30 gennaio 2010

Antichis bubbitatis reflexionis
Il bubbo commentatore Atlantropa mi ha mandato due bubbi commentari mappoi, se capisco (che essendo bubbo non è scontato) propone di non metterli al pubblico. Però un passaggio mi attira troppo e, tagliuzzato, lo metto, semprechepoi non mi dica di mettere tutto. Manccadirlo il pezzo lo ritaglio e lo situo fuori contesto, perché è spunto di riflessione come sempre è un commentario bubbo.

Dice:
"[CUTCUT] s'ero io-bubbo mismo a trovarmi nel tale luogo al tale tempo siamo sicuri sicurissimi che poi [CUTCUT]"

La cosa sempre è bubba e merita riflessione. I antichi capivano le cose del loro tempo come noi le capiamo benebene o erano troppo bubbi per farlo? Già mi ero appuntato che ho poco rispetto per gli antichi perché vivevano in un mondo bellissimo che è tutto perso. Viaggiare pochi chilometri e sentire cose che non avevi mai sentito, mangiare le mele con la buccia senza che il polimetrobubbutico ti s'infiltri nella celluloide dello stomaco, e la marmellata che serve per conservare i frutti buoni e non per conservare i conservanti, e la paglia e fare il bagno nel fiume e tutte le fontanelle con l'acqua potabile, e i lavori con le mani e tutte le cose antiche. E le stelle. Credo che nel 2009 non sono riuscito a vedere la Via Lacteas, e loro tutte le sere che non cera la luna la vedevano ed è uno spettacolo gratuito e meraviglioso che altro che vedere il programma sul telefonino che ti dice i nomi di stelle che, anche grazie al telefonino, non puoi vedere davvero. Non si può avere pietatis degli antichi perché era un mondo bello per un bubbo.

E alle volte il dio che ha competenza sui luoghi meli fa vedere nella versione antica. E ho l'immagine del bubbo che ritorna a casa con una incisione di Rembrandt comprata al mercato per due soldi, che la distende sul tavolo, accende la luce e lo stereo (gli antichi non avevano l'mp3!) e manda un messaggino ai figli (che poi erano nell'altra stanza perché gli antichi avevano le case piccole) e tutti la guardano e ne sono contenti perché ne capiscono il valore artistico ma non perché hanno studiato la chimica dell'inchiostro e la meccanica dell'incisione, ma perché il bubbo ha una capacità animale di gustare l'arte. Ah, gli antichi!

Ma il punto era se gli antichi capivano le cose. Si rendevano conto degli schiavi? E della universalitatis humani dirictus anche prima che qualcuno si desse pena di scrivere l'apposita carta? E capivano che la democratura era la migliore forma di governo perché chi la critica è terrorista ma che non era adatta ai loro tempi perché erano ancora antichi e dovevano evoluzionare? Sapevano o no cheppoi, e solo poi, saremmo arrivati noi tutti progresso e pseudo-scienza che loro erano solo i nani che ci dovevano preparare le cose perché l'aria senza smog ci avrebbe ucciso oppure erano tutti orgogliosi e tronfi?

Credo che certe cose le capivano e fin troppo bene. Poi le dibattevano, ma un po' come noi. Ieri sera rientravo dalla cena elettorale e, senza accorgermene e con la luna nascosta dalle nuvole, era fine mese. Così "Via delle Puttane Bianche" (sarebbe un corso, ma per uno di quegli scherzi della toponomasticazione si chiama via) era piena. E metti uno del futuro si potrebbe chiedere: "ma sapevano che erano schiave? che la dichiarazione dei diritti non lo permette? e come potevano, tutti passati, parlare di diritto e democratura?". Così non è che non sapevano gli antichi onesti, ma è che erano antichi e avevano aspirazioni che oggi si possono studiare e ricercare ma non capire e giustificare.

Leggevo qui , al fondo (perché lo citava un altro giornale). E' complesso e specifico, eh. Ma è così. Tanto si dibatte coltamente di tutto (nell'articolo ce un esempio ma mille e mille cose sono trattate allo stesso modo) ma non per chiarire e progressare ma per offuscare e difendere l'indifendibile.

Mi colpiva, venendo al merito, come cera stata discussione che la sentenza contro dei terroristi assassini (quelli dell'11M) non doveva contenere una "giustificazione". La barbarie assassina non è "causata da" o "giustificata da" ma è tale e tale va lasciata. Gli ebrei al tempo dei nazi non erano affatto tutti ricchi, come non lo sono ora e come non lo erano prima (nonostante quello che insegna un ingnorante medio). Ma anche se lo fossero stati non ci sono giustificazioni e cause per la shoa, ma solo l'esigenza bestiale (di tanti, non solo dell'imbianchino) di portarsi a casa qualche sciocchezza che poi, per quanto piccola sia, non entra nella tua pur grande tomba.

Ah, quanti pensieri! E anche qui va memorata la gioconda allegria del bubbo antico che la sera di sabato ballava contento intorno al fuoco cantando il caraoche e non aveva la leggere le mail e il blog e tutto.

Troppo bubbo!
Electionis convivium - Di la
Una delle cose che non si possono dire di un blogger è che non ha una vita, che passa tutto il tempo allo schermo a vedere gli altri blog, e i siti, e le bubberie. Dato che deve raccontare poi della sua vita non può evitare di vivere per avere da contare.

A me questo discorso mene impippa perché qui metto solo gli appuntini bubbi, ma è vero che sono andato alla cena elettorale esclusivamente per vedere comera (che già in se la parola, vale la pena di notare, contiene anche il perché).

Intanto mi sono assicurato che fosse gratis, perché avevo sentito dire dai bubbi che ci sono quelle che si paga (come i 'mericani che di democrazia e del suo mercato sene intendono), ma per il resto non sapevo. Avrebbero picchiato dei """clandestini""" tanto per far vedere il multirazzismo che vogliono? Avrebbero fatto un buco nel terreno per spiegare come sono 57 km di galleria a 50 gradi e con amianto, acqua e gas in pressione? Avrebbero portato un bidone di scorie radioattive per spiegare i frutti della loro politica energetica? (Bello eh, che ciò detto non si capisce se era una cena di sx o di dx).

E qui mi appunto. Dopo lasciato il cappotto da bubbo, cera la firma della privaci (per dire che possono fare i film e le foto dove compaiono i bubbi che mangiano), poi cerano già i finger-food (concettualmente sono come i stuzzichini, ma più bubbi) e anche dei formaggi e salami (comprati ma buoni). Poi tutti mangiavano contenti (ma inpiedi, dannazione!) e si sono spente le luci e ed inziata una breve predica. Il senso era: il candidat è una pena, impost per via di questioni di partito che se le raccontassimo la fontana di cioccolato del desser (alta circa 1 metro) finirebbe occultata tra le chiappe dei quipresenti, però se non piglia voti vincono gli altri che vogliono esattamente le stesse bubberie, che temono le stesse mafie, e tutto ma che non siamo noi che finiremmo ad annoiarci all'opposizione. Siccome i più sono già ubriachi o rincitrulliti dall'eccesso di grassi e tzuccheri, all'uscita vi danno le cose scritte così votate come dice il foglietto bubbo.
Poi si sono riaccese le luci e hanno portato la pasta buona (un po' tipo al forno, ma più varia).

Sintesi delle cose belle: cibo di qualità, bel posto, non cera che sembra gratis eppoi si paga.

Sintesi delle cose brutte: comunque in piedi si mangia poco e bisogna anche chiacchierare, tenere il bicchiere, lottare per il cibo, è non mi gusta mai.

Sintesi delle cose strane: quanta "sicurezza"! Eppoi non hanno controllato i nomi, eh. Ma era un posto lontanto e se uno non lo sapeva non è che andava perché non ci arrivava. Sarà che i politicanti sono con la gente, sono tra la gente, sono la voce della gente, ma se la gente non si avvicina troppo è meglio per tutti.

Troppo bubbo!

P.S.: Belli i cartelloni elettorali che hanno tutti il loghetto del network sociale e del sito dei video tutto moderno, tutto aperto, tutto 2.0. Sembra che la democrazia la offrano gli sponsor. Sembra, eh, sembra.

29 gennaio 2010

Confusionis utilitates molesti
Anche io ho avuto un paio di copie della mail che dice che gli inglesi e la shoa e tutto, come spiega benebene qui.

Due i punti bubbi:

1) la cultura pseudo-scientifica moderna ha tanto questo problema delle fonti soprattutto grazie all'instancabile sforzo dei nazifascisti. E' bubbo che proprio loro si proclamino sempre interessati alla storia quando il punto è di tenere il collo torto ma senza vedere e senza capire quello che fu. Guardare fissamente e non vedere. La rete, come documenta spesso il sito di sopra, non fa che accentuare la cosa con frequenti riferimenti circolari, anche aiutata dai soli distratti e da quelli che non capiranno mai la differenza tra un serio lavoro historico e una ricerca su un motore omonimo.

2) Così come la ""notizia"" sulla ""vita"" del pallonaro di turno nasconde chi ha bombardato il tuo governo oggi, ogni imprecisione e falsità serve a creare pazientemente il pappone relativista in tutto è successo e nulla è vero. La pseudo-scienza non ha rispetto per la tradizione orale che non sa gestire e non sa leggere i testi antichi perché l'io-io-me-me è necessariamente al presente. Però quando si riporta una notizia d'effetto ma falsa si fa un lavoro utile perché domani una verità sia creduta anch'essa falsa, o incerta, o oggetto del "secondo me".

Veritatis splendorum tempus offuscati, bubbus mentis confusionis fascii triunfus possibilitatis.

Troppo bubbo!
Tobinus taxes immunitades gaudium
""Proposta"" di modifica delle condizioni del conto
Tasso AVERE 0 %
Tasso AVERE precedente 0.1 %

E adesso tassate pure le rendite finanziarie!

Troppo bubbo!

27 gennaio 2010

Il coso bubbo
Anch'io voglio opinare sul coso bubbo e chissà che magari mene regalano uno e dico sul blog che poi tutti lo leggono tutte le bubberie, gli errori, le stupidaggini che hanno fatto, come fanno gli altri blog grossi che tutti gli regalano le cose perché ne opinino.

La prima cosa da dire è che i bubbi che compaiono nel video di presentazione non ci credo che sono VP qui e VP li. Un VP pizzaiolo è uno che non parla così, come uno normale, ma che è una specie di pupazzo parlante mal riuscito a cui il meccanismo si è rotto. Mah, per me sono controfigure o li hanno creati VP solo per fare il video e poi li hanno rimessi a fare le persone normali.

Mala cosa più bubba è che il coso è vecchissimo!! E nessuno senè ancora accorto. Eppure se uno legge il materiale per i caponi o anche il materiale markettaro antico subito lo capisce. Anzi, lo stesso materiale è stato usato due volte. Mi esplico.
La descrizione markettara di grandissimi successi del mondo delle telecomunicazioni quali sono stati il WAP e il 3G è esattamente identica a quello che si vede che fa il coso """nuovo""". Era quello che gli utenti volevano, era quello che il marketing presentava, era quello che i caponi avevano capito, era il WAP e il 3G.

L'altra cosa bubba è quella di presentare un prodotto e dire quanto costa chiaro chiaro. E' una cosa che dà subito l'idea cheppoi il prodotto esiste, che presto ti arriva un pacco bucato perché hanno rubato il contenuto che tutti vogliono e quello sarebbe che il prodotto cera proprio. Mica come [ESEMPIO, SEMPRE DAL MAGICO MONDO DELLE TLC DI COSO CHEPPOI NON ESCE MAI DAL COMUNICATO STAMPA]!

Insomma roba vecchia, già sentita, già detta, già presentata. Ma mai fatta, come nella migliore tradizione markettara e top-manageriale.

Troppo bubbo!
I loro
Volendo vedere il lato bello delle cose, ad ogni costo, penso che almeno qualcuno dei negazionisti non è che vuole solo regressare al nazifascismo ma è che non vuole credere che la bestia umana possa arrivare a tali livelli di barbarie.

Quanta gente fu necessaria per quella barbarie! Chi pensava che Hitler era un buon cliente di schede perforate, chi comunque lo preferiva e sostenva in ottica anticomunista, chi voleva salvare il suo museo perché fosse per sempre lastricato di sangue, chi tutelava i suoi investimenti, chi il suo posto di lavoro, chi uccise qualcuno dei pochissimi sopravvissuti perché non reclamassero qualche cianfrusaglia (o terra, o casa) rubata dopo i rastrellamenti. Quanta gente che avrebbe potuto e invece no! E quanto pochi che poterono e fecero e salvarano, con un coraggio che allora era eroico ma che in tempi di me-me-io-io è diventato incomprensibile.

Così qualcuno non crede, non vuole credere che è successo e forse, che potrebbe risuccedere in qualsiasi momento perché la macchina antiumana è sempre al lavoro.

Leggevo del presidente e di come ordina gli assassini da eseguirsi via elettronica in nazioni con cui non è formalmente in guerra. Pochi giorni dopo l'insedimento che tutti applaudivano aveva già fatto uccidere un po' di esseri umani chi c'è c'è tra cui un bambino, con tutta la pulizia anche mediatica che assicura l'elettronica e l'assenza di Giornalisti.

Gli esseri umani che compaiono sul monitor che hanno già imparato a riconoscere la forma morte telecomandata sono ora chiamati squirters, cioè quelli che schizzano. Poi sono lanciati i missili e, dopo l'esplosione, i pixel non si muovono più.

Quanta gente ha colloborato per queste armi? Quante università? Quanti ricercatori? Quanti progettisti? Quante banche? Quanti onesti lavoratori? Tutto per uccidere a distanza. Distanza dai media, distanza dall'odore della morte militare.

Ma, oggi come allora, è essenziale che non muoiano esseri umani. Devono morire nemici, terroristi, pixel, squirters, ebrei, mussulmani, comunisti, zingari, testimoni di Geova, extracomunitari, clandestini ma non esseri umani. Mai.
Al più crepano anche i "nostri", eroicamente, fulgidamente, retoricamente, buonamente, proprio mentre portavano pace e ordine.

Oggi come allora il primo passo è togliere lo status di essere umano e mettere quello che il tempo e la moda richiedono.

Oggi come allora serve la collaborazione di un sacco di gente e un grande sforzo di comunicazione e di sostegno del più bestia e del più assassino.

Per questo vale la pena di memorare, perché appena si vedono gli aggettivi al lavoro si può essere certi di come andrà a finire, che lo si veda o no.

Troppo bubbo!
Humilii amicus bonis sentimentii
Che bello! Che esempio al mondo bubbo!

In mezzo alla morte e alla devastazione, le fosse comuni, gli amputati, i bambini rapiti per cavarne gli organi, l'esercito che conquista una nuova base militare anche un duro potrebbe perdere quella sensibilità che distingue un nobile da un bubbo.

Eppure ecco che una ferita morale, un dispiacere che potrebbe anche sembrare piccolo in confronto alla forza bruta della natura selvaggia, è ancora in grado di muovere al pronto tentantivo di dare sollievo.

Ah, di quanto buoni sentimenti sono capaci gli umili amici! E noi che alle volte non cene rendiamo neppure conto!

Uno alle volte li crede un po' bestie, addirittura capaci di mettere in galera assassine con il tuo stesso passaporto o che tardano ad acquistare centrali nucleari obsolete che con benignità e fiducia gli sono finalmente state imposte, e poi vedi che hanno ancora la capacità di curvarsi alla loro età e di confortare una ferita morale. Certo non puniranno il loro piccolo animale di compagnia che la ferita ha causato, ma solo per via di un certo piano di spremitura delle catastrofi che serve un po' a tutti, però si vede il loro sincero dispiacere e il loro mondiale e penosetto tentantivo di ridare il buon umore al padrone.

Troppo bubbo!

25 gennaio 2010

Mai dire sempre
"L'obbligo di reperibilità sussiste anche nei giorni lavorativi e festivi."

Troppo bubbo!

24 gennaio 2010

Intellighenzia laboris
E' bubbo notare come qualsiasi lavoro può essere fatto con intelligenza oppure no, a seconda che chi lo fa sia intelligente oppure idiota. E se un lavoro lo fa una bubba struttura l'idiozia è assicurata.

Ma con "qualsiasi" si intende proprio qualsiasi. Già mi ero appuntato della maga che vedevo alla TV delle tapas (perché parlava semplice) che era una brava persona, nonostante il suo lavoro semitruffaldino, e di quella e quello cattivi che solo la truffa facevano, ma spesso anche danneggiando le bubbe che chiamavano. Ad esempio quando emergeva una storia di violenza non tutti i maghi cortavano istantaneamente dicendo di fare denuncia e che le carte non servono per questo, come i maghi buoni facevano.

Vedevo degli strozzini. Gli strozzini per durare anni e anni nel loro lurido lavoro devono essere intelligenti. Devono capire chi pagherà, chi si lasciarà strozzinare, devono tirare la cravatta ma senza uccidere il loro cliente con ancora qualche soldo in tasca, ecc. Insomma anche lo strozziono lo si può fare bene (facendo del male) o male (magari facendo anche più male).

Ma quando a strozzinare è una grossa società la stupidità è garantita dalla burocrazia, dalla miopia dell'istituzione, dall'alabarda della giustizia agitata con la forza del diritto da una dea cieca, e tutto.

Così leggevo di quegli artigiani che, anziché spremerli ma lasciarli lavorare, l'ente tale li schiaccia subito e non gli permette di lavorare e quindi di pagare la cifra con i suoi "interessi" del 300%, come vuole la legge.

Chissà. Forse si arriverà al punto che lo stato appalterà agli strozzini al dettaglio anziché fare un ente apposito cheppoi è talmente idiota da non puppare come voluto. Ogni tanto privatizzare potrebbe servire a strangolare meglio aziende e cittadini, come al solito.

Troppo bubbo!
Riciclaggio
Ho poi dato un'occhiata alla rassegna stampa per vedere se parlavano dell'altra manifestazione, quella voluta dall'intreccio che poi si vedrà fino a che punto.
Ho anche sentito la radio per l'occasione ma niente da fare.

Nulla.

Certo i numeri di quella di popolo sono dati nella versione ridotta senza commento, per buona misura qualcuno di suo toglie ancora un 5000, ma dell'altra non si parla. Viene citata ma non si dice comè e come nonè. Ovviamente anche nulla di nulla sulle motivazioni di chi si oppone alle mafie e vorrebbe uno sviluppo onesto e sensato. Mai una frase che riporti, che dica, che spieghi. Gli slogan pre-pensati dello sviluppo e tutto non hanno nessuna, non dico critica, ma neppure virgola in contrapposizione. Resta sempre un bell'esempio di pennivendolismo professionale o di rilettura accurata.

Però mi sa che qualche articolo già scritto l'hanno buttato. Ma poi lo ripescheranno, tanto è una storia lunga che anche dopo la vittoria, ogni tanto, ritornerà.

Troppo bubbo!

23 gennaio 2010

Ricchi coi panini
La cosa che taluni imprenditori pensano di riuscire a riprendersi se le mafie si prendono il solito treno di soldi, magiando qualche briciola eventualmente caduta dalla tavola, mi ricorda quello che pensava di vendere i panini al nuovo stadio.

All'epoca la priorità mafiosa era lo sport, nel senso che le strutture per lo sport di base erano lasciate nell'abbandono (non quanto adesso, erano comunque altri tempi), ma si doveva assolutamente costruire un nuovo stadio, che tanto lo pagavano i privati, la città si sarebbe sviluppata, ecc. ecc. secondo la solita retorica ufficiale.

Poi la realtà era che la struttura era degna del grosso architetto, con costi di manutenzione folli, basata su numeri e modi d'uso idioti, e credo che ora l'hanno già demolito o presto lo faranno (ovviamente per buttare i soldi pubblici una bubberia ancora più bubba e mafiosa).

Ma mentre pochi si opponevano allo stadio dell'epoca taluni speravano di vendere i panini e guadagnare qualcosa e quindi non si opponevano. La realtà fu poi che non si poteva neanche passare nel parcheggio vicino al sacro stadio nei giorni in cui era chiuso... altro che panini improvvisati!

E così oggi. Sìsì c'è la mafia ma forse qualcosa arriva anche al tessuto produttivo "normale". Ma non sarebbe ora di esigere di mangiarsi la torta e non di supplicare di ricevere qualche briciola?

Troppo bubbo!

P.S.: Ma l'altra manifestazione è sparita? E io che speravo in qualche brillante sfoggio della retorica mediatica in grande stile! Vabbé, domani guardo anche le fonti più bubbe per vedere se c'è qualche pensata bubba su come dire che hanno sempre ragione.

22 gennaio 2010

Simplicius profesioni bubbinis visionem tempus superatio
Da bubbino pensavo che uno dei lavori più disagiati era quello del periodista perché dovevi scrivere infretta infretta nel breve intervallo di tempo tra fatto e avvio delle rotative.

Ah, beatus bubbinis simplicitate!

Poi ho imparato a distinguere tra pennivendolo e Giornalista, a capire che capire le cose richiede di averci lavorato anni e anni, e tutte le bubberie.

Ad esempio domani c'è la finta manifestazione, ma gli articoli che erano tanti, che sono bubbi, che la manifestazione era così e cosà, ecc. si possono già scrivere oggi.
I fatti non sono qualcosa che costringe il bubbo a non dire bubberie ma, al contrario, uno spunto per dire le bubberie che è stato detto di dire. Quindi, una volta che è stato deciso, le penne possono partire perché buoni e cattivi sono solo elementi di un discorso pre-pensato che trascende qualsiasi legame con i fatti.

Ora, se è vero che il bubbo trionfa sui fatti con la forza della sudditanza, sarà mai il pennivendolo schiavo della realtà e incatenato dal fatto che le cose avvengono ad una certa ora e prima no? Sarebbe assurdo che taluni bubbi vivano una schiavitù non al potere ma al ragionamento! Allora a cosa servirebbero gli olocausti e le preghiere in onoris potentatis mafiosum?

Troppo bubbo!

21 gennaio 2010

Escolazio sensum
L'idea sulla questione dell'insegnanza viene da un libretto dove si esplicava che la scuola è, volta volta, sintesi delle esigenze della classe dominante del momento (dominante inteso come più rappresentativa, non come magnum regium imperatorix della società).

Cosa vuole oggi la borghesia xenofoba che, ad esempio, domina un tale paese? Varie cose, tra cui che l'insegnanza sia strettissimamente limitata a quanto serve per il presunto lavoro futuro (senza trascurare di inclulcare che tutto il resto è inutile e risibile), che via sia una adeguata trasmissione degli ideali religiosi di adorazione per il denaro e di rispetto per il potere, che i valori legati al valore dei soldi siano ben appresi, che la psuedo-scienza sia considerata un fondamento per il futuro lavoro, che le altre persone non sono da disprezzare perché possono essere utili strumenti per la tua affermazione, ecc.. Ma non solo questo.

La classe dominante vuole che il pampino sia "come gli altri" e, allo stesso tempo, "individualista". Se il pampino, supponiamo, non capisce nulla di nulla in campo chessò matematico (ma non solo perché non studia, supponiamo propio che non capisca per questioni ora lunghe da eseminare) la prima domanda dell'allevatore sarà "e gli altri della classe? come vanno?", nella speranza non tanto che mal comune... (che non sarebbe individualismo) ma che il pampino sia e resti ben inserito nel gruppo. Questo è il cuore dell'insegnanza escolare, l'inserimento in una massa.

Al contempo il pampino viene allevato all'individualismo e all'egoismo, ma sempre con il limite che questi valori fondanti della moderna società non raggiungano vette che li rendano incompatibili con la massa degli altri pampini individualisti ed egoisti.

Ora, in tale contesto così ben spiegato, c'è spazio per l'insegnanza della matematica? Sìenò. Si può sempre insegnare quello che "serve per il lavoro", non molto di più, a parte qualche puntata su territori avanzatissimi ma da trattare sempre senza basi, come vuole la pseudo-scienza nella sua versione divulgativa. Chiunque può completare un test a crocette su un argomento qualsiasi, ma pochissimi possono espressare un pensamento proprio a partire da solide conoscenze su un tema anche semplicissimo e così devono restare le cose.

Solo un aspetto non va assolutamente mai raggiunto, in nessuna materia. L'insegnanza non deve liberare, non deve dare solide basi per muoversi fuori dal blabla, i test non devono essere "a partire degli insegnamenti del maestro" ma "entro quello che c'è scritto sul libro", ecc.

Infatti questa libertà di pensiero e di movimento sarebbe così incompatibile con i valori della classe dominante, se mai fosse fatta pratica di insegnanza, da causare una ripulsa feroce in una classe che della paura ha fatto la sua compagnia. L'unica amicizia profonda per un buon individualista.

Troppo bubbo!
Contraddicionis aparenthia
Talora può sembrare che la riflessione che si fa sul particolari manifestazioni della bubbità sia contraddittoria e quindi erronea. E' un errore perché se il bubbo è bubbo può anche essere contraddittorio, ma sempre bubbo resta.

Questo mi serve per poi (ma non oggi) riflessionare sull'insegnanza della matematica (ma potrebbe anche essere di altre materie) che è un po' che ci penso dopo che lo diceva l'altro blog che ora non ho il link, ma lo diceva.

Prendiamo un bubbo con il SUV, che sarebbero quei macchinoni enormi, lenti, inquinantissimi e bubbi. Il bubbo chelo compra spesso parte dall'idea di essere più protetto dagli altri che non lo tamponano e ammazzano anche i pampini rompipall* che alleva sui sedili posteriori, cerca di isolarsi dalla furia dei lavavetri, dal germe assassino che potrebbe vagare nell'aere perso, dalla buca stradale che ha messo il comune bancarottiere perché costava meno dell'asfalto, ecc. E', nella visione del bubbo, una bolla di bubbacciao e ferroplastica che isola e difende dalle bestie che vagano assetate di sangue e soldi nella quotidiana giungla urbana. Può non essere blindato, come quelli dei reali, ma ci si avvicina per quanto può il denaro del bubbo mediocre.

Ecchecivuole il bubbo nella bolla corazzata? Un cellulare millestandard (uno si fa per dire, cada pampino avrà almeno il suo personale, ovviamente) con plano dati e tutto per essere sempre collegato e parlare con tutti gli """amici"""! Oltre al contattatore satellitare sembre in contatto e tutto.

Isolamento e connessione sembrano contradditori quanto individualismo e conformismo ma non lo sono. E se anche diabolicamente pare che la contraddizion che nol consente il bubbo sì che lo consente.

Troppo bubbo!

20 gennaio 2010

Sono più veloci i fatti o i gagliardetti?
Mi chiedevo se 10 anni sono il tempo previsto perché i delinquenti morti diventino buoni o se è che i tempi sono tutti moderni e frenetici per cui quello che una volta richiedeva generazioni oggi si fa in pochi, rapidi, blabla.

Ad esempio oggi, come già mi ero appuntato, molti insegnanti insegnano per vere le cretinate naziste per spiegare la shoa, ma non dicendo che sono le cretinate elaborate dalla propaganda ma come se fossero fatti veri e historici. Cioè il tempo ha ripulito la spazzatura ideologica e l'ha convertita in storia. Ma è un tempo lungo, più vicini ai fatti non è che sapessero benebene ma si vergognavano di più o forse i bubbi antichi erano anche più saggi, chissà.

Poi vedo un bell'articolo qui e mi do conto che è tutto moderno. Il bubbo dell'articolo fa un lavoro sempre pericoloso. Legge un discorso ufficiale tenendo il cervello accesso e così ne coglie tutta la bubbità. Vabbé, se uno selo va a cercare poi lo trova!

Ma quello che mi colpiva è questo:

"I make this decision because I am convinced that our security is at stake in Afghanistan and Pakistan. This is the epicenter of the violent extremism practiced by al Qaeda. It is from here that we were attacked on 9/11, and it is from here that new attacks are being plotted as I speak. This is no idle danger; no hypothetical threat. In the last few months alone, we have apprehended extremists within our borders who were sent here from the border region of Afghanistan and Pakistan to commit new acts of terror. This danger will only grow if the region slides backwards, and al Qaeda can operate with impunity."

E uno dice tutto bubbo "ahh, è quello di prima!" e invece no, è quello di adesso (anche se sembra [CONFRONTO DENIGRATORIO]).

Questo è il progresso! Il criminale di prima è riabilitato senza soluzione di continuità ma solo nei fatti. Poi, 10 anni dopo, arrivano anche i gagliardetti.

Così si capisce che i fatti sono più veloci dei gagliardetti.

Troppo bubbo!

19 gennaio 2010

Il bradipo polemista
E' bubbo notare come alla crescita della complessità delle condizioni di trasporto che si inventano le compagnie che operano con un certo mezzo di trasporto corrisponde un aumento della capacità dialettica di quello che sta davanti a te nella coda.

Ne basta uno, o un gruppo che formalmente occupa un posto, con la stessa capacità di comportarsi come un bradipo polemista e il semplice tiro del bagaglio diventa un'attesa esagerata.

Anche bubbo il retorico con scarse capacità linguistiche e il bubbo ottuso che, al massimo della lucidità, capisce la metà delle condizioni.

Forse è un po' come con la scuola che tutti devono andare per via delle statistiche ma non tutti sono preposti ad eccellere nelle abilità non-manuali. Nel caso della scuola si vede bene che, non potendo cambiare le teste di quelli che hanno diritto a prendersi il diploma o la laurea e non potendo valorare opportunamente il lavoro manuale e creativo, si abbattono gli insegnamenti e si danno punti per abilità che non coinvolgono il cervello.

Chissà che, prima o poi, non cambino le condizioni solo per l'incapacità del bubbo e del bradipo polemista a capirle.

Troppo bubbo!

17 gennaio 2010

Economicus ignoranzia nihl escusatio manifesta
Sono sempre stupito di vedere l'ignoranza diffusa in temi economici. Dopotutto non è una materia che richiede doti sovrabubbe, ci sono ottimi testi per studiarne i fondamenti e nessuno osa metterne in dubbio l'utilità (in ossequio che spesso i bubbini più stupidi ed ignoranti non studiano se gli sembra che non sene ricavi denaro da grandi).

Tanto più che l'ignoranza è diffusa anche a sx, dove pur con tutta la varietà di definizioni e di impostazioni, l'economia dovrebbe essere storicamente sconfinferante con il bubbo sx.

Una volta vedevo che spesso si diceva "Non ne capisco di economia ma..." e giù a opinare selvaggiamente su qualsiasi aspetto complesso o di dettaglio a piacere. Ma oggi la premessa non serve, si opina e via.

Ora a me piace distinguere con chiarezza tra "economia" e "teoria liberista dell'economia" ma comunque prescindere dai pensamenti consolidati non è sano per progressare perché è troppo forte il rischio di ripetere informazioni pre-pensate senza coglierne la complessità. Infatti il punto non è "approvare" le credenze, i miti e le teorie liberiste ma capire se il dato che ricevi è già pre-distorsionato o se è netto.

Forse è un po' come l'insegnanza. Chiunque opina sull'insegnanza senza preoccuparsi di avere informazioni aggiornate o, almeno, di sapere quanto è già stato pensato e tentato di rilevante.

Manca un termine per dire di questi argomenti che si presuppone di non dover conoscere per capirli, mentre altri non è che uno dice "secondo me tutte le equazioni di terzo grado..." ma non perché sia impossibile espressare una congettura matematica, anzi, ma perché per il bubbo c'è un ostacolo culturale che lo porta a opinare senza sapere solo su alcune cose.

Poi non è che uno deve sapere tuttotutto il già pensato per opinare, ma un minimo ti serve per capire cosa ti stanno imparando i media, non solo per dire bubberie.

Però il termine bubbo dovrebbe soluzionare il problema. Una materia bubba e come l'economia che tutti opinano e si bevono quello che gli viene imparato dai media senza mai cercare di saperne i fondamenti. Così le materie bubbe sono più adatte al bubbo perché il bubbo può dire "secondo me" e ripetere o dire senza che gli venga male alla testa per i troppi pensieri.

Troppo bubbo!

16 gennaio 2010

Premium humanitati soccorrum
Un tale governo ha stanziato 1 milione di euri per gli aiuti a remoti terremotati.
In quella stessa nazione il montepremi della lotteria è di 123 milioni di euri.

Spero che il milione di aiuti sia in forma di biglietti della lotteria!

Troppo bubbo!

14 gennaio 2010

Spatium opus tempis signum
La conferenza di oggi era in una struttura che non avevo ancora visto. Non è nuovissima (è che non cero) ma è, soprattutto per chi la vede a distanza di anni dagli spazi precedenti, segno dei tempi. Sicuramente la più parte che hanno visto i tempi cambiare giorno dopo giorno non si accorgono dello stato attuale e non lo comparano con il passato.

Una volta i professoroni occultavano le loro seconde attività e società, tutti sapevano ma sembrava un po' male che uno che avrebbe dovuto occuparsi della limpida ricerca gestisse anche volgari fatture e interessi immediati. Inoltre gli spazi erano tutti pensati per il lavoro che ci si faceva. La sala riunioni aveva le caratteristiche della sala riunioni, gli uffici degli uffici e le fabbriche delle fabbriche.

Ora: i professoroni hanno le società, anzi se uno non ha almeno una società o non è almeno in un consiglio di amm.ne non è un professorone. Forse è in pensione, forse lavora solo in nero, forse si candida presto, ma qualcosa non torna. Gli spazi sono tutti vecchie fabbriche: supermercati, ristoranti, palestre, uffici, sale riunioni, teatri, uffici pubblici, ecc. una volta erano tutte fabbriche.

Non è solo un problema che le fabbriche e i bubbini che ci lavoravano non ci sono ma è anche che gli spazi non sono quelli giusti. La loro caratteristica è di essere estemporanei, è tutto provvistorio, scorrevole, cartongesso ma in una scatola di cemento e mattoni fatta per durare decenni.

E' bubbo il contrasto che nel passaggio da fuori dalla porta a dentro passi in mondi diversi e lontani. Incomprensibili ed invisibili a chi, fresco fresco, si aspetta che tutto, spazi e contratti lavorali, siano temporanei, estemporanei, propri del tempo.

Troppo bubbo!
Bubbitatis index presentationis
Un indice di bubbità sicuro è 'I'.

Quando in una presentazione in latino bubboniano o in altre lingue e dialetti indigeni si vede che tutte le 'i' sono state stupidamente corrette dal programma in 'I' e il bubbo presentatore non ha provveduto a rimediare si ha un buon riscontro della bubbità del bubbo presentatore medesimo.

Almeno l'autocorrezione serve a qualcosa di bubbo, anzi di

Troppo bubbo!

13 gennaio 2010

Pedibus transportus
Mirando per delle nuove scarpette bubbe da palestra (una prece per quelle vecchie) ho notato su un paio adatto un adesivino "IoMe Allenamento - compatibile". Bubbo! Chissà che la tecnologia IoMe non le faccia camminare da sole, almeno in salita! Compr, compr!

Vado sul sito e che ti vedo? La solita bubberia. Tutto si dice tranne cosè la tecnologia IoMe. Poi sfruculiando, interpretando e capendo risulta che IoMe compatibile vuol dire che sottosotto c'è un buco, nascosto sotto il sottopiedino. In codesto buco si può mettere un aggeggio che comunica elettromagicamente con un altro aggeggio che conta se muovi i piedini e a quale velocità.

Manon tanto valeva dire "airport chimicus assassin ready" o "border inspection compatible" oppure "active 007 mode"?

Ah, se non fosse che tutto tutto deve sempre essere io, io, io.

Troppo bubbo!

12 gennaio 2010

Multiplicati democratia
C'è poco da fare, i meccanismi della democrazia trascendono troppo le capacità di comprensione del singolo bubbo.

Alle prossime elezioni vedo già la solita scelta di candidati che vanno dal secondo premio regionale al concorso per il/la più idiota in circolazione allo xenomafiosonucleare tradizionale.

Fin qui tutto normale, come da maggioritario e da epoca storica. Se non fosserò così non sarebbero parte della classe dei politicanti e quindi non sarebbero candidati. Quello che però mi ha chiamato l'attenzione è il listino.

Bubbamente tutta la propaganda è "vota uno, vota uno" ma in realtà quell'uno ha scelto altri 12 ad personas che, se è eletto, sono anche loro automaticamente eletti ma senza che qualche elettore gli abbia scelti se non l'uno.

Ma perché non dirlo? Non è una bella estensione della democrazia? E' un po' come se il voto fosse moltiplicato per il numero (variabile) di componenti del listino! Voti 1 e prendi 13! (o quello che è, mi sono già scritto che varia)

Senza considerare che è una bella espressione dei vincoli di amicizia e della compagnia che porta a quello che è in cima a non essere solo con il potere ma a volerlo compartire con qualche fedelissimo che si è scelto personalmente e che solo a lui risponde.

Sarà che non si dice perché uno poi pensa di votare direttamente qualcuno degli amici del listino, che (forse) non si può? Ma basta mettere insieme una banda di impresentabili e il problema è risolto!

Quanti dubbi, quanti bubbi

Troppo bubbi!
Esperientia costum
Sentivo che le chiamate al telefono contro la violenza di genere, quello che tutti i media citano sempre al termine delle tristi notizie per cui serve, non lasciano tracce in bolletta.

Chissà, magari ci hanno pensato subito, magari è stata un'esperienza maturata a caro prezzo.

Troppo bubbo!

11 gennaio 2010

Temporum tematicus bubbitatis
E' oramai frutto dell'ignoranza rampante e della bubbità imperante dividere le cose non per l'epoca ma per tema.

Così ci sono i dipinti del mare, dei bubbi, della frutta ma non ordinati per epoca. Come se l'epoca non fosse il riassunto del clima in cui l'artista viveva e pensava ma fosse solo un passato vecchio e marcio e un futuro che invece è moderno e più bubbo. Così si nasconde chi in un epoca di schiavi proclamava l'egualianza e ne pagava le conseguenze o chi in un epoca bubba applaudiva tutto cortigiano e pavido il più bubbo tra i bubbi.

Non vale la pena che mi appunti altro sulla bubbità di non considerare e capire i tempi se non un esempio bubbo, nella sua tragicità.

L'ultimo monarca assoluto ha dichiarato (ma senza ridere, eh, come se dicesse una cosa tutta avanzata e futura) che "anche gli immigrati sono esseri umani".
Per valutare la bubbità della frase è indispensabile conoscere la data, perché se l'avesse detto prima che anche la sua chiesa arrivasse a ripudiare la schiavitù (mica tanto nel passato, eh) allora sarebbe stata una frase anche profetica. Poi uno vede che è di ieri (ma nel senso di dire il giorno prima di oggi). E allora capisce che il monarca, la sua chiesa e il mondo sono bubbi, anzi

Troppo bubbi!
Expertum limitatio bubbitatis manifesta
Dice il manuale: "Segmentando le categorie, Expert1 (Esperto1) ed Expert2 (Esperto2) forniscono un numero maggiore di categorie impostabili dagli utenti nel modo desiderato, offrendo loro la qualità ottimale delle immagini.
Per quanto riguarda la voce dettagliata per gli esperti di qualità video, per sintonizzare video tramite video specifici non può essere efficace per video generali."

Come dire che uno magari dice di essere esperto (expert) ma poi risulta sempre che non ci capisce un tubo.

Troppo bubbo!
Malus affarius consulentia
Danno via il trucco? Ma non è core-business?

Troppo bubbo!

10 gennaio 2010

Ancora gli effetti della crisi
Gli omicidi calano del 9%, ma aumentano quelli fatti da sicari.

Riassumendo: meno soldi in circolazione ma i ricchi sono sempre più ricchi.

Troppo bubbo!

09 gennaio 2010

Securitatie volabis
Mi devo mettere qualche appunto sulla cosa della sicurezza dei voli. Manon sicurezza come la indende un moderno fasciogoverno europeo. Il punto non è che aspiranti chimici smanettino con le polverine o meno ma che uno sia sicuro di imbarcarsi sul suo volo ""lowcost"".

Una delle maggiori minacce alla sicurezza del volo è il bagaglio da spedire, vuoi per il costo, vuoi per i limiti di peso, dimensioni, rapporto tra le dimensioni, proporzione tra le dimensioni, ecc. ecc. fino allo sfinimento del fineprint del regolamento ciucciasoldi. Oltre, ovviamente, ai tempi di consegna, di riconsegna, di reclamo perché non c'è, di attesa perché telo portino in albergo, ecc. ecc.

La soluzione è avere due spalle così, due gambe da bubbo, e una forza sovrumana E avere un vestito avio-pompeiano.

Già mi ero appuntato, forse, che lo stile pompeiano è inspirato alla nota raffigurazione di divinità che va a spasso stracarica di oggetti. Un vestito avio-pompeiano ha, almeno:

a) tascone per netbook/notebook sulla schiena. Si può arrivare al 17", ma almeno 13" sono alla portata di chiunque;
b) una trentina di tasche per cellulari, pda, navigatore, sveglia radiosincronizzata, macchina foto, altra macchina foto, caricabatterie del notebook, caricapile, secador de pelo, cuffia, cuffia con microfono, cuffia integrale, cuffia da doccia, bollitore, mp3, caricatori e convertitori tutto-tutto, spine internazionali ed extramondo, hub usb, luce usb, ventilatore usb, pannellini solari per caricare le pile, CD musica per auto a noleggio in formati dall'mp3 alla collezione integrale in formato CD Audio, vinile e nastro, ecc. Il minimo, insomma;
c) cartucciera portapile;
d) tascone laterale per ebook reader;
d) tascone frontale per documenti viaggio (compreso il regolamento sul trasporto bagagli), borsa e trolley sagomato panza.

Così al gate si può tranquillamente passare eqquindi espandere tutto nel trolley che pareva una panza e introdursi in cabina senza nessun problema regolamentare e senza costi aggiuntivi.

Solo una cosa non riesco a collocare. L'ombrellino del pampino rompipalle che mi ha già tentato di bagnare il vestito pompeiano. Mah, forse forse un'altra idea salva-spazio...

Troppo bubbo!

08 gennaio 2010

Bubbitatis leggendi
Nel mio recente giro tra le tapas ho visto benebene i ebook reader che cerano in circolazione, per opinare su che punto siamo della tecnologia e del mercato e come va questanno.

I prodotti sono iniziali. Quindi sono venduti in scatole discrete, molti con la custodia in pelle, le funzionalità sono diverse da cada modello (in particolare non tutti sono touch e hanno la penna per scrabocchiare il libro e qualcuno non ha la musica o il wifi), ecc.

Grossomodo tutti hanno qualche migliaio di libri inclusi, che tanto non costa nulla, sono esplicati abbastanza bene dal bubbo che li esplica, anche se il bubbo compratore fa ancora domande sbagliate (es. non capisce la durata delle batterie espressa in pagine e cerca di capirla in ore).

I prezzi sono da prodotto iniziale, grossomodo da 230 a 350 euri.

Piacere sembrano piacere per lo schermo (che il bubbo compratore non capisce che non è illuminato e bisogna avere la lampadina accesa per leggerli, ma anche il sole può bastare se è giorno) e perché sono leggeri (sui 300 grammi, anche con qualche libro caricato).

Quello che mi ha chiamato lattenzione è che tra le pizze sembrano non esistere ancora, se non per gli appassionati. I distributori non hanno la categoria di prodotto, non ho visto qualcosa con le librerie nella lingua delle pizze, ecc.

Maccome? Tutta l'economia che spiega le sue ali potenti e bubbe eppoi non si veicola primaprima un prodotto technofigo? Sarà che non cè il modello con la TV inclusa?

Troppo bubbo!

07 gennaio 2010

Appunti per un fotodizionario bubbo

Latino: Mammillaria spinosissima



Latino bubboniano: Cazzillaria spinosissima

Troppo bubbo!

06 gennaio 2010

Importantia verbum
“Politicians Talk, Leaders Act”

20 giorni di carcere per molestare i candidi occhi di qualche politicante con questa scritta. Potevano essere 40, ad arbitrio esclusivo del ministro di ultracentrodestra.

Devo dire che pensavo che tra tante europeate simili arbitrii fossero impossibili e invece, ancora una volta, l'europ* fa la sua porca figura.

Troppo bubbo!
Quizzo videografico



Anchio ho visto queste cose che nei blog che uno fa una domanda ma come fosse un quizzo tutto intelligente e bubbo. Allora ho messo qui due foto bubbe, una vecchia e una nuova delle vacanze e poi dopo metto un post con la risposta come se tutti avessero provato ma non fossero riusciti.

Troppo bubbo!
Pedibus basis salutes

Ma davvero c'era rischio?

Troppo bubbo!

05 gennaio 2010

Culturalis salvationi populis?
Spesso si sente questa solenne sciocchezza che i poveri e gli impoveriti gli si insegna e diventano tutti ricchi, individualisti e bubbi come se fossero dei ricchi bubbi 'mericani. E a dirla sono spesso i più gnoranti 'mericani che, in realtà, necessitano solo di governi corrotti a cui rubare materie prime o a cui rifilare tecnologie obsolete e nucleari.

Tutto ciò premesso mi chiedo se, a quel poco che ho letto sui fatti di cronaca bombarola recente, faranno anche i corsi di chimica.

Ma forse è la prima volta che riconosco l'utilità delle statistiche che dicono dove si imparano le materie che finora servivano solo per distruggere la scuola pubblica, dando priorità a dove serviva per formare gente libera e pensante la trasformazione della democraura. Bene, le statistiche servono a trovare i peggiori insegnanti di chimica e a spedirli nei paesi fornitori (di morti) per le guerre di pace .

Troppo bubbo!

04 gennaio 2010

Potentis gloriam pedibus argillae
Uno gli tirano.
Uno lo tirano.

Il mondo è nelle mani dei pazzi!

Troppo bubbo!

02 gennaio 2010

Culturalis projectii fecit agnus gaudium
Ooh, sono abbastanza stufo di vedere queste pseudo mostre d'arte moderna che altro nonnè che arte ciucciatoria del pubblico denaro e una linea sul curriculum di qualche ignorante curatore e assessore.

L'idea è sempre la stessa. Si cercano delle parole che non sono oggetto di questionamenti politici o umanitari, tipo il mare, il cielo, la terra e via bubbeggiando. Poi si pesca un """artista""" (meglio donna, ma va comunque bene) che venga da un paese orientale (meglio remoto, ma anche qui tutto vale) e si scrive un blabla bubbo sull'oriente e l'occidente e la cultura e tutto, sempre curando di non dire nulla che come parli qualcuno lo offendi. E' anche essenziale non citare questioni tipo l'asservimento dei politicanti ai potentati mafiosi che si mangia l'ambiente e tutto o la stupidità nella gestione del bello del mondo che, unita alla democrazia, tutto il sano se lo porta via, lasciando un deserto di cemento e mazzette.

Quindi l'"""artista""" tira fuori tipo delle foto del mare della città dell'assessore che, e qui c'è tutta l'armonia delle culture remote, c'è anche in oriente oppure della montagna o anche della bubbità della città se il luogo è proprio sfigato fino alle fognature. O anche dei video a camera lenta che sarebbero 3 ore senza che la camera si muova o simili bubberie.

Poi si tira tutto contro il pubblico, meglio come esposizione temporanea in un museo che comunque ci passa gente o, sempre per i posti sfigati, all'aperto. Lo scopo è che non si possa contare chi è andato a vedere la costosissima bubberia che se qualcuno pagasse per vedere sta roba anche solo un centimo poi la farebbe pagare cara all'assessore ignorante che non sarebbe compensato dalla sua mazzetta sull'evento.

Mah.

Meglio.

Propongo che un brillante bubbo occidentale si immerga nella magia dell'oriente con un equipo simbolo dell'incontro cultural-tecnologico che sarebbe una macchina fotografica orientale e una bubberia che scatta una foto al giorno fatta da Bubboni in occidente.

Poi per un anno l'equipo scatta una foto del cielo di una bella città orientale in cui Bubboni si è immerso tuttopagato stando in un magnifico hotel tuttorientale.

Quindi si fa una mostra e si paga Bubboni perché ringrazi l'assessore e esplichi con belle parole bubbe come ha sofferto nella fatica quotidiana dell'incontro delle culture vivendo nel lusso ma vicinissimo ai poveri e di ricopiare le foto su PC una volta finito l'anno.

Già perché è solo immergendosi nelle bubberie che si vive bene un anno. Un altro anno.

Troppo bubbo!