25 dicembre 2009

Lunaticus sentimenti et sensum revelatio
L'agitarsi lieve delle foglie di palma ora scopre e ora occulta la mezza luna d'argento nel cielo nero del tardo pomeriggio equatoriale.

Oh, luna d'argento rivelami tu il senso oscuro delle cose e dei pensamenti bubbi!

Perchémmai chi occulta il senso del natale dei pii religiosi con una roba che più consumista non si può, comè il mega centro commerciale, ppoi fa mega presepi che sembra il mercante nel tempio e non il tempio dei mercanti?

Perchémmai chi sembra sia stato eletto a duce da una minoria di razzisti fascioxenofobi ppoi fa tutto il democratico che solo ipotizzare che andrebbe rimosso per tradimento cossuttazzionale risulterebbe terrorismo antidemocrata?

Perchémmai quest'anno di tanta salvazione bancarizia e dannazione lavoratizia ppoi risulta che i bancari hanno fatto e spacciato titoli derivati spazzatura ultradestrutturata che neppure Bubboni capisce cosa c'è dentro, ma titoli nuovi e non quelli vecchi che tutti gridavano "mai più, mai più, salviamoli così non ruberanno più, più, più 16%"?

Perchémmai chi vive una cosa si ostina a blaterarne e ad essere paladino armato e combattivo del suo contrario accusando tutti di essere come la cosa mala che vive?

Oh, luna dimmi, ma senza moralismi inutili e senza tirarla per le lunghe che domani mattina voglio fare il bagno in piscina cheppoi il sole non la illumina con tanta forza e di questa stagione mi potre sentire abbandonato alla frescura dei quieti palmizi.

Troppo bubbo!

17 dicembre 2009

Linguae intellighenzia computationis
Vabbé che scrivo in latino bubboniano, che non è facile per un computer e che comunque io non capisco assolutamente.

Però perché mi mandano lo spam per blog nella lingua delle pennette alla vodka? Proprio con i caratterini tutto contorti, eh.

Capirei fosse nella lingua del thé, che tanto si usa oppure in latino ciceroniano, ma così è

Troppo bubbo!
Fractalitatis valoris et bubbitatis
E' bubbo constatare come ciò che distingue gli enti di volontariato è il modo con cui si relazione con gli ""utenti"".

Ci sono due modi soli: quelli che sono loro che offrono un servizio agli utenti (poi c'è un terzo che paga, in genere, oramai) e quelli che non vedono gli utenti come una cosa diversa da se, ma che cercano insieme agli utenti di migliorare tutti (solito terzo che paga, non è questo che discrimina i tipi).

A memi piace uno solo dei due tipi perché comunque se non ti mangi quello che cucini non ne hai idea. Non puoi strombazzare che aiuti se non ti aiuti, che tutti valgono se i tuoi utenti non valgono, che bisogna lavorare insieme se non lavori insieme.

E' un po' come per la democrazia, e già melero appuntato. Ho capito che qualcosa non quadrava quando mi sono accorto che i pezzi che tutti insieme fanno la democrazia al loro interno usavano tuttaltri criteri e metodi. Ma senon è abbastanza buono per te lo può essere per gli altri?

E lo stesso poi lo visto nelle aziende. Non conosco (di quelle che conosco bene) nessuna azienda che sia solita fregare i clienti che non faccia esattamente lo stesso con dipendenti, partner, fornitori e stato.

E' come un frattale, non è che dentro c'è una roba strutturalmente diversa da quella che c'è fuori. E se uno è bubbo fuori lo è anche dentro ed è

Troppo bubbo!

16 dicembre 2009

Mutatis conditionii
La teoria dice che il cliente è più importante del lavoratore che produce il prodotto.

Poi ora che capisco la questione dei rapporti tra il tale stato padrone e quello delle pizze vedo che è il contrario.

Quando i pizzaioli erano stati riconvertiti in umili braccia senza testa (dopo essergli stata fatta saltare la testa) era meglio che ora che sono considerati clienti paganti di prodotti pessimi ma costruiti e pensati da altri.

Troppo bubbo!
Dementis sapiens aut sapiens dementia?
Fermo restando che io condannavo già i pampini addestrati alla guerra che tiravano i sassi quando troppi facevano giustificazioni false e che il lancio di oggetti dal finestrino è giustamente vietato, ecco che un altro pazzo che vuole forse turbare la tranquillità del tale.

Ma chiunque turba la tranquillità è pazzo?
O per turbare la tranquillità bisgona essere necessariamente pazzi?

Non so è saggio essere pazzi ma mi pare che sia da pazzi essere saggi.

Troppo bubbo!

15 dicembre 2009

Bubbitatis carentia nil est
Da un social quello che è mi è arrivato un messaggio bubbissimo che linka un post che manda su un sito che porta ad una pagina che, in modo semplice e diretto, dà dei consigli casomai uno non sapesse che diavolo scrivere sul blog.

Ad esempio che uno può fare delle liste di cose e poi commentarle o che può parlare di un prodotto.

Il punto bubbo è che l'autore non considera che il problema non si pone. Se uno solo riflessiona sulla bubbità del mondo e selo appunta ne ha da appuntare ben più che prima finisce il mondo perché è troppo bubbo per durare.

Quello che capita però è che proprio uno non riesce a coglierne tutta la bubbità. Ad esempio ascoltavo i commenti degli indigeni pizzaioli alla cosa che tutti gli indigeni commentano. Non riesco a capire bene cosa gli è successo. Sembra che non sappiano più delle cose, che non abbiano idea di cosa sarebbe (nella teoria) una democratura, che davvero credano ad una storia tutta riscritta e reinventata ben dopo che era successa. Gli """"oppositori"""" sembrano comunque muoversi entro uno spazio piccolissimo fatto di propaganda e bubbità da un gruppo di fascio-mafiosi che sembra aver magiato il coco a tutti quanti.

I nativi sembrano non essere in grado di ricordare la propria storia, di muoversi da valori ad azioni oppure al contrario, da fatti a valori, o comunque di muoversi un po'. Non riescono, e non cercano, di sparagliare il gioco, di rimettere le cose sui binari giusti ma sembrano avvolti nella coda di paglia di una rappresentanza politica vergognosa (ma che non sembrano poterlo dire).

Ancora non capisco se questi sono gli effetti della propaganda martellante (che io non vedo) o se di qualcosa che è successo negli ultimi anni (che non cero). Ma al solito sarà qualcosa di bubbo,

Troppo bubbo!

14 dicembre 2009

Relativi malus
Non capisco il tentantivo (però riuscito direi) di guadagnare qualche briciola, o di consolidare qualche sparuto ed ininfluente simpatizzante, usando quelli che sono già drammatici, criminosi, eversvi, premeditati eventi.

Capisco che fanno molto, ma molto, più male le monetine all'amico che gli orrendi suvvenir, ma la cosa va posta nella giusta dimensione.

Certo poteva essere nella capitale della carbonara, ma è sempre meglio la città del panettone che quella dei gianduiotti! E se fosse stato nella capitale dei formaggi??? Lì si che, a prendere le cose di punta, ci si fa male!

Troppo bubbo!
Principii destini
"La TAC evidenzia lesioni..."

La TAC? Pure la TAC? Miraggio di milioni di malati che invece ci fanno l'ecografia o un bel nulla quando ne avrebbero (avuto) bisogno!

Sono sicuro che, in odium populi pauper conditionii, gli hanno dato pure una pillola ""abortiva"".

Troppo bubbo!

12 dicembre 2009

Ispiritu natalii
Non riuscivo bene ad annotarmi dello spirito natalizio che si diffonde in questo periodo in qualsiasi centro commerciale. Quel certo tipo di fretta, di scortesia, di avere l'idea che tutti sono solo dei birilli che ti ostacolano verso una missione superiore che solo tu sai e che è urgentissima e tutto giustifica, e un certo modo di consumare più furioso, più inutile e più incartato del solito.

Se ti trovi in un centro commerciale, fuori dal periodo natalizio, e di colpo, con urla disumane, 24 persone cadono al suolo morte chiunque ne avrebbe uno shock che dura tutta la vita e che poterebbe molti alla follia.

Ma se, durante il periodo natalizio, stacchi il numero 24 al banco dei salumi & formaggi mentre servono il 99, e di colpo con le solite urla disumane 24 persone cadono al suolo morte e in un attimo chiamano il 24 chiunque penserebbe di aver avuto un colpo di fortuna memorabile.

Troppo bubbo!

11 dicembre 2009

In virgula veritatis situationi
Ohh, finalmente ho capito comè e come nonè che un certo ente di analisti dice che tra le pizze c'è una ripresa mai vista, ma così mai vista che quelli che ci sono non la vedono neanche con il binocolo!

Avevo il sospetto, mappoi ho avuto le prove cercando di mettere dei dati dal web al foglio di calcolo. Cerano dei punti e delle virgole ma quando li ho appiccicati i dati sono diventati dei tempi o i numeri piccoli grandissimi e tutti fuori posto. Smacchina e traffica era che i 'mericani, in odium latinii, usano apposta i punti e le virgole alla rovescia.

Ora, se capita a Bubboni che i numeri incollati poi non si capiscono, figuriamoci agli stagisti dell'economia!

Troppo bubbo!
Milities patientia
"Tras dos años de retraso, el mayor avión de transporte militar de Europa despega en [CITTA' DELLE TAPAS]."

E io che credevo che i costosissimi voli militari fossero più puntuali di quelli civili...

Troppo bubbo!

10 dicembre 2009

Digitali lengua est futurus sine vox
Nel corso del webinar quotidiano hanno messo una di queste pubblicità che si vede il mondo futuro, che tutti sono contenti e usano schermi tattili piccoli e grossi e fanno tante cose belle e colorate. Una di quelle finte pubblicità che è sempre una mattina di sole, ma non troppo presto, che tutti sono contenti e riposati e che hanno voglia di lavorare contenti. Del resto non è che fanno molto, due touch touch e via. Oltre al bubbo che lavora nella sua capannuccia in mezzo ad un giardino tropicale probabilmente installato a 3000 metri di quota e ben calientito, ecc. ecc.

Al solito cera la musica pump-pump di questi video ma anche una cosa che si notava di più perché i bubbi tra di loro parlavano, oltre che toccare qualsiasi pezzo di vetro o plastica ci fosse in circolazione.

La pubblicità era tutta muta, solo musica e basta. Vabbé, si vedeva il super traduttore che quando la bubba parla al cellulare appaiono i sottotitoli (e poi, nella prossima versione, magari la voce in off con i suoi pensamenti) ma chi guarda la pubblicità non sentiva nessuna parola. Niente accenti del babelico biz-inglìs, niente suoni caotici, niente di tutto sommato umano.

Così forse hanno ragione quelli che tutti evoluzionisti sostengono che la parola ha permesso al bubbo di avanzare sull'animale che solo raglia. Poi si è passati al bubbo che raglia come un animale e ora, nel futuro, il bubbo senza suono.

Troppo bubbo!

09 dicembre 2009

Estimatio industrii dolenti
C'è uno stato, di quelli poveri che può buttare appena 750 milioni di euro in guerre di pace (+ extra oscuri, ovviamente), che ha aumentato i bolli per alcune burocrazie obbligatorie.

Dal 2010 depositare un bilancio (che si fa quando l'azienda funziona) aumenta di 3 euri, far timbrare le cose per un fallimento (che si fa quando l'azienda chiude) aumenta di 10 euri.

Credo che abbiano:
1) bisogno di soldi;
2) ottime stime per il 2010.

Troppo bubbo!
Sapientia spam hominis cuorum
"Ho come hobby e interessi diversi, tra cui - sport, cucina, lettura, musica. Di particolare interesse per me e housekeeping, pulire la casa."

Ach, questi delle mail di spam sanno che cosa cerca davvero un bubbo in una donna, non cecchè dire.

Però suppongono che non sia stato fatto un sondaggio per determinarlo ma che ci sia uno bubbo intelligente che si diverte a scrivere dei testi validi, sgrammaticati e finto stranieri.

Dopotutto anche labilità di Bubboni &!

Troppo bubbo!

07 dicembre 2009

A fare l'onesto
E' bubbo riflessionare sulla cosa dei librai. Intanto mi appunto qualche idea raffazzonata ma non riesco a finire il pensamento.

Ieri ho letto che un libraio spiegava, ma l'intervistatore era bubbo e non esplicava bene, che quelli che hanno il negozietto vogliono che siano vietati opus legem gli sconti sui libri. Altrimenti, siccome i consumatori comprano i libri al supermercato che fanno gli sconti, loro chiudono perché tanto guadagnano pocopoco. E invece loro offrono un servizio perché si leggono i libri eppoi ti dicono quali sono buoni e invece i supermercati fanno soldi con le bubberie che scontano, però sono le uniche che vendono tanto anche i librai piccoli.

Beh, qualche contraddizione logica c'è, eh.

Se il servizio che si leggono i libri e teli dicono è importate sicuramente poi uno non si fa dire il libro eppoi lo compra altrove. Anche perché altrove trovi solo le bubberie che non ti direbbero che sono buone. O lasciamo queste contraddizioni?

Se loro fanno stock di libri che al supermercato non vendono perché vendono solo le bubberie e questo è un servizio buono mappoi cosa tene importa se al supermercato scontano le bubberie. Tanto tu non le vendi! O no, le vendi e ci faresti soldi ma i bubbi le comprano al supermercato perché costano meno? Allora c'è contraddizione.

Ma il punto è uno stato moderno, supponiamo non uno in particolare che nella sua istanzia concreta ci sono di mezzo incompatibilità, ecc. ecc., ma uno stato teorico di come, in pratica, non sene vendono più, cosa dovrebbe fare? Teoria delle teorie dovrebbe sostenere la diffusione culturale o dovrebbe sostenere un solo modello di business con tutta la sua bubba value chain?

E' troppo complesso ora riflessionarci. Mamelo appunto che mi sembra bubbo.

Troppo bubbo!
90 giorni senza venirti a trovare?
90 giorni! Possibile? E' da 3 mesi che non vado a trovare il conto online della carta di credito, secondo il sito, e che non introduco una massa di dati di autenticazione per dire "sono Bubbo, Bubbo Bubboni" e rivedere tutti i bit e i pdf belli pronti.

90 giorni e, ovviamente, non si permette che l'utente schiavo stia via così tanto tempo! Per ora devo solo rimettere la vecchia password, due volte quella nuova e ancora due char di quella nuova (non si sa mai: il bubbo invisibile potrebbe aver collegato una seconda tastiera USB da sotto il tavolo e prelevare i miei pdf impunemente).

Per ora. Ma presto potrebbero chiedere una giustificazione, magari una copia del calendar o dei log ADSL per capire comè che sono stato via 90 giorni, perché non mi sono connettato, se coccolo di più altri estratti conto o cosa. Ma per ora no. Mi voglio solo godere il flashback delle vecchie spese, il calduccio di 90 giorni fa, e la password nuova nuova. Eppoi dicono che i pazzi si connettano ad Internet spesso spesso. Direi. Come non ti logghi è tutto un quiz.

Troppo bubbo!

05 dicembre 2009

Bubbitatis contatorii
Oooh, finalmente ho anch'io il tale apparecchio superelettronico. E' venuto l'omino, ha strappato dal muro quello vecchio e ha appiccicato il nuovo, lasciando un palmo di muro da imbiancare. Vabbé, oltre a qualche milione di euro di denaro pubblico per finanziare il cambio, è il prezzo del progresso.

Rimane però da vedere se il nuovo equipo è o non è bubbo, anche perché se si chiamasse coso informatico non ci sarebbero dubbi, ma tutti lo chiamano coso elettronico e qualche dubbio lo crea. Quello di prima era coso elettromeccanico e non era più bubbo di tanto, se fosse stato meccanico non era sicuramente bubbo.

1) Senza il manuale non si capisce come leggere le info sul pratico display. E' un indice di bubbità ma non altissmo.

2) Il coso può essere piratato. Beh, è già un buon segno.

3) Il manuale (cartaceo) finisce con l'indicazione che comunque sono tutte bubberie. La versione più nuova è sul sito. Umm, quasi ci siamo.


4) Descrizione di un simbolo completamente privo di senso per un bubbo normale: "se compare il simbolo [TALE], e comunque c'è [COSA MISURATA DAL COSO] in casa, può ignorare la segnalazione. Diversamente, in caso di mancanza di [COSA MISURATA DAL COSO], contatti i nostri operatori al [ODIOSE MAIUSCOLE IN ORIGINALE] Numero Verde Segnalazione Guasti". Simbolo senza senso (da trovare al buio su un display non retroilluminato), if, frase che non dice che problema c'è, obbligo di fare cose spiacevolissime tipo chiamare un numero verde a tue spese (di tempo e denaro): bubbità sicura e spirito informatico!

Troppo bubbo!

04 dicembre 2009

Lectionem traductorii
Spesso dalle traduzioni fatte automaticamente male si imparano le forme grammaticali della lingua di partenza, con grande diletto.

Tuttavia qualche volta si può imparare qualcosa sulla cultura di partenza che, per un bubbo che si lamenta di come sono trattati i pampini rompipall*, è notevole.

Dice l'etichetta su un prodotto:
"La non-giocattolo prodotti, si prega di essere fuori dalla portata dei bambini".

Troppo bubbo!

03 dicembre 2009

Tecnologicum bubbitatis incrementarium progressi
E' vero che molte tecnologie sono bubbe, è anche vero che molte implementazioni di tecnologie buone sono poi bubbe, ma ci sono delle robe che sono molto più bubbe.

Giò mi ero appuntato dell'IPSec, che come uno lo nomina già si scollega un pezzo di cavo a caso da qualche parte, o dei certificati, che appena nominati già si è persa una mail importante, ma ora c'è anche un certo tipo di mail tutta bubba che è di una bubbità incredibile.

Un po' la tecnologia, se uno la capisce, già vede i problemi ma quando si passa all'implementazione è strage.

Mi segno tre punti bubbi tra mille e mille, sempre ricordando che se una gerontocrazia inzia a pasticciare i bits non è che poi possa andare tanto bene bene.

- Come d'obbligo ho una casella di questa posta bubba, "regalatami" da un tale ente che però pago. E' gestita (gestita è un termine complesso, ma comunque non dirò mai di che tecnologia si tratta e chi è che la gestisce perché è tutto un buco nero di burocrazia e querele) dal più grosso gestore di questa roba (o uno dei più grossi, se non il primoprimo). Tutto sicuro, tutto certificati e bubberie e leggi e test e lista degli autorizzati e tutto. LA PASSWORD PREASSEGNATA NON LA POSSO CAMBIARE. Adesso chiederò all'assistenza, dato che una password preassegnata non posso dire che sono io a mandare le mail bubbe.

- Milioni di pagine di note legali e tutto ( = diecine di pagine per ogni grossa azienda implicata nella cosa). Il succo è che se si perde qualcosa è colpa mia, che loro se ne strafregano di tutto e che non è mai colpa loro se non funziona). Ma la vecchia posta cartacea tutela MOOOOLTO di più me. Questa tutela MOOOOOOLTO di più qualcuno che non sono io. Bel progresso del diritto e della tecnologia.

- Per ogni mail inviata tutta speciale ne arrivano due automaticamente (tutto il pregio tecnologico è che se non arrivano ti devi preoccupare). Cioè le mail in circolazione crescono dell'uno per tre percento (ne mandi una ma in realtà ne girano tre). Quindi lo storage cresce anche lui dell'uno per tre, i dati trasmessi, i dati ricevuti, le mail perse, quelle bubbe, ecc. ecc.

Così perdendo diritti e garanzie, buttando soldi nelle tasche degli amici, perdendo soldi con un business localissimo e frammentario si sono moltiplicate le TLC dell'uno per tre percento.

Troppo bubbo!

02 dicembre 2009

Sociologicum dilemmatitatis
Non so se tutti sarebbero favorevoli a togliere un tale simbolo religioso da qui, ma credo che le posizioni tra laicisti e idolatri siano più o meno quelle tipiche.

Quello che mi chiedevo è però:
- servono tutte queste storie degli edifici e dei simboli? Si guadagnano voti o, almeno, non si perdono indipendetemente da bubberie ben più gravi?

Mami rendo conto che non so rispondere. Ovvero, inquanto tuttologo, posso sempre rispondere ma non saprei se è giusto o sbagliato. E la questione mi ricorda un vecchio maestro che aveva studiato sotto il fascismo. E diceva che, imbottito di propaganda, non era stato facile trovare il suo percorso di pensamento e liberarsi di tutte quelle bubberie.

Ma quanto più oggi che la propaganda è ben più raffinata e paziente è dura liberarsene. Troppo dura per milioni di bubbini che, oramai, si bevono che gli immigrati sono così e cosà, che i gusti sessuali sono così e cosà, che il riciclo e la politica e il nucleare e la mafia e tutto è già pre-pensato dalla propaganda e spiegato e giudicato.

Così non si può stimare facilmente come vede lo cose un bubbino teleprogrammato perché se lo si capisce lo si è, è non lo si capisce e se non lo si è non lo si capisce. L'unica è essere quello che fa il programma oppure un sociotuttologo e qui è più facile.

Troppo bubbo!
Futilitatii statisticum
Dal sito della newsletter banca
"Il presente test è anonimo. I dati inseriti non verranno trattati in alcun modo."

Troppo bubbo!

01 dicembre 2009

Par mortem bubbinis noli pagatio
E' pratico questo sito qui che ci sono i morti per caccia tra le pizze sempre aggiornati e con tutti i dati.

Siamo a 20 morti, 36 feriti tra gli armati e 13 feriti tra gli ingnari disarmati.

Vabbé c'è un po' da criticare la mira di una nazione che è sempre fiera di vendere armi in giro però il punto è un altro.

Non capivo perché uno stato povero butta un sacco di soldi per questa storia della caccia, quando melo hanno esplicato. La caccia è trasversale alle caste. Non sono solo quelli appena scesi dall'albero ma anche principi e potenti vari ad essere interessati.

Ora il popolaccio bubbo paga anche una bella riserva di caccia ad uno dei principi, ma solo ad uno.

Non sarebbe ora di impegnarsi un po' e pagare una riserva anche agli altri principi? Così la caccia pagata dalle regioni interesserebbe solo i [AGGETTIVO] comuni e sarebbe velocemente soppressa perché costosa e pericolosa.

Troppo bubbo!

30 novembre 2009

Euro sincro-rinco
Lo dice qui e già lo dicevo io un anno fa.

Siamo a pochi giorni dal dramma della separazione, della frattura, della distanza incolmabile tra popoli che si credevano fratelli come Caino e Abele!

Speriamo che intervengano subito Europ*, i governi tutti e gli autoritari e i consumati!

Il capodanno, così come lo conosciamo, è a rischio!

Il ritardo del DTT, lo sfrucugliare della decodifica manipolata dagli orientali e la bubberia diffusa toglierà ogni sincronismo al conteggio di capodanno, con tutta la bubberia che ne consegue.

Propongo subito che una commissione di telco lavori ad uno standard capodannizzio di trasmissione che salvi la situazione.

Troppo bubbo!

P.S.: Meno male che un tot % non festeggia il capodanno. E io, modestamente, %.
Democraticus matematicus
Della tante cose che sono oscure della democrazia moderna una è quella della percentuale dei votanti.

Non c'è nazione che non strombazzi la cosa delle torri a punta, non cenè uno che dica quanti hanno votato rispetto agli aventi diritto. Vabbé, se lì vale vale, però poi è bubbo dire "tot dei cittadini qui e là". Si può dire "solo tot che hanno votato qui e là" e, democraticamente, lì vale.

Comunque pare a me che contro siano neanche il 20% degli aventi diritto al voto. Ma il conto l'ho fatto io ché nessuno lo dice tutti copiando i medesimi dati e dicendo le medesime bubberie sulle punte, le torri e tutto. E anche quello che sono, sempre circa il 20%, a favore del traffico d'armi pochi selo segnano.

Il bubbo della democrazia è proprio che tutela le minoranze, e solo quelle, dissipando qualsiasi critica e qualsiasi possibilità di critica che, tanto, ha sempre torto.

Troppo bubbo!

26 novembre 2009

Senza impegno no
E' bubba questa notizia che un tale ente mondiale, cerca cerca, ha pescato un ruolo attivo di un tale della tale religione nel massacro che furono uccisi tra 500 mila e 1 milione.

Tre i punti bubbi:

- ha ragione la tale religione a lamentarsi di questo ente mondiale;

- ancora una volta quello che sembra un massacro così, naturale, genuino, spontano, a colpi di ingenui machete ha richiesto anni di preparazione all'odio, di finaziamenti, di telefoni satellitari, e tutto. L'odio spontaneo non basta al genocidio o alla guerra. Ma qualcuno, con vero spirito missionario, ognitanto ha interesse a coltivarlo.

- ma questi che quando si parla di aborto si stracciano le vesti, perché poi quando si parla di uccidere esseri umani come tutti li intendono gli va bene? Prima della nascita è tutto belle parole e poi?

Troppo bubbo!
Contro l'influenza tagliare la corda
Tante ne ho lette su come contrastare il bubbo virus dell'influenza che vale la pena di aggiungerne una.

In milioni di uffici pubblici, banche (fisiche), segreterie e bubberie ci sono le biro ancorate con una cordicella o una catena di tungbubboacciaio, a seconda del tipo di clientela.

Ma queste penne sono una fonte di trasmissione del virus mortale, di bubbo in bubbo, di mano in mano, di bocca in bocca! E quando il modulo richiede una riflessione profonda e qualcuno inizia a ciucciare la penna? E' la morte certa di quello o del prossimo utente!

Quindi la soluzione è una eurolegge urgentissima che imponga il taglio della cordicella. In un attimo la biro sparisce e, vabbé, morirà un bubbo solo ma non tutto il popolaccio.

Troppo bubbo!

25 novembre 2009

Bubbitatis humili amicis actionis salvatio rei reus?
Già lo dicevo in altri commentari ma melo appunto qui spiegato benebene. La cosa dei brevi non è questione di tecnofunzionamento burocratico e papiresco ma di amicizia e fedeltà.

Ah, quante sciocchezze in nome del supremo valore dell'amicizia!

Infatti mi pare addirittura che taluni bubbini mettano in moto flebilmente dell'aria, esalando quel minimo di lamentele e lagnanza che sono permesse dall'attuale clima di concordia unipartitica e di democratura multimediale.

Il punto è se l'amicizia e la fedeltà è stata manifestata con gli strumenti dovuti o se cenerano altri migliori, quindi non interessa e non conta se la nuova bubbolegge serve affinche la spada della giustizia sia agitata più o meno saggiamente contro il popolaccio ribelle da una dea (peraltro bendata) al giusto grido di "chi cojo, cojo ché sono uguale per tutti".

La tecnologia scelta ha dei costi mediatici non nulli, infatti gli amici dicono che è una misura estrema a causa della persecuzione, non che è una misura giusta a causa della cattiveria del popolaccio.

Non so. Forse si poteva fare meglio e temo che gli amici siano stati troppo influenzati dal pepe al cul* che fa correre un vecchietto pelato in luoghi remoti pur di non essere carcerato mentre mamma muore. La fretta di manifestare i sentimenti benigni può fare brutti scherzi e forse non permette di vedere lucidamente la situazione.

Tuttavia ora ci sarà altro tempo e mille frecce potranno centrare il bersaglio se una fallisce, come dicevano gli antichi.

Troppo bubbo!

24 novembre 2009

Killo kilo
Non riesco ancora a rassegnarmi ai mebibyte, anche se sono usciti da più di dieci anni. Melo appunto nella speranza che i MiB prima oppoi finiscano automagicamente nei miei docs.

Del resto è pieno di bubbi che si ostinano a moltiplicare i gradi kelvin per i byte contribuendo al riscaldamento globale ad ogni cambio di hard disk!

Troppo bubbo!

23 novembre 2009

Lamentus bloggus
Due cose mi appunto che un po' mi sembrano vere.

Qualche tempo fa ho letto che uno criticava seccamente i blog dicendo che metà volevano imitare il noto comico ma non riuscivano.
Da un altra parte avevo letto una cosa tipo (che sarebbe un blogger che pensa): "uuu, che diavolo posto? adesso guardo il [NOTO QUOTIDIANO PER ME PESSIMO] online così vedo se c'è qualcosa da commentare".

All'epoca non ci avevo fatto molto caso perché leggo pochi blog e non sono come sopra criticato, ma quando per caso ne vedo altri un po' è vero.

Trovo bubbi più che altro quelli che commentano la TV, che è lo stesso motivo per cui è inutile leggere i giornali pizzaioli.

Me piace quando un bubbo che è li racconta quello che opina o che vede che succede credendo di capirlo, perché è quello che manca al media basato sulle agenzie e la traduzione ritardata della stampa estera, senza provare a capirla.

Massè si tratta di rifriggere le finte notizie allora è inutile. A me piace opinare in modo poco legato ai fatti, che tanto non sono noti o comprensibili, perché così è il modo bubbo, anzi

Troppo bubbo!
Meglio pensarci prima
Mi porto avanti con il commentario politico pescando due fatti che non sono ancora arrivati i messaggini e forse sene parla pocopoco tra le pizze.

- La campagna pubblicitaria del periodico dei formaggi con il mondo visto da vari bubbi. Forse devono ancora tradurla? Eppure sempre facile da capire perché è visuale. Bubbamente mi riconferma che le cose vanno viste da almeno 10 punti di vista contemporaneamente per essere quasiquasi capite.

- Quello della povera bubba rinchiusa nell'aereoporto. Due i punti bubbi. Mi pare, ma ne so pocopoco, che siano i frutti della fine del colonialismo che non finiscono mai. Bombardamenti, torture, esilio, ecc. mi sembrano un anticipo di quando il tale president "finisce" un paio di guerre in corso. A giudicare dalle basi militari nuove, dal colpo di stato, dall'uso dei servizi segreti e dalla tradizione democratica del suo paese mi aspetto cheppoi non se ne vanno mai ma continuano ad uccidere anche dopo la tradizionale distribuzione di medaglie. L'altro punto è che vado anchio a vedere l'aereoporto e magari ad espressare solidarietà (mentre mi documento meglio). Ci è andato anche un cantante che credevo bubbo, per via del nome da bubbo. Non andarci (in vacanza) sarebbe

Troppo bubbo!

22 novembre 2009

Parlando ai pampini
Parlando ai pampini extra si possono usare le parolacce.
Parlando ai potenti no.

Forse lo xenofobo autore di leggi illegali una differenza cela vede.

Troppo bubbo!

20 novembre 2009

Quale mondo
Non so mai per quale bubberia della banca dati ma ricevo le pubblicità della tv che si paga. E' bubbo perché vendono pallonari, finte news, filmetti inguardabili e tutto quanto considero specificamente il peggio del peggio che possa rendere inutile la vita e far sprecare tempo in modo noioso e stupido.

Ora però hanno migliorato. Con le condizioni scritte in bubboenron 2 pt che riempirebbero tre pagine scritte normali annunciano che ti vendono a caro prezzo un TV e poi puoi scegliere tre Mondi che vuoi. Però i tre mondi che danno loro li devi scegliere tra quelli idioti che erano sopra, tipo le finte notizie e i pallonari.

Ma l'idea non sarebbe male come sembra. Scegli tre mondi. E' che è difficile metterne insieme tre diversi e cheppoi i mondi durano pochissimo (mentre il contratto è di almeno 36 mesi).

Ad esempio il mondo 'Saggio'. Non c'è fame, guerre di pace, nucleare, ecc. ma è assolutamente incompatibile con il mondo 'Democratico'. Inoltre il mondo 'Democratico' si vende solo insieme a 'Propaganda rincoglionent*' e ti sei giocato il bello di scegliere l'offerta. In compenso altro che i 36 mesi, questa combinazione devi fare una rivoluzione per toglierla dai piedi se ti vuoi disabbonare e solo avviare la procedura è un bagno di sangue.

Mah, tutto sommato è uno solo il mondo che mi diverte vedere ed è quello "Bubbo". E' incompatibile con qualsiasi cambio di piano ma non dura tanto e non è rinnovabile. Però è l'unico che ti propone di cambiare mondo, mappoi ti piace e non lo fai.

Troppo bubbo!

17 novembre 2009

Tutto serve, due idee per risparmiare
Metto qui due idee biz bubbe per risparmiare gas e l'ambiente e tutti cantano contenti. Poi casomai cè un concurso per i benefattori le ricopio e vinco.

1) Tutti conoscono la bubbotrenina. E' una sostanza estremamente volatile, sintentica, aromatica (più puzzolente che aromatica, ma è così che si dice) e appiccicosa. Si rimuove con la doccia ma fregando bene e nessuno ne sopporta l'odore neppure se è pendolare da anni e anni.
L'idea è quella di aggiungere la bubbotrenina al gas così quando uno cucina tutto si impuzza. Per evitare che si impuzzi uno apre le finestre e cucina poco e così si risparmia gas e non esplode.

2) Se si mette un fischietto per ogni buchino del gas il suono fa pensare che esca un sacco di gas e uno abbassa e consuma meno, anche per non rintronarsi con il fischio. E' un po' il contrario del buco grosso del dentifricio perché è un'idea ecologica e non consumista, ma soprattuto è bubba.

Troppo bubbo!
Semplicità
Alle prime privatizzazioni ricordo che dovevano dire che i prezzi sarebbero scesi, che se cera solo uno si pagava tanto, che i relativi lavoratori ingrassavano pigri ma con la privatizzazione avrebbbero lavorato e in tanti, ecc.

Ora che privatizzano l'acqua in modo massivo e che gli aumenti e i licenziamenti sono già stati memorabili non lo dicono più.

Non serve giustificare le privatizzazioni, come non serve giustificare il buttare soldi pubblici per aziende inutili (per chi le subisce), si fa e basta. Tanto gli uni politicanti lo fanno così e gli altri vorrebbero fare lo stesso ma cosà.

E' una cosa troppo stupida e mafiosa per non farla, è bubba, è

Troppo bubbo!
Strettamente vietato
"Può essere usato solo da persone adulte" dice perentorio il tubetto, schivando il concetto di maggiore età per arrivare a quello, ben più restrittivo, di "adulto". Ma anche il fatto che la lista degli ingredienti la scrivano in latino mi preoccupa ed insospettisce.

Dopotutto dovrebbe essere un normale dentifricio.

Troppo bubbo!

15 novembre 2009

Il vomito di Himmler
Mi ha colpito sentire (poi cercherò il relato preciso, intanto m'appunto) che una delle volte che Himmler visitò il campo di sterminio di Auschwitz, oltre al funzionamento delle camere a gas che aveva voluto gli fu fatto assistere ad un picchiaggio selvaggio di donne con dei bastoni.

E alla vista di quella ferocia bestiale contro esseri inermi vomitò e non volle vedere altri spettacoli simili.

Massè lui che progettava lo sterminio aveva bisogno di una berriera psicologica che isolava l'umanità naturale dalla bestialità nazista, quanto più noi semplici bubbi non avremo bisogno di essere ovattati anche dagli effetti delle guerre di pace, dall'allevamento commerciale degli animali da carne, dalla tortura degli oppositori, dalla tratta di prostitute, dalla barbarie delle truppe di pace, ecc. ecc. ecc.?

Eppure viviamo in mezzo alla cristallina trasparenza informativa. Inizio a pensare che mettano antivomianti nel cibo o che siamo meno esseri umani di un nazista.

Troppo bubbo!
Ipobubbo
Nella piccola metro della città dei gianduiotti c'è un # d'ingresso riservato. Comè, come non è, è come tutti gli altri # ma un piccolo adesivo lo distingue.

Uno tutto bubbo mette il suo bigliettino e il # non si apre, ritrova, traffica, soffia, liscia, niente. Quindi prova quello accanto e funziona.

Ora se quello è il # riservato agli ipovedenti perché non si apre quando uno non vede l'adesivo che dice che è riservato agli ipovedenti?

Troppo bubbo!

09 novembre 2009

Fine dei numeri
Già lo sospettavo vedendo che i prodotti non hanno un numero che li identifica univocamente ugualeuguale sul prodotto e sul sito. Se compri una cosa che davanti c'è scritto BUB-101 sul sito il codice prodotto è del tipo 238332 e lo trovi solo sul sito locale della Bubbazia perchè sulle altre nazioni quel prodotto non esiste.

Ma ora ho la prova che ho comprato una SIM nuova nuova. Mi hanno dato una bustina di inquinoplastica incartata, sigillata, con il pin segreto e tutto.

Vado, da buon cliente, sul sito a registrarmi per tutte le bubberie e autorizzare a tutto e c'è la parte di portabilità. Ci clikko per vedere comè che poi la faccio e che ci trovo:

Con questo servizio sei sempre aggiornato sulla tua richiesta di Portabilità del Numero.
Data richiesta : 29/02/2008
Numero provvisorio : +39xxxx
Numero altro gestore: +39yyyy
Stato* richiesta : Annullata su richiesta del cliente
Data prevista di Cambio Numero: 11/03/2008


Mi hanno dato un numero usato! L'anno scorso qualche altro bubbo aveva questo numero (cheppoi si scancella perché porto l'altro)!

Però il mio sospetto è confermato: i numeri sono scarsi e non tantitanti come fanno credere i matematici per darsi importanza.

Troppo bubbo!

08 novembre 2009

Per me
Come già dicevo un indizio di bubbità sicuro è l'uso (improprio) del "secondo me". La sua versione politica è il "per me".

Capisco che una società individualista oltre il limite del vantaggio privato non si presti molto a ragionare in termini di senso dello stato, diritti universiali & C. però il "per me" è un po' corto quando si tratta di ragionare in senso politico.

Per me il codice penale potrebbe anche non esistere, non è perché esiste che io non delinquo e comunque non delinquo. Per me la legge sull'aborto potrebbe anche non esserci, dato che sono bubbo e non bubba. Per me il tale politicante potrebbe anche essere ammazzato vivo, dato che non mi interessa la sua sorte da vivo o da morto. Per me la mafia potrebbe anche uscire dal governo, tanto non li ho votati. Ecc.

Ma se voglio ragionare meno bubbamente, allora il "per me" è inappropriato. Per me, cercando di capire i diritti umani, la costituzione, il giusto, il sensato, il razionale, ... allora ne consegue questo e quello. Per me, ma anche per tutti gli altri.

Troppo bubbo!

06 novembre 2009

Ode allo straccio
C'è uno che ha proposto di fare (a spese del pubblico pagante) uno straccio colorato enorme e di metterlo un palone di acciaione altrettanto enorme.

Talora sarebbe meglio che qualcuno trovasse utili consigli per rimediare a vari problemi ravanando nello spam anziché pretendere di rizzar bubberie in mezzo alla disoccupazione e cass'integrazione.

Troppo bubbo!

05 novembre 2009

Mondi
Un po' mi faccio pena che a tanti mesi dal decreto di espulsione ancora leggo i periodici delle tapas (vabbé, anche prima leggevo quelli solo quelli biz-internazional) e la radio delle tapas. E anche i video comici che scherzano sui problemi della OTA o delle pochissime autopiste che si paga (e che ho fatto dei traffici per non finirci che al GPS ancora gli gira la testa).

Però ho visto cheppoi non è neppure così sbagliato. Un po' mi ero accorto vedendo le manovre di sostegno della DX internazionale al colpo di stato che tanto è piaciuto anche al president. Ora, mi pare più la dx, bubbamente, hanno tanto il modo di dire che nella tale nazione già fanno [QUALSIASI BUBBERIA] e che quindi va bene.
Non solo, ma anche che tutti criticano la parte """opposta""" anche nelle altre nazioni e non solo della propria. Così ho visto un manifesto denigratorio di una supposta legislazione delle tapas ma messo tra le pizze.

Però è bubbo che questi traffici di calcio-politica internazionale rispettano appieno la teoria della comunicazione bubba. Il bubbo vede cose che non capisce, le espressa con parole che non rappresentano quello che vorrebbe dire e che, comunque, sono capite male da un bubbo che ascolta e che a sua volta non le capisce.
Ma in più c'è che tutto questo processo bubbo si applica solo su alcune cose (più o meno non vere e malcapite) che voltavolta interessano il mercato politico o mediatico del momento. Non tutto diventa una clava ma solo quello che sembrerebbe servire.

Così tra le cose delle tapas che non ho visto criticare dai pizzaioli ci sono le cose che fanno il contrario. Ad esempio gli aiuti alla mafia perché abbia voglia di costruire delle centrali nucleari non corrispondono che si diffondono le notizie sul piano energetico, che in bolletta c'è scritto quanto materiale mortale hai prodotto quel mese, gli allarmi delle centrali attuali o sui test ai pampini che erano li quando cera il neutrino maligno fuori dalla gabbia.

Ma anche quelle belle non si dicono cheppoi tutti le vogliono. Ad esempio la legge di dipendenza che è bellissima ma non si può dire. Il succo sarebbe che se uno famigliare deve occuparsi dei genitori anziani o di un famigliare che gli serve aiuto per tanti motivi lo stato lo paga, gli fa i corsi e tutto. Economicamente è bello perché lo stato spende molto meno, umanamente è meglio se si occupa uno delle famiglia, e anche per il bubbo che aiuta è meglio perché può farlo con meno cariera e soldi ma non senza soldi del tutto, eppure non si può dire.

Troppo bubbo!

03 novembre 2009

Progresso
Siamo a novembre, è già iniziato il biz-natale e tutte le riviste escono con il numero di dicembre.
Siamo nel 2009 e tutti i prodotti software sono in versione '2010'.

Ma non è che al tempo manca qualcosa?

Troppo bubbo!
L'inizio del cambiamento
Nella città gianduiotta c'è un boom nel numero di televisori abbandonati per strada.

Liberarsi così della macchinetta per il rincoglioniment* catodico è criminale, ma potrebbe essere l'ultimo gesto degno di un telecomandato prima di un cambiamento sociale di una bubbità epocale.

Troppo bubbo il cambiamento!

31 ottobre 2009

Costruire muri, abbattere persone
La retorica sui muri è bubbissma. La retorica vuole che i muri crollano e tutti sono contenti e i muri non ci sono più perché nella capitale dei wuster non c'è più.

Poi uno guarda e vede che un governo ha pagato 150 milioni di euro per un muro militar-elettronico in mezzo al deserto. Uuuu, solo 150 milioni? No, gli altri 150 li mette una nota congrega di stati che non è mai abbastanza accusata di essere una fortezza.

Così i muri non solo ci sono, ma si buttano 300 milioni di euro che potrebbero facilmente essere usati per sistemare quelli che fuggendo dalla morte saranno ammazzati su quel muro. Senza considerare che fuggono dalla morte causata dai rapinatori che il muro lo costruiscono.

Murus salvationes ladronis mortem pauperis. Pizzaiolim europe*que erigerit defensa armatis. Nil salvationes, retoricas alimentatio sicuratio.

Ma la retorica non è nota per avere la vista acuta ma solo la lingua sciolta, non vede il muro ma lo costruisce.

Troppo bubbo!

29 ottobre 2009

Il pendolo della retorica
Ora il punto non è che la crisi c'è o non c'è, c'era o non c'era, anche sul medesimo periodico dove nessuno si dà pena di riscontrare la contraddizione.

Il punto è che la crisi è passata (quindi c'era! o no? non interessa a nessuno).

Solo che sarà la decima volta che è passata! Insomma la crisi passa, ma passa così tante volte che tra un po' non c'è più niente!

Troppo bubbo!
La nota rara
Chi non sente altro, pover@, non ti sente mai
Eppure neppure io riesco a sentirti

Un amplificatore tutto MOS e bubberie non riesce. Tutto fa ma giammai riesce.
Senza energia o con 1000 W non può crearti per difetto di tecnica e scienza.

Nel monte remoto, sippure lontano dall'autostrada, non ceri.
Il vento ti ha portato via in un soffio.

Nell'abisso profondo quasi ceri, ma la vita non si ferma neppure sottoterra e un battito di cuore ti ha portato 1000 metri più in giù, dove solo vive il batterio post-mafia-nucleare.
Se c'è vita non ti trovo, ma non sei nella morte che sempre assorda.

Solo nella mente ti trovo, o ti cerco, nel crepaccio tra due note.
Perchè il crepaccio esiste solo nel ghiacciaio,
ma non c'è giacciaio senza crepaccio
e non c'è musica senza silenzio.


Tutto poeta e musico, cercando il brano più lungo che mi piacesse e stesse in 0.99 € ho provato a cercare per un compositore che usa un piano accordato su scala armonica (qualsiasi cosa significhi) che mi piaceva.
Non cera però, finalmente, ho visto che sul sito della pia società che lo edita vendevano gli mp3.

Finalmente! Da anni volevo ascoltarmi questo CD ma il traffico della spedizione mi scoraggiava. Un download evvia. Mapprima ho ascoltato i 30 secondi per controllare che fosse proprio quello che cercavo.

Eqqui casca il bubbo! 30 secondi per della musica classica contemporanea (a Bubboni)??? Ma all'inizio ci sono appena un paio di note e il resto silenzio, va selezionato benebene il pezzetto per trovarne uno pienopieno!

Troppo bubbo!

27 ottobre 2009

Pater rostrum o misererum?
Alle volte i markettari si adattano al mondo bubbo, ma altre volte fanno di tutto per fastidiare il bubbo che, comunque è il principale acquirente di qualsiasi bubberia si metta in vendita.

Questa volta mi hanno dato un codicillo per scaricare un brano mp3 da un sito che, senza codicillo, li vende un tanto al pezzo.

Sembrava facile e invece è un incubo bubbo.

I brani sono milioni, vabbé pensavo bastasse andare un po' per genere e con il preascolto di 30 secondini il giuoco è fatto.

Macché. I brani hanno prezzi diversi a seconda della durata (principalmente) e, con un po' di click, si arriva a vedere quali sono i più lunghi e cari.

Quindi, vuole il ragionamento bubbo, per usare bene il buono è meglio prendere un brano lungo e caro. Maqqui iniziano le grane. Siamo sicuri che oltre il 13:05 non ci sia nulla? Non è che si può rallentare un po' il tempo, stiracchiare la battuta e arrivamo anche oltre i 2.49€?

Un Pater rostrum gregoriano deve perforza essere meglio (bubbamente ed economicamente) di un misererum corale? Senza contare che non tutte le registrazioni sono buone e, un po', lacustica va anche nel conto.

Dura selectionis homus aeconomicus, Bubbonis sententia.

Troppo bubbo!

26 ottobre 2009

La cura digitale
Non è tanto in riferimento all'ennesima storia di infedeltà al Valore Supremo del politicante (che è la fedeltà a chi lo aiuta a godersi il potere), ma è che si vede tra i cul* e i video col telefonino la solita storia di incapacità di gestire i medi digitali.

E' il solito conflitto tra politicanti e tecnologie che una volta si chiamavano nuove e oggi tutti maneggiano tranne chi passa il tempo a regolarl1e nell'interesse esclusivo di qualche amico.

Tuttavia mi sono accorto che, mutatis mutandem (ma a video spento), il pericolo della rappresentazione digitale distorsionata come una foto a bassa risoluzione è sempre in agguato, anche per il bubbo buono.

Metto un esempio così mi ricordo a perenne memoria. Dopo aver acquistato una bella cuffietta che isola dalle grida dei bubbi circostanti e fa un bel suono ho scritto al costruttore. E mi ha risposto dicendo che interpellavano il marketing per vedere cosa fare.

Mi lamentavo che allegata alla cuffia c'è un coso avvolgicavo cioè un pezzo di plastica tutto sagomato ed asolato ma nessuno capisce come va usato bene.

La mia lagnanza è lecita, tanto che la ditta mi ha risposto a mano, ma cosa sarebbe se, dopomorto, dell'augusto pensiero bubbo rimanesse solo questa carta? Non i libri, che non ho ancora scritto, non le recensioni ai libri che li elogiano, non i premi letterali che ne certificano la bontà, non le mail e le chat che disegnano i complessi contatti con altri bubbi opinatori. Nulla di nulla, solo una lagnanza per una questione che, in un mondo che muore, sembra limitata.

Quanti morti per guerra e fame il giorno della lettera dell'avvolgicavo? Quanti soldi alla mafia delle grosse opere mentre il cavo non stava al suo posto? Quanto inchiostro dei pennivendoli a favore delle centrali costruite dalla camorra mentre la ricerca delle istruzioni non portava a nessun risultato?

Mah, faccio un backup. Non sia mai che di tanta bubbità da morto ne resti poca e sembri, falsamente, poco bubbo.

Troppo, ma troppo bubbo!

25 ottobre 2009

Ancora un'ora
Tutti accusavano il tale partito di dormire.
Da dentro dicevano che una volta nominato il capo si sarebbero svegliati.
Quando scelgono il capo?
Il giorno che si dorme un'ora in più!

Troppo bubbo!

24 ottobre 2009

Lo stile bubbo
Vedo sulle riviste di articoli finti gli articoli dove si esplica lo stile di bubbi famosi e lo stile delle cose (che sarebbe che le compri) e mi pare un aspetto bubbo della bubbità del consumo.

Due stili mi pare bene che mi appunti.

Lo stile di guida del bubbo. Molti sono gli stili bubbi, ma quello che trovo più bubbo è lo stile "folle" che uso spesso. Lo uso perché fin da piccolo guidavo auto che non avevano tuttetutte le marce e lo stile folle era il più adatto sul piano inclinato e meccanicistico. Due sono le modalità della guida folle: - quella a spinta, quando il bolide non parte o non riparte - quella inerziale, quando parti e metti in folle fino a quando proprioproprio non va più avanti. Guidando quasi solo di notte, quando i semafori lampeggiano, lo stile folle inerziale è il più elegante e bubbo. Ha le sue difficoltà, richiede una buona conoscenza del terreno e della psicologia degli altri veicoli, ma ha anche grandi vantaggi energetici. L'unica difficoltà è quella di dondolare sul sedile per cercare di sfruttare al massimo il bolide e l'abitudine a tenere la testa bassa per cercare di fare ancora un altro metro anche se la velocità è oramai 3 all'ora.
Quello a spinta è lo stile del bubbo che non vuole chiedere mai, anche se sono io stesso stupito di quante volte dei bubbi volenterosi mi hanno aiutato gentilmente in alcuni passaggi difficili come le salite o i tentativi di ripartenza.

Lo stile informatico è l'altro stile e mi pare bubbo vedere come si dilaga. Oltre a parlare scambiando e mescolando in continuazione indicativo presente e futuro, certezza e possibilità ipoteticamente remota, lo stile informatico è caratterizzato dall'incapacità totale di capire e di spiegare le cose. Sono contento che un mondo che non aveva questo stile, quello dell'utente TV (abituato a attaccare antenna e rete, accendere e fine) è ora rivoluzionato dal digitale. Milioni di apparecchi ora funzionano su canali che non sono '1', '2', o '3' ma che richiedono una matematica molto più sofisticata per arrivare a '00', 'AV1' o 'Line3'. E operazioni tipo 'premo 1 e vedo l'uno' ora fanno ridere per la carica di superstizione che contengono. Ora milioni accendono due apparecchi, uno lo mettono su AV1, l'altro su '58' e vedono l'uno fino alla prossima riassegnazione dei mux con conseguente riscansione e FORSE funziona. Per me che non ho la TV è bello vedere questa confusione, questa rassegnazione a non registrare, i manuali scarni e sempre inutili con i loro avvisi importanti senza importanza, il senso di sconforto che dilaga perché l'apparecchio è tuo ma la rete no. Chissà che non ne venga fuori qualcosa di bubbo.

Intanto ne è venuto fuori che uno ha capito che è una grande criticità non avere il vettore giusto al momento buono. La ricetta che ha fatto fuori il tuo nemico l'impari fin troppo bene. E se codesto pelato si convince che il prossimo vettore è l'IP c'è già da spaventarsi adesso.

Troppo bubbo!

23 ottobre 2009

La mentalità del costruttore
Come manca al bubbo consumatore moderno la mentalità del costruttore!
Mi segno un punto soprattutto che distingue i due tipi di bubbo: quello di usare quello che si ha o quello di volere quello che non si ha.

Leggevo l'editoriale di un bubbo elettronico che vede, come il Bubboni, il futuro lungo nel led e non nella lampadina a basso consumo che però continua ad usare lampade a filamento.
Ma il bubbo non è antiecologista, è che la forza misteriosa del sole lo fornisce di tutta l'energia che butta in un oggetto che trasforma in luce il 6% della corrente che ciuccia!
Se produci la scelta buona può essere quella di non sostituire cose che hai con quelle che, sporcando e rubando materie prime, si vendono.

Ma si tratta di produzione distribuita come il consumo, insomma non c'è ciccia per le organizzazioni criminali che amano i grandi impianti centralizzati e militarizzati, fatti tutti con la rapina di materiali che non sono locali.

Troppo bubbo!

22 ottobre 2009

Luoghi comuni e frasi fatte
Alla manifestazione cera un gruppo con un nome bello ma che ha il suo aspetto bubbo: "Luoghi comuni". E lungo il percorso, ma non è la prima volta, cerano delle etichette che pubblicizzavano un corso di dizione.

Tutto biziness mi pare che ci sarebbe un mercato. Corsi di dizione per gli spiker delle manifestazioni (anche se gli accenti regionali degli indigeni sono bubbissimi) e un servizio di redazione volantini.

Vabbè quello dei volantini non si ricava sul piano biziness ma dal fatto che mi piacerebbe un sacco scrivere i testi coi "luoghi comuni" e anche con un po' di frasi fatte.

Ah, come vorrei cavalcare la tigre di carta dei luoghi comuni e, con la forza della penna, essere una spada a doppio taglio che afferma alti ideali scuotendo le coscienze dalle fondamente e bubbe bubbità volando alto e guardando al domani con fiducia bubba e costante impegno!

E come sarebbe bubbo selezionare un autore di luoghi comuni e frasi fatte, esaminando i CV con attenzione e comprovando le referenze!

Troppo bubbo!

21 ottobre 2009

Navi nella notte
Come già mi appuntavo sono andato ad una manifestazione dove si ricordavano fatti come dice qui e qui e un'altra dove si ricordava qui nel '43.

Alla prima manifestazione il bubbo con gli altoparlanti faceva un buon discorso, ricordando le leggi razziali note come [COGNOME1]-[COGNOME2] (considerati di centrosinistra) o come [COGNOME3]-[COGNOME4] (considerati di destra xenofoba). Coerentemente il bubbo diceva di non fidarsi di chi dice sx! sx! eppoi quando può mette i campi di concentramento. La cosa non è piaciuta ai partiti che non sono neppure stati inviati e che, come partiti grossi, non cerano anche seppoi cercano sempre di dire che lo faranno o farebbero ma senza poter mai dire di aver fatto.

Alla seconda cerano pochi, ma era una bella fiaccolata sui luoghi tragici e importante ora che i testimoni diretti ancora vivi sono pochissimi. Anche qui i discorsi erano belli e esplicavano perché non dimenticare a chi già non vuole dimenticare.

L'impatto mediatico credo sia nullo in ambo i casi, ma mi rendo conto ora che non conta più.

Ma mi rendo conto che quello che conta non è il fatto mediatico ma l'esperienza che fai dal vivo. Quello che conta delle manifestazioni è il tempo speso per fare il percorso, l'odore della cera delle fiaccole, l'effetto che ti fa vedere le foto sorridenti dei bubbi ammazzati e non il fatto che la TV dica qualcosa. E' un po' come il teatro o il DVD, il museo o il libro con le foto, la vita o un racconto, il bosco o una fiaba, un concerto o l'MP3.

Così come milioni di esseri umani non esistono per i partiti, migliaia di manifestanti non esistono per la TV, neppure la TV e i politicanti non esistono per chi ci ragiona sulle cose.

Navi nella notte
una non arriverà
una continua un viaggio eterno
Tutteddue i passeggeri sorridono.

Troppo bubbo!

20 ottobre 2009

Alla fonte
Così si è capito che il tale ente non usava dati """veri""" per dire che la crisi cè, noncè, un pocè, un ponò.

Siccome le aziende non stavano lì a rispondere ai questionari, e non venivano sanzionate, i dati erano ipotizzati con la moderna pseudoscienza. Del resto se i rapporti non uscivano tutti a criticare l'ente e non le aziende che non rispondevano.

Da un lato questo dice che i dati erano sottostimati, dato che le aziende avevano di meglio da fare che rispondere ai questionari, segno inequivoco di pigrizia o di abbondanza di lavoro.

Dall'altro è bello che milioni di analisti bubbi facessero tutti i commentari e citassero le fonti e leggessero le tabelle e facessero i grafici e le presentazioni con la bruta forza della matematica ma usando dati che forse sì e forse no.

E' possibile fare tutto con dati chissà se buoni che pare proprio inutile andare a mettere i dati """veri""". Comè noto infatti non è possibile avere il valore vero di una misura fisica eppure il mondo va avanti contento e bubbo, anzi

Troppo bubbo!

19 ottobre 2009

Tecnovecchiume
Ho letto che c'è una tecnologia per contare esattamente il numero di manifestanti ad una manifestazione.
Ad esempio è venuto fuori che i 2 milioni di partecipanti ad una manifestazione a favore dell'aborto clandestino e all'estero (per i ricchi) erano in realtà fotografica 56 mila.

Ecco un esempio di tecnologia completamente superata dal media management democraturatico!

Sono andato ad una manifestazione sgraditissima ai partiti di una tale nazione e erano almeno 200 mila, a occhio di bubbo, ma i media non specifici non ne hanno parlato. Percarità, è normale, ma a cosa serve sapere il numero "vero" seppoi è già strattamente autocensurata la notizia stessa della manifestazione?

Troppo bubbo!

14 ottobre 2009

Mutatis climatis
Oggi [per chi legge, n.d.r] 15 ottobre è il Blog Action Day come tutto spiega benebene qui. Tutti i blogger famosi come me scrivono i post sul cambio climatico che è il tema di quest'anno, e anch'io lo scrivo.

C'è da dire che anche quest'anno sono perplesso sul tema. Appena l'ho sentito mi è parso bubbo. C'è poco daffare, anni e anni di libri business che il cambiamento è buono, che bisogna abituarsi a cambiare, che chi non cambia poi è come i dinosauri che tutti pigiati fanno il [SOSTANZA DA NON ASSOCIARE MAI AI DISCORSI SUL CAMBIO CLIMATICO] che ora mi pare bubbo dire che voglio che qualcosa non cambi.

Opporsi al cambiamento? Mah. E' che ci sono tante cose da cambiare approposito del clima che non è che mi opponga tanto, bello business.

1) cambiare il blabla psudoscientifico con una chiarezza profonda sulle basi e un'idea generale ed ampia su tutto il resto. Il bubbo oggi sa dirti tutto sul particolare ma non ha una visione solida sui principi fondamentali, tipo che basta poco perché le condizioni necessarie per vivere spariscano.

2) cambiare gli scienziati, eterni chiedisoldi al soldo di gentaglia che fa i soldi. Il grosso poi lavora senza testa, senza una formazione umana e filosofica che permette di evoluzionare e non di occuparsi solo di dettagli graditi a chi mette e prende i soldi.

3) cambiare il modello di business delle società [SETTORE CHE NON DEVE MAI ESSERE ASSOCIATO AI DISCORSI SUL CAMBIO CLIMATICO]. Così la smetterebbero con tutto il blabla che il cambio climatico non c'è, che se c'è fa bene, che se non fa bene il male lo fa da qualche altra parte, che gli scienziati hanno una soluzione pronta a tutti i problemi (e alle scorie nucleari) ma la diranno solo quando serve, che se c'è non è colpa del bubbo, che non tutti gli scienziati sono concordi, che dipende dalle lampadine che vanno cambiate da cada bubbo ma non dal [SOSTANZA DA NON ASSOCIARE MAI AI DISCORSI SUL CAMBIO CLIMATICO], ecc. ecc.

4) cambiare le leggi della fisica o la testa del bubbo. Perchè se tutti i bubbi commozionati per questo post smettessero subito di fare le bubberie il clima continuerebbe a pasticciarsi come prima, perchè è inerte. E allora tra una settimana i bubbi direbbero "ma magari Bubboni ha sbagliato perché è bubbo" e invece è la fisica che non cambia le cose quando lo vuole il bubbo ma anni e anni dopo e solo se il bubbo non cambia nel frattempo.

5) cambiare i politicanti. Così anche altri problemi si soluzionerebbero.

6) cambiare le lampadine.

7) cambiare i telefonini e tutte le cose elettroniche con dei modelli che non vanno cambiati dopo poco perché non sono più da fighetti.

8) cambiare che compri tanta spazzatura e poco prodotto e magari non è neanche buono.

9) cambiare che dicidici eppoi non cambi.

E io dovrei oppormi al cambio bubbo? Per me è meglio cambiare, e bubbamente!

Troppo bubbo!
Se il bubbo ci mette la firma
Volevo mettere un commentario a questo post qui mappoi mi sembrava troppo bubbo.
Il post messo sopra dice che pare che la firma digitale (che si appone non sul documento ma sulla sia "sintesi" in pochi caratteri) magari non è buonabuona.

Due cose mi sembrano bubbe su questa complessa questione.

1) Mi diverte l'idea che cambiando l'hash si "ricavano" tutti i libri presenti e futuri (ok, lo so che è al contrario cioè l'hash rappresenta in pochi caratteri tutti i libri presenti e futuri e NON è reversibile). Però magari 0610 è, chessò "Io Bubbo", mentre 1060 è il "De bubbinis eloquentia". Alcuni libri raccolti nell'hash differiscono solo di una virgola da quelli già letti, ma altri sono nuovi e bellissimi ma non si possono leggere. Però chissà forse un bubbo intelligentissimo, che è già raro, legge 1234 e ride o 4321 e si emoziona perché capisce di cosa è l'hash.

2) La versione digitale delle cose dovrebbe almeno avere le stesse funzioni della versione vecchia. Ad esempio il DRM è stupido perché non ha senso che non possa prestare un libro ad un amico (e riaverlo indietro) o leggerlo dove e come mi fa comodo mentre con la versione vecchia posso anche incartare il pesce e fare esercizio ai muscoli nel trasloco! Ohh, quindi se la firma cartacea si altera, si falsifica, si cambia il documento dopo averlo firmato, si cancella, ecc. ecc. perchèmmai con quella digitale non si può? Sarebbe avere qualcosa di meno e non qualcosa dippiù.
Senzapoi considerare le conseguenze. La storia è fatta di documenti falsi e falsificati, di firme copiate, di bubberie documentali di tutti i tipi e generi ed ha progressato fino alla bubbità del mondo attuale. Siamo sicuri che togliendo queste funzioni il mondo migliori e progressi?

Troppo bubbo!

13 ottobre 2009

Il [NOME]
Non capisco perché ci sia chi pensa che si possa ancora criticare facendo il [NOME]. E' chiaro che non si può e comunque si può chiamarla democrazia a piacimento perché ognitanto si tengono delle votazioni.

Ma è poi così necessario dire chi si critica? Come se il significato del pensiero fosse nell'oggetto e non nella critica che si esprime!

Forse bisogna abituarsi, come si abitua alle abbreviazioni chi scrive a mano.

A questo punto della storia il [NOME] non lo si può fare, ma ci si può ancora pensare su. E pare poco? A me pare bubbo, anzi

Troppo bubbo!
Il paranoico e il manuale
Finalmente ho comprato un distruggi documenti, tutto bubbo. Non è di quelli da paranoico totale che tagliano e poi bruciano i frammenti o che generano cancropolvere minutissima, ma già produce coriandoli che fanno allegria solo a vederli (per un paranoico, ovvio).

Ero curioso di vedere comè un moderno tritacarta visto che l'ultimo che ho usato era già vecchio.

Interruttore sul retro, lame profonde, sicura per l'avvio automatico, sensore per attivarsi solo se la testata tagliante è posta sopra il suo proprio cestino. Warning vari sul manuale, sacchetto di plastica con i buchi e le scritte contro il pampino sofocato, ecc. ecc.

Mille avvisi importanti, tranne uno! Parafrasando il noto motto "se hai da provare un distruggi documenti nuovo qualsiasi pezzo di carta ti sembra contenere i codici di lancio". Quindi mi sarei aspettato che il foglietto pubblicitario allegato al manuale fosse stampato su una lamina di acciao al tungobubboldeno. Invece no, era carta!

Troppo bubbo!
Le stagioni del bubbo
Bubbamente non ho mai capito benebene delle stagioni. Perchè non è che la tale stagione faccia il tale tempo e ci siano i tali cibi (che tanto non so quali sono), ma che forse c'è il tale tempo, forse i tali cibi hanno un prezzo sensato e ci sono al negozio che vai.

Credo che quello delle stagioni sia un concetto più antico, di quando la natura animale del bubbo lo faceva stare più in contatto con la terra e il sole e meno con la luce finta del centro commerciale in cui nulla cresce e tutto genera spazzatura.

Così mi ha divertito vedere un cartello stradale di pericolo generico con specificato "Caduta castagne nel periodo autunnale". Che bubbo! Come sono ancora animali siapure in relazione all'auto!

Vabbè, ho trovato un buco nell'angolo sbircio tra un chiosco e un lavoro stradale e mi ci sono messo ad aspettare, tutto bubbo.

PUMK, PUMK!

Due cose ho capito e mele appunto:
- ora sarebbe il "periodo autunnale";
- i lavori stradali, peraltro in ritardo di mesi, erano per rilluminare un rifugio antiaereo. E' difficile dire se in relazione ai rapporti con il premio della pace o con gli altri nemici così necessari per il buon funzionamento delle istituzioni di pace ma non escludo che sia per difendersi dalle castagne selvaggie.

Troppo bubbo!

12 ottobre 2009

Poca pace
Non avevo considerato che il denaro del premio per la pace poi è comune darlo in beneficenza. Quasi mi fa preferire vincere il premio per l'economia, cheppoi i soldi tutti si aspettano che li spendi bene e diventi ricco o quello per la letteratura cheppoi mi compro una casa dove metto solo la biblioteca o un camion-biblioteca così ho risolto anche il problema dei traslochi bubbi.

Ohh, a chi può il tale regalare il premio, chiedeva un giornale?

Mah, un po' tutto sembra andare bene, poveri, ignoranti, malati, buoni in genere, ecc. Insomma tutto il catalogo della sfiga umanitaria va bene, tranne la guerra.

Il premio è poco per la guerra. Ad esempio un tale staterello butta per una sola delle guerre di pace un 3 milioni di euro al giorno (in un paese dove si soffre la fame, oltre alla morte per armi democratiche). Quindi con il premio si arriva sìenò all'ora di pranzo, supponendo di mangiare pizza.

Troppo bubbo!

09 ottobre 2009

Latinorum legis augustati logicum
Ayer sono andato a sentire la conferenza del noto giurista. Mi aspettavo, ed è il motivo per cui mi ero iscritto, che si parlasse della teoria del diritto bubbo e anche della teoria della democrazia, che sempre mi sembrano temi bubbi.

Invece, ma è stato interessante lostesso, il relatore ha parlato molto della faccenda che il lodo non era da lodare mica tanto. Del resto sembrava che il pubblico volesse proprio questo, che dimostra quanto poco sono connettato con il popolino e quello che si aspetta.

Però proprio all'inizio ha detto che poi esce il suo libro, che ha come titolo un gioco di parole sul significato latino.
1) Il libro non è ancora uscito e se ne parla (mah, l'avrà poi scritto?)
2) Latinorum verbum felicitatis bubbus giocondi!
Insomma ho subito capito cheppoi i grandi del diritto sono più bubbi di quello che sembra e mi sono subito rassicurato sul fatto che avrei capito tutto.

Non relato tutto che tanto non interessa, ma tre punti mi sono sembrati molto bubbi.

a) Diceva che alla TV se uno dice una cosa e un altro il contario NON interviene subito un periodista con i dati corretti. Si lascia così, come se tutto fosse vero, magari come se tutto fosse questione di punti di vista. Non so se è vero ma mi pare bubbo che sia così, e forse un po' esplica e giustifica un pezzo del relativismo che tanto influie sul pensamento moderno.

b) Deceva che taluni pensano che il tale sia molto buono e talaltri che sia molto male. Come soluzione proponeva un governo tecnico per decantare il conflitto istituzionale e soluzionare tutti i mali. Mah, opino ben altro ma mi pare interessanse appuntarmi che questo potrebbe essere il pensiero dei conservatori onesti.

c) Uno che tutti i bubbi urlano che è nientepopò dimeno che comunista è, di nascosto dai sempre attenti media, un grande esperto del diritto... medioevale e fu presidente di un trasgressivo tribunale... ecclesiastico ed è forse dimentico degli "istinti beduini" della gioventù avendo già oltre 3 venticinquine di anni.

Mi pare curioso però che i tempi della giustizia siano così lunghi che servono ancora esperti di diritto mediovale per discutere alcune cause che, chiaramente, non sono ancora terminate dopo qualche centinio di anni di carte bollate. Forse sperare nella prescrizione non è una buona soluzione.

Troppo bubbo!

08 ottobre 2009

Il buono e il rischio
E' buono che le parlamentarie di una comunità autonomica possano votare via rete se devono stare a casa per maternità.

Opinavo, che sarebbe forse meglio se votare a distanza fosse ammesso anche per altri motivi ospedalizi e forse anche non solo le donne, ma non ho letto il testo della legge e non se è già così o no.

Però vedo un rischio se la cosa è fatta via onde radiomagnetiche.

Non vorrei che, ad esempio, una gerontocrazia si potesse estendere legittimamente fino all'oltretomba, potendosi ricevere legalmente il voto tramite le classiche tecnologie dei fantasmi e dei pendolini spiritici. Tecnologie che, come sappiamo, funzionano anche meglio di tante bubberie wireless e spesso costano meno di 1 kB GPRS.

Troppo bubbo!
Riciclo
- Pare che hanno scoperto un nuovo anello gigante attorno a Saturno.

- L'anello gigante è fatto di polvere.

- Io ho spolverato i vecchi mobili e ho buttato la polvere raccolta nella spazzatura indifferenziata.

Inizio ad avere qualche sospetto bubbo, ma

troppo bubbo!

07 ottobre 2009

Lux cordum bubbitatis illuminatio
Questa volta nel negozio fighetto di lampadari non sono neppure entrato. Il mio "problema" consumistico è quello di sostituire il filo con la lampadina che pende e nel negozio fighetto avevano in vetrina una corda con la lampadina che pende.

Corda nel senso di grossa corda, tipo quella che ci si appendono i pirati nei film di pirati. Un designer bubbo ci aveva fatto passare dentro il filo della luce (mah, sarà antifiamma?) eppoi appeso al fondo una rude lampadina (che per i futuri che hanno solo la luce led sarebbe sempre un bicchiere con la luce dentro che scalda e ognitanto si rompe).

Non voglio sapere quanto mi costerebbe sostituire il filo con una corda, fermorestando cheppoi non so se la soluzione è fighetta oppure se bubba era e bubba resta. In ogni caso ho stabilito che l'attuale filo con lampadina appesa si chiama "lampadario stile lux cordum" e già mi pare che sia un po' più bubbo. Anzi

Troppo bubbo!
Esercizi muscolari
Ogni tanto si leggono le frasette belle che dicono che per sorridere ci vanno tot muscoli e per fare la faccia brutta molti di più e quindi è meglio sorridere o qualcosa del genere.

In realtà credo che un buon esercizio per i muscoli della faccia sia la faccia da poker, tenere cioè il volto impassibile quando ti vengono comunicate delle cose che grideresti subito "alla faccia del bubbo d'oro, stracazz*, ma scherziamo, eccche" ecc. ecc. il tutto agitandosi di conseguenza.

Ho recentemente scoperto che un modo per esercitarsi nella faccia da poker è chiedere il prezzo dei lampadari nei negozi fighetti e mi spaventa. Infatti una delle cose che bisogna passare per non essere dichiarati pazzi di intendere e volere è proprio capire il valore delle cose. Ad esempio se dici che il giornale costa, chessò, 3 euro (con il supplemento di carta da riciclare) o che i cioccolatini vanno sui 120 milalire al chilo già sei quasi pazzo. Ma se dici che un lampadario che sarebbe una specie di piatto di vetro con delle schegge che stanno per cadere sui bubbi sottostanti (ma che sono incollate) costa 2600 euri sicuro che ti dichiarano pazzo aggravato.

Ed è questo che un po' mi fa pensare che hanno ragione. Il lampadario era bello ma se il bubbo avesse detto 200 euri o 400 euri o 60 euri sarebbe comunque stato "possibile" caro o "possibile" economico (non possibile comprarlo, possibile come "prezzo relazionato al valore/costo del prodotto"). Ma 2600 è un prezzo da "visto che non è vero che c'è la crisi economica!".

Mah, intanto uso il prezzo per fare esercizio di faccia da poker e mi tengo la lampadina "natural", poi vediamo se con la crisi lo scontano del 99%.

Troppo bubbo!

06 ottobre 2009

L'egualianza del rovescio
Mi fido del parere di bubbi che ci azzeccano sempre oppure che non ci azzeccano mai, dato che basta sapere di che tipo di bubbo si tratta per avere esattamente la stessa informazione.

Così vedevo che le migliori mail truffaldine usano tutti i trucchi per apparire come autentiche, ravanando con efficacia nelle pieghe degli ""standard"" e nella bubbità dei programmi di posta.

Questa volta ho ricevuto una rarissima mail autentica dal gestore delle carte di credito che mi dice che ho chiesto di non ricevere più comunicazioni cartacee rilevanti ma che mi stampino solo le bubberie, la pubblicità delle iniziative per l'ambiente e simili.

La mail contiene una serie di colossali errori di formato per cui appare come spam anche ad occhio nudo.

Ma se le mail truffaldine sembrano autentiche e quelle autentiche sembrano truffaldine... ancora una volta la bubbità dell'informatico ha risolto il problema! E ci deve essere di mezzo anche un esperto di sicurezza perché le cose non appaiono per quello che sono.

Troppo bubbo!

05 ottobre 2009

Sput, sput
Tante cose prgressano inarrestabilmente di questi tempi. Oltre all'illuminazione LED, che sarà poi bello ricordare di quando non cera e si cambiavano le lampadine che sarebbero delle specie di bicchierini che si avvitano e fanno luce ma consumando un sacco di energia (dico per chi vedesse queste parole nel futuro e non le capisce), progressano anche le riviste online.

Ne ricevo un sacco, come si usa nel settore, e una volta bisognava usare il loro programma bubbo per vederle online o offile. Io le ristampavo in .pdf con l'apposito programmino, per sfuggire alla bubbità della loro applicazione, ma una volta quando cerano tante pagine il programmino bubbo non riusciva e la rivista era scomoda da leggere.

Ora hanno progressato e anche dal loro programmino c'è che si può salvare il .pdf, scaricare la rivista e lasciarla da leggere per dopo, così la coscienza è salva, gli inserzionisti sono contenti e la rivista finisce nel dimenticatoio a 100 kbps.

Anche il loro programmino che obbligava a leggerla online è progressato. Ora sfoglia le pagine bene, come se uno avesse il ditino davvero sulla pagina e la guardasse comodamente da 1 metro di distanza (vabbé, lo schermo e la risoluzione non hanno progressato).

Così voglio proporre una funzione. Che il ditino molla la pagina appena la gira, ma se uno sputa sullo schermo e centra il ditino per umettarlo, allora il ditino è più sticky e non molla la pagina subito.

Ah, le avanzatissime interfaccie sput! E poi tutti a ricordare quando non cerano e come si faceva.

Troppo bubbo!

04 ottobre 2009

Far da se
Ho letto che c'è stata una manifestazione di giornalisti a cui hanno partecipato i giornalisti (e altri interessati al tema e alle forme della manifestazione).

Credo che oggi ne parleranno i giornali, dato che c'erano i giornalisti alla manifestazione.

Mi pare che finalmente la stampa tradizionale, quella che ANCHE succhia da ciò che critica, che ANCHE ruba l'autoproduzione eppoi mette il copyright, che ANCHE si autocensura appena pensa che gli convenga, che ANCHE fa sparire notizie ed apparire donnine, stia un po' imparando comè il 2.0.

E' un po' che primaaaaa dici che lo fai, poiiiii lo fai e dici che lo stai facendo, e alla fineeeee dici che l'hai fatto, e intanto fai contents e contents.

Eppoi dicono che il contents è il re dei re. A me pare che rischi di essere il bubbo negli abiti d'oro dell'imperatore.

Troppo bubbo!

02 ottobre 2009

Sicuro!
Ah, nella nuova versione del sitio di internet banking non hanno scherato sulla sicurezza!

Ahh, no. Ci vuole il codice utente, il pin, la data di nascita, compare la frase di controllo (che sarebbe che nei siti finti non la sanno e così si capisce che il sitio è finto se uno capisce cosè la frase di controllo e si ricorda di vedere se cè), due caratteri della password (che deve essere di 8 caratteri, con numeri e tutto e che scade ogni 90 giorni e va scritta con la tastiera sgangherata che compare a video contro i keylogger), e tutto.

Ma, è qui c'è la novità. Anche i .pdf prelevati dal sitio possono essere generati con la password di protezione. Così, se uno ravanando sul tuo disco trova il pdf non lo legge ed è tutto sicuro. Del resto l'estratto conto che c'è nel .pdf ha il numero della carta di credito scritto con gli ***, a maggior tutela casomai uno trovasse la password del file scaricato da cotanto sitio.

Però il nome del file con l'estratto conto della carta di credito inizia con il numero completo e in chiaro della carta di credito...

Troppo bubbo!

(e magari avranno anche provato a mettere gli *** nel nome...)
Mercati
E' tempo che sto cercando un'edizione di un noto commentario all'apocalisse. Meglio, ERA noto, visto che nei tempi antichi cera meno il copyright e per circa 500 anni questo commentario veniva agevolmente scopiazzato in quella che poi divenne l'europ* con tutte le conseguenze sulla diffusione del materiale culturale.

Vabbè, lo copiavano a manina, aggiungendoci cadauno dei disegni rifatti a sua maniera (come passa quando si prende il materiale di un'altro e, belli creativi, lo si copia) però il testo cera.

Tuttavia sono proprio i disegni (che ho visto in tutte le varie edizioni rimaste) ad essere la disgrazia di questo testo per l'acuto lettore. Infatti mille bubbi si affannano a fare copie grafiche, mantenendo tutta la meraviglia dei disegni, ma trascurando completamente il contenuto.

Re dei re è ovviamente il tale stato, dove ci sono due edizioni (diverse per il tipo di rilegatura, credo) fatte da un ente semi-pubblico con il testo originale (e i disegni? boh? il tale ente non è che sia così avvezzo alle tecniche da mettere una foto in rete).

Andrebbe bene, ma il testo originale è in latino, probabilmente abbastanza tapaiolo, ma è troppo avventuroso rischiare un 60 euri per vedere se si legge bene o no (fermorestando che tanto non si capisce nulla). E pare che a questa edizione SENZA il testo in lingue """moderne""" abbia contributo pure un secondo ente tutto culturale macché non ci ha pensato a tradurre. Del resto sono enti simili che NON hanno mai fatto un dizionare libero della tale lingua, che sono contenti quando in rete c'è il riferimento bibliografico e non il testo del libro, e via progressando.

Ero lì che meditavo su in quale nazione trovare questo testo (anche senza le belle figure) quando sono andato ad una bella conferenza di lettura bibblica ma in ambiente laico. Il pubblico è molto vario, come forse ho già detto, e del resto cero anc'io. E un bubbo del pubblico ha chiesto (ma serio, eh, non per ridere) se cerano testi di esegesi biblica ma recenti, non risalenti a san Bubbo, in particolare del vangelo di Giovanni.

Mah. Forse forse, nella confusione generale dell'individualismo, del relativismo, del nichilismo, del tale libro di finta storia religiosa, della deriva sexxuofoba e pedofila della tale religione, del """new"""-age, dell'orosocopo, del mondo pre-scientifico, dei numeri in ritardo della lotteria e della bubbità diffusa... magari dovrei scrivermelo io il commentario bubbico all'apocalisse e venderlo come best-seller!

Potrei anche scriverlo in latino bubboniano tanto, e almeno questo l'ho capito dal commentario dell'VIII secolo, si vende tanto se ci sono delle belle figure.

Troppo bubbo!

30 settembre 2009

Il bubbo tuttologo
E' bello essere un tuttologo perché ti risolvi molti problemi, anche se c'è il solito problema degli esperti che quando non sai come fare non sai a chi chiedere.

Comunque uno dei maggiori vantaggi di cui mi avvantaggio è nella relazione con le grosse società. Infatti, checché se ne debba dire nei libri di business, molte società non sono altro che il loro sistema informativo che domina su tutto e tutti.

Se il cervello elettronico dice che una cosa ha un certo prezzo, che a una domanda fatta al call-center bisogna rispondere in un certo modo, che ci sono tali restrizioni e che il tale operatore può forzare il sistema, ecc. quello è Legge. Non importa null'altro, meno che mai il buon senso o le pie intenzioni del management, perché quello che si può e non si può e come e tutto è nella testa del programma che hanno fatto i sotto-stagisti del sub-sotto-body-rental-partita_iva.

Così è già diverse volte che mi avvantaggio di questa legge. Sconti, condizioni, prezzi è tutto un link, un form, un parametro, una pagina in cache e non una relazione tra bubbi pensanti. Finchè dura, ma vedendo i settori primi informatizzati nella loro arretratezza e tradizionalismo credo che va a durare per quanto mi serve.

Troppo bubbo!

29 settembre 2009

Antiquariato per tutti
E' bubbo constatare come l'antico capitalismo permetta a tutti di accedere ad oggetti di antiquariato di sicuro pregio. Mai avrei immaginato che, grazie alla bubbità dei bubbi aziendali, avrei potuto permettermi di sfoggiare mobili e libri d'antiquariato eppure così è.

Montando una nota libreria economica appena acquistata ho notato che era ben diversa da quelle pluridecenali che avevo acquistato da bambino, quando il tale negozio aveva appena aperto tra i gianduiotti. Tutto, ma proprio tutto, era fatto un po' peggio. Come se un giorno in una grossa azienda avessero detto ad un gruppo di bubbi "il capone vuole che il prezzo al pubblico non cambi, però vuole incrementare il guadagno. Fate voi" e quelli, tutti bubbi, si fossero messi lì a portare ogni singolo pezzo allo stremo delle caratteristiche, senza cervello, come usano i bubbi.

Così le mie vecchie librerie, magari con i piani un po' sorridenti, ma sono d'epoca. Così non le vendono più!

I vecchi libri. Grazie ad un modello di business completamente fuori di cocuzza, all'uso di tecnologie antiquate come se non ne esistessero altre e alla strenua opposizione a qualsiasi innovazione tanti libri oggi sono introvabili. E dire che spesso quelli che si trovano è meglio non cercarli. Ma non si tratta solo di opere oscure di autori bubbi ma anche di opere note di noti chepperò non sono stampate e stampabili. Vabbé, tanto non serve leggere un libro per parlarne o per citarlo, percarità, però ci sono anche testi belli, che non basta la frasetta o l'antologia di antologie.

Eppure nulla, libri belli oramai d'antiquariato, introvabili e ottimi per essere usati come referenza in altri libri o per far impazzire che davvero volesse cfr.

Troppo bubbo!

28 settembre 2009

Comprensione
Beh, si inizia a capire come funzionano e come funzioneranno le relazioni tra il president e uno stato suddito che a tratti sembrava tanto spavaldo.

Dopotutto il president combattivo, aiutatore di golpisti, gran preparatore di future guerre di pace, gran bancario e medico massivo nonché simpatico mediatico deve anche occuparsi della gestione delle pendici più remote dell'impero di cui riceve i rispettosi vassalli e vassallini.

Mi pare che tre siano i punti finora chiari:

1) ficcanasaggio totale in qualsiasi dato commerciale, industriale o personale. I paesi sudditi non possono opporre il blabla di privacy nei confronti di chicchessia ente superiore. Anzi il blabla di privacy serve appunto perché non si sappia quali dati viaggiano e come sono gestiti e perché.

2) acquisto obbligatorio e indiscutibile di tecnologie energetiche obsolete, inquinanti e pericolose. Le scorie però saranno inviate a paesi di rango ancora inferiore.

3) acquisto obbligatorio di armi e quote di partecipazione in tutte le guerre di pace che sono state volute dal president. I paesi sudditi ricevono però dei punti fedeltà ogni tot milioni di euri spesi in acquisti di materiale bellico o in supporto alle truppe. Non credo ci siano extrabonus al morto ma non mi è chiaro come si valuta la qualità dello sforzo bellico di pace. Chiaro che non basta chiudere un po' di armati in un fortino mentre fuori piove, l'impegno dovrà pur essere valutato e premiato.

Non resta che vedere seppoi arrivano anche le simpatiche battute del president, belle tradotte. Almeno non ci sarebbero solo enormi costi umani ed ambientali ma anche qualche lieto sorriso.

Troppo bubbo!
La leggerezza del velo
Come contatto mediatico con le pizze continuo con i messaggini sul cellulare, non avendo ancora le forze per andare oltre la rassegna stampa business. Del resto l'irrilevanza totale delle "notizie" via cellulare fanno capire che per sapere come vanno le cose è meglio guardare altrove.

Infatti la più parte delle "notizie" riguarda morti in qualche modo mediatiche. Così è uno sfilare di drammi della gelosia, di incidenti stradali spettacolari, incidenti lavorali spaventosi, un po' di "nostri" bastonatori bastonati e tutti i trucchi che inventa la pareggiatrice quando agita la guadagna. Ogni messaggio almeno un morto. A parte le assurde sortite del capo di una tale religione su temi degni di un distratto ciarlatore da bar più che un potente della terra.

Così quando leggevo dei suicidi presso una azienda di telecomunicazioni del paese dei formaggi pensavo che forse tra le pizze non capitava. Come potevo non aver mai notato sfilare dei telco-suicidi se ogni giorno vedo almeno una diecina di morti via SMS?

Poi mi sono reso conto che ogni notizia irrilevante e sciocchina nasconde non solo l'approfondimento della stessa ma anche un'altro fatto "vero", rilevante e in grado di esplicare cosa passa.

Così non è che tra le pizze nessun telco si suicida, è che non va sul giornale. E' che scompare nell'abilità dell'ufficio stampa e nella nota integrità professionale dei pennivendoli riuniti e che così non arriva sul mio cellulare che di questi drammi non sa.

Ma non è drammatico che chi fa vivere i cellulari poi si suicidi senza neppure finire in un SMS? E' troppo drammatico, non solo per il poveretto che l'etere non ha sostenuto in un momento difficile ma anche per chi dell'etere di ci vive.

Troppo bubbo!

27 settembre 2009

L'ordine giusto
E' essenziale vedere sempre il lato bubbo delle cose, soprattutto tra le pizze.

Tutto ben propositato consideravo con contentezza che i protagonisti della pellicola che dicevo, che recita il fratello di un amico, hanno vinto il premio ai migliori attori e tutti i periodici ne parlano e bene.
Così, opinavo, magari la pellicola arriva anche tra le pizze e la vedo senza fatica di cercare come avere il DVD tapaiolo quando esce.

Poi mi sono ricordato che tra le pizze le pellicole sono doppiate! Doppiare un protagonista con un cromosoma distinto?!? Ma che schifezza di voce falsa e pizzaiola gli appioppierebbero?!? Sarebbero quelle voci irreali, petulanti, pizzaiole, televisive che gli indigeni ci piacciono ma a me fanno scappare a gambe levate verso il DVD o la rara rassegna in V.O. subtitulata.

Così per vedere sempre il lato bubbo è essenziale ponderare le cose nel giusto ordine e rimane in bocca il gusto del dolce e non quello del salato.

Bubbo troppo!

25 settembre 2009

Vedere dentro
Se non fosse per via che è fratello di amici probabilmente non avrei seguito molto la cosa e/o non l'avrei neppure saputa. Ma siccome mi avevano raccontato che al festival del cine presentavano la pellicola con fratello protagonista maschile ho cercato recensioni, trailer e i clip che hanno messo.

Sembra che il film sia piaciuto molto proprio per il suo contenuto e valore artistico e non per essere un documentale pietistico o fatto per consolare i poveretti, come rischiava.

Come dice il trailer è una storia d'amore dover uno dei due (il fratello) ha un cromosoma di differenza dal modello genetico tipico su questo pianeta.

Ho letto delle interviste e dici "vabbè, è una persona acuta, spiritosa, non mi stupiscono i risultati professionali che ha ottenuto" eppoi vedi un video e ti soffermi su altro, sulla forma.

Siapiure io che, con il tradizionale acume del bubbo, non bado al vestito che si può acquistare per denaro ma mi vanto di valutare parole e fatti poi fatico a vedere la sostanza distratto dalla forma del DNA.

Così risulta che è bene guardare dentro alla cose, ma non col microscopio, per trovare l'anima più profonda del bubbo.

Troppo bubbo!

P.S.: Avrei pagato i miei 10 euri per vedermi la pellicola online, ma non si può. Maledetti modelli di business e commerciali diversamente disabili!

23 settembre 2009

Selvaggio attacco al latino bubboniano
Comè noto il Bubboni scrive in latinorum ancorato alla certezza opus-legem che siccome non sa il latino e quindi non capisce quello che dice la Legge lo tuteli in modo adeguato a chi vuole espressare ciò che opina liberamente. Viceversa chi capisce e sa quello che dice è sempre esposto alle minaccie ed intemperie tribunalizie fino al punto che non può neppure pensare ed indagare quello che tanto non può espressare.

Vale anche la pena di notare che le lingue, secondo il Bubboni, si apprendizzano in un solo modo e cioè con la fatica e la memoria.

Tuttavia, così come tutti i mezzi di trasporto si sentono inferiori all'aereo e quindi cercano di imitarne l'immensa stupidità e il bubbo tradizionalismo, tutte le materie non scientifiche si sentono inferiori alla matematica e cercano di imitarne i limiti e di diffondere i falsi miti pseudo-scientifici del nostro tempo bubbo.

Già lo dice Scimiotto come si apprendizzano le cose e, nei secoli, nulla è cambiato:
«Per dirvi tutto, fratelli maggiori» rispose ridendo Scimmiotto, «grazie all’insegnamento del maestro e al culo che mi son fatto giorno e notte, questi trucchetti li conosco a menadito.»

Tuttavia oggi si deve sostenere che ci sono delle regole, che la memoria è male e che basta il ragionamento, oltreché sostenere che chiunque può imparare qualsiasi roba giacché nessuno è celebralmente più interessato ed abile in lavori creativi, manuali o pre/post-matematici.

Però le lingue hanno il vezzo di essere forgiate dalla storia e dalla necessità del bubbo di espressare quello che non capisce in un modo che gli altri non capiscono, secondo quanto afferma la teoria bubba della comunicazione tra bubbi.

Così si tentano delle regole, delle logicità ad imitazione della matematica che vanno condite con miriadi di eccezioni per cercare di incasellare quello che è nato e fatto in altro modo e in un altro mondo. Eppure non uno prenderebbe un appunto sul polsino scrivendo queste assurde regolamentazioni fatte a posteriori sull'onda del senso di inferiorità delle lingue, bensì scrivendo quello che la memoria e il "culo" di Scimmiotto vorrebbero fosse stato cablato da una chimica complessa nei collegamenti neuronali del povero bubbo ignorante.

Bubbamente ipotizzavo che il latinorum fosse esente da questa furia pseudo-razionalistica, a-storica e lontanissima dai meccanismi reali e istorici che hanno fatto sì che il bubbo parlasse e scrivesse per espressare le sue bubberie.

E invece no. Oggidì esiste chi sostiene che ci sono regole (ed eccezioni sempre più complicate, per farle stare nelle regole che la bubbità ha creato) e non la pura memoria di ricordarsi un po' di -um, -ae, -omm, -booo, -caz, -mah, -ecc, -ecc

Come se ci fosse stato tra i Cesari un grande pianificatore, animato dal senso di inferiorità verso una sottobranchia della filosofia, che si fosse messo lì a cacar regole come se piovesse e non una massa urlante di bubbi che creavano una lingua per imitare la grandezza altrui e opprimere chiunque avesse una tecnologia militare inferiore o aspirazioni più sofisticate che passeggiare su una bella fognatura.

Ah, tempora latinorum regis linguae moriturem! Bubbitatis filologie oppositionis memoriam et culom linguae histudiorum!

Beh, inizio a capire perché i libri in latino bubboniano sono dei best-seller, appena li scriverò. Dopotutto la disperazione di passare e la memoria selvaggia e brutale ci fanno da guida tra concetti insensati e gran traduttori del pensiero altrui.

Moltus bubbus est!

22 settembre 2009

Cercando grane
"La ricerca ha trovato -6 risultati"

Cercavo una soluzione e ora mi trovo con +6 problemi.

Troppo bubbo!
El malo
Già commentavo come una moderna industria si inspira tanto alle tecnologie di vendita della criminalità, ad esempio con politiche di fidelizzazione forzosa e nascosta (come fanno le droghe per via chimica) o con minaccie di danneggiamento dell'intorno sociale se non acquisti il tale prodotto (come fanno i criminali con il ricatto).

Ma fin qui andrebbe bene, ci si abitua a leggere il fineprint, a non comprare servizi e cose se non hai voglia di combattere con il call center e a sapere che il prezzo non include tutto lo sforzo che ci metti tu per farlo andare come vorresti che andasse.

Quello che però mi infastidisce tuttora è quanto la monderna industria vuole proprio impararti come si vive, per quali valori, con quali ideali, ecc. Cioè quando l'industria non fa il criminale ma fa la parte della chiesa o dei filosofi.

Vabbé un poco hanno ragione anche loro. Dopotutto sono i centri commerciali i più importanti centri di socializzazione dei pampini rompipall*, quelli a cui i loro allevatori demandano l'imparazione di concetti complessi e sofisticati come "guardare i prezzi", "cercare la marca", """""scegliere"""", "passare il tempo libero", "divertirsi", "immaginarsi con il prodotto", "gestire il denaro", ecc. ecc.

Però se vado in un coso di mobili economici mi pare sovrabbondante che devono insegnarmi il valori di superare le piccole difficoltà, di seguire le istruzioni ma di essere anche un po' (poco) creativo piazzando da solo i pomelli, di scoprire il cibo di un popolo lontano (che comunque mangia bene, adoro davvero i frutti rossi sulle polpette nonostante la faccia che fa il servitore). Il tutto con odiosi cartelli a prova di bubbo e frasi bubbe servite con la bubbità del traduttore che non capisce il contesto.

Io Bubboni sarei qui per soluzionare problemi complessi, per inventare un arte che raccoglie tensioni complesse e multiformi, per capire l'anima profonda dei popoli forgiata dalla storia di secoli e non per sentirmi imparare dove trovo il codice del prodotto.

Questa svalutazione della grandezza del bubbo mi ha reso ribelle, più di quanto loro stessi possano prevedere. Distruggere la macchina perfetta che hanno pensato su basi razzistiche e commerciali è diventato un obiettivo, anche seppoi compro da loro lo scatolone di legno dove metto i libri.

Così quando questa sera conteranno e faranno la punta alle matitine non mi stupirei se ne mancasse una!

Troppo bubbo!

21 settembre 2009

Quasi c'è
Ohh, per sopravvivere tra le pizze, tutti dicono, bisogna concentrarsi sugli aspetti positivi. Non è difficile, infatti di tutto c'è sempre l'aspetto positivo, figuriamoci se non c'è per le pizze.

Però l'aspetto positivo non è scontato. Ad esempio nel moderno consumismo è difficile da trovare.

Per ora mi segno le rogne rispetto alle tapas.

1) C'è il latte fresco, che tra le tapas non c'è. Però è talmente costoso che nel MIO frigorifico non c'è.
2) Non c'è il succo d'arance fatto con le arance. Eppure ricordo che una volta cera. Adesso ci sono solo dei liquami con il tot % di succo e il resto acqua, zucchero, chimica varia. Tra le tapas lo vendono buono al supermercato economico, magari poi tento se c'è.
3) La verdura è costosissima. Mai avrei ipotizzato di pagare un insalata più di 80 cent in questa stagione!
4) Il pane che peschi a caso non è più buono. Bisogna mettersi li e cercare un fornitore di pane al giusto prezzo, altrimenti si mangiano delle robe che si capisce perché nelle statistiche il consumo di pane scende sempre. Voi mettete il pane buono eppoi vediamo nelle statistiche. Anche se mi sa che il pane è un po' come gli organizzati: un prodotto solo per i vecchi che non hanno molto senso del gusto.

Ohh, comè bubbo iniziare la ricerca del lato buono, è

Troppo bubbo!

18 settembre 2009

Misure minime
E' incredibile che uno stato miope e censorio da secoli abbia leggi di tutela per le attività radioamatoriali. Per via che qui nacque tuttora oggi, grazie ad opportune dimenticanze di leggi oramai historiche, capita di vedere antenne dove neppure si possono porre spaventapasseri senza incorrere nelle ordinanze e nelle grida che mill'enti sono sempre li a gridare.

Me piace la mia radio perché non dipende dalla rete, cheppoi sarebbe che qualcuno ti permette di farlo con la tecnologia che vuole. Tipo un adattatore ISDN, un ADSL 1, un TACS, ecc. tu possiedi il terminale ma non la rete e quindi non puoi usare quello che vuoi come ti pare come puoi fare con un tasto telegrafico o una trasmittente (approvata) per tante bande e in tante nazioni.

Così ero lì a piantare i chiodini per il cavo d'antenna che ho scoperto, sia pure in un'attività così apparentemente semplice, due grandi verità bubbe.

1) la casa è fatta di burro e di acciaio alternati. Così i chiodini o non tengono o non entrano;
2) dovrebbe essere vietato vendere scatole da meno di 500 chiodini. Tanto con 30 non fai un metro, tra quelli che si storcono, si rompe la testa, si rompre la plastica, cadono e se li mangia qualche essere misterioso eppoi non si trovano più, ecc. ecc.

Ora proverò a comprare dei chiodini di turbobubboplutonio, 1000 pezzi, e vediamo se riesco a piazzare il cavo d'antenna!

Mah, a tratti capisco quelli che si rincoglioniscon* con la TV come massimo di uso dell'etere.

Troppo bubbo!

16 settembre 2009

La mia cipollina
In questi giorni di trasloco mi capita di disseppellire e distruggere accuratamente vecchi appunti e documenti. Così mi chiedevo se il dio delle telecomunicazioni un giorno potrebbe cercare di far da peso o se quello della privacy poserà i log sulla bilancia del piumato Michele.

Così meglio che mi appunti come anch'io, casomai morissi, ho fatto del bene in vita mia. Beh, non sarà molto ma una cosa l'ho trovata e mi ci aggrappo vivo o morto.

Un giorno della mia vita precedente che bevevo il mio litrozzo di caffè nel negozio della nota catena che era vicino alla mia compianta casa tapaiola ho soccorso a mani nude un povero bubbo pisciatore.

Ero lì quando un bubbo mi chiese dovera il cesso, glielo indico e quello subito dopo ripassa e mi dice che ci vuole il codice segreto per aprire la porta. Allora gli ho regalato il mio scontrino che riportava il codice del giorno e ho così eroicamente salvato un povero bubbo pisciatore.

Puote deis onnipotentum omissi Bubbonis bontate? Salvationi apocalipsi codigo pisciatorum demostratum!

Troppo bubbo!

15 settembre 2009

Il senso politico
E' un peccato che non riesca mai a definire bene il senso politico, in particolare riferito alla capacità di capire il senso politico delle cose.
Un' po dipende dal fatto che l'unico senso che un bubbo medio vede nelle cose è che ci si guadagna soldi ma un po' anche dal fatto che qui tra le pizze è così scarso il senso politico che mancano, al solito, parole e concetti adeguati ad espressare il pensamento.

Così ho fatto un sondaggio su quella cosa del direttore (che effettivamente non ho visto di prima mano apposta per non perdermi i commentari dei bubbi che ho sentito) e davvero pochi hanno colto il significato politico di una minaccia mafiosa (= i dossiè) esemplare.

Eppure già un altro usò questa tecnologia dell'archivio in un disperato (e poi si è visto inutile) tentativo di salvarsi partendo dall'acuto concetto che "non potete dire che sono ladro perché lo siete tutti, come dicono i miei dossiè".

Insomma il punto non è il direttore qui il direttore lì ma capire perché e percome si sceglie una tecnologia d'attacco nell'ambito di un castello di bicchieri di cristallo in una zona sismica, costruito da una mano oramai tremolante di antico pelo.

Eppure il bubbo pizzaiolo sembra avere un muro davanti. I fatti dicono e vagano, sia pure nelle forme della comunicazione mafiosa, ma il bubbo si intrattiene con le minuzie, felice e giocondo come al solito.

Magari è anche per l'eccesso di comunicazione. Mai dimenticare di guardare quantè grosso il foglio di istruzioni di una microSD per capire come questa società si maneggia grazie all'overload informativo. E' inevitabile non dare peso a qualsiasi cosa che inizi con "IMPORTANTE" o che sia scritta con evidenza, pena il passare i pochi anni di vita a leggere le istuzioni dei primi 10 oggetti acquistati.

Così il bubbo, imbambolato e inebetito dalle informazioni è costretto a trascurare tutto, al più pescando a caso qualche cretinata particolarmente strombazzata.

Prova ne sono i messaggini con le notizie sul telefonino. Perché il bubbo periodista si ostina tutti i giorni a inviare nell'etere un "bubbo ammazza bubba"? Non è vero che è il mercato, non è più il maneggiamento attento e calcolato del popolaccio via media sofisticati, è proprio che il bubbo periodista fino lì arriva. Incapace e incapacitato a capire quello che passa nella sua profondità rimane l'avviso tutto maiuscolo che dice una qualsiasi bubberia, senza capire il senso politico di vite perse in quello cheppoi sarà solo un distratto "all'inizio del secolo".

TROPPO BUBBO!