28 ottobre 2010

L'epoca dei bambini morti
Seguendo le regole del tempo moderno è già natale ovvero l'epoca dei bambini morti. Infatti nella carta da riciclare da un mesetto finiscono pacchetti di lettere di richiesta soldi con varie foto e slogan. Fin qui tutto bene, tutto normale, tutto senza importanza, ma uno slogan che ho visto mi è sembrato più bubbo del solito.

"Oltre 8 milioni di bambini muoiono ogni anno nel mondo."

Vabbè, detto così sarebbe triste ma tutto sommato è anche brutalmente naturale. Dopotutto non ho progettato io un essere bubbo e il relativo medioambiente e qualche difetto è logico che ci sia.

Poi aggiungono anche che "La maggior parte di questi muore per cause facilmente prevenibili e curabili."

Mah. Evitare la corruzione, il consumismo, il liberismo, il militarismo, la schiavitù, il furto delle materie prime, la mafia, l'incompetenza, la stupidità, la paura o il razzismo non è affatto facile, prevenibile o curabile.
O devo fare la parte dello stupido che crede che le cause di tanta strage sono i piccoli virus colorati, che non tutti hanno i libri che imparano le cose e che con gli OGM si farebbe più cibo e tutti mangiano e diventano obesi?

E intanto quelli degli slogan collaborano con un noto operatore telefonico per rendere "sicura" la navigazione dei pampini. Ma non dei bambini che cercano di entrare via nave nella fortezza europ*, proprio dei pampini con il PC.

Beh, almeno i morti di noia li salveranno dai mali delle tette&culi del web. E' già qualcosa di buono, ma mi pare bubbo, anzi

Troppo bubbo!

26 ottobre 2010

Clientes agregationi
E' bubbo che siccome i clienti sono diventati dipendenti paganti delle grosse aziende moderne ora un po' li trattano come i dipendenti di una volta.

Così cè una rappresentazione extra di un musical dedicato ai clienti (che si pagano un biglietto ridotto) di una grossa azienda delle tapas.

Mi pare bello perché fa aggregazione tra i clienti così come la farebbe tra i dipendenti, con tutte le bubberie del caso che è troppo bubbo questionare qui.

Ma un po' come se fosse per i dipendenti l'azienda cade nell'umorismo involontario, riprendendo proprio nei minimi dettagli le dinamiche e la bubbità solenne che sempre affligge la comunicazione interna.

Così tra mille e mille musical, opere e teatri la massa dei clienti sarà accomunuta dal titolo "Los Miserables".

Troppo bubbo!
Forma documentis
Stavo proprio riflessionando su questa cosa dei formati che lo dice anche qui! Io però non pensavo alla cosa dei disegnini, dato che per me quello che meglio espressa la proprietà supermatematica citata è che provi a fare una fotocopia e non ci sta o ci vuole un foglio in piu (o due nei casi matematicamente più elaborati).

Mi è successo di vedere che alcuni documenti vecchi non riesci mai a scannarli bene e altri, sempre vecchi, non riesci a farne stare due.

Calcolando in 7.8 miliardi di euro il risparmio derivante dalla standardizzazione dei formati dei documenti pizzaioli, si può dimostrare matematicamente che la non standardizzazione comporta una maggiore spesa pizzaiola pari a circa 7.8 miliardi di euro.

Quindi se lo stato delle pizze impone con la forza bruta della legge che i formati da usare sono il 130% in più o in meno dei formati A(x) è come se immettesse nel mercato una massa di denaro notevole, risollevando leconomia e tutto.

c.v.d. Troppo bubbo!
Tapas y pizzas
Oggi ho visto che cè un video comico delle pizze mettendo le scritte inventate sotto un pezzo del (bel) film El Hundimiento che i personaggi intanto parlano nella lingua dei wuster.
E' bubbo che sia delle pizze perché è mesi che escono diecine di video comici con quello stesso frammento ma nelle tapas.

Ho anche visto che cè un cartello dei xenofobi pizzaioli dove cè una coda con i non-bianchi davanti che impidono il passo ad un vecchio bianco. Il cartello (fatto un po' come i personaggi di un fumetto, ma caricaturati da uno xenofobo) uscì anni fa tra le tapas e il bianco era di lì. Ora lo hanno girato cambiando la direzione della fila (boh?) e il bianco è diventato pizzaiolo. O è il primo delle tapas che diventa pizzaiolo oppure è solo che si sono passati il disegno nei mitin razzistici.

Sta avedere che non sono lunico bubbo che ascolta la radio delle tapas e ne legge i periodici...

Troppo bubbo!

25 ottobre 2010

Bubbus antiquo futurus
Melo sono giò appuntato tante volte ma è sempre bubbo mirare a come è bello vivere nel futuro e i bubbi cercano di ricacciarti nel passato.

Questa volta mi segno di altri due casi bubbi.

Uno che stavo usando dei programmi vecchi ma col computer nuovo e vanno bene e sono velocissimi e hanno pochi bachi perché li avevano fatti gli antichi che erano tutti bubbi e non sottostagisti semioccupati che tanto tutti sanno programmare.

Due è quello dei programmi del 2011. Ne ho già installati un paio e saremmo solo a ottobre ma dell'anno prima. Ma non vanno bene perché non è poi vero che siamo nel futuro per i programmi del prossimo anno ma nel passato che si è tutti arretrati.

Insomma ancora una volta si capisce che siamo dei bubbi giganti sulle spalle dei malfermi nani del passato anche nell'informatica e non solo nel pensamento pseudoscientifico!

Troppo bubbo!

23 ottobre 2010

Quello che parlano
Ho comprato una pellicola dal giornalista, che la vendevano a 2.95 già sul disco e mi sembrava poco mami avevano detto che era bella.

Ho anche provato a vederne un pezzetto nella lingua delle pizze, che sarebbero dei bubbi che parlano nelle pizze mentre gli attori veri non si sente cosa dicono, mappoi sono passato subito alla lingua originale dei salmoni affumicati con le scritte sotto che tanto sono abituato così e mi piace.

Però per la prima volta ho capito benebene cosa non mi piace che parlano nella lingua delle pizze.

Per capirlo è un po' come nella città della carbonara che i motorini hanno i diritti, mentre nella città gianduiotta i motorini sono tutti umili perché i diritti li hanno le auto. Così se anche non sapessi in che città sono perché non mi ricordo che giorno della settimana è mi basterebbe vedere come guida un motorino per saperlo perché con microsegni espressa la sua relazione con le auto.

Allo stesso modo se non capissi da mille segni se due (un bubbo e una bubba) che vedo da lontano e non sento parlare e non conosco sono pizzaioli o no, mi basterebbe vedere come si relaziona la bubba con il bubbo per saperlo. Se la bubba sembra indipendizzata, da mille piccolissimi segni e gesti, allora potrebbe non essere pizzaiola (e altri segni lo confermeranno) ma se è umile di un certo tipo di umiltà allora è pizzaiola.

Così nella versione del film che parlvano come le pizze le relazioni tra i personaggi erano quelle pizzaiole e questo rendeva la pellicola falsa e odiosa. Ad esempio uno non era indigeno e allora parlava come se fosse buana ed umile, mentre nella versione vera aveva una relazione paritaria e "normale" con l'indigeno. Le bubbe tradotte non sembravano più indipendizzate ma al più isteriche e in genere esprimevano una certa specie di inferiorità.

In generale tutti sembravano ridotti a macchiette e modellini di pregiudizi pizzaioli, creando con piccoli accenti e toni un sistema di relazioni totalmente diverso da quello che regista e attori espressavano davvero e che, fuori dalle pizze, è appunto ritenuto "normale".

Così è bubbo che meno di sillabe contengano significati così complessi che mi confondo solo a pensarci e mi sembra di sentire l'eco dell'urlo del bubbo preistorico che squarciava le tenebre e terrorizzava i dinosauri con il suo forte e chiaro

Troppo bubbo!
Prezzo, valore e costo
"Crea un blog. E' gratis!"

E' bubba la nuova pubblicità che hanno messo su un noto sito di blog. Come si usa oggi voglio dare il mio contributo alla potente grossa azienda che l'ha messo e che poi ci scrive qui anche Bubboni.

Così metto qui degli slogan già pensati che magari servono per le prossime campagne, basta aggiungere un bubbo che faccia le faccie relative e l'esito è garantizzato.

"Non creare un blog. E' gratis!"
"Dormi. E' gratis!"
"Pensa. E' gratis!"

Troppo bubbo!

22 ottobre 2010

Barra-a
Volevo appuntarmi di quello del cartello che cercano per un lavoro ma non stranieri, che anche io ho visto il cartello (più di un mese fa, potenza dei media sempre informati sene parla ma da poco, come se fosse nuovo).

Ci vanno due premesse a quello che opino, che già lo capisco poco ma senza le premesse ancora meno.

1) Per me quello di includere è importante. Se si include va bene anche per me, se si esclude per me non va bene anche se non sono io quello più affettato dall'esclusione.
Ad esempio mi chiama sempre l'attenzione che nelle conferenze dei partiti delle pizze non c'è quello per i sordi, anche se non sono sordo. O che ci sono gradini inutili ovunque un moderno architetto metta mano, salvo che sia quello che fa la soppressione delle barriere architettoniche e mene stupisce sempre la totale inutilità se il progetto fosse fatto bene da uno capace, anche se io faccio che mi piego per allenare le gambe e salire sui monti e mangiare i panini.

2) Io sono straniero, ovunque sia. Già melo ero appuntato e non posso ritenere di essere indigeno perché sono troppo straniero a tante cose degli indigeni. Un po' sarà per l'individualismo bubbo, un po' perché tra tanti colpi di coda i vecchi dinosauri nazionali stanno morendo, ma sesi dice che uno è indigeno non voglio essere io, tanto meno tra le pizze.

Ciò premesso i commentari che ho letto su quello del cartello non mi sembrano validi, se cè una certa aspettativa sulla legge. L'aspettativa è quella che sarebbe delle azioni positive. Un concetto talmente complicato che io stesso mi confondo quando ci penso ma che sarebbe necessario.

Infatti che importa se chi non mette barra-a o barra-o sui cartelli viene multato seppoi uno guarda i vertici di aziende grosse e vede che sono tutti bianchi, barra-o e vecchi come il bacucco?

Amemi piace quando si dice "a todos y a todas" però non basta. Dovrebbe essere sanzionato dalla sensibilità comune che uno non usa un linguaggio inclusivo ma la forza bruta della legge, nello specifico, dovrebbe avere le azioni positive e non le multe o le quote.

Tanto sei metto barra-a eppoi prendo solo i barra-o tutti sono contenti? La legge, la forma e i diritti saranno anche tipograficamente tutelati ma ame non basta.

Sarebbe ora che su questi temi la legge sia positiva e la collettività abbia una sensibilità negativa verso chi non è inclusivo. Ma questo sarebbe bubbo, forse

Troppo bubbo!
Premi e timori
Un po' come una seccatura delle esposizioni letterali è che bisogna scrivere tutte le dediche sui libri che li hanno comprati una seccatura dei premi è che bisogna fare il discurso che ti piace il premio.

Per le dediche dopotutto, come uno ci piace scrivere, vabbé fa anche le dediche che però vanno scritte a mano e a me già vengono i crampi sia pure se non ho ancora scritto il libro.

Ma per il discurso vedo che è peggio perché bisogna dire le cose belle ma anche fare una cosa originale e che ti esprima. Ero anche preoccupato della lingua perché poi magari mi danno il premio tra le tapas per la diffusione dei tapaismi nel mundo oppure tra i latini per la diffusione del latino bubboniano nel mundus. Così poi devo fare tutto il discurso nella lingua delle tapas o in latinorum ma non è che temo di scriverlo perché sono influente in ambo le lingue.

Quello che temo è poi leggerlo perché ho un forte accento pizzaiolo che, bubbamente, negli appunti del blog non si vede tanto. Evitare l'accento richiederebbe uno sforzo la cui bubbità mi fa venire voglia di dormire solo a pensarci così ero un po' triste per i premi.

Mappoi stavo ascoltando che un sociologo bubbo che apprezzo che viene dai mangiatori di formaggi che stava facendo il suo discurso nella lingua delle tapas ma con un fortissimo accento dei formaggi. Ho ascoltato benebene la retrasmission e proprio non si sentiva che ridevano.

Allora anchio, se lui che è bubbo parla con accento allora anchio che mi pare bubbo, anzi

Troppo bubbo!

19 ottobre 2010

Ovis media supero lapis
Alla radio delle tapas esplicano questo che danno a tutti i rotoli del mar morto che seli leggano come vogliono.

A me piace questa che uno seli legge, tanto segnetti strani o letterine si capisce uguale, come il latino bubboniano, e io meli leggo come voglio e li capisco come mi pare.

Però mi preoccupa questo che i rotoli sarebbero poi delle pelli di pecora. Ma a tutti che li chiedono mandano le pecore? Ma non è che poi puzzano o che sono pecore morte?

Menomale che erano già moderni e non li hanno scritti sulle pietre!

Troppo bubbo!
Un po' più diversamente
Due cose bubbe, meglio annotarle prima che siano tutte così.

- Ho ripreso uno dei periodici gratuiti che una volta mi sembrava il migliore della sua razza, sia pure con la dovuta bubbità. E' davvero notevole quanto sia peggiorato. Intanto la pubblicità è praticamente solo locale (quindi pagano poco) ed è precentualmente tanta ma su poche pagine complessive (quindi girano pochissimi soldi) poi ogni pagina cè uno che la scrive (presumibilmente un sottostagista o simili) e sono tutte miserrime tracopiature di roba che cenè la rete piena.

Poi cera anche il commentatore ospite che se invitano Bubboni sarebbe così meglio che poi gli mandano i vaglia anche se il giornale è gratuito tanto gliene sono grati di non vedere più simili bubberie.

Mentre qualche anno fa questi periodici avevano poi tirato tutti gli altri che mettono queste fine notizie di poche linee senza senso (che tanto quelli grossi dicevano che non ne avrebbero avuto concorrenza e invece sono, come previsto, tutti cambiati a causa della concorrenza non solo economica ma soprattutto "culturale") ora quelli gratuiti sembrano essere riusciti nell'ardita impresa di peggiorare ancora un po'.

Credo che il prossimo passaggio sia forzatamente la versione elettronica. Infatti per ora permane l'indubbio pregio di servire abbastanza bene per la lavatura dei vetri e la raccolta delle bucce di patata.

- L'altro che mi volevo appuntare è che sono andato al supermercato che fanno dei piccoli lavori. Hanno aggiunto nuovi disegni sui pacchetti e cambiato lo stile di qualche corsia in modo che sembri ancora più misero e per poveri di prima. Melo noto perché una volta i supermercati dei gianduiotti non erano così ma, con i limiti, ben più fighetti perché erano copiati da quelli dei mangiatori di formaggi.

Non so ancora sela strategia di avere clienti poveri e/o impoveriti nongli viene ancora o se il mercato è tanto che ci sono i ricchi e i poveri ma si vedono bei paradossi.

Vendevano un termometro per la temperatura del vino a tipo 15 euro e il vino a 0,49 al litro. E tante cose care e tutte come se fossero raffinate e fatte dai nanetti del bosco e altre bubbe come se fossero per i poveri che trovano caro anche il latte scremato ma che si vegognano o non ci piace il cibo dei bidoni che pure cè sempre qualcuno chelo cerca.

Troppo bubbo!

15 ottobre 2010

Blog Action Day - Quello della acqua
Oggi sarebbe il Blog Action Day che sarebbe che tutti i blog, e anche quelli famosi come questo, dicono di una cosa. La cosa sarebbe, questanno, quello dell'acqua.

Non capisco perché ma sembra sempre che gli organizzatori siano tanto preoccupati che uno non sappia cosa dire, ma se uno è bubbo questo problema non si pone perché di tutto sa e dice, ma sempre come un bubbo perché è bubbo.

Io l'acqua avrei da dire ma c'è la solita storia dei [NOMI]. Ad esempio è bella la storia di quel sindaco che sarebbe in fallimento, ma siccome se fallisce non può avviare la sua carriera nazionale (per via che piace sempre il politicante un po' tutto manager che maneggia) allora è stato contento di privatizzare l'acqua e presto i pullman perché così gli danno dei soldi. Siccome più privatizza in modo selvaggio e più soldi gli danno, perché poi seli riprendono tutti, allora se uno guarda bene queste privatizzazioni sono pessime per i bubbini ma ottime per cercare di non fallire disperatamente.

Comunque sembra che uno debba dire dei poveri che non hanno il rubinetto, che si spreca tanta acqua, che linquinano i bubbi e tutto. Ma non che autorizzare la vendita selvaggia dell'acqua è una bubberia in ossequio ai dei del momento che sono la propaganda liberista e i soldi per gli amici. Eppoi si dice che l'integralismo religioso sarebbe quello che mangiano gli animali strani o che a volte non mangiano.

Allora no, non è che i poveri sono cattivi che non capiscono che è meglio il rubinetto e non sporcare dappertutto, non è che gli sprechi nelle cose che lo stato affida alla gestione mafiosa sono perché non sanno che i tubi devono essere interi, non è che tutta la colpa è dei bubbini che tirano acqua quando si lavano e tutto.

No, è facile soluzionare quello dell'acqua ma se bisogna anche accontentare gli amici e la teoria liberista e tutte le istituzioni che ne sono a difesa e i bubbi grossi allora non si riesce.

Però io una cosa bella lafaccio per consumare meno acqua perché hanno messo che si leggono i numeri se uno consuma acqua eppoi paga di più perché lo dicono i numeri.

Faccio la doccia solo nel fine settimana e così risparmio ma non puzzo. Se uno lo fa puzza, ma io che sono Bubboni, faccio la doccia nella palestrina dei fighetti così i numeri non contano. Perché non contano non si capisce perché poi il tubo sarebbe lostesso, ma in pratica risulta che non contano (forse perché non mi vedono perché non sono vicino ai numeri, forse) e risulta che risparmio acqua senza puzzare come un bubbo.

Però alle volte mi chiedo questo che il tubo è lostesso. Ma è lostesso per tutti? Anche per quelli poveri? Poi mi dico che no perché altrimenti i numeri conterebbero anche quando i poveri bevono. Mah, menomale che bevono poco perché se il tubo è lo stesso un po' ci avrei qualcosa che mi preoccuperebbe, ma non locapisco benebene.

Troppo bubbo!

12 ottobre 2010

Quello dell'olio
Io quello dell'olio proprio mi pare strano. Non funzionava la serratura bene e allora il bubbo delle chiavi ha detto di mettere l'olio.
Mah.

Cioè perché dovrei mettere delle olive(*) nella serratura?

Eppure ha funzionato e ora tutto gira bubbamente. E da qui si vede cheppoi la meccanica era più antica e così è come Caino che offriva la frutta e la verdura mettendoli sull'altare.

Magari anche nella serratura cè un altare ma piccolopiccolo che si offrono le olive?
Mah.

E poi cè un dio piccolopiccolo che sele mangia e gira la serratura quando vede che arrivo?
Boh.

La meccanica è proprio bubba, anzi

Troppo bubba!

(*) senza nocciolo che altrimenti non si infilano. Masesi rompe io non centro, magari erano le olive che non ci entravano o comunque è meglio chiedere al bubbo delle chiavi chelo capisce.

11 ottobre 2010

Concertistica, eh ;-)
Grande la radio delle pizze! Se una volta capiscono quello che dicono si fanno delle risate che non riescono più a parlare!

"blablabla è morto il musicista Bubbkozzi blablabla, aveva 21 figli e 90 nipoti e ha svolto una frenetica attività concertistica blablabla".

Ah, sui media grossi si dice concertistica!

Troppo bubbo!
Il segno dell'inizio della trattativa
Altro giro sulla radio delle pizze. Un'intera notizia, e in occasione della solita bomba riciclata (sono fatte con precedenti "aiutini" graziosamente donati agli indigeni dai pizzaioli bombaroli), dove i nemici sono stati chiamati con il loro nome SENZA aggettivi!

Niente terroristi, oramai da un po' scomparso, ma neppure un solo guerriglieri o simili.

Niente, solo l'inizio della trattativa e il riconoscimento di comè andata poi a finire, anche dentro i media.

Troppo bubbo!
Vorrei
Vorrei restare sveglio e vedere quando oggi diventa ieri
Vorrei restare sveglio e vedere quando la notte diventa giorno
Vorrei restare sveglio e vedere quando la speranza diventa realtà
Vorrei restare sveglio e vedere quando il saggio è capito
Vorrei restare sveglio e vedere quando il profeta è seguito
Vorrei restare sveglio, ma sto già sognando!

Troppo bubbo!

07 ottobre 2010

La gestione dell'orrore
Una cosa bubba del mondo moderno è che l'orrore quotidiano va accuratamente gestito. E la cosa bubba è che è uno dei punti più chiari della totale confusione mentale dei bubbi che vorrebbero le mitiche e misteriose notizie obiettive.

Nella vita degli antichi non è che uno non rischiava di vedere o vivere qualcosa di terribile, anzi. Ma la cosa non era gestita con cura, era a casaccio oppure perché uno andava a vedere e a cercare.

Invece ora l'orrore, quale che sia, è parte di una gestione professionale e bubba, spesso gestita come rito di devozione al deo denaro, spesso parte di quella strategia che si parla di bubberie per nascondere i veri problemi, quelli che hanno dei veri responsabili.

Così non si deve dire degli incidenti d'auto, che già sene vendono poche, soprattutto ora che non serve riportare sempre le marche estere come coinvolte nei pochi casi che passano alla stampa (comera una volta).
Non si deve assolutamente dire di quelli che sono uccisi mentre cercano di entrare nella fortezza europe*, anche perché sono ammazzati troppo spesso dall'allegra congrega tutta democratica e di popolo.
Non si dice dei suicidi perché altrimenti tutti, sempre senza chiedersi se la malattia dei singoli si situi nella bubbità della massa e non nell'individualismo dei singoli.

Ma si può pompare il caso del mostro, perché è sicuro: niente società, niente governi, niente europ*, niente critica al denaro. Il pazzo è solo, è colpa sua, è un tema ottimo che non dà fastidio a nessuno, nessuno scontenta e tutti interessa.

Così il mostro è solo una parte del sistema, a riprova che un sistema democraturatico è a suo agio con pazzi, corrotti e mostri ma è in seria difficoltà con normoragionanti, onesti e profeti.

Così, ancora una volta, quello che sembra male e mostruoso è ricondotto al bene e all'utile. E ancora una volta non resta che appuntarsi che è bubbo, anzi

Troppo bubbo!

06 ottobre 2010

De bubbitatis media
Ogni tanto riflessiono sopra il fatto che ha senso riflessionare sulla bubbità (e prenderne appunti) in un mondo che è sempre più bubbo?

Spesso vedo che vorrei appuntarmi delle cose bubbe bubbamente, poi mi do conto che si dicono come se non fossero cose bubbe, e i bubbini le prendono per normali, non bubbe.

Ad esempio un po' vedevo anche i commentari a un blog che quando sono su questioni religiose varie sono bubbissimi. Un po' come se i milioni di anni da quando il primo bubbo preistorico si è chiesto, sia pure bubbamente, il senso dell'esistenza non fossero mai passati. Come se tutti i pensieri fossero nuovi, e quindi frammentari, limitati da una cultura che è scarsa ma che, da bubbo, è inferma base di traballanti pensamenti. Non è che il bubbo non abbia diritto ad opinare, ma vale la pena di chiedersi se qualcuno ha già opinato sullo stesso tema, da dove è partito e fin dove è arrivato. E questo è bubbo. Mentre per la tecnologia i bubbi si sono solo capaci di acquistare e mai di costuire, smontare, modificare e evoluzionare, quando si tratta di qualsiasi altro tema il bubbo ritiene che nessun pensamento già fatto abbia la benché minima dignità o utilità. Salvo poi ritenere che pensieri pre-pensati mediaticamente diffusi da qualche deo che ne incassa l'utile economico o politico, siano il suo originale ed unico pensamento di bubbo.

Anche nello stile bubbo (o quasi-bubbo) si vedono esempi e casi.

Mappoi mi do conto che non basta che il pensamento sia bubbo e forse neppure solo che lo stile sia un po' bubbo. Quello che sostiene il pensamento sulla bubbità è proprio che sia bubbo il punto di vista. Seppoi il mondo è bubbo, o ha uno stile bubbo, merita di essere mirato e capito lostesso, come pure se non fosse bubbo, ma che non può essere perché tutto è sempre più bubbo, anzi sempre più

Troppo bubbo!

04 ottobre 2010

Latinorum bubbonianus alla radio
Passando rapido ed occasionale sulla radio delle pizze, giusto prima del muro invalicabile di "e adesso lo sport", oggi ho sentito uno splendido e chiaro esempio di latino bubboniano.

blablabla del Rustici blablabla troviamo anche la monumentale pala del "Noli me Tangeri" blablabla

Ah, che gusto esotico! Quanto mistero e fascino nell'arte! E chissà se poi non era un elegante "Nolime Tangeri" o anche, nella cogniugazione bubboniana arcaica, "Nolimé Tangèri" che ho involontariamente corretto memorando l'episodio che sarebbe poi il titolo.

Cheppoi un po' ricorda l'esotismo biblico della "Lettera ai Tessalocinesi" e tanti e tanti che sono la rappresentazione di quelle radici storico-culturali oramai sepolte, ma soprattutto ben concimate.

Troppo bubbo!

02 ottobre 2010

Il mitico post perduto
Vedevo una mostra che sono esperti di rimediare ai mali e ai danni delle cose antiche. Infatti gli antichi non avevano le tecnologie e così facevano i dipinti e i luoghi d'arte ma, tutti ignoranti comerano, cera poi l'acqua e le infiltrazioni, il legno selo mangiavano i tarli, i colori con l'uovo poi puzzavano e tante cose oggi vanno rimediate e corrette perché una volta non erano capaci.

Credo che, di già che ci sono, anche i dipinti li corregono abbastanza, dato che una volta si perdevano un po' con la storia e la pseudoscienza, sempre perché erano tutti ignoranti, non come oggi che lo sappiamo tutto.

E, tra quelli dei legni d'orati e i vetri vetrati, cerano anche quelli dei libri antichi. Così ho preso il deplian per capirlo poi con calma a casa.

Tra le cose bubbe già mi dicevo quello dei bibliotecari, che sono tutti contenti quando hanno messo su Internet non il libro, ma quelle linee che chiamano 'collocazione'. Come se non gli importasse del contenuto del libro, ma solo di che numero ha, se è rilegato così o cosà e tutto quello che non è assolutamente il contenuto. Infatti con 'ricerca' non intendono 'tutti i libri dove cè la parola bubbo', ma 'tutti i libri del tale anno rilegati in pellina di bubbucca dorata'.
Nel caso dei libri antichi è uguale a come mi ero capito ma ancora di più.

Così c'è tutta una descrizione della copertina, fatta bene (umm, forse copiata dagli antichi) ma fatta come se non esistesse la fotografia che però hanno messo subito sotto. E tutta la riproduzione ultra calibrata e classificata dei libri del marchese di Bubbazia sulla cucina del tartufo in 200 volumi ma senza riportare il testo di nessuno. Un po' è giusto perché 200 volumi per dire che il tartufo si mangia crudo difficilmente hanno un contenuto molto appassionante. Ma un po' fa capire un modo di considerare gli antichi che è bubbo perché è una strana via di mezzo tra il modo antico senza tecnologie e quello moderno però senza capire nulla delle tecnologie che oramai ci sono. Il tutto mescolato alla cultura degli antichi che tuttora perdura e all'alba dell'ignoranza profonda che caratterizza il moderno laureato.

Tanto meditavo anche perché continuo a non trovare il commentario che tanto era diffuso nel medioevo, nonstante un gent.mmo comm.re mi abbia spedito un magnifico link a una massa di volumi sterminata, come già mi ero appuntato.
Memoro che ci sono una trentina di copie nel mondo, ma siccome gli antichi avevano il brutto vizio di fare i disegnini nelle pagine i contemporanei fanno riproduzioni da 30-40 euro dei disegnini e non si curano del testo!

Sembra di vedere gli antichi che mentre il papà, dopo essere stato tutto il giorno in cima alla scala a raccogliere pomodori, tutto medioevale si leggeva qualche pagina del Commentarius in Apocalypsin prima di cena, mentre i pampini antichi volevano vedere le figure incuranti delle complesse questioni teologiche che il testo affrontava e che tanto dilettavano l'umile contadino.

Ora non è che leggere il testo in latino antico permetta di capire qualcosa di più che selo leggessi in qualsiasi lingua contemporanea, però è iniquo non trovare il pdf di un libro che era così diffuso pochi secoli fa.

Ma ben più che il testo antico cheppoi è oggi solo archiviato o fotocopiato per le figure, quello che vale davvero, che splende come luce nelle tenebra dell'ignoranza sono i testi perduti. Ahh, ci fossero mille libri antichi ma quello che vale di più è quello perduto! Un po' come quel quadro nuovo (quanta bubbità nella parola 'nuovo'!) del vecchio Bruegel che tanto piace, che siccome non si sapeva che cera ora ne sono tutti contenti.

Allora anchio, tutto bubbo, ho voluto farmi imparare delle cose dagli antichi e dai moderni.

Ho scritto un post, ma non uno dei soliti post di bubberie, un post bello, con tutto spiegato, dove di fanno i nomi e non i soliti [NOMI]. Di mille cose di parla e tutto si spiega, come una summaria sistesys della profondità del ragionamento bubboniano. Poi lo mandato ad essere perduto per sempre nella potenza bubba del fuoco inceneritore. Così il mitico post è andato perduto.

E ora per sempre si parlerà di questo post, che tutto spiegava perché tutto era stato capito. Chi ha sparato per primo? Quanti colpi di stato ha perso e a vinto la famigerata democrazia? Come si elimina la fame dal mondo in meno di 15 giorni? Come si può avere un mondo meno bubbo a misura di bubbo? Come si evita che i bubbini siano rompipall*? Come si fa che i laureati non siano analfabeti?
Tutto cera scritto e spiegato bene ma il fuoco lo ha cancellato per sempre.

E ora per i secoli si avrà nostalgia di quel mitico post e quando i lunatici verranno a vedere i ruderi che poi i nucleari e i chimici hanno distrutto tutto, ritroveranno l'anelito dell'umanità per il mitico post che li avrebbe salvati dall'autodistuzione e, sempre i lunatici, proveranno la stessa volontà disperata di cercare il mitico post perché mille e mille post ci potranno essere in circolazione ma solo uno era così bubbo da essere troppo,

Troppo bubbo!

01 ottobre 2010

Ah, non sanno!
Oltre alle informazioni dirette miravo alla stampa della famigerata democrazia e degli stati sudditi, tanto per avere un'idea se va come l'altra volta.

- I famigerati non sanno, ma si tengono informati e non condannano: come l'altra volta
- I sudditi mettono informazioni inventate, la cui più uniforme è che tutto parte da una questione salariale. In un certo senso è vero, ma chi ha pagato quel salario non lo dicono: come l'altra volta
- Tutti gli altri si compattano e sono chiari nella denuncia. Sui periodici dei sudditi sono presi in giro: come l'altra volta
- Tutto si vede in diretta sul web: questo è nuovo
- Il presidente è lì, solo che è sequestato: questo anche è nuovo
- La popolazione è lì e cerca di resistere alla massa di lacrimogeni: questo è nuovo
- L'esercito non si capisce che fa ma il bene del popolo no: come al solito

Ummm, prevale il tradizionalismo e non è che sia tanto bene.

Troppo bubbo!