

Buona idea in un mercato (quello politico) ancora poco sfruttato. Beh, poco sfruttato dall'industria non dai politici bubbi!
La guerra in slide
Metto qui un link, certo che tra poco non funzionerà più (alla faccia dei concetti antichi di hyperlinking in cui credono solo le scuole medie).


http://www.iht.com/articles/2006/11/01/news/web.1101military.php


E' un articolo dell'IHT del 1 novembre 2006 con una slide dei militari USA intitolata "Iraq: Indications and Warnings of Civil Conflict". Forse i pennivendoli della pizza la citeranno domani, sempre che il giorno festivo non li porti a dimenticarsi di leggere il giornale del giorno prima da cui copiano le notizie e i relativi commenti E' anche vero che è una slide a colori, già pronta per essere pubblicata, basta tradurre due righine... ummm, attraente prospettiva per il sempre pigro pennivendolo.

Dell'articolo mi ha colpito questa mezza frase "For a military culture that thrives on PowerPoint briefings [...]"

Oggi la probabilità che un documento .doc o .xls (.odt o .ods) sia letta è bassissima, un po' meglio il pdf, trionfano però le slide. La cultura delle slide è micidiale ed è sicuramente una delle cause del pessimo stato delle aziende grosse. Pur di mettere un certo numerino o un colorino su una slide per il bubbone capone qualunque middle manager è pronto a sacrificare un numero di bubbini. Non parliamo poi di quei manager piccolini che non vedono spesso la luce del sole: questi per poter presentare quattro bubberie al bubbuone capone sono pronti assolutamente a tutto, convinti che il bubbone capone si ricorderà delle loro slide e li promuoverà al livello "medio-bubbo manager" nella prossima riorganizzazione.

Il cancro delle slide, della loro superficialità e capacità di nascondere, dell'illusione di vedere-capire-decidere, dell'idea che una visione globale permette di capire le cose prioritarie, e via di bubberie... non si limita all'industria italiota ma arriva anche al cuore della cultura fascio-militare contemporanea.

Bah, sperare che un loro proprio missilone li ammazzi tutti non è bene, ma sperare che una serie di presentazioni li facciano ritirare è un bene per tutti. Pensiero bubbo!